lunedì 30 novembre 2009

La «C» conservatrice in UBEIC e i fondamentalisti 01-12-09

LA «C» CONSERVATRICE IN UBEIC E I FONDAMENTALISTI

Tempo fa, Luciano Leoni mi mise al corrente del fatto che la sua Chiesa Cristiana Evangelica di Alatri fosse quanto segue: È una «Comunità battista conservatrice che si riconosce nello spirito che animò i primi fautori di questo movimento. In comunione con la Missione Italiana per l’Evangelo, opera di cooperazione tra chiese evangeliche di diversa estrazione, ed è appartenente all’UBEIC [http://www.ubeic.org/], il movimento sorto nel 2009 come opera di collegamento tra le varie chiese battiste conservatrici Italiane».

     Andai allora sul sito internet indicato e lessi la maggior parte delle cose esistenti, in gran parte condivisibili, dando anche alcuni consigli contenutistici e tecnici. Nell’acronimo «UBEIC» (Unione Battisti Evangelici Italiani Conservatori) mi meravigliò specialmente la «C» per «Conservatori». Poi lessi una disquisizione di Luciano Leoni dal titolo «Che differenza c’è tra conservatori e fondamentalisti?» [http://www.ubeic.org/index.php?option=com_content&view=article&id=48:che-differenza-ce-tra-conservatori-e-fondamentalisti&catid=36:su-i-battisti-conservatori&Itemid=41], che mi fece rimanere un po’ perplesso, specialmente nelle versione originaria.
    Leggendo tali cose, ho dovuto pensare che, di là da aspetti di verità, qui si tratta specialmente di «etichette» messe un po’ a proprio piacimento. È proprio vero che esistono varie letture della realtà e poi esiste la realtà stessa. Nella prima parte alcuni direbbero le stesse cose del «credente conservatore»; nella seconda parte, le cose non cambierebbero se, al posto di conservatore, ci fosse «biblico», «rispettoso della Bibbia» o simili. Saranno, quindi, tali «etichette» a distinguersi e a separare il male dal bene o, almeno, il bene dal meglio? Tanto più che nella versione originale, prima della mia lettera, l’autore faceva come esempio di fondamentalisti le Assemblee dei Fratelli e l’AEBI, ossia i battisti non dell’UCEBI. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-C-conservatrice_UBEIC_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Interrogativi sul cristianesimo giudaico: Dialogo senza Carlo Caruso: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Giudeo-cristian_interrog_Sh.htm
I coniugi e l’onere della gestione familiare: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Coniugi_gestione_famil_GeR.htm
Leggendo «Carismosofia»: E la glossolalia?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Carismosofia_glossolalia_MeG.htm
Dall’avvento alla Parusia 2: schema canonico o ragionato?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm

sabato 28 novembre 2009

Interrogativi sul cristianesimo giudaico: Dialogo senza Carlo Caruso 29-11

INTERROGATIVI SUL CRISTIANESIMO GIUDAICO
Dialogo senza Carlo Caruso

Devo ammettere che quando ho visto l’articolo «Carlo Caruso, il rabbino pastore» (06-11-2007; Icn, Edipi), in cui Luca Rajna intervistava tale fratello, mi sono sorti subito sentimenti ambivalenti, e ciò per diversi motivi. Quanto scritto qui di seguito è sorto in massima parte alla fine del 2007, dopo la lettura di tale articolo. Prima di pubblicare ciò, gliel’ho inviato perché aggiungesse le sue valutazioni, ma queste ultime non sono mai arrivate, forse per paura di esporsi. Intanto l’ho conosciuto a un convegno su Israele, in cui eravamo ambedue relatori. Alle seguenti riflessioni, sorte allora e in cui penso a voce alta, aggiungo alcune riflessioni più recenti.
     ■ A ragion di logica o si è rabbino o pastore, non ambedue — sebbene quest’ultimo termine nel NT non sia mai un titolo, ma una delle funzioni ministeriali del conduttore, appunto quella pastorale. ● Avendo conosciuto personalmente Carlo, mi era sembrato però allora che non se ne facesse molto dei titoli; non vorrei che fossero altri a spingerlo in tale ruolo (vedi sotto).
     ■ Ho avuto dapprima timore che si trattasse di un giudeo-cristianesimo militante (o sionismo cristianizzato) che, sotto un manto cristiano, intende riformare l’intera chiesa, giudaizzandola. ● Parlando con lui, quella volta, mi è sembrato una persona mite e pacata e senza intenti ideologici e militanti.
     ■ Ho avuto timore che venisse presentata la solita tesi ideologica: voi Gentili non potete assolutamente capire il NT, perché vi mancano le radici giudaiche e senza di esse non potete accedere al «sottotesto» ebraico e quindi al vero significato. ● Sebbene egli si cimenti in un’avventurosa interpretazione di Mt 6,22s (vedi sotto) e citi in seguito la discutibile e tendenziosa traduzione di David Stern, mi è sembrato sincero nella comunione con i cristiani gentili. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Giudeo-cristian_interrog_Sh.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
I coniugi e l’onere della gestione familiare: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Coniugi_gestione_famil_GeR.htm
Leggendo «Carismosofia»: E la glossolalia?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Carismosofia_glossolalia_MeG.htm
Dall’avvento alla Parusia 2: schema canonico o ragionato?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm

giovedì 26 novembre 2009

I coniugi e l’onere della gestione familiare 27-11-09

I CONIUGI E L’ONERE DELLA GESTIONE FAMILIARE

Sono stato invitato a commentare due lettere anonime comparse nel gruppo «Coniugi Cristiani Evangelici» [http://www.facebook.com/profile.php?id=100000459893556], dedicato alle coppie, col titolo «Difficoltà di esercitare le proprie responsabilità nella gestione della famiglia». Su mia richiesta mi è stato detto che si tratta di stralci di un articolo pubblicato nel mensile «il Cristiano», mancano però i seguenti dati: autore, nome dell’articolo, numero della rivista, anno di pubblicazione e le relative pagine. Purtroppo, dopo aver fatto questo lavoro di analisi dei due testi proposti, quando volevo mettere lì il link per la risposta, ho scoperto che essi sono stati cancellati dal gestore. Tale analisi si riferisce quindi a tali due lettere scritte da una donna e da un uomo, come poi ho scoperto, a Marco Distort.
     È sempre difficile analizzare stralci di lettere, tanto più se anonime, ossia se non si può chiedere alla persona che cosa intenda veramente e quale sia lo stato d’animo con cui ha affermato tali cose, se è uno sfogo estemporaneo o una convinzione radicata. A dire ciò è chi di lettere simili ne riceve diverse. Non si capisce neppure se le due lettere sia connesse insieme nello stesso problema, ossia se l’uomo e la donna siano una coppia, oppure se tali lettere siano affiancate dall’autore dell’articolo maggiore (tali dati mancano) solo ai fini del suo ragionamento; sembra comunque di no. Per dirla in breve, è difficile dire alcunché di quadri senza cornice e di piccole punte, che fuoriescono dall’acqua, di un grande iceberg. Inoltre la parti omesse potrebbero essere quelle decisive per capire tutto il resto, ma l’autore ha deciso di sottrarle alla nostra analisi, cosa che non possiamo sindacare. Non conoscendo neppure l’articolo complessivo dell’autore, di cui tali due testi facevano probabilmente da corollario, mi limito soltanto a fare alcune osservazioni di carattere generale.
     Non essendo i due testi completi e non potendo interloquire con gli autori delle lettere, dato l’anonimato, né con l’autore dell’articolo, essi possono servire tutt’al più come stimolo per una riflessione che prescinda dai veri casi specifici. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Coniugi_gestione_famil_GeR.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Leggendo «Carismosofia»: E la glossolalia?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Carismosofia_glossolalia_MeG.htm
Dall’avvento alla Parusia 2: schema canonico o ragionato?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm
Proto-Battismo e UCEBI 1: Ispirazione della Bibbia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI1_ispirazione-BB_UnV.htm

martedì 24 novembre 2009

Leggendo «Carismosofia»: E la glossolalia? 25-11-09

LEGGENDO «CARISMOSOFIA»: E LA GLOSSOLALIA?

Un lettore, dopo aver terminato la lettura di «Carismosofia» [http://puntoacroce.altervista.org/Buch/L-Carismosofia.html], ha voluto esprimere alcune sue considerazioni e mi ha chiesto delle delucidazione su alcune questioni. Egli mi ha chiesto particolarmente intorno alla glossolalia, alla sua origine, alla sua natura e al suo valore oggigiorno.
    Ecco la sua lettera: Caro fratello Nicola, volevo domandarti la tua posizione sulle chiese pentecostali. Ho letto alcuni libri al riguardo, tra cui «La Bibbia e il movimento pentecostale» di T. Heinze, «Devo parlare in lingue?» di B. Standridge, «I carismatici» di J. MacArthur, e «Carismosofia». Poi ne ho letti altri dell’opinione opposta sul battesimo nello Spirito Santo. In particolare quello dell’ADI-MEDIA.  Vorrei solo ben comprendere una cosa. Credi che l’odierna glossolalia e il relativo dono d’interpretazione siano da Dio? Per essere più esplicito: trovandoti in una comunità pentecostale composta da veri fratelli, nati di nuovo, che hanno creduto in Cristo per mezzo della fede per ottenere per grazia la vita eterna, nella quale uno parla in lingue e un altro interpreta, sarebbe per te di scandalo o d’edificazione? Penseresti a un qualcosa proveniente da Dio, dal diavolo o dalla psiche di quei fratelli? Potrebbe esser questo dono utile, considerando ciò che il risveglio pentecostale ha portato come frutti? [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Carismosofia_glossolalia_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Dall’avvento alla Parusia 2: schema canonico o ragionato?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm
Proto-Battismo e UCEBI 1: Ispirazione della Bibbia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI1_ispirazione-BB_UnV.htm
Quando i parenti avversano il cristiano fedele: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Parenti_avversano_cristiano_EdF.htm

domenica 22 novembre 2009

Dall’avvento alla Parusia 2: schema canonico o ragionato? 23-11-09

DALL’AVVENTO ALLA PARUSIA 2: SCHEMA CANONICO O RAGIONATO?

Un gruppo di studio di responsabili di chiesa usa il mio libro «Dall'avvento alla parusia» [http://puntoacroce.altervista.org/Buch/L-Avvento_Avv.htm] come testo. Di ciò abbiamo già parlato nella prima parte: «Dall'avvento alla Parusia 1: Aspetti introduttivi» [http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia_domande_Avv.htm]. In questa seconda parte vengono poste questioni relative alla suddivisione dei libri biblici per uno studio più effettivo. Rispondo a tale questione, mostrando l’efficacia di una suddivisione dei libri secondo uno provocazione quanto sia importante una lettura e analisi secondo i destinatari effettivi di un libro. schema ragionato. Alla fine mostro con una
    Ecco la questione attuale: Caro Nicola, siamo giunti al nostro secondo incontro di studio sul tuo libro, e credo di dover girare prima a te una domanda che tratteremo: «Nel libro si fa una differenza tra schema canonico e schema ragionato del NT e si segue lo schema ragionato. Perché studiare il NT da questa prospettiva? Qual è il vantaggio?». Grazie per la tua risposta. Buona giornata. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia2_canone_R56.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Sequela e caro prezzo (Luca 14,25-35): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Sequela_caro-prezzo_OiG.htm
■ Proto-Battismo e UCEBI 1: Ispirazione della Bibbia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI1_ispirazione-BB_UnV.htm
■ Quando i parenti avversano il cristiano fedele: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Parenti_avversano_cristiano_EdF.htm
■ Nato d’acqua e lavaggio dell’acqua: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Nato_acqua_lavaggio_MT_AT.htm

giovedì 19 novembre 2009

Sequela e caro prezzo (Luca 14,25-35) 20-11-09

SEQUELA E CARO PREZZO (LUCA 14,25-35)

Una lettrice ci ha presentato le seguenti questioni:  Caro Nicola, ho un dubbio su come intendere il passo di Luca 14,25-35, dove Gesù parla di come deve comportarsi il vero discepolo. Quello che non mi è chiaro, in realtà, è il motivo per cui Gesù utilizza gli esempi di colui che edifica la torre e d’un re che va in battaglia. Prima, nel versetto 26, dice che chi non «odia» i sui legami terreni non può essere suo discepolo, e poi fa questi due esempi, con cui io non vedo un chiaro nesso. Che vuol dire che bisogna «calcolare», prima di seguire Gesù? Non è una cosa che si deve fare e basta? Forse per chi non ha una famiglia è più semplice, perché può decidere di restare così e servire Dio a tempo pieno. Ma chi ce l’ha, cosa deve fare?
     Io ho anche pensato che si riferisse a quelli che sono i piani di vita che uno si fa. Infatti sono molti quelli che proclamano di voler essere tanti «apostoli Paolo» e poi si ritrovano (cioè si fanno) con una famiglia a carico e debbono ricredersi sui loro precedenti «obiettivi» (parola molto usata dai credenti della mia età). Non saprei proprio, mi puoi aiutare tu? [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Sequela_caro-prezzo_OiG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Differenze teologiche tra Proto-Battismo e UCEBI 1: Ispirazione della Bibbia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI1_ispirazione-BB_UnV.htm
Quando i parenti avversano il cristiano fedele: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Parenti_avversano_cristiano_EdF.htm

mercoledì 18 novembre 2009

Differenze teologiche tra Proto-Battismo e UCEBI 1: Ispirazione della Bibbia 18-11-09

DIFFERENZE TEOLOGICHE TRA PROTO-BATTISMO E UCEBI 1
Ispirazione della Bibbia

Paolo Brancè, pastore battista conservatore, risponde qui di seguito alla domanda di un lettore (Mario) che ha chiesto quali siano le differenze tra l’UCEBI e il Proto-Battismo. Per «Proto-Battismo» (o Vetero-Battismo) s’intende qui il Battismo delle origini. Si tratta di una serie di tre articoli. La domanda dell'attuale parte è la seguente: Per l’UCEBI la Bibbia è la Parola ispirata di Dio a prescindere, la contiene soltanto qui e là oppure ciò che «sta scritto» diventa Parola di Dio soltanto quando qualcuno la legge? L'attuale versione, strutturata e redatta da noi in modo confacente allo stile di un articolo, si basa su uno scritto che aveva, in origine, lo stile di una lettera personale.
    L’autore comincia la sua risposta come segue: Cercherò di sintetizzare la mia risposta, evidenziando quelli che sono le differenze salienti tra l’UCEBI, che di battista ha specialmente il nome, e il Proto-Battismo.  Le affinità sono molto importanti, come la difesa della libertà di coscienza. Faccio comunque notare che nelle loro chiese essa non è permessa, quando s’attacca la loro teologia; tuttavia s’ammette una libertà di coscienza extraecclesiale, sul terreno della laicità dello Stato, dove a tutti deve essere garantita la libertà religiosa. L’altra assioma, che è affine ai primi battisti è questo: «Libera chiesa in libero stato». Eccetto questi due elementi presenti in ambedue le compagini, vi sono elementi teologici estremamente importanti, le cui affermazioni o negazioni determinano conseguenze rilevanti per il successo o il fallimento.  Andiamo per ordine e parliamo dapprima della teologia dell’ispirazione della Bibbia. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI1_ispirazione-BB_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Quando i parenti avversano il cristiano fedele: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Parenti_avversano_cristiano_EdF.htm

domenica 15 novembre 2009

Quando i parenti avversano il cristiano fedele 16-11-09

QUANDO I PARENTI AVVERSANO IL CRISTIANO FEDELE

Un giovane credente in Cristo ha sentito il bisogno di parlarmi dei dolori di crescita sul suo cammino spirituale. Già in passato mi aveva parlato e presentato la situazione di sua madre, spesso insoddisfatta e infelice. Ella è spesso un «banco di prova» per la fede di questo giovane cristiano, che vuol essere fedele al Signore e alla sua Parola. Spesso è oggetto dell'acredine e della critica pungente della madre (e degli altri famigliari), specialmente perché essa alterna contrastanti sentimenti e atteggiamenti verso Dio e la fede biblica.
    La sua lettera inizia così: Caro Nicola, shalom. In questi giorni ho avuto un po’ di problemi sempre con mia madre. Sono stati giorni molto travagliati, perché se l’è presa con me senza motivo. O meglio, ogni tanto, va sul tuo sito per leggere gli articoli e in particolare si è soffermata a leggere un mio scritto. Era molto contenta, perché dice di condividere ciò che scrivo. Ma a un certo punto mi dice: «Mi da fastidio che citi sempre la Bibbia, scrivi sempre “Mt” o “Lc”, eccetera. Mi sembri un prete…». [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Parenti_avversano_cristiano_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

venerdì 13 novembre 2009

Etica della fede nel mondo 14-11-09

ETICA DELLA FEDE NEL MONDO

Le seguenti riflessioni sono nate come efflusso del confronto sul tema «Arti marziali tra Oriente e Occidente: 1 | 2». Ho trattato già altrove cose simili riguardo all’etica in generale e a quella settoriale (p.es. del lavoro, della politica). I seguenti principi, sebbene partano dalle particolari questioni connesse a sport, atletica e agonismo, valgono come confronto per tutto il comportamento umano.
     Premetto che esistono mestieri e attività che sono specificamente contrari alla sana dottrina, ad esempio la prostituzione, l’impurità morale, la produzione e lo smercio di idoli, l’usura e tutto ciò che incoraggia l’uso della disonestà, dell’immoralità verbale e visiva, dell’oltraggio, del sopruso, di vizi e di dipendenze (1 Cor 5,11; 6,15.18; Ef 5,3ss). In ogni modo, esistono mestieri e attività che non rientrano di per sé in tali categorie, ma che possono essere usati sia in bene, sia in male. Tuttavia, ogni attività umana (lavoro, sport, passione, hobby, tifo), se prende il sopravvento, può diventare una «religione sostitutiva», quindi una certa forma di idolatria, oltre che una patologia psico-fisica, che rende dipendenti. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Etica_fede_mondo_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Nato d’acqua e lavaggio dell’acqua (Gv 3,5-6 ed Ef 5,25-27): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Nato_acqua_lavaggio_MT_AT.htm

giovedì 12 novembre 2009

Nato d’acqua e lavaggio dell’acqua (Gv 3,5-6 ed Ef 5,25-27) 13-11-09

NATO D’ACQUA E LAVAGGIO DELL’ACQUA
Giovanni 3,5-6 ed Efesini 5,25-27

Un lettore mi ha scritto: «Gent.le Sig. Martella, potrebbe cortesemente chiarirmi il significato di Giovanni 3,5? e quello di Efesini 5,26?».
    Su tali brani si fa sempre molta confusione. L’acqua ha molti significati nella sacra Scrittura. A questo lettore interessa soprattutto il significato delle espressioni «nato d’acqua e di Spirito» (Gv 3,5) e «lavaggio dell’acqua mediante la Parola» (Ef 5,26). Bisogna sempre andare al contesto per capire il tenore di un verso. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Nato_acqua_lavaggio_MT_AT.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

domenica 8 novembre 2009

Arti marziali tra Oriente e Occidente 09-11-09

ARTI MARZIALI TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Un lettore mi ha scritto quanto segue: «Volevo sapere se praticare arti marziali, come Karate, Judo, ecc. sono cose idonee per i credenti. Un credente può lavorare per il Signore e praticare arti marziali? Mio fratello ha scritto mio nipote allo Judo; lui non è credente, tanto meno mio nipote. Però questa cosa mi ha messo dei pensieri. Io come credente devo pensare che un credente può praticare arti marziali e vivere nello stesso tempo una fede genuina in Cristo?».
    Ho scritto ad alcuni amici cristiani che nel passato avevano avuto a che fare con alcune discipline delle arti marziali orientali (Judo, Karate e così via), invitandoli a rispondere tu alle questioni sollevate dal lettore. Alcuni di loro hanno praticato una o più arti marziali per lungo tempo e sono molto addentrati nella questione; con uno di loro ho avuto un lungo colloquio molto istruttivo e chiarificatore e confido che egli interverrà ancora per iscritto. Chiedevo loro, fra altre cose, anche queste cose: La questione principale è quanto incida effettivamente la religiosità orientale nel frasario e nella gestualità (spiritualità, devozione, idolatria) di chi apprende o esercita le arti marziali. Ad esempio, l’allievo comprende tutte le frasi che dice nella lingua orientale? A chi fa eventuali inchini? Deve fare gesti o atti di devozione verso foto di persone (maestri, ecc.) che stanno in Oriente o addirittura che sono morte? E così via. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arti_marziali_orient_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

sabato 7 novembre 2009

Uso e abuso della disciplina ecclesiale 08-11-09

USO E ABUSO DELLA DISCIPLINA ECCLESIALE

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Sul mio computer ho un file specifico, su cui ho riportato numerosi tuoi articoli che ritengo interessanti per me, quali ad esempio la danza, le decime, Israele e per ultimo la disciplina; ed è proprio su quest’ultimo argomento che ti scrivo questa e-mail.
     Ricordo che in un tuo articolo, che non ho «salvato», se non ho capito male, avevi scritto che quando nella Bibbia un’asserzione non è chiara, è meglio non dargli valore; tale concetto lo hai messo più volte in pratica nell’articolo «La danza è l’obiettivo santo di Dio?» con espressioni del tipo: «Ma dov’è il brano chiaro che dimostra ciò?»; oppure: «Dov’è un chiaro comandamento»; e anche: «…dove è scritto in modo chiaro». Mi fermo qui.
     Nel tuo articolo «I provvedimenti di fuori comunione» [http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Fuori_comunione_UnV.htm] scrivi «che concetti come “fuori comunione”, “scomunica”, “mettere sotto disciplina” e altri simili non compaiono mai nella Bibbia», quindi non ci potrà essere un «brano chiaro» che parli di scomunica, oppure «un chiaro comandamento» di mettere fuori comunione qualcuno, eccetera! Insomma tutte le citazioni a sostegno della «disciplina», un sostantivo che pochissimi comprendono, mi sono sempre apparse come forzature del testo. Perché, mi domandavo, tutti questi espedienti per dimostrare che la scomunica è scritturale?
     La risposta l’ho avuta nel partecipare al convegno anziani del 1996 e si può riassumere in una sola parola: «potere». Faccio presente che il fratello Pasquale Di Nunzio — che era stato scelto dagli organizzatori per trattare il tema: «La necessità d’un risveglio spirituale nelle assemblee. Ostacoli e caratteristiche» — nella sua esposizione ha elencato i «motivi di disciplina». E uno dei punti è stato il seguente: «Coloro che non hanno una vita ordinata secondo i principi della Parola e coloro che rifiutano di sottomettersi agli anziani devono essere disciplinati (2 Ts 3,14; 1 Ts 5,14, Ebrei 13,17)». Leggo dalla Nuova Riveduta: «Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe d’alcuna utilità» (Ebrei 13,17). Dove sta scritto qui il chiaro comandamento di scomunica? Ecco un esempio di forzatura del testo e soprattutto di potere: dovete fare come diciamo noi, altrimenti fuori! In questo modo si spiega perché la scomunica regnerà in «eterno» nelle nostre Assemblee, a meno che qualcuno cominci a pensarci un pochino.
     Ti sarei grato se m’indicassi quello studio in cui hai affermato che le indicazioni non chiare non sono da prendere alla lettera, o qualcosa di simile. Ricordo che ho apprezzato moltissimo tale osservazione, non l’ho copiata subito e poi non ho più trovato lo scritto. Grazie! Fraterni saluti nell’amore di Cristo Gesù… [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Ab-uso_disciplina_eccles_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

martedì 3 novembre 2009

Festa delle settimane o Pentecoste 04-11-09

FESTA DELLE SETTIMANE O PENTECOSTE

Un lettore mi ha scritto quanto segue:  Shalom, caro fratello Martella. Ho letto degli scritti tuoi e anche dei libri. Ho visitato più volte il tuo sito, e vorrei chiederti il tuo aiuto per alcune domande, se ti sarà possibile aiutarmi. La scorsa settimana, mentre studiavo il libro di Rut, stavo cercando di comprendere alcuni aspetti dell’uso di Rut nella liturgia ebraica, ho provato a contestualizzare il libro. Come ben sai, il libro di Rut viene letto durante la Pentecoste, e così sono andato a rileggere le feste solenni in Levitico 23, per ricordarmi un po’ i vari avvenimenti.  La difficoltà è sorta a me e a un fratello, quando abbiamo analizzato la festa della Pasqua, gli Azzimi e abbiamo intoppato con la festa della Primizie. Abbiamo fatto dei calcoli che non concordavano con quanto sapevamo fin a quel momento, cioè che la Pentecoste si festeggia 50 giorni dopo la Pasqua, mentre leggendo sembrava che doveva passare 49 giorni dalla festa delle Primizie. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Festa_settim_pentecoste_Sh.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
-> Carismaticismo e coercizioni psichiche di massa: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Coercizioni_psico_carismat_Oc.htm

domenica 1 novembre 2009

Confronto su calici o bicchierini 02-11-09

CONFRONTO SU CALICI O BICCHIERINI

Michele Papagna ha inviato a Tonino Mele alcune considerazioni che entrano nel merito del suo articolo su «Calice o bicchierini?»[http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Calice_bicchierini_UnV.htm]. Quest'ultimo è stato discusso nel tema «Calice o bicchierini? Parliamone» [http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Calice_bicchier_parla_EdF.htm].
    Il primo lettore esprime la sua posizione in merito e dà spunti esegetici a Tonino Mele, che poi risponde. Alla fine, aggiungo un mio contributo in cui affronto Giovanni 4,9 (e il verbo synchrôntai) e la questione della rammemorazione e del memoriale.
    Michele Papagna inizia così il suo contributo: Caro Tonino, ho letto il tuo articolo e l’ho riletto. Non trovo nulla da eccepire nella tua analisi biblica, che apprezzo prima di tutto perché parte dai dati biblici a disposizione e li affronti correttamente; e in secondo luogo perché suggerisci nella parte conclusiva alcuni consigli pratici dettati da saggezza spirituale. In particolar modo al termine dell’analisi di 1 Corinzi 10,14-22, fai l’importante distinzione del significato di comunione tra il calice (vino) e il pane. Quindi concordo con le tue conclusioni. Infine apprezzo il tuo lavoro, perché mantiene bassi i toni del discorso preferendo aiutare a risolvere questioni di carattere contingente. Non aggiungendo nulla riguardo al tuo articolo, voglio fare qualche osservazione aggiuntiva che forse può essere utile per orientarsi o per affrontare o approfondire la questione. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Calici_bicchier_cfr_Avv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Carismaticismo e coercizioni psichiche di massa: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Coercizioni_psico_carismat_Oc.htm
■ Dall’avvento alla Parusia: domande risultanti: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Avvento_Parusia_domande_Avv.htm