lunedì 27 settembre 2010

Interrogativi su un conferenza di EDIPI 28-09-10

INTERROGATIVI SU UN CONFERENZA DI EDIPI
Chiamati dalla parte d’Israele come discepoli di Cristo?

Giorni fa un lettore mi ha fatto presente la prossima conferenza di EDIPI e mi ha chiesto se sono stato invitato. Mi ha anche inviato il link dell’evento. Con tale lettore c’è stato un certo carteggio e alla fine mi sono riproposto (e gli ho promesso) di analizzare tale sezione del vostro sito, di analizzarlo e di scrivere al riguardo le mie impressioni.
    Ho cercato un articolo o una descrizione scritta di tale evento, ma non ho trovato nulla di significativo. A questo punto, sono stato costretto a guardare attentamente tale filmato e ad assoggettarlo ad analisi formale e teologica. Tale spot l’ho visto per la prima volta in tale occasione. Visto che nulla resta a lungo in Internet (penso all’intervista di Carlo Caruso, che non ho più trovata sul sito di EDIPI), ne faccio qui una descrizione.
     Sulla testata della pagina si vedono i sandali di un uomo. Accanto a lui ci sono cumuli di ossa e sotto di lui il tempio di Gerusalemme. Poi parte un filmato e, dopo il simbolo di EDIPI, si vede parte dell’armatura di un soldato romano: corazza e spada sguainata. Si sente come musica una marcia militare. In sovraimpressione compare la scritta: «Sul campo di battaglia». Si vedono ossa. Seguono le parole: «il ricordo antico» e poi, dopo immagini di teschi e ossa: «di un dovere di chiamata». C’è una zumata sul tempio dall’alto e segue la scritta: «al fianco del Maestro». Ritorna l’immagine di testata, sopra descritta. Segue una scena di una conferenza di EDIPI, in cui un Giudeo con kippà e un Gentile si abbracciano; il tutto sfuma nell’immagine di Ivan Basana, presidente di EDIPI, a cui segue la foto di una danza e poi in visi sorridenti o in contemplazione e persone applaudenti, tra cui esponenti dell’ebraismo storico. Si vede poi Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma, che è intento a colloquiare con cristiani. Intanto la musica diventa sempre più intensa e maestosa, per suscitare solennità e coinvolgimento. Si vede la bandiera italiana con sotto quella di Israele su cui è appoggiato un tipico corno, strumento musicale dell’antico Israele. Si vedono le mura del tempio. E alla fine compare il titolo della conferenza: «Chiamati dalla parte d’Israele come discepoli di Cristo». Rimango solo perplesso.
     Ricompongo, infine, l’intero messaggio del filmato: «Sul campo di battaglia il ricordo antico di un dovere di chiamata al fianco del Maestro». Rimango ancora più perplesso. Leggendo, poi, il titolo della conferenza, non mi resta che scuotere la testa per l’incredulità riguardo al messaggio, che si vuole far passare. È sconcertante come si attribuiscano al Maestro simili suggestioni, usando slogan da crociata e musica militare, suggerendo che i discepoli di Gesù Messia debbano diventare militanti per l’Israele storico. Che dire? È una teologia veramente conforme al nuovo patto!
     Mi viene il dubbio se EDIPI non sia oramai l’acronimo di certi «Evangelici, dipendenti israeliani per ideologia». [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-EDIPI_conf_interroga_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Quelli che si nascondono dietro alle etichette: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Nascond_etichette_Mds.htm

domenica 26 settembre 2010

Quelli che si nascondono dietro alle etichette 26-09-10

QUELLI CHE SI NASCONDONO DIETRO ALLE ETICHETTE

È legittimo avere un’etichetta distintiva nei social network, se poi ci si firma con nome e cognome nelle missive e nei contributi. Incontro spesso persone che portano le singolari etichette di «Fratello X»: «Fratello Alfredo», «Fratello Sergio», «Fratello Alessio», «Fratello Pasquale», «Fratello Andrea» e così via (tranne l’ultima, queste «etichette» esistono veramente tutte; chiaramente qui non intendiamo i molti casi, in cui «Fratello» è un cognome, ma allora esso sta dopo il nome). Dietro tali etichette ci sono certamente alcune persone degni d’ogni stima. Tuttavia, non è sempre così. Quando chiedo loro di firmarsi con nome e cognome, quando mi scrivono, alcuni di loro fanno finta di niente e, anzi, si servono del loro anonimato di «Fratello X» per riversarmi addosso mucchi di impropri, illazioni e così via. Di un tale «Fratello X», giustiziere anonimo, posso proprio fare a meno.
     La Parola di Dio ci ammaestra al riguardo: «Siate irreprensibili e schietti, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita» (Fil 2,15). [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Nascond_etichette_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Max Lucado: L’autore e il suo messaggio: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-MLucado_messag_Mds.htm

mercoledì 22 settembre 2010

Il legalismo 22-09-10

IL LEGALISMO

La «sana dottrina», quella biblica, la pratica del «frutto dello Spirito» e la ricerca della volontà di Dio per l’oggi non sono cose opzionali per un credente biblico. Ingiuntivo è per un discepolo di Cristo tutto ciò (e solo ciò), che è chiaramente comandato nel nuovo patto.
 
Il pericolo dei surrogati
     I surrogati della fede del nuovo patto, così come si evince dal Nuovo Testamento, sono specialmente il legalismo, il liberalismo e il misticismo. Il liberalismo mette la Scrittura fuori uso, affermando che la maggior parte dello cose erano soltanto per quei tempi. Il legalismo sacralizza le scelte devozionali e morali dei «padri» di un movimento e le considera «bibliche», leggendo la Scrittura alla luce delle tradizioni e convenzioni religiose del proprio gruppo d’appartenenza. Il misticismo vanifica ciò che «sta scritto» mediante conoscenze evinte dalle esperienze estatiche ed entusiastiche.
 
I pericoli del legalismo
     Nei passati manicomi si mettevano i cosiddetti «matti» in camicie di forza per impedire loro di farsi male. Il legalismo predica dapprima che Cristo libera, poi, però, pretende di mettere i discepoli «a squadra» mediante morse devozionali e colle morali, per rispecchiare l’unico modello di cultura religiosa possibile, quello tramandato dai «padri» del proprio movimento. Volendo impedire ai discepoli di farsi male e di farlo ad altri, chiama tali «camicie di forza» religiose (quale ironia della sorte!) «sana dottrina» e «libertà dello Spirito». Poi, si danno da fare per convincere le persone, a cui hanno messo tali camici restrittivi, che tali precetti particolari sono per il loro bene. Il legalismo è in pratica una sfiducia di base verso lo Spirito Santo, nutrendo il sospetto che non  sappia fare il suo «mestiere», ossia di guidare i credenti in tutta la verità, ossia quella rivelata nella sacra Scrittura. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Legalismo_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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domenica 19 settembre 2010

I due profeti apocalittici 20-09-10

I DUE PROFETI APOCALITTICI

Un lettore mi ha inviato un suo articolo sull’Apocalisse, aggiungendo le seguenti parole: «Quando Dio parla degli ultimi due profeti, paragonandoli a due ulivi: Di chi parla? Chi sono secondo te questi due profeti? Vorrei sapere il tuo parere. Ti ringrazio e sono certo che risponderai come al solito con le tue idée chiare e soddisfacenti».
    La sua tesi è che si tratta di Enok e di Elia, e al riguardo cerca di sfatare alcune concezioni di natura «simbolica». Altri parlano di Mosè ed Elia. Farò delle obiezioni a tali tesi e mostrerò una possibilità, a mio parere, molto più storica e praticabile.
    Benito Viapiana inizia così la sua trattazione: La Bibbia ci descrive chiaramente in quale condizione sarà il mondo negli ultimi tempi. In Apocalisse 11 descrive la pessima condizione degli uomini. Ma Dio vuole parlare loro, mandando due suoi servi a testimoniare di Lui con potenza di Spirito. «Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco. E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà» (Apocalisse 11,3,7).
     Per capire il ministero di questi due profeti è necessario sapere perché saranno qui? C’è sempre una ragione per ogni cosa che Dio fa. Perciò il Signore avrà un motivo per far venire questi due profeti a testimoniare con la sua potenza per «1260 giorni» (Ap 11,3). Nei primi 3 anni e ½ della tribolazione, ogni persona che per mezzo dello Spirito Santo testimonierà d’essere un credente, sarà messo a morte. «Quando egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano state uccisi a motive della parola di Dio e a motivo della testimonianza che aveva resa» (Ap 6,9). I credenti del tempo avranno a che fare con le forze sataniche, che domineranno tramite l’anticristo e tutti quelli che saranno messi a morte durante la tribolazione, entreranno in Paradiso come martiri.
     Nel Vecchio Testamento Dio aveva tanti profeti che testimoniavano di Lui. Uomini come Enok, Noè, Mosè, Giosuè, Samuele, Sansone, Elia e tanti altri. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Due_profeti_apocalittici_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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Max Lucado: L’autore e il suo messaggio: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-MLucado_messag_Mds.htm

mercoledì 15 settembre 2010

Bruciare il Corano? 16-09-10

BRUCIARE IL CORANO?

UN LETTORE CI HA PRESENTATO LE SEGUENTI QUESTIONI: Caro Nicola, in questi giorni non si fa che parlare della provocazione del reverendo Terry Jones, del sentimento di scandalo nei sui confronti da parte dei cristiani e delle ripercussioni che si stanno vedendo ai telegiornali. M’interesserebbe molto avere un tuo parere. Un cordiale saluto nel Signore.
 
AD ASPETTI RILEVANTI DI TALI QUESTIONI RISPONDIAMO QUI DI SEGUITO: All’inizio del mese di settembre del 2010 fece parlare di sé Terry Jones, il conduttore di una piccola chiesa degli USA, il quale si era proposto di bruciare varie copie del Corano proprio l’11 del mese, nella ricorrenza del disastro delle «Torri gemelle» mediante terroristi islamici. In tal modo ottenne l’attenzione, che probabilmente ricercava. La notizia rimbalzò nei mass-media da un capo all’altro del globo, incendiò gli animi, oltre alla discussione. Negli USA come nella comunità internazionale ci fu una condanna quasi unanime, temendo che tale provocazione destabilizzasse varie arie del mondo, temendo rabbiose e incontrollate manifestazioni popolari nei Paesi a maggioranza musulmana e attentati di estremisti islamici.
     Chiaramente il problema sollevato da tale bizzarro pastore statunitense esiste: l’Occidente si sta islamizzando e nei Paesi a maggioranza islamica i cristiani vengono angariati, perseguitati, torturati e uccisi. Spesso la comunità internazionale e i politici tacciono, poiché ci sono grandi interessi politici ed economici in gioco.
     Seguono i seguenti punti: La trattazione biblica; Aspetti conclusivi. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Bruciare_Corano_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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Max Lucado: L’autore e il suo messaggio: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-MLucado_messag_Mds.htm

sabato 11 settembre 2010

Max Lucado: L'autore e il suo messaggio 11-09-10

MAX LUCADO: L’AUTORE E IL SUO MESSAGGIO

Diamo dapprima alcune informazioni sull’autore. Max Lucado è nato 11 Gennaio 1955 a San Angelo, Texas. È un autore cristiano statunitense e noto pastore della Chiesa di Oak Hills (formalmente si chiama Oak Hills Church of Christ) a San Antonio (Texas). Ha scritto finora una cinquantina di libri, che sono apparsi continuamente nella lista dei bestseller del New York Times. Vari dettagli si possono trovare sul suo sito ufficiale. La sua dottrina è da considerare come biblica, almeno nei punti che appaiono nella sua dichiarazione di fede. Avremmo letto volentieri qualcosa di definito sulla depravazione dell’uomo e sul suo bisogno di ravvedimento e conversione.
     Il seguente articolo è apparso in una rivista evangelica tedesca. È il sunto del libro «Capire Max Lucado», che comprende più di un centinaio di pagine. L’autore, dopo un’attenta analisi degli scritto di Max Lucado, pone alcuni interrogativi riguardo a questo autore neo-evangelicale. Egli lo vede come «un rappresentante d’un cristianesimo sensuale», ossia basato sui sensi e sul senso estetico. Chiaramente questo è solo un sunto e per capire meglio le cose, bisognerebbe leggere l’intero libro.
    Thorsten Brenscheidt comincia il suo articolo, dicendo quanto segue: Max Lucado è un nome conosciuto e un autore di successo. Secondo il «Reader’s Digest» è «il predicatore migliore d’America». Secondo «Christianity Today Magazine» è «il pastore d’America». E secondo il «Neues Leben-Magazin» 11/1998 è il «vero maestro della pittura verbale». La sua popolarità e la sua influenza diventano sempre più grandi — nel frattempo anche da noi. I suoi libri hanno raggiunto finora una tiratura complessiva di oltre 50 milioni di copie e ha vinto premi importanti.
     Anke Pagel, una co-autrice della rivista «Aufatmen» [= riprendere fiato], ammette che le storie bibliche, che ella «aveva messo da tempo agli atti», per mezzo di Lucado divennero vivide e incoraggianti. Questo sembra essere il segreto del suo successo e della sua stragrande popolarità. Lucado racconta storie bibliche a suo modo e piacimento. Le verità spirituali sono illustrate con scene di vita quotidiana e sono altresì espresse in modo comprensibile per tutti. Queste parafrasi e questo stile sono quelli che hanno fatto di lui un autore di successo.
    Poi continua con i seguenti punti: L’obiettivo e l’antropologia di Lucado; Lo stile di Lucado e come egli tratta la Bibbia; Ausili e mezzi stilistici di Lucado per la comprensione della Bibbia e i pericoli derivanti; La rappresentazione del Figlio di Dio da parte di Lucado; Norme spostate. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-MLucado_messag_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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martedì 7 settembre 2010

L’unzione quale falsa etichetta 07-09-10

L’UNZIONE QUALE FALSA ETICHETTA

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Il termine «unzione» ha un gran ruolo nei movimenti carismaticisti d’ogni genere e nell’ecumenismo. Antonio Morlino parla al proposito di Benny Hinn di «unzione sepolcrale», per descrivere il fenomeno mistico (vibrazioni, scosse elettriche), da lui sperimentato, sulla tomba dell’esoterista Kathryn Kuhlman. Tempo fa, mi ero anche confrontato con un esponente del carismaticismo sulla questione «Invocare il sangue e invocare l’unzione». Egli affermava, tra altre cose: «…invoco la liberazione divina, l’unzione dello Spirito Santo». Allora gli scrissi che mi sarebbe piaciuto conoscere almeno un brano della Scrittura, dove si trova un’invocazione proprio in tale modo. Mi interessava sapere dove ci sono chiare e dirette ingiunzioni (e insegnamenti) in merito: «Invocate l’unzione dello Spirito Santo». Dovremmo invocare una «unzione» (di là da ciò che si intenda), invece del Signore stesso? Nessuno mi ha ancora dato chiare e incontrovertibili prove bibliche.
     Anche successivamente scrivevo quanto segue a un lettore, che usava impropriamente il termine «unzione» nel suo contributo: «Ho sostituito il termine “unzione” con “azione dello Spirito Santo”, perché esso è abusato, è incomprensibile ai più (penseranno ai sacramenti) e perché ricorre nel NT solo in 1 Giovanni 2,20.27. In fondo tale uso di “unzione” è un neologismo concettuale, che non coincide con la terminologia biblica e che intende aspetti diversi».
     Mi meraviglia di trovare tale neologismo concettuale in tutte le salse mistiche per esprimere tutto un variegato spettro di significati, sensazioni ed esperienze, che non hanno nulla a che vedere con i termini biblici. In pratica tale uso di «unzione» è una falsa etichetta dello spiritualismo mistico e degli ambienti carismaticisti.
    Gli altri punti sono i seguenti: Il reperto biblico; Un uso improprio: Aspetti conclusivi. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Unzione_etichetta_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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venerdì 3 settembre 2010

Gesù, un Giudeo allineato o anticonformista? 04-09-10

GESÙ, UN GIUDEO ALLINEATO O ANTICONFORMISTA?

Nel passato il giudaismo storico vedeva in Gesù di Nazaret l’eretico, il traditore della tradizione e quant’altro di negativo (cfr. il Talmud). Negli ultimi decenni del 20° secolo, alcuni rabbini e studiosi giudaici (p.es. Ben Chorin) cambiarono approccio e, recuperando Gesù nel giudaismo, dicevano ai cristiani all’incirca questo: «Voi non potete capire veramente Gesù di Nazaret e il suo messaggio, poiché egli è un figlio del giudaismo». In tal modo, cominciarono varie manovre per normalizzare il Gesù storico all’interno del giudaismo come uno dei suoi tanti figli, sebbene un po’ atipico e ribelle. Cavalcando l’onta del criticismo storico, affermavano che Gesù era uno dei tanti rabbini del suo tempo, senza alcuna pretesa di essere il Messia; solo i suoi discepoli lo avrebbero reso tale.
     Nel giudaismo storico si è quindi passati da un rifiuto e denigrazione di Gesù di Nazaret, durate secoli, a un suo «recupero» all’interno del giudaismo; ma ciò ha significato parimenti uno svuotamento di significato dal suo interno e un suo riempimento con elementi conformi al giudaismo del tempo di Gesù o addirittura medievali.
     Gesù era allora allineato o anticonformista? I Giudei cristiani certamente non vogliono svuotare Gesù di Nazaret del suo significato intrinseco di Messia. In parte però vorrebbero «recuperarlo» anche loro nella «normalità» giudaica (quale poi?) del suo tempo: un Gesù allineato alla tradizione dei padri e conformista rispetto alla devozione del tempo.
     Qui di seguito riporto il termine usata da Carlo Caruso per Gesù, ossia Yeshuà (y = i; sh = sci), ricordo però ai lettori che in ebraico è Ješûa` (j = i; š = sci; a` = ǎ + suono gutturale).
    Leggendo l’intervista di Luca Rajna a «Carlo Caruso, il rabbino pastore» (Icn, Edipi) si potrebbe avere proprio questa impressione: Gesù sarebbe stato un Giudeo conformista. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Gesu_allineato_anticonform_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
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■ Traduzioni della Bibbia fra competenze e metodo: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Trad-BB_comp_metod_MT_AT.htm