venerdì 30 aprile 2010

Abbigliamento da spiaggia 01-05-10

ABBIGLIAMENTO DA SPIAGGIA

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Fratello Nicola, pace. Riguardo a questo argomento, mi sono state sollevate alcune questioni relative, vorrei da te un parere. Tu giustamente hai detto nel tuo articolo che il credente è sempre alla presenza del Signore. Alla luce di questo, è giusto che un credente vada al mare? Non è questo un luogo, dove il corpo (tempio di Dio), è esposto nella sua nudità? Se è sbagliato mostrare le gambe, quando si è al culto, non lo è anche quando si va al mare? Come si giustifica la presenza d’un credente in questi luoghi alla luce di quanto dice Paolo: «Come già prestaste le vostre membra a servizio della impurità e della iniquità per commettere l’iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione» (Rm 6,19)? «Similmente che le donne s’adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia» (1 Tm 2,9). Non è questo un luogo, dove oggi si è esposti alla tentazione? «Fuggite la fornicazione» (1 Cor 6,18), dice Paolo; e ancora ai giovani «fuggi gli appetiti giovanili» (2 Tim 2,22). Dio ti benedica.
    Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito: Tali questioni specifiche sono nate dall’articolo «Abbigliamento fra casa e chiesa» e dal tema di discussione «Abbigliamento fra casa e chiesa? Parliamone». Data la specificità delle questioni e i problemi di interpretazione biblica e d’argomentazione, con cui esse sono state poste, è stato necessario affrontarle a parte. In tal modo, la risposta risulta essere anche un esempio concreto di come intendere l’ermeneutica (interpretazione) e praticare l’esegesi (spiegazione) biblica, per non scadere in una «versettologia indebita» e in conclusioni di parte basate su un «falso sillogismo».  [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Abbiglia_spiaggia_Mds.htm]  {Nicola Martella} Dopo aver letto l'intero articolo, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute?
 
Inoltre, ecco gli ultimi articoli già messi in rete:
Il seminatore del seme di libertà (Marco 4,1-9): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Seminatore_liberta_Avv.htm

lunedì 26 aprile 2010

Lo Yoga, una via di redenzione? 27-04-10

LO YOGA, UNA VIA DI REDENZIONE?

Tempo fa, il mio articolo «Io ero buddista» [http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Buddismo_Kamphuis_MeG.htm] aveva spirato Vincenzo Russillo ad approfondire la tematica particolare dello Yoga, mostrando la sua contrapposizione con la fede cristiana. Egli inizia l'articolo come segue: Molte volte abbiamo sentito questa parola in tv o nei giornali. Ci appare come una delle mode del momento. Lo praticano i divi di Hollywood, ma anche le nostre massaie. Ormai sfogliando normali riviste di salute, troviamo una posizione Yoga per ogni nostro problema, dai reumatismi ai dolori mestruali per le donne. C’è un po’ di tutto. Questa tecnica d’origine indù, nasconde però molti elementi religiosi, che poco si accordano con il cristianesimo biblico.  [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Yoga_redenzione_MeG.htm]  {Nicola Martella} Dopo aver letto l'intero articolo, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute?
 
Inoltre, ecco gli ultimi articoli già messi in rete:
Il seminatore del seme di libertà (Marco 4,1-9): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Seminatore_liberta_Avv.htm
Gesù, i suoi fratelli e Maria loro madre: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Gesu_fratelli_Maria_Avv.htm

giovedì 22 aprile 2010

Il seminatore del seme di libertà (Marco 4,1-9) 23-04-10

IL SEMINATORE DEL SEME DI LIBERTÀ (MARCO 4,1-9)

 di Paolo Brancè

«…Avanzava pel campo direttamente, con una lentezza misurata. Gli copriva il capo una berretta di lana verde e nera con due ali che scendevano lungo gli orecchi, all’antica foggia grigia, un sàccolo bianco gli pendeva dal collo per una striscia di cuoio, scendendogli davanti alla cintura, pieno di grano. Con la manca teneva aperto il sacco, con la destra prendeva la semenza e la spargeva. Il suo gesto era largo e sapiente, moderato da un ritmo uguale. Il grano, invallandosi dal pugno, brillava come faville d’oro e cadeva sulle zolle umide, egualmente ripartito. Il seminatore avanzava con lentezza, affondando i piedi umidi nella terra cedevole, levando il capo nella santità della luce. Il suo gesto era largo, gagliardo, sapiente, tutta la sua persona era semplice, sacra e grandiosa…». Così scriveva lo scrittore Gabriele D’Annunzio nel suo romanzo «L’innocente» del 1892, intento a descrivere il duro lavoro del contadino nell’atto del seminare, dal cui raccolto, che resta sempre incerto, trae il sostentamento per sé e per la sua famiglia. Dopo aver letto l'intero articolo, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Seminatore_liberta_Avv.htm]  {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi articoli già messi in rete:
Gesù, i suoi fratelli e Maria loro madre: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Gesu_fratelli_Maria_Avv.htm
Il variegato arcipelago battista italiano: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arcipelago_battista_UnV.htm

martedì 20 aprile 2010

Le decime e i pastori prosperanti 21-04-10

LE DECIME E I PASTORI PROSPERANTI

Qui di seguito riporteremo due singolari episodi di una chiesa locale italiana, il cui pastore aderisce all'ideologia della prosperità, e una questione simile, che riguarda una chiesa brasiliana in Italia. Dapprima introduciamo l'argomento con l'analisi di un verso centrale (Mal 3,10), usato e abusato all'interno di tale ideologia cristianizzata, che trasforma i conduttori di chiesa in esattori di decime, e riportiamo alcune altre considerazioni bibliche inerenti l'argomento.
    L’opera del Signore necessita di sostegno, ma non per questo bisogna smettere di tagliare «rettamente la Parola delle verità» (2 Tm 2,15). L’abuso di Malachia 3,10 è di vecchia data fra ogni tipo di clero che cerca soldi: «Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla». Si noti che qui non si parla della chiesa locale, ma di ordinamenti del tempio, ossia della teocrazia d’Israele: ▪ 1) Si parla di «decime» al plurale poiché la legge mosaica le prescriveva nei singoli ambiti (raccolta, armenti, ecc.); ▪ 2) Solo nel santuario (tenda prima e tempio poi) c’era la «casa del tesoro» o tesoreria (Gs 6,24; 1 Cr 29,8; Gr 38,11; Gv 8,20); ▪ 3) Il «cibo nella mia casa» non era una dispensa per i poveri, ma erano specialmente gli animali sacrificali (Lv 3,11.16; Nu 28,2.24), oltre all’olio per le lampade e per la consacrazione (Es 30,25), il sale per i sacrifici (Lv 2,13), gli aromi per i profumi (Es 25,6; 30,7s.35ss) e i pani per il tavolo di presentazione (Es 29,2; Lv 2,4; 7,12; 8,2; Nu 4,7; 6,14s; 1 Cr 9,32; 23,28s; Ne 10,32s). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Decime_pastori_prosper_Mds.htm]  {Nicola Martella} Dopo aver letto l'intero articolo, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute?
 
Inoltre, ecco gli ultimi articoli già messi in rete:
Gesù, i suoi fratelli e Maria loro madre: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Gesu_fratelli_Maria_Avv.htm
Il variegato arcipelago battista italiano: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arcipelago_battista_UnV.htm

venerdì 16 aprile 2010

Io appartenevo ai 144.000! 17-04-10

IO APPARTENEVO AI 144.000!

Wolfgang Kühne è nato in Germania nel 1948 (Marl, Vestfalia). Egli è stato un testimone di Geova per 38 anni prima di accettare Gesù Cristo quale suo personale Salvatore e Signore.
     All’età di 17 anni venne a contatto con alcuni testimoni di Geova; rimase impressionato dalla loro determinazione e attirato dal loro insegnamento. Alcuni decenni dopo, quando era un testimone di Geova già da 38 anni ed era anziano della locale comunità di Düren da 32 anni, leggendo delle riviste cristiane (cosa proibita tra i TdG), si mise a seriamente riflettere se la via, che aveva scelta, era proprio quella giusta. Tale riflessione lo portò alla conversione al Signore Gesù Cristo.
     Wolfgang Kühne è sposato e ha due figli. Sua moglie è stata un membro dei testimoni di Geova per 40 anni, e sua suocera lo è stata per 50 anni. Dal 2004 Wolfgang e sua moglie sono membri d’una comunità di cristiani evangelici.
     Qui di seguito riportiamo la sua testimonianza riguardo al suo cammino da seguace della «Torre di Guardia» a seguace di Gesù Cristo, il Logos, Dio presso Dio, che si è fatto carne (Gv 1,1s.14). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Appartenevo_144000_Esc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Gesù, i suoi fratelli e Maria loro madre: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Gesu_fratelli_Maria_Avv.htm
Il variegato arcipelago battista italiano: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arcipelago_battista_UnV.htm

domenica 11 aprile 2010

Gesu', i suoi fratelli e Maria loro madre 12-04-10

GESÙ, I SUOI FRATELLI E MARIA LORO MADRE

Un lettore ci ha presentato la seguente questione:  Pace, fratello Nicola, ti scrivo perché mi è venuto un dubbio sul fatto che Maria abbia avuto altri figli, oltre al Signore Gesù. Il fatto che Maria abbia conservato la sua verginità fino alla morte, è assolutamente una falsa dottrina cattolica senza fondamento. Ciò è fisicamente impossibile per la rottura dell’imene durante il parto e anche razionalmente, perché Maria era una donna sposata e quindi aveva il desiderio di unirsi fisicamente al proprio marito, cosa che sicuramente era contraccambiata da Giuseppe. Il dubbio mi sorge dal fatto che nel Vangelo di Giovanni Gesù dice al discepolo, che Egli amava, di prendere in casa sua madre. Se Maria aveva dei figli, non potevano essi badare alla propria madre? Spero che tu riesca a schiarirmi le idee al riguardo. Dio ti benedica grandemente.
A tale questione rispondiamo qui di seguito: In quel momento, i fratelli e le sorelle di Gesù erano tutti increduli riguardo al suo ruolo di Messia. È scritto: «Neppure i suoi fratelli credevano in lui» (Gv 7,5). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Gesu_fratelli_Maria_Avv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Il variegato arcipelago battista italiano: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arcipelago_battista_UnV.htm

venerdì 9 aprile 2010

Il variegato arcipelago battista italiano 09-04-10

IL VARIEGATO ARCIPELAGO BATTISTA ITALIANO

Il contributo di un lettore appartenente all’area delle Assemblee dei Fratelli, mi ha dato il modo di parlare del variegato arcipelago battista italiano. Egli prende posizione riguardo all’articolo «Fra conservatori e fondamentalisti». È interessante come egli veda le cose da esterno al mondo battista; non so neppure se abbia compreso appieno la distinzione fra «fondamentalisti» e «conservatori», che sta alla base del nome e della scelta dell’UBEIC. Proprio tutto ciò risulterà probabilmente singolare agli occhi dei fratelli dell’UBEIC. Lo stesso dicasi del suo modo singolare per qualcuno di chiamare «assemblee» le comunità battiste e valdesi, sebbene io preferisca il termine  «assemblea» a «chiesa», che è il termine greco ekklesia italianizzato. Di là da quest'ultimo dettaglio, alle questioni rilevanti sollevate da questo lettore do una mia prima risposta, lasciando ad altri l’occasione di entrare nella discussione, specialmente a Luciano Leoni e a Paolo Brancè, se vorranno intervenire; questa sarà nuovamente l’occasione per spiegare il loro punto di vista. Gli altri contributi inerenti al battismo mi sono arrivati nel tempo, indipendentemente gli uni dagli altri. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arcipelago_battista_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Ho di che ridere, pensando dalla fine: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Ridere_dalla-fine_Esc.htm

lunedì 5 aprile 2010

Me la rido e ne ho motivo


ME LA RIDO E NE HO MOTIVO
di Nicola Martella

Me la rido, pensando alla beata risurrezione,
alla meravigliosa salvezza eterna per grazia
e al privilegio d’incontrare personalmente Gesù.
     Me la rido, pensando all’eredità futura
e al premio, che Dio darà a servi fedeli.
     Me la rido, pensando alla faccia di atei e agnostici,
quando scopriranno che non tutto è finito,
che Dio non è morto, no neppure un po’,
e che non c’è l’interruttore per l’oblio eterno.
     Me la rido, pensando ai grandi di questo mondo,
quando scopriranno d’essere eterni meschini,
che il Signore rimane il Dio della storia
e che il suo piano si compie nonostante tutto.
     Me la rido, pensando alla faccia dei cattivi maestri
(oggi danno per vero ciò che la mente suggerisce,
visioni carnali e false dottrine attribuite a Dio),
quando verranno svergognati dinanzi alle miriadi
e udranno: «Operatori d’iniquità, mai vi conobbi!».
     Me la rido, pensando a questo mondo che passa,
alle mode, ai trend, alle tradizioni e alle convenzioni,
ombre d’un giorno vecchio dinanzi alla luce nuova.
     Me la rido, sapendo che la chiamata è sicura,
il mandato è certo e la meta irremovibile.
     Me la rido, sapendo che ho tanti compagni di via,
che la fonte di gioia e speranza è inesauribile
e che ho, già oggi, la caparra del mondo che viene.
     Me la rido, sapendo che Gesù è sul trono del Padre,
quale mio avvocato celeste e vindice dei suoi santi,
ed è garante che le sue promesse si adempiano.
     Me la rido, sì me la rido, e proseguo il cammino!
 
[Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artesana/P-Me_la_rido_Mds.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

sabato 3 aprile 2010

Celebrare la Pasqua e quale?


CELEBRARE LA PASQUA E QUALE?

Verso la Pasqua ci sono vari atteggiamenti e pratiche. Ci sono cristiani che celebrano la Pasqua soltanto ritualmente, altri che non la festeggiano o per reazione alla denominazione maggioritaria o perché pensano che la ricorrente «Cena del Signore» la sostituisca. Ci sono coloro che, pur riconoscendo Gesù quale Messia, vanno a celebrare la Pasqua con i Giudei storici, chiamandolo «fratelli», sebbene essi rifiutino Gesù quale loro Messia.
     Come seguaci di Gesù Cristo, rispettosi delle nuovo patto e di quanto da Lui ha istituito in esso, dobbiamo, quindi, celebrare la Pasqua annuale? E, se sì, quale Pasqua? Come celebrare una Pasqua neotestamentaria e cristocentrica? Rimando al primo contributo per alcune ulteriori approfondimenti orientativi.

    La Pasqua ebraica (Pesach o Passah) rammemorava il passaggio dell’angelo distruttore in Egitto e la salvaguardia delle famiglie, i cui stipiti erano stati cosparsi di sangue dell’agnello pasquale (era della fattispecie del «sacrificio di pace» o (inter-)familiare). Essa coincideva pure con la partenza dall’Egitto verso la terra promessa.
     La Pasqua cristiana commemora la morte vicaria di Cristo, «l’Agnello di Dio», per la salvezza di chiunque crede, lo spogliamento di principati e potestà e l’istituzione del nuovo patto. È una commemorazione che guarda altresì in avanti, al secondo avvento del Messia (parusia).
     Ho avuto uno scambio privato con un caro fratello, che riporto solo con le iniziali (SF). Eccovi degli stralci per avviare la discussione.
[Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Celebrare_Pasqua_OiG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

giovedì 1 aprile 2010

Le unzioni di Gesù 02-04-10

LE UNZIONI DI GESU'

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Caro Nicola, quando hai qualche minuto mi potresti verificare se, secondo te, i brani di Mt 26,6; Mc 14,3; Lc 7,36 e Gv 12,1, inerenti alla donna che porta a Gesù l’alabastro d’olio odorifero, parlano dello stesso episodio oppure sono due episodi distinti?
    A tali questioni rispondiamo qui di seguito: Il ministero di Gesù era stato molto intenso, pieno di spostamenti ed eventi. Com’è ovvio, Egli ripeté spesso i suoi messaggi, adattandoli alla situazione contingente; e i fatti che accadevano a mano a mano, avevano una certa somiglianza con quelli giù accaduti precedentemente (moltiplicazione dei pani, guarigione di ciechi, zoppi, lebbrosi, ecc.). A ciò si aggiunga che ogni autore biblico riportò d’ogni evento quegli aspetti particolari che più lo avevano colpito o che più intendeva evidenziare. Quella dell’unzione è una pratica culturale a noi distante, ma ricorrente nella cultura ebraica. Lo stesso dicasi del lavaggio dei piedi degli ospiti e cose simili. Non meraviglia quindi che Gesù possa aver sperimentato un’unzione in due momenti distinti del suo ministero. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Unzioni-di-Gesu_Avv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella} 
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Efesini4-8_Sal68-18_OiG.htm
■ Natura divina fra caparra e adempimento finale: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Natur-div_caparra_ademp_EdF.htm
2 Pietro 1,3-4 tra storia ed escatologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-2Pt1-3s_stor_escat_UnV.htm
Cristiani neofiti angariati da musulmani in Italia: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm