domenica 30 maggio 2010

Il lenzuolo funebre di Torino o sacra Sindone 31-05-10

 
IL LENZUOLO FUNEBRE DI TORINO O SACRA SINDONE

In Torino è venerato un singolare «lenzuolo funebre», su cui è raffigurata l’immagine misteriosa d’un uomo. Esso viene chiamato «sacra Sindone». Il termine «sindone» proviene dal greco sindōn e significa appunto lenzuolo funebre, in cui veniva avvolto un cadavere prima della tumulazione.
     Ultimamente se ne è occupata di ciò la rivista «factum»; essa è edita dalla casa editrice Schwengeler (Berneck, CH) in lingua tedesca. In passato, tale casa editrice tentò l’avventura italiana con la DLC, ma presto abbandonò il campo. L’altra sua creatura è «ethos». Sono senz’altro importanti riviste nel panorama cristiano di lingua tedesca. Nel numero 3/2010 di «factum» (21 aprile 2010) è apparso nella rubrica «Scienza/fede» un articolo dal titolo «Non mediante mano umana».
     Sebbene l’articolo non sia accessibile online, ne viene presentato l’inizio soltanto che, tradotto, recita così: «Il lenzuolo funebre di Torino mostra il cadavere d’un uomo crocifisso. L’origine dell’immagine documenta forse il momento della resurrezione?
     Dietro a un vetro a prova di proiettile, nella cappella reale del Duomo di Torino è conservato un pannilino prezioso, che è mostrato al pubblico in media solo ogni 30 anni. Questo anno, il proprietario, il Vaticano, fa una eccezione. Il tessuto si trova in una speciale vetrina high-tech con clima artificiale d’argon e doppio sistema d’allarme. Ci furono ripetutamente attacchi incendiari contro la tela, dei quali cadde quasi vittima, cosicché le enormi misure di sicurezza non sembrano esagerate. Gli esperti temono inoltre che l’immagine sulla tela potrebbe sbiadire lentamente per l’ossidazione e infine potrebbe scomparire completamente. Così si vuole conservare il più possibile l’attuale stato del tessuto con le ultime tecnologie.
     Il motivo del suo apprezzamento estremamente elevato è stato il fatto che fu considerato, fin dall’inizio, il vero lenzuolo funebre di Gesù, anche se i critici lo mettono sempre in dubbio. La copiosità di nuovi dati scientifici parlano sempre più a favore della sua autenticità. L’unico test, che sembrava finora di dimostrare il contrario, fu la prova mediante il radio-carbonio nel 1988 con il metodo del C14. In una conferenza stampa a Londra, il risultato del test fu annunciato con evidente orgoglio, ossia che la tela di lino proverrebbe dal periodo che va dal 1260 al 1390. Tuttavia, ben presto, questo risultato fu seriamente contestato e fu confutato nel 2005 dal prof. Ray Rogers, chimico leader del centro di ricerca nucleare americano di Los Alamos. Tuttavia, questo non è arrivato all’attenzione pubblica. Il chiarimento di questi errori d’identificazione portarono alla luce ulteriori particolari, che hanno confermato ulteriormente la sua autenticità, ed esso fu datato a un’età di circa 2000 anni fa.
     Si legga l’articolo completo in factum 3 / 2010». Fine della citazione.
     Non conosco il resto dell’articolo. Meraviglia però che una rivista scientifica come «factum» si schieri, fin dall’inizio, per una tale ipotesi, sminuendo in modo partitico i fatti contrari. Questo modo di fare non è tipico di chi vuole analizzare scientificamente e teologicamente i fatti e rappresentarli in modo neutrale.
     L’articolo ha indotto Alexander Seibel a scrivere una lettera al direttore, che proponiamo qui di seguito. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lenzuol_funebr-sindone_EdF.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Liberazione interiore e pastorale esorcistica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Libera-inter_pastor-esorc_EnB.htm
Giorni speciali di preghiera istituiti via social network?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm

giovedì 27 maggio 2010

Io credo che risorgerò! Resurrezione di Gesù, paradigma di quella dei credenti 28-05-10

IO CREDO CHE RISORGERÒ!
Resurrezione di Gesù, paradigma di quella dei credenti

Paolo Brancè inizia il suo articolo come segue: «Resurrecturis» è la scritta che il visitatore legge, quando entra nel Cimitero Monumentale di Verona. È un termine latino che richiama subito alla memoria la parola italiana «resurrezione». Il tema della resurrezione costituisce per i cristiani il fondamento della fede, è uno dei dogmi fondamentali della rivelazione biblica. Fin dai primi anni dell’era cristiana, la morte è vista dai credenti con gli occhi della fede come terminus a quo, ossia come punto di partenza della vita infuturata, oltre il tempo dell’esistenza mondana.
     È innegabile che la morte è lo spauracchio dell’uomo. Se da una parte, per il sentire cristiano la morte è percepita come il passaggio dalla vita caduca dell’esistenza terrena a quella eterna, suggellata dalla risurrezione di Cristo, tuttavia è onesto ammettere che il pensiero della morte causa nell’uomo profonda inquietudine e disperazione. E al riguardo non vale nulla la riflessione filosofica, che cerca di lenire il turbamento causato dalla morte, come l’aforisma di Epicuro, secondo il quale la morte non sarebbe un’esperienza spaventevole per l’uomo perché, fino a quando l’uomo vive, la morte non c’è e, quando la morte sopraggiunge, l’uomo non è più. Di fatto, la morte è tragicamente presente nella vita dell’uomo perché prevale in lui la percezione in vita della paura del morire. Giustamente Lattanzio, un autore cristiano latino del 4° secolo d.C., fa notare che la morte in sé può non essere una infelicità, ma lo è l’avvicinamento alla morte: cioè essere consunti dalla malattia, subire una ferita, essere trafitti da un’arma, essere arsi dal fuoco, essere sbranati. Sono queste le fonti del timore, e non perché portano la morte, ma perché portano un gran dolore. Né vale la pietosa consolazione che il poeta Ugo Foscolo suggerisce con l’affermare che solo chi non lascerà eredità di affetti, poca gioia ha dell’urna, consegnando soltanto alla memoria l’illusione della sopravvivenza dell’uomo dalla terrificante realtà del morire.
     Per l’uomo la morte è il male supremo che toglie il valore supremo della vita: l’uomo diventa un corpo freddo, privo dell’alito di vita, che è il respiro: non può più pensare, né amare, né odiare, né lavorare, né oziare, né curare i suoi affari, né speculare, né giocare, né ridere, né piangere, né sposarsi, né generare figli, né godere il frutto della propria fatica. È tragico pensare che l’uomo è cibo per i vermi e concime per i fiori. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Io-credo_risorgero_OiG.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Liberazione interiore e pastorale esorcistica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Libera-inter_pastor-esorc_EnB.htm
Giorni speciali di preghiera istituiti via social network?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm

lunedì 24 maggio 2010

Liberazione interiore e pastorale esorcistica 25-05-10

LIBERAZIONE INTERIORE E PASTORALE ESORCISTICA

Questo confronto fra Andrea Poggi e me prende occasione da una lettera inviata da lui nel tentativo di consigliare una lettrice credente il modo di uscire dai suoi problemi atavici con sua madre. Egli si riferisce qui all’articolo «Mia madre non mi ha mai amata».
     Per mia meraviglia, ho preso atto che il suo consiglio non riguarda una normale prassi di cura d’anime (pastorale biblica), ma un intervento di liberazione da una sedicente demonizzazione mediante un presunto demone, da lui chiamato «spirito di rigetto» e «spirito di morte», che sarebbe entrato nella sua vita fin dalla gravidanza di sua madre (pastorale esorcistica). La liberazione da tale spirito impuro è vista come la soluzione di tutti i problemi descritti dalla lettrice nei rapporti con sua madre e con se stessa (abbandono da parte di suo marito, malattie e infermità). Chiaramente non posso che dissentire. Poiché tale specifica tesi non rientra nel confronto previsto e necessita di una risposta adeguata, ho preferito metterlo qui extra.
     Intanto che rispondevo, ho mandato copia dello scritto alla lettrice, perché lo leggesse ed eventualmente rispondesse. La risposta di Patrizia si trova al terzo punto di questo attuale confronto. Chiaramente lei non conosceva ancora le mie risposte.
    Lo scritto di Andrea Poggi comincia come segue: Pace, fratello Nicola, spero di poter essere d’aiuto alla sorella, Patrizia affinché possa essere liberata da ciò, che la sta turbando.
     Cara sorella, metti davanti a Dio quello che ti dirò e agisci solo se lo Spirito Santo ti parla e ti convince, perché in questo è fondamentale crederci! Tieni presente che ti parlo limitatamente, basandomi solo sul tuo scritto; per avere un quadro più preciso bisognerebbe vederci e parlare in maniera approfondita con una consulenza.
     Ascolta tutto, è iniziato da un forte rigetto, partito già dal grembo materno, quando tua mamma non ti voleva. Questo spirito di rigetto, e nel tuo caso unito anche a uno spirito di morte, entrato in azione quando tua mamma ha tentato più volte d’abortire (questo è come tentato omicidio e nel mondo spirituale dona legalità forti a Satana per agire sulla vita delle persone), causa molti problemi e fa sì che anche con altre persone accada la stessa situazione di rigetto. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Libera-inter_pastor-esorc_EnB.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Giorni speciali di preghiera istituiti via social network?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm
■ Consigli utili per chi vuole essere efficace [in internet]: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Consigli_utili_Mt.htm

sabato 22 maggio 2010

Mia madre non mi ha mai amata 22-05-10

MIA MADRE NON MI HA MAI AMATA

Qui di seguito presento il caso di una figlia, che non si sente sufficientemente amata da sua madre.
     Crescere con l’impressione di non essere stata desiderata, sentirselo dire dalla propria madre, ti segna per tutta la vita. I tuoi fratelli vengono lodati e tu biasimata. Essi vengono premiati e tu no. Vieni trattata come una Cenerentola. Ti fanno sentire come Calimero, Charly Brown o il Brutto Anatroccolo.
     Anche da grandi non cambia molto. Tua madre t’ignora quando tutto va bene, preferisce stare con gli altri tuoi fratelli e non ti cerca. Quando sta male, si appella al tuo dovere di figlia.
     Le ingiustizie si moltiplicano e il fardello cresce. Ti fa male sentirti non voluta, non amata, non considerata.
     Una figlia non si è mai sentito amata da sua madre, gli mancano le radici profonde. Non essendo stata mai lodata, gli mancano le ali per volare.
     Cerchi conforto nella fede, nel rapporto personale col tuo Signore misericordioso; Egli lenisce le ferite e cura le piaghe del cuore. Sembra che tutto sia risolto, che l’animo sia guarito dopo decenni; eppure basta un nonnulla per far sanguinare antiche cicatrici.
     Una donna, che caratterizza sua genitrice come «non madre», «finta madre» o «questa anima buia che non conosce amore», mostra così quanto dev’essere grande l’abisso interiore, che la procreatrice non è stata capace di colmare nella figlia. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Mai-amata_da-madre_EnB.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Giorni speciali di preghiera istituiti via social network?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm
■ Consigli utili per chi vuole essere efficace [in internet]: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Consigli_utili_Mt.htm
■ Natura divina fra caparra e adempimento finale: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Natur-div_caparra_ademp_EdF.htm

mercoledì 19 maggio 2010

Giorni speciali di preghiera istituiti via social network? 20-05-10

GIORNI SPECIALI DI PREGHIERA ISTITUITI VIA SOCIAL NETWORK?

Un lettore mi ha scritto quanto segue: «Ciao, Nicola, Dio ti benedica. Cosa ne pensi di questa iniziativa?» (Antonio Selce; 6 maggio 2010). Poi seguiva il link di una tale iniziativa di preghiera collettiva istituita via social network per un dato giorno.
     Che dire? Certo pregare fra credenti biblici non fa mai male, che accada sia spontaneamente, sia in una ricorrenza particolare. Penso però che ha bisogno di tali cose soprattutto chi non ha una vita di preghiera regolare, sia specialmente personale, sia anche con la propria comunità.
    Leggo in Internet ogni tanto di iniziative di preghiera collettiva in un particolare giorno, ad esempio: «Quelli che il XXX pregheranno per l’evangelizzazione in Italia». Basta cercare con un browser lemmi come «Preghiera [inter-] nazionale» [per…]» o «Giornata [inter-] nazionale di preghiera», per avere una ricca carrellata di iniziative d’ogni tipo e colore; a me sono risultate ben oltre 800.000 pagine in italiano. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Consigli utili per chi vuole essere efficace [in internet]: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Consigli_utili_Mt.htm
■ Natura divina fra caparra e adempimento finale: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Natur-div_caparra_ademp_EdF.htm

domenica 16 maggio 2010

Bob Hazlett visto da vicino 17-05-10

BOB HAZLETT VISTO DA VICINO

Su Bob Hazlett abbiamo già scritto in passato. È nella natura delle cose che su certi temi si ritorni, specialmente se i lettori hanno una questione aperta. Questa volta, mi è arrivata un’offerta. Claudia Falzone mi ha contattato, scrivendomi, tra altre cose quanto segue.
     «Carissimo fratello Nicola, come ti dissi già qualche tempo fa, ho letto alcuni articoli sul tuo sito che parlano di Bob Hazlett. Alcuni mesi fa anch’io ho avuto occasione di partecipare a una serata, in cui lui era stato invitato come ospite. Ovviamente non sono andata per ricevere “messaggi divini” ma sono andata solo ed esclusivamente per valutare di persona quest’uomo, visto che alcuni fratelli e sorelle d’una certa chiesa m’avevano parlato di lui in modo molto entusiastico. Questa esaltazione, che facevano di tale uomo, l’ho trovata subito sbagliata, mi sapeva d’idolatria. Dunque ho voluto appurare in prima persona chi fosse davvero Bob Hazlett».
     Ella mi propose di raccontarmi com’è andata questa serata, perché io pubblicassi il suo scritto sul mio sito, cosicché fosse d’utilità anche gli altri. Quando i lettori si trasformano in collaboratori, nessun gestore di un sito può dire di no, specialmente a persone che sanno esercitare il discernimento e il buon senso e hanno proprietà di linguaggio e onestà intellettuale.
    Ecco la sua esperienza di prima mano. Alcuni mesi, fa Bob Hazlett venne ospitato per presiedere una serata in una chiesa evangelica locale (premetto subito, a scanso d’equivoci, che non si tratta assolutamente d’una chiesa pentecostale, ma d’una evangelica «libera»). I membri di questa chiesa erano letteralmente elettrizzati all’arrivo di questa persona, che non esitavano a chiamare «profeta». Fu, però, soprattutto il modo in cui quest’uomo veniva esaltato e le forti aspettative, che tutti avevano su di lui, che mi provocava un forte dispiacere, perché mi sapeva d’idolatria. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-BHazlett_vicino_MeG.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Consigli utili per chi vuole essere efficace [in internet]: http://puntoacroce.altervista.org/Faq/1-Consigli_utili_Mt.htm
■ Natura divina fra caparra e adempimento finale: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Natur-div_caparra_ademp_EdF.htm

venerdì 14 maggio 2010

Giudaismo e giudaizzanti 14-05-10

GIUDAISMO E GIUDAIZZANTI

Presentazione del libro: Giampaolo Natale, Giudaismo e giudaizzanti. Le eresie giudaizzanti del primo secolo e della cristianità odierna (Edizioni Lulu, marzo 2010).
    Ho avuto modo di visionare il materiale di Giampaolo Natale fin dalla prima stesura, dando consigli di tipo tecnico e facendogli presente gli articoli, che avevo scritto su tale tema sul mio sito «Fede controcorrente» all’interno della rubrica «Giudaismo». Come mostrano le sue note e la sua bibliografia, egli ha fatto buon uso sia di tali articoli, sia di altra mia letteratura teologica, usando correttezza.
     Oltre a ciò, tale collaborazione è mostrata dal fatto che egli si è reso disponibile a collaborare per alcuni articoli per il mio sito.
Giudaico-messianici ed etero-cristiani {Giampaolo Natale - Nicola Martella} (A)
Israele odierno fra ammirazione e biasimo {Giampaolo Natale - Nicola Martella} (A)
 
Oltre a tali articoli, i suoi contributi qualificati sul tema giudaismo si trovano qui di seguito:
Israele quale «fratello maggiore»? {Nicola Martella} (T)

Infine, compare pure, in appendice a questo suo libro, come segno di collaborazione, un mio articolo: «Falsi maestri giudeo-cristiani fra le chiese del NT» (pp. 167-173).
     Avendo seguito nel tempo tale opera e conoscendone i contenuti, confermo la serietà dell’autore e il rigore della sua ricerca. Chiaramente condivido sia l’analisi storica e teologica, sia le conclusioni.
     Ecco una nota al margine riguardo a Donato Manduzio. Una certa cecità fu quella degli evangelici, i quali non seppero dialogare sufficientemente con lui sulla verità del nuovo patto. Allarmati a causa delle sue tesi, lo marginarono e contribuirono così alla sua radicalizzazione e al suo passaggio nel giudaismo.
     Il mio augurio è che questo libro contribuisca a togliere il velo a quei cristiani, che hanno preso o stanno prendendo una piega giudaizzante, specialmente a coloro che abbracciano singolari miscele fatte di legalismo giudaico e misticismo carismatico.
     La formattazione e il grassetto nei testi, che seguono, sono redazionali.
     Per maggiori dettagli e altro (copertina, anteprima, acquisto) si veda qui alla pagina dell'editore. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Rez/2-Giudaismo_giudaizzanti_Sh.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Lingue bibliche e l’errore dell’etimologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lingue-BB_error_etimol_MT_AT.htm

mercoledì 12 maggio 2010

Del Giudeo prima e poi del Greco 12-05-10

DEL GIUDEO PRIMA E POI DEL GRECO

Un lettore ci ha presentato la seguente questione: Caro Nicola, grazie tanto per il tuo lavoro con il tuo sito... è una miniera di ottimi insegnamenti! Tra i tuoi articoli, hai mai parlato della frase «del Giudeo prima, e poi del Greco»? C’è chi dice che dobbiamo prima evangelizzare gli Ebrei e poi i Gentili, dovunque andiamo. Personalmente non sono convinto di questa interpretazione. Secondo te, Paolo cosa voleva intendere? Tuo fratello in Cristo.
    Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondiamo qui di seguito: Era scontato che gli apostoli, essendo Ebrei, evangelizzassero a Pentecoste e nei primi tempi dopo soltanto Ebrei. Pur avendo dato il Signore Gesù il «grande mandato» di rendere i popoli suoi discepoli, essi filtrarono ciò con le loro convenzioni culturali, ostili ai Gentili, e fecero orecchio di mercante. Non a caso il Signore dovette costringere Pietro a recarsi dal pagano Cornelio (At 10). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Giudeo-prima_poi-Greco_Avv.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Lingue bibliche e l’errore dell’etimologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lingue-BB_error_etimol_MT_AT.htm

domenica 9 maggio 2010

Voglia di sabato 10-05-10

VOGLIA DI SABATO

Ho già scritto sul sabato e non intendevo ritornarci. Ultimamente le mie vie si sono incrociate con un sabatista che si presentava come «Cristiano Indipendente» (da che cosa?); poi, dopo varie insistenze, svelò il suo vero nome: Salvatore Tarantino. Sempre di nuovo compaiono in scena presunti «cristiani indipendenti», che vogliano rendere gli altri dipendenti dalle proprie dottrine, ad esempio da quella del sabato. Essi chiamano «libertà», la schiavitù sotto la legge dell’antico patto, da cui Cristo ci ha liberati! (Gal 5,1; cfr. 2 Pt 2,19).
     Il suo scritto, lungi dal toccare le epistole del NT, si conclude con un’arringa antidomenicale; è chiaro che ha suscitato la reazione antisabatica di coloro che seguono il «giorno» sì, ma domenicale. Studiando tutto il NT, non ho trovato però nessun comandamento chiaro ed esplicito relativo a un giorno da osservare, sia esso il sabato, la domenica o un altro giorno. Aspetto ancora che qualcuno mi mostri il brano del NT, in cui è comandato in modo chiaro e diretto: «Osservate il giorno X!», qualunque esso sia.
     Ero curioso di vedere come il sedicente «Cristiano Indipendente» (poi mostratosi come Salvatore Tarantino) argomentasse sul sabato con Atti 15 e le epistole del NT in tale articolo; di ciò non ne ho visto neppure una virgola nel suo scritto. Si vede che per lui era più importante la sua polemica antidomenicale; io personalmente essendo di coloro, per i quali legittimamente «ogni giorno è uguale» (Rm 14), può interessarmi poco sia il sabato sia la domenica. I cristiani sono stati liberati dal «giorno» (da qualsiasi giorno!) e dal luogo (tempio) e hanno la libertà d’incontrarsi quando e dove vogliono (cfr. Rm 14).
     Si vede che per tali sabatisti, di antica e nuova leva, Atti 15 e il Concilio ecclesiale di Gerusalemme non ci sono mai stati. Eppure la chiesa giudaica decise che i cristiani gentili non fossero in obbligo d’ubbidire alla legge mosaica! [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Voglia_di_sabato_Lv.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Lingue bibliche e l’errore dell’etimologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lingue-BB_error_etimol_MT_AT.htm

giovedì 6 maggio 2010

Lingue bibliche e l’errore dell’etimologia 06-05-10

LINGUE BIBLICHE E L’ERRORE DELL’ETIMOLOGIA

1.  LE LINGUE BIBLICHE: CHANCE E COMPLICANZE: Quando insegnavo in una scuola biblica, sia nella scuola residenziale, sia in quelle locali, gli studenti mi chiedevano spesso il consiglio se fare o meno il corso di greco o di ebraico. Anche attualmente mi viene fatta una simile domanda. Sento anche di sedicenti «professori» che fanno corsi di lingue bibliche nelle chiese, spesso a persone che neppure masticano la lingua italiana.
     In rete vedo macedonie pseudo-teologiche basate su una supposta conoscenza delle lingue bibliche. Gli autori fanno salti mortali etimologici per dimostrare, con i loro sofismi speculativi, tutto e il contrario di tutto. Spesso scuoto solo la testa su tale dotta ignoranza.
     Che rispondo a chi mi chiede se studiare le lingue bibliche? Le lingue bibliche o le si studia seriamente e ciò rimane un esercizio vita natural durante, oppure ci si illude e si complica, inoltre, la vita a sé e agli altri. Le infarinature di lingue bibliche possono certo aiutare a leggere il testo greco per controllare se lì è contenuto un termine o un altro, oppure per controllare il variegato spettro di significati nei dizionari o in strumenti affini. Quando però si passa da un uso personale a pretendere d’insegnare dal pulpito, in articoli e sul Web cose perentorie, si rischia di fare solo confusione per se e per gli altri. Ciò è particolarmente evidente laddove la dotta ignoranza si serve proprio dell’etimologia per dimostrare una cosa o per contrastarne un’altra.
     Che rispondo, quindi, a chi mi chiede se gli consiglio di studiare le lingue bibliche? Che cosa significa «studiare»? [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lingue-BB_error_etimol_MT_AT.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Abbigliamento da spiaggia? Parliamone 2: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Abbiglia_spiaggia2_Sh.htm

lunedì 3 maggio 2010

Abbigliamento da spiaggia? Parliamone 03-05-10

ABBIGLIAMENTO DA SPIAGGIA? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Abbigliamento da spiaggia». Sull’etica ci sono sempre due atteggiamenti antipodici: il liberalismo e il massimalismo (o legalismo); l’uno è spesso la reazione dell’altro. La sfida all’etica cristiana sta nell’equilibrio, basato sull’esegesi contestuale dei brani biblici di riferimento e su un confronto dialettico con la cultura dominante, in cui si è inseriti. Anche nell’abbigliamento da spiaggia si può capitolare dinanzi al liberalismo (uso dei canoni della moda mondana) o al massimalismo (tutto è peccato), oppure si può cercare quell’equilibrio, che onora Dio, rispetta le chiare direttive della Parola (non le tradizioni), sia di buona testimonianza e di buon gusto.
     Il contrario di una pratica moralmente trasgressiva non è per forza la verità che rende liberi, ma potrebbe essere solo una norma massimalista lontana da una libertà responsabile e matura. Un’etica equilibrata, matura e responsabile è la migliore medicina sia per il liberalismo, sia per il legalismo. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Abbiglia_spiaggia_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Il seminatore del seme di libertà (Marco 4,1-9): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Seminatore_liberta_Avv.htm