domenica 31 gennaio 2010

Gli spiriti umani sono preesistenti?: Dal verbo secondo Corrado Salmé 01-02-10

GLI SPIRITI UMANI SONO PREESISTENTI?
Dal verbo secondo Corrado Salmé

Un lettore ci ha presentato la seguente questione:  Caro Nicola, pace. Questo è il verbo di Corrado Salmé in una sua predica video: «E Dio chiama Geremia, lo chiama sin dal grembo materno, e quando è arrivato il momento che lui poteva ascoltare la sua voce, Dio gli parla e gli dice: “Io ti ho formato nel grembo di tua madre, e prima che io ti formavo, io ti ho chiamato. Il tuo spirito era con me, Geremia, tu eri con me prima che tu nascessi, io ti ho formato, ti ho chiamato, ti ho costituito prima che tu nascessi”. È importante fratello, sorella, che tu sappia che Dio ti ha chiamato prima che tu nascessi. Il tuo spirito, il tuo spirito, era con Dio prima che tu nascessi. Il nostro Dio è il Padre degli spiriti, e noi eravamo davanti a Lui e con Lui prima che noi nascevamo». Mi dici che cosa ne pensi?
    Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondiamo qui di seguito: In tale questione bisogna distinguere due differenti interpretazioni: ▪ 1. La procreazione; ▪ 2. L’incarnazione. Partiamo dall’ultima. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Spiriti_umani_preesist_EnB.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Giudei già salvati? O per sempre ripudiati? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giudei_salvati_ripudiati_Esc.htm

giovedì 28 gennaio 2010

Come sono diventata evangelica? Parliamone 29-01-10

COME SONO DIVENTATA EVANGELICA? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo tale testimonianza di Fiorina Pistone «Come sono diventata evangelica». Conoscevo Fiorina per e-mail come una anziana signora cattolica, che viveva nel nord d’Italia e discuteva volentieri con me di fede cristiana. Mi ha alquanto sorpreso ricevere alla fine del 2009 una e-mail particolare da questa mia vecchia conoscenza. Infatti, in essa mi annunciava di frequentare ora una chiesa evangelica! Per anni abbiamo discusso insieme sul sito e in privato di questioni legate al cattolicesimo. Lei era una cattolica tradizionalista, che amava la Bibbia; era uno spirito illuminato. Argomentava dapprima con i dogmi della chiesa cattolica, poi capì che l’autorità per il confronto con me e altri doveva essere soltanto la sacra Scrittura. Eppure sembrava un muro di gomma, visto che gli argomenti biblici non arrivavano al suo cuore — ad esempio riguardo la salvezza per grazia mediante la fede, all’idolatria, alla venerazione di persone oramai morte, al primato del vescovo di Roma. Poi un giorno mi ha scritto una lunga testimonianza per il mio sito.  [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Diventata_evangelica_MT_AT.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Giudei già salvati? O per sempre ripudiati? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giudei_salvati_ripudiati_Esc.htm

martedì 26 gennaio 2010

Israele? Che confusione! 27-01-10

ISRAELE? CHE CONFUSIONE!
Alla ricerca d’un equilibrio

Il 27 gennaio d’ogni anno ricorre la «giornata della memoria». Ciò è, per molti versi, un conquista di civiltà, in un tempo nel quale si fanno ricorrenti e insistenti le voci «negazioniste», che cercano di negare la realtà storica dell’olocausto, con le sue circa sei milioni di vittime ebree, sacrificate sull’altare del pregiudizio e dell’orgoglio razziale.
     Ogni volta che ricorre questo giorno i media si mobilitano per raccontare nei modi più disparati ciò che accadde in quei terribili anni, nei campi di concentramento nazisti. È altresì un’occasione per parlare d’Israele, il quale non ha certo bisogno di tale ricorrenza per balzare continuamente agli onori della cronaca. Anche noi vogliamo approfittarne per parlare d’Israele, non da una prospettiva storica o rievocativa del dramma della shoa, ma da una prospettiva sia biblica che profetica, per cercare di capire quale sia il posto attuale d’Israele nel piano di Dio.
     Personalmente non avevo nessuno stimolo ad approfondire quest’argomento, non perché avessi qualche riserva in merito. Mi è capitato però d’osservare e ascoltare la posizione diametralmente opposta di fratelli, che per altro verso condividono la stessa identità teologica e questo mi ha molto incuriosito e stimolato ad approfondire la questione. Mi è capitato di vedere anche dei fratelli dividersi su questo tema e ciò mi ha dato, nell’approfondimento di tale questione, anche un senso di necessità e d’urgenza.
     Ho cercato di documentarmi il più possibile, leggendo quasi tutta la letteratura indicata nella bibliografia, in fondo al presente scritto, oltre ad altri articoli presenti su vari siti internet. Ho anche ascoltato diverse esposizioni audio intorno alla materia. Ed è proprio nel mezzo di questa indagine che, a un certo punto, ho esclamato fra me e me, una frase che ho scelto quale titolo del presente contributo: «Israele? Che confusione!».
     Di seguito vorrei esporre la mia indagine, cercando anzitutto di dar conto della confusione in atto tra i cristiani su tale tema. Poi cercherò d’indicare le matrici teologiche, a cui si può ricondurre il tutto, e da qui traccerò la via scritturale, che può dare equilibrio e serenità alle contrapposte fazioni. Forse, per alcuni, le mie conclusioni suoneranno come esse stesse motivo su cui dividersi, ma è cosa che metto in conto, perché, studiando la materia, mi sono convinto che «Israele», è un tema che divide e continuerà a dividere, malgrado gli sforzi tesi a ricomporre la questione. Se non altro chiedo la pazienza di leggermi sino in fondo e rispondere nel merito delle cose che dico. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Israel_confus_equilib_Sh.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il logo della mano con le dita a forbice: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Man_forbice_Esc.htm
L’eredità della Riforma tradita dalla deriva carismaticista: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riforma-tradita_deriva-carismat_MT_AT.htm

lunedì 25 gennaio 2010

Giudei già salvati in quanto tali? 26-01-10

GIUDEI GIÀ SALVATI IN QUANTO TALI?

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: C’è un tentativo da parte di giudeo-messianici di giudaizzare i cristiani. Ormai anche in Italia si sta sempre più diffondendo il giudaismo messianico, con tutte le sue interferenze in seno alle svariate Chiese Evangeliche e con i conseguenti risvolti positivi e negativi che ne derivano. Anche nel Forum «Evangelici.net» di tanto in tanto s’affaccia qualche giudeo-massianico per dire la sua, naturalmente. Ma in quest’ultimo periodo qualcuno di loro ha proprio passato il limite nell’affermare che Gesù Cristo è sì l’unica Via, che Dio ha dato per la salvezza, ma soltanto per i «Gentili» e non dei Giudei; infatti, secondo loro, i Giudei sono sempre stati, naturalmente, il «Popolo di Dio». Tu cosa ne pensi?
    Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito: Sto analizzando da tempo il multiforme fenomeno del giudeo-cristianesimo (o cristianesimo giudaico). [ Giudaismo] Da anni cerco di mantenere la barra al centro su «Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia, ma... predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,23s; Gal 3,1). Ciò significa tenere il giusto equilibrio teologico fra le pretese dei seguaci della cosiddetta «teologia della sostituzione» e quelle dei «sionisti cristianizzati». Anche i cosiddetti «amici d’Israele» d’ogni colorazione non hanno sempre le idee chiare in merito. A ciò s’aggiunga che si sta creando una commistione oltremodo «esplosiva» fra carismaticisti e «filo-israeliani senza se e senza ma» con tendenze giudaizzanti; il collante è, tra altre cose, lo spiritualismo devozionale mediante musica e danze ebraiche cristianizzate. Si sta creando così un «giudaismo gnosticheggiante cristianizzato» sul tipo della chiesa di Corinto e dei suoi santoni giudaici di stampo gnostico, che pretendevano di essere «superapostoli» (cfr. 2 Cor 11). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Giudei_gia_salvati_Sh.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il logo della mano con le dita a forbice: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Man_forbice_Esc.htm
L’eredità della Riforma tradita dalla deriva carismaticista: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riforma-tradita_deriva-carismat_MT_AT.htm
Invocare il sangue e invocare l’unzione: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Invoca_sangue_unzione_MeG.htm

domenica 24 gennaio 2010

Come sono diventata evangelica 25-01-10

COME SONO DIVENTATA EVANGELICA

Mi chiamo Fiorina Pistone e saluto tutti i lettori del sito, in particolare quelli che mi hanno conosciuta come cattolica romana. Ora, a sessantaquattro anni, da un po’ di tempo frequento una chiesa evangelica.
     Nei miei ultimi decenni di professione della fede cattolica sono stata molto praticante, perché avevo constatato che la preghiera assidua, fatta con totale abbandono a Dio, cambia molto il cuore d’una persona, mentre i semplici sforzi personali non approdano a nulla.
     Ero comunque una cattolica piuttosto critica, a cui, per esempio, quasi tutti i dogmi mariani davano fastidio, perché mi sembrava che esaltassero in modo eccessivo una creatura. Inoltre constatavo che alcuni cattolici confondevano i dogmi mariani tra loro: per esempio per alcuni l’immacolata concezione diventava la perpetua verginità e la perpetua verginità diventava l’assenza di peccato, e ne deducevo che la dottrina della mia Chiesa era troppo complessa. Mi pareva, poi, che questa complessità distraesse molti fedeli dai concetti essenziali della fede cristiana.
     Io mi facevo un problema di questa mia difficoltà ad aderire integralmente all’insegnamento della mia Chiesa e, avendo imparato ad affidare a Dio tutti i miei problemi, soprattutto quelli spirituali, gli dicevo: «Signore, fammi credere ciò che tu vuoi». In questo modo ritrovavo la pace. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Diventata_evangelica_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Le ondate dello Spirito tra differenze e affinità: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Ondate-SS_diff_affin_Esc.htm
■ Il logo della mano con le dita a forbice: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Man_forbice_Esc.htm
L’eredità della Riforma tradita dalla deriva carismaticista: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riforma-tradita_deriva-carismat_MT_AT.htm
Invocare il sangue e invocare l’unzione: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Invoca_sangue_unzione_MeG.htm

giovedì 21 gennaio 2010

Le ondate dello Spirito tra differenze e affinità 22-01-10


LE ONDATE DELLO SPIRITO TRA DIFFERENZE E AFFINITÀ
Esiste un rapporto di causalità tra pentecostali e carismatici?


Quando qualche anno fa i media di tutto il mondo hanno sottolineato il notevole tasso di crescita delle chiese pentecostali-carismatiche, esibendo cifre tra i 500 e i 700 milioni di pentecostali nel mondo, paradossalmente non hanno incontrato il favore di molti stessi pentecostali. All’immancabile «ottimismo d’alcuni personaggi del mondo pentecostale, molto favorevoli al mondo carismatico», hanno fatto da contrappeso quelle più pessimistiche d’esponenti pentecostali, i quali hanno affermato che «ragioni d’ordine statistico non possono avere la priorità su quelle teologiche» e non ci stanno all’idea, che vuol «considerare il movimento pentecostale-carismatico un unico movimento». Francesco Toppi, presidente delle ADI italiane per molti anni e autore di questa presa di posizione, ha anche aggiunto che bisogna fare dei «distinguo» d’ordine «teologico» tra gli uni e gli altri.
     In sintonia con questo tentativo dei «pentecostali classici» di prendere le distanze dai carismatici di seconda e terza generazione, c’è anche il disconoscimento dell’espressione «ondate dello Spirito», che ormai è entrata nel gergo comune degli storici, dei sociologi e degli studiosi in genere, per definire e descrivere tutto il fenomeno pentecostale del 20° secolo. Un esempio di critica di tale espressione la esprime lo stesso Toppi, in questo modo: «Questa definizione delle “ondate”, seppur molto suggestiva, ci sembra però poco corrispondente alla realtà delle chiese cristiane fondate sull’attualità dell’Evangelo. Non si tratta d’una manifestazione intensa e inaspettata di fervore emotivo, proprio come “un’ondata” che passa, ma dell’esaudimento divino alle incessanti preghiere dei credenti che desiderano vedere la potenza di Dio manifestata...». In realtà, dietro il disconoscimento di quest’espressione c’è il legame di causalità, che essa sottintende, tra le cosiddette «tre ondate dello Spirito» e che, in certo qual modo, indebolisce, secondo Toppi, «la nostra definita difesa dell’eredità di fede e d’esperienza dell’originale risveglio pentecostale degli inizi del secolo».
     E non si può negare il fatto che la «seconda» e la «terza ondata» hanno messo in campo una serie di deviazioni teologiche e dottrinali, rispetto al pentecostalismo iniziale e classico, da considerare più che giustificata questa reazione di chi non ci sta a essere posto nello stesso calderone. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Ondate-SS_diff_affin_Esc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il logo della mano con le dita a forbice: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Man_forbice_Esc.htm
L’eredità della Riforma tradita dalla deriva carismaticista: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riforma-tradita_deriva-carismat_MT_AT.htm

lunedì 18 gennaio 2010

L’eredità della Riforma tradita dalla deriva carismaticista 18-01-10

L’EREDITÀ DELLA RIFORMA TRADITA DALLA DERIVA CARISMATICISTA

Roberto Castagnoli, un credente pentecostale italiano residente all'estero mi ha scritto quanto segue: Avendo letto le riflessioni che avete pubblicato sul «carismaticismo», v’invio questa nota di riflessione su questo argomento. Chi scrive proviene da una chiesa pentecostale prima «chiesa apostolica in Italia» poi «chiesa apostolica italiana», ovvero pentecostale, ma che ha rinunciato al «fondamentalismo». Oggi mi sento più vicino alle chiese della Riforma nel modo di pensare e di leggere la Bibbia, preferendo il «metodo storico-critico» di lettura pur rimanendo convinto, che l’esperienza del battesimo nello Spirito Santo, così come è vissuta nelle chiese pentecostali classiche, appartenga all’esperienza cristiana, come s’evince dalla lettura del Nuovo Testamento e da esperienza personale. Le mie sono semplici riflessioni d’un pentecostale, che si basano sopratutto sull’esperienza; conoscendo personalmente dei gruppi carismatici, non sono d'accordo che sia tutto da buttare, ma che convivano aspetti positivi con molte derive pericolose, che vanno da pratiche sciamaniche (intendo l’idea di liberare luoghi e città da poteri occulti, ecc.) a credenze quali i peccati generazionali, ecc. Le cose positive sono un culto meno formale, la profezia ad personam può essere positiva; ma queste pratiche devono essere fatte con molto discernimento. Nello stesso tempo, devo far notare che esiste un forte «fondamentalismo» anche in chiese evangelicali, le quali interpretano quasi tutta la Bibbia in «modo letterale», in modo particolare in riferimento all’antico patto; quale sia il suo rapporto corretto storico-teologico rispetto al nuovo, non è mai stato chiarito dal cristianesimo. Ed è fonte di molti problemi, perché si va da un simbolismo al racconto storico-epico e mitico a un’interpretazione fondamentalista, che translittera con troppa facilità e senza nessuna coerenza dettami che sono legati alla storia e come tali vanno collocati. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Riforma-tradita_deriva-carismat_MT_AT.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm

giovedì 14 gennaio 2010

Invocare il sangue e invocare l’unzione 15-01-10

INVOCARE IL SANGUE E INVOCARE L’UNZIONE

Premetto che non conoscevo Enzo D’Avanzo. Tempo fa mi ha offerto la sua amicizia su tale social network. Non pensavo mai che due semplici questioni, di cui gli chiesi educatamente chiarimento, potessero creare una tale slavina da parte di questo pastore carismaticista.
     Andiamo per ordine. Scorrendo a notte fonda fra gli scritti di un social network, aveva colpito la mia attenzione quanto affermava Enzo D’Avanzo: «Nel Nome di Gesù c’è potenza, liberazione, invoco il sangue di Gesù sulla Vita dei miei contatti, costantemente prego per i miei nemici... invoco la liberazione divina l’unzione dello Spirito Santo, prego per i terremotati di Haiti, e per i problemi sociali della sorella Barbara... nel nome di Gesù, amen» (13-01-2010).
     Visto che su tale social network egli si presentava come uomo di Dio e altri gli parlavano come un pastore, pensai bene di postare un mio contributo, in cui con rispetto e correttezza chiedevo quanto segue: «Enzo D’Avanzo afferma: “Invoco il sangue di Gesù”: interessante. Mi piacerebbe conoscere almeno un brano, dove ciò è contemplato proprio in tale modo; potrebbe essermi sfuggito.
     Egli afferma pure: “Invoco... l’unzione dello Spirito Santo”: è interessante pure questo. Anche qui mi piacerebbe conoscere almeno un brano della Scrittura, dove si trova una invocazione proprio in tale modo; anche questo potrebbe essermi sfuggito». Fin qui il mio contributo, che misi anche sulla bacheca del mio social network.
     Anche un’altra lettrice aveva scritto: «Sì, vorrei saperlo anch’io!» (Angela Morana).
     Mi aspettavo, quindi, una risposta pacata di un uomo di Dio, che ama la Scrittura, tipo: «Ora, farò una piccola ricerca e te lo farò sapere». Poteva anche rispondere: «Non mi interessa discutere con te»; oppure: «Credo così e basta». È, invece incredibile, tutto ciò che è successo.
     Infatti, con mia meraviglia, il giorno dopo, constatai che Enzo D’Avanzo aveva cancellato il mio contributo e aveva scritto sulla bacheca del mio social network, a caratteri cubitali, ciò che si trova nel primo contributo di questo tema di discussione. Poi, per l’intera giornata ha scritto sulla mia bacheca, quello che segue. Dopo un paio di tentativi di cercare di ragionare, un certo punto ho smesso di rispondere (sempre sulla mia bacheca), poiché oramai un suo scritto si susseguiva, in modo compulsivo, all’altro, e la situazione diventava sempre più ingarbugliata. E ciò è durato l’intera giornata, sebbene io non gli dessi oramai più retta. Infine, a notte fonda, affermò di aver segnalato un mio presunto abuso a tale social network… Per che cosa, per aver scritto lui un intero giorno sulla mia bacheca? 
     Perciò faccio qui l’analisi degli scritti ricevuti da lui. Almeno qui non potrà, a suo piacimento, scrivere in modo parossistico, cancellare i suoi contributi, metterne altri, e cantarsela e suonarsela da solo. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Invoca_sangue_unzione_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

martedì 12 gennaio 2010

Danilo Valla e gli astri? Parliamone 13-01-10

DANILO VALLA E GLI ASTRI? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Danilo Valla e gli astri: La bufala dell’Evangelo scritto nelle stelle».
     Che cosa ha Danilo Valla in comune con l'antica gnosi giudaica (commistione fra paganesimo e giudaismo), con  E.W. Bullinger (ultradispensazionalismo, numerologia), con C.T. Russel (Torre di guardia), con E.G. White («profetessa» degli Avventisti), con Argentino Quintavalle (giudeo-cristianesimo speculativo), con i cosiddetti «sciamani astrali» (esoteristi), con vari esponenti del carismaticismo, con W.M. Branham (auto-nominato profeta Elia e antitrinitario) e altri fenomeni e persone simili? Proprio così, ha in comune con loro la speculazione astrale biblicizzata, basata sulla spiritualizzazione dello zodiaco (segni dell'astrologia) e dei miti pagani a esso connessi. Per l'approfondimento rimando, oltre a quanto già detto nell'articolo, al primo contributo.
     Dopo la pubblicazione del mio articolo, mi è arrivata la seguente domanda da parte di un lettore: «L’interessato, Danilo Valla, come risponde alle tue obiezioni in merito?». Gli risposi brevemente che l’interessato non ha intenzione di rispondere. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Danilo-Valla_astri_Oc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm

lunedì 11 gennaio 2010

Danilo Valla e gli astri 11-01-10

DANILO VALLA E GLI ASTRI
La bufala dell’Evangelo scritto nelle stelle

Un giovane credente mi ha segnalato un filmato di Danilo Valla. In esso quest’ultimo risponde a tono all’autore di un filmato allucinante, in cui si asserisce che la storia di Cristo riprodurrebbe il mito di Horus, il dio Sole egiziano; per questo, secondo lui, Cristo sarebbe un mito pagano. Danilo Valla inizia a confutare abbastanza bene tali cose; poi si occupa d’altro e, per trovare qualche vero punto di confutazione, si dovrà aspettare specialmente la fine del filmato.
    Come detto, tutto era iniziato bene e prometteva d’essere interessante. Poi però, per mia meraviglia, Danilo Valla cambia del tutto il discorso e va a riscaldare una vecchia e curiosa ipotesi, che andava di moda molti decenni or sono e che ebbi modo di leggere e confrontarmi al tempo, in cui ero studente di teologia. Secondo tali teorie mitologiche cristianizzate, riprese da Danilo Valla, nelle stelle ci sarebbe scritto nientemeno che l’Evangelo! Egli usa un po’ di fantasia, un pizzico d’ebraico nulla dicente (p.es. ’ot «segno»; ṣëmach «rampollo», non «spiga», come falsamente afferma lui), alcune affermazioni azzardate e tirate per i capelli (il segno della vergine proiettata su Maria; il segno del Leone proiettato su Gesù) e quant’altro e arriva ad affermare che nelle costellazioni è scritta tutta la storia di Gesù!
     Lì per lì, mi è venuto da pensare: Danilo Valla non doveva confutare la teorie di Horus? Risponde, però, a una mitologia cristianizzata (quella di Horus) con un’altra gnosi cristianizzata, quella secondo cui nelle costellazioni sarebbe scritto tutto l’Evangelo? Tutto ciò è degno di un guru orientale o di un santone gnostico cristianizzato, non di un esegeta!
     Poi Danilo Valla mostra un’immagine astrale, tratta da un tempio pagano, per esemplificare la tesi da lui riscaldata per l’occasione. Dovrebbe proprio essa diventare fonte di conoscenza biblica? [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Danilo-Valla_astri_Ori.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm
■ Che cos’è essenziale nella dottrina e nell’etica?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Essenziale_dottrina_etica_UnV.htm

sabato 9 gennaio 2010

L'ira di Dio e' il diavolo? 09-01-10

L’IRA DI DIO È IL DIAVOLO?

    ■ Una tesi singolare: Egregio fratello, la ringrazio per gli argomento da lei trattati nel suo sito. Interessanti. Con la presente, le chiedo una delucidazione esegetica ed ermeneutica di due versi dell’AT, utilizzati da una persona «ispirata» come esempio per dimostrare la tesi, secondo cui «l’ira di Dio è il diavolo». I passi biblici sono 2 Samuele 24,1 e 1 Cronache 21,1. Le chiedo un approfondimento a tal proposito, spero nel più breve tempo possibile, senza importunarla. La ringrazio anticipatamente, Shalom!
    ■ Chiarimenti: Gli risposi che non credo a tale tesi semplicistica, secondo cui «l’ira di Dio sarebbe il diavolo». Gli chiesi di spiegarsi meglio. Egli mi rispose come segue: La tesi «l’ira di Dio è il diavolo» è una convinzione d’un personaggio in pieno delirio d’onnipotenza, la cui parola profetica è «Parola di Dio». Costui, insegna propriamente quel che le ho comunicato, identificando l’ira di Dio come il diavolo, menzionando i versi, che le ho accennato precedentemente alla presente. Quindi, le ribadisco, cortesemente, una delucidazione. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Ira-Dio_diavolo_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm
■ Che cos’è essenziale nella dottrina e nell’etica?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Essenziale_dottrina_etica_UnV.htm
Superstizioni astrologiche d’inizio d’anno: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Superst-astro_inizio-anno_Oc.htm

mercoledì 6 gennaio 2010

Auguri tra incertezze e ideologia 07-01-10

AUGURI TRA INCERTEZZE E IDEOLOGIA

«Augùri!», disse l’uno. «Tienili per te, non li voglio», rispose l’altro, «Il verbo “augurare” proviene in origine dal paganesimo, dagli àuguri». Un vezzo alquanto strano è quello di voler risalire all’etimologia delle parole, quando si vuol mettere qualcuno in guardia dall’usare una certa locuzione. Una di questa è l’espressione «auguri!», che secondo loro non bisognerebbe usare per le antiche radici, che hanno. Se applicassimo tale criterio con coerenza, non potremmo usare una buona parte del nostro vocabolario.
     Oggigiorno «fare gli auguri» a qualcuno significa semplicemente desiderare, sperare, auspicarsi che le persone, a cui li destiniamo, ricevano il bene, la felicità, cose positive, passino momenti lieti o cose simili.
     Alcuni cristiani mettono subito una riserva o addirittura un catenaccio, facendo riferimento a un atteggiamento pagano riguardo alla sorte, al destino o a uno degli dèi imprevedibili, capricciosi, incontrollabili, di cui bisogna propiziarsi il favore. Già questo discorso, fatto da cristiani biblici verso altri, fa meravigliare e impallidire, per non dire altro, visto che parliamo di credenti che desiderano il bene per parenti, amici e conoscenti appellandosi al Dio vivente, che è il Padre celeste e non una bruta forza labile e imprevedibile.
     Altri cristiani vanno addirittura oltre e ti spiattellano tutta una etimologia di «augurio» e «augurare». [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Auguri_incert_ideolog_Lv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm
■ Che cos’è essenziale nella dottrina e nell’etica?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Essenziale_dottrina_etica_UnV.htm
Superstizioni astrologiche d’inizio d’anno: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Superst-astro_inizio-anno_Oc.htm
Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Babbo-Natale_Befana_Mt.htm

lunedì 4 gennaio 2010

Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre? Parliamone 04-01-10

PENTECOSTALI NELLA VERSIONE 1.0, 2.0, 3.0 E OLTRE? PARLIAMONE

Un lettore aveva ripreso un’affermazione pregressa di Tonino Mele: «Non è un caso che i fenomeni descritti più su facciano parte della “terza” o forse già “quarta ondata dello Spirito”, che altro non sono se non un’evoluzione della “seconda” e della “prima ondata”, dove hanno le radici i “pentecostali moderati”. E questo è un dato storico» (qui). Il primo aveva chiesto al secondo di spiegare più approfonditamente tale sua asserzione.
     Tonino Mele ha risposto a ciò nel secondo punto dell’articolo comune «Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre?», punto che porta il titolo «Pentecostali di varie “ondate”».
     Successivamente Tonino Mele mi ha scritto quanto segue: «Interessante l’esemplificazione di natura informatica di quel movimento fluttuante (per non dire “ondeggiante”), che è il movimento pentecostale-carismatico, esemplificazione che si aggiunge a quella di natura mediatica di Introvigne. Comunque, tra network e Web 1.0 e 2.0, diventa sempre più evidente il fatto che, quanto è giusto parlare delle differenze tra “pentecostali” e “carismatici”, è altresì giusto parlare delle analogie e dei nessi causali tra l’uno e l’altro movimento. E a questo punto sarebbe anche interessante identificare meglio queste analogie e farne un’adeguata valutazione di merito».
     In un contributo Gianni Siena, alle cui asserzioni Tonino Mele s’era riferito, prende la parola e cerca di dialogare con equilibrio; ciò è certamente apprezzabile. Ricordo che il nostro intento non è di creare vincitori e vinti, ma di dialogare qui su tali cose tra persone che amano il Signore e la sua Parola. In un altro contributo prende la parola Antonio Capasso, alle cui asserzioni Tonino Mele aveva pure risposto.
     Ora, qui di seguito, assistiamo al fatto che, mentre Gianni Siena e Antonio Capasso evidenziano la discontinuità fra pentecostali classici e neopentecostali (o carismaticisti), specialmente Tonino Mele fa notare che, almeno storicamente parlando, non si può negare la continuità dei fenomeni e gli sviluppi dei neopentecostali da una concezione entusiastica comune. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec-caris_affin-distinz_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Che cos’è essenziale nella dottrina e nell’etica?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Essenziale_dottrina_etica_UnV.htm
Superstizioni astrologiche d’inizio d’anno: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Superst-astro_inizio-anno_Oc.htm
Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Babbo-Natale_Befana_Mt.htm

sabato 2 gennaio 2010

Che cos’è essenziale nella dottrina e nell’etica? 03-01-10

CHE COS’È ESSENZIALE
NELLA DOTTRINA E NELL’ETICA?

Sulla questione che cosa sia essenziale, centrale e importante nelle dottrine del NT e che cosa, al contrario, sia contingente, secondario e periferico — si dividono gli animi. Atti 15 e Romani 14 mostra che tra cristiani giudei e gentili esistono cose centrali, che li accomunano assolutamente (l’Evangelo, la rigenerazione, lo Spirito Santo dimorante), e altri aspetti che li differenziano (usi, costumi, tradizioni). Sono andato a spolverare qualche mio motto su ciò che è «essenziale» o «centrale». Tra i tanti miei motti ne ho scelto tre per la riflessione:
 
Centro e contorno: «Il Nuovo Testamento mette al centro l’Evangelo di Gesù Cristo, e tutto il resto è contorno; i carismaticisti mettono al centro guarigioni e liberazioni dai demoni, e tutto il resto è contorno».
 
Dottrine: Organizzazione: «Per i “puristi” tutte le verità da credere sono disposte in senso orizzontale e sono tutte uguali e, quindi, centrali: chi tocca una “verità”, appare loro sospetto ed essi presumono che egli metta probabilmente in dubbio anche il resto. Chi pensa che le verità siano disposte in senso piramidale, egli s’allontana dagli altri solo se vengono toccate le verità centrali (o anche se ci sono colpe specifiche, di cui non ci si ravvede; 1 Cor 5,11); solo allora gli apostoli lancerebbero il loro “anatema” (Galati 1,7ss) e terrebbero tali persone a distanza (Tt 3,10s). Sulle dottrine centrali della fede bisogna essere certi e intransigenti (1 Tm 1,15; 2 Tm 2,11s; Tt 3,4-8); sulle questioni poste in periferia si dev’essere disposti a discutere, poiché in questo caso la Scrittura non dice nulla che sia preciso, chiaro o definitivo. Ma non tutti comprendono questa differenza».
 
Fede controcorrente: «Peculiarità d’una fede controcorrente: Intransigenti nel centro (dottrine fondamentali delle fede del nuovo patto), tolleranti in periferia (questioni secondarie, usi, costumi, ecc. fintantoché non sono senza decoro e ordine)».
 
Per l’approfondimento rimando in Nicola Martella (a cura di), Uniti nella verità, come affrontare le diversità (Punto°A°Croce, Roma 2001), agli articoli:
    ■ «Il bianco, il nero e il grigio» (N. Martella), pp. 82-91 [sulla questione che cos’è «biblico» e come organizzare le dottrine, ossia se in senso orizzontale (Fratelli chiusi o darbisti) o piramidale (Fratelli aperti)];
    ■ «Verità che ci uniscono, questioni che ci differenziano» (R. Diprose), pp. 92ss;
    ■ Cfr. qui anche «Quando nessuno ha ragione» (M. Oxenham), pp. 77-81.

Si veda pure l'«indagine sulle Assemblee dei Fratelli», 07. Aspetti troppo in risalto: «Secondo te, quali temi o aspetti sono messi forse troppo in risalto (o addirittura eccessivamente accentuati) negli ambienti del "movimento dei Fratelli"?» (Si vedano anche gli altri aspetti dell'indagine).

venerdì 1 gennaio 2010

Superstizioni astrologiche d'inizio d'anno 01-01-10

SUPERSTIZIONI ASTROLOGICHE D’INIZIO D’ANNO

Gli astri non mentono, gli astrologi sì. Le stelle, i pianeti, il Sole e la Luna non hanno nulla da dirci sul nostro futuro, essendo oggetti inanimati e, come tali non possono mentire. A dire il falso sono gli astrologi, che fanno credere che si possa interrogare gli astri e carpire loro immani segreti.
     Quando un anno arriva alla sua conclusione e si approssima quello nuovo, oltre ai vari dolciumi e all’immancabile spumante, che non può mancare sulle tavole degli italiani, cresce il consumo di calendari, riviste e libri con le previsioni astrologiche. Al riguardo, alcuni di questi cosiddetti «esperti delle stelle» possono vantare vendite da record al pari di grandi scrittori, per le proprie pubblicazioni. Cresce quindi nella gente, tanto nell’italiano medio quanto nelle persone più colte, la voglia di sapere cosa accadrà nel domani. Le domande che si pongono sono sempre le stesse: «Nell’anno nuovo avrò “fortuna” negli affari, nelle finanze, in amore e così via?». Con nostra grande sorpresa, sta crescendo anche sui social network la mania di consultare questi «oracoli fai da te». Molti si affidano ingenuamente a tali giochini, per chiedere se troveranno il partner giusto, quanti figli avranno, se faranno soldi, e chi più ne ha più ne metta. Per i meno profani, vi è anche un «parla con Gesù», dove si fa dire a proprio piacimento ciò che vorremmo sentirci dire dal «Messia».
     Dove siamo finiti, ci viene da pensare. Ora, seppur ci sembrino cose veniali o comunque delle semplici attrattive per giovani, tutto ciò può portare a vincolarsi a questi guru o al consulto d’applicativi in Internet, che cercano di «individuare» il futuro. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Superst-astro_inizio-anno_Oc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Babbo-Natale_Befana_Mt.htm
Pentecostali nella versione 1.0, 2.0, 3.0 e oltre?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Pentec-caris_affin-distinz_R56.htm