lunedì 29 novembre 2010

Conduzione monocratica o collegiale? Parliamone


CONDUZIONE MONOCRATICA O COLLEGIALE? PARLIAMONE


Qui di seguito discutiamo l’articolo «Conduzione monocratica o collegiale?». Manterrò i miei interventi al minimo, poiché risponderò in un articolo ad hoc.
     Sebbene io preferisca personalmente un conduzione plurale in ogni comunità, tuttavia ciò non deve condizionare la mia analisi di ricercatore. Nel NT io riconosco almeno tre sistemi di conduzione: ▪ 1. Conduzione plurale collegiale (p.es. ogni anziano guidava una «chiesa in casa»; Rm 16); ▪ 2. Primo tra pari (Giacomo aveva una posizione di presidente fra gli anziani di Gerusalemme); ▪ 3. La conduzione unica (Gesù scrisse a sette conduttori a capo di altrettante chiese; Ap 2s). Non vado oltre, poiché tratterò tutto ciò in un articolo extra.
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Conduz_monocrat_collegio_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

venerdì 26 novembre 2010

Conduzione monocratica o collegiale?


CONDUZIONE MONOCRATICA O COLLEGIALE?

1.  LE QUESTIONI: Una credente mi ha scritto quanto segue: «Si è accesa una controversia tra due sorelle, poiché una frequenta una comunità con la guida del pastore, mentre l’altra frequenta un’altra comunità con la guida di quattro fratelli, che hanno fondato questa piccola cellula. Come s’esprime la Bibbia in merito alle autorità e quale delle due rispetta o s’avvicina di più alla sacra Scrittura. Grazie per la risposta».

2.  LE RISPOSTE: Bisogna distinguere fra i propri gusti e l’esegesi della Parola. Si tenga presente quanto segue in sintesi.  [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Conduz_monocrat_collegio_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 

lunedì 22 novembre 2010

Questue via Web

QUESTUE VIA WEB


 1.  LA QUESTIONE: Ho ricevuto questa lettera telematica. La lascio così com’è senza correggerla; lascio anonima tale persona, visto che qui ci interessa soprattutto il problema.
«PACE, FRATELLO, HO BISOGNO DI PARLARTI!!
     Volevo dirti che c’è una cara sorella con un grosso guaio economico, saresti disposto quanto prima a versare anche tu qualcosa x lei?
     Su postapay il numero è x 402***549 grazie cmq puoi passare il messaggio a qualche altro fratello.
     DIO NE TENE RENDERÀ RITRIBUZIONE». {Gl. O.; 22-11-2010}

Voglio credere che chi mi ha contattato, sia una persona onesta e che ciò che afferma, corrisponda a verità. Tuttavia di questuanti sotto falsa pietà ce ne sono diversi in giro. Alcuni si sono arricchiti con falsi progetti missionari e umanitari. Vale, quindi la pena di essere cauti e di verificare bene le cose.
    Gli altri punti: Cose fuori misura per un servitore; Appelli che non condivido; Brani in discussione; Aspetti conclusivi.  [CONTINUA LA LETTURA:  http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Questue_via-Web_EnB.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?  {Nicola Martella}

■ Discuti questo tema qui o su "Punto°A°Croce": http://www.facebook.com/notes/puntoacroce/questue-via-web/499696682989

giovedì 18 novembre 2010

Confronto con una seguace della teologia riformata

CONFRONTO CON UNA SEGUACE DELLA TEOLOGIA RIFORMATA

Avevo scritto a una credente per farle i complimenti per quanto gestisce in rete. Ammetto che in quei giorni non mi sarei sognato di dover parlare con qualcuno di calvinismo e affini. Tuttavia, lei mi fece anche presente di gestire un sito «di stampo riformato, ciò che nel tuo sito chiami “sovrastrutture dottrinali”, ma contiene un po’ di tutto riguardo a ciò che concerne il cristianesimo, l’apologetica, ecc.». Spontaneamente ne è nata una discussione, a cui non ho potuto sottrarmi.
     Le risposi quanto segue. Quanto all’essere «riformato», come in altre cose (carismatici, avventisti, darbisti, giudaisti, ecc.), ho conosciuto chi nutre pacatamente le sue convinzioni e chi ne fa un cavallo di battaglia e una discrimina essenziale e vede me (e altri) come un campo di conquista. Sono abbastanza «tollerante» verso i primi, ma molto severo verso i secondi, essendo essi ideologi.
     Spontaneamente ne è nato un dialogo interessante con la mia interlocutrice. Abbiamo concordato la pubblicazione di questo dialogo, usando per lei uno pseudonimo. Questo confronto palesa abbastanza bene come funziona la percezione delle cose e il ragionamento di chi vive con una mentalità calvinista all'interno di una sovrastruttura, basata sulla «doppia predestinazione». [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Teologia_riformata-cfr_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



lunedì 15 novembre 2010

Fianco o presunto «osso del pene» d’Adamo?



FIANCO O PRESUNTO «OSSO DEL PENE» D’ADAMO?

Analisi di alcune tesi di Paolo Castellina

Due lettori mi hanno fatto la seguente richiesta.
     ■ Pace, Nicola, mi dici se condividi questa spiegazione? «La donna è stata tratta dalla “costola” dell’uomo? Una traduzione errata?».
     ■ Ciao, Nicola, Paolo Castellina ha messo in rete questo argomento: «La donna è stata tratta dalla “costola” dell’uomo? È una traduzione errata?». Cosa ne pensi?

Mi sono andato a leggere l’articolo di Paolo Castellina e l’ho sottoposto a un’attenta analisi critica. Ecco qui di seguito i risultati. In tale articolo Paolo Castellina riprende le tesi di Scott F. Gilbert e Ziony Zevit, pubblicate su «The American Journal of Medical Genetics». Essi sostengono che in Genesi 2,21-25 il termine ebraico, da Paolo Castellina traslitterato come «tsela», intenda un fantomatico «osso del pene», che l’uomo avrebbe avuto in origine e che poi Dio avrebbe tolto ad Adamo per costruire Eva. Paolo Castellina riprende tale tesi e la riproduce senza fare la ben che minima obiezione. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Fianco_Adamo_pene_Ori.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


------------------------------
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Dinamiche patogene nel rapporto fra missionari e conduttori: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Dinam-patog_miss-cond_MT_AT.htm
Travaglio d’un missionario per conduttori con abuso di potere: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Travagli_mission_condutt_Avv.htm

mercoledì 10 novembre 2010

Dinamiche patogene nel rapporto fra missionari e conduttori

DINAMICHE PATOGENE NEL RAPPORTO FRA MISSIONARI E CONDUTTORI

La seguente trattazione si innesta sull’articolo «Piano personale e istituzionale dei conduttori: Disciplina e abuso di potere nella chiesa» e sul tema di discussione conseguente.
     La fonte di ogni arbitrio è certamente il cuore dell’uomo, che si tratti di missionari fondatori o di conduttori di chiesa. La cosa peggiore è la carnalità rivestita di apparente spiritualità, per così portare meglio avanti le proprie ambizioni.
     Per tali motivi, ci sono certamente casi in cui i missionari diventano essi stessi fonte di rischio e di problemi per le chiese fondate. In altri casi, la situazione è diametralmente opposta, diventando essi vittime di persone che, una volta diventati conduttori, usano la loro posizione di potere per soggiogare o allontanare i missionari fondatori.
     Chiaramente le variabili sono tante. Il nostro intento è di rendere consapevoli della problematica. Ciò permetterà di prepararsi a tempo alla transizione fra l’epoca gestita dal missionario (fase di edificazione) e quella gestita poi dai conduttori (fase di stabilizzazione).
     Anche la vita di una chiesa locale ha varie stagioni; di ciò devono essere consapevoli tutte le parti coinvolte in una chiesa locale. Ciò, che non dovrà mai mancare, è la stima e la gratitudine della chiesa locale verso coloro che hanno investito parte della loro vita e delle loro risorse per fondare l’opera locale.
     Come nei rapporti naturali di una famiglia, così anche nella chiesa locale si possono sviluppare varie patologie nei rapporti fra missionari fondatori e nuovi conduttori di chiesa. È certamente brutto che una comunità resti prematuramente orfana dei «genitori». Lo è anche quando questi ultimi vengono messi da parte, togliendo loro ogni voce in capitolo nella chiesa da loro fondata. Chiaramente qualcosa di patogeno c’è anche laddove i genitori pretendano che i figli, oramai adulti, debbano continuare a sottostare alla loro patria potestà. Neppure l’opera di Dio necessita di figli ingrati e di padri padroni.
    Altri punti: Missionari che sono fonte di problemi; Conduttori che accentrano ogni potere; Aspetti conclusivi. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Dinam-patog_miss-cond_MT_AT.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
■ Discuti questo tema qui o su "Punto°A°Croce": http://www.facebook.com/notes/puntoacroce/dinamiche-patogene-nel-rapporto-fra-missionari-e-conduttori/491545442989

■ Discuti questo tema su "Diakrisis": http://www.facebook.com/topic.php?uid=142924442405050&topic=814

lunedì 8 novembre 2010

Travaglio d’un missionario per conduttori con abuso di potere

TRAVAGLIO D'UN MISSIONARIO PER CONDUTTORI CON ABUSO DI POTERE


Inaspettatamente ho ricevuto la seguente lettera da parte di un missionario, che Dio sta usando nella fondazione di una nuova chiesa. Conoscendo personalmente la situazione e le persone coinvolte, ho preferito dare uno pseudonimo all'autore e lasciare anonime le persone coinvolte, visto che qui ci interessa soprattutto la questione in sé e non tanto le singole persone, quali esse siano. Come sempre, io mi limito soltanto al lavoro redazionale.
     Il mio articolo «I missionari e la chiesa mandante» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Mission_chiesa_manda_UnV.htm ] ha incoraggiato tale missionario a portare la sua personale esperienza e a mostrare il suo lungo travaglio, che ha subito lungamente a causa di conduttori di chiesa poco sensibili e, anzi, alquanto presuntuosi e invadenti, dal suo punto di vista. Di per sé tale contributo avrebbe potuto trovare posto in un tema di discussione, ad esempio in «Piano personale e istituzionale dei conduttori? Parliamone» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Conduttori_pers_istituz_EnB.htm  ], ma a causa della sua lunghezza e della sua specificità ho preferito metterlo extra.
    Di là dalle parole, che lui usa per descrivere la sua via crucis, questo argomento potrebbe renderci più consapevoli della questione riguardo al rapporto fra missionari fondatori e conduttori di chiese e potrebbe così contribuire ad avviare una seria riflessione biblica. In tutto ciò non bisogna perdere di mira il desiderio e l’impegno affinché il regno di Dio avanzi. Ciò che lo frena sono spesso gli abusi di potere e le manovre sotterranee di alcuni per prevalere o per aggiogare tutto a sé. Ciò che fa bene all’opera di Dio è che ognuno, missionari fondatori e conduttori di chiesa, restino nell’ambito assegnato loro dalla Parola, senza ingerenze né prevaricazioni. Diotrefe insegna come possano andare male le cose, quando si diventa «accentratori di potere».  Diamo ora la parola a tale missionario.  [CONTINUA LA LETTURA:  http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Travagli_mission_condutt_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?  {Nicola Martella}


giovedì 4 novembre 2010

Attenzione al pericolo massimalista!


ATTENZIONE AL PERICOLO MASSIMALISTA!


Qui di seguito parleremo di «darbismo», con cui s’intende una particolare forma di massimalismo legalistico. Ricalcando un vecchio spot che parlava di AIDS, mi viene da formulare il seguente motto: «Il massimalismo, se lo conosci, lo eviti; se lo eviti, non ti uccide».
     I seguaci del massimalismo legalista e militante che, come rulli compressori, non si fermavano dinanzi a nulla, pur di lievitare la massa dei credenti, esistevano già al tempo del NT. Paolo ebbe molto a che fare e a soffrire con loro, così le chiese da lui fondate, visto che si con le seguenti parole: «Dei falsi fratelli, introdottisi di nascosto, […] s’erano insinuati fra noi per spiare la libertà, che abbiamo in Cristo Gesù, col fine di ridurci in servitù. Alle imposizioni di costoro noi non cedemmo neppure per un momento, affinché la verità dell’Evangelo rimanesse ferma tra voi» (Galati 2,4s). Per certi aspetti, sembra che l’apostolo parlasse, oltre che dei giudaisti cristianizzati d’allora, proprio dei massimalisti odierni, verso i quali vogliamo mettere in guardia in questo scritto.
     Tempo fa, mi scrisse un giovane delle «Assemblee dei Fratelli», parlandomi di alcuni problemi, che ci sarebbero stati nella sua comunità. Poi aggiunse che un fratello, di cui lui aveva molta stima, gli aveva suggerito di non frequentare più tale chiesa locale, poiché si sarebbe contaminato ogni qual volta che avrebbe preso la cena del Signore con certi credenti che, a suo dire, erano fonte di contaminazione. Già a quel punto mi venne il sospetto chi fosse tale massimalista, che aveva suggerito cose del genere a tale giovane. Quest’ultimo mi chiese, quindi, un consiglio sul daffare. Gli scrissi che prima di rispondergli punto per punto, era mio desiderio sapere se tale fratello di sua stima si chiamasse «Paride Ginestra» (nome cambiato). Tale giovane non mi rispose mai più. Avevo colto nel segno.  [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Pericolo_massimalista_UnV.htm ] Solo dopoaver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


------------------------------

 Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ La chiesa di Berea in Atti 17,11?:  http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Chiesa_Berea_Avv.htm

lunedì 1 novembre 2010

La chiesa di Berea in Atti 17,11?

LA CHIESA DI BEREA IN ATTI 17,11?


Entriamo in tema: Ultimamente un caro amico mi ha scritto quanto segue: «Vorrei trovare il tempo per approfondire quale dev’essere, biblicamente parlando, il percorso da fare e verificare se è vero quello, che hai proposto tu (non perché lo metta in dubbio, ma per non prendere come dogma ogni tua affermazione; in fondo anche la chiesa di Berea confrontava con le Scritture quello, che annunziava Paolo.)» (maiuscoletto redazionale).
     Gli risposi: «Fai pure il bereano! Come sai e vedi ogni settimana, non temo il confronto esegetico sul mio sito. Ti ricordo però che di cominciare la verifica dal luogo comune della “chiesa di Berea”; era un sinagoga».
     Tale banale questione mi ha nuovamente fatto riflettere sul fatto come sia difficile smontare, una volta per sempre, luoghi comuni e leggende metropolitane. Similmente si afferma che lo struzzo metta la testa sotto la sabbia o che un elefante venga terrorizzato da un topolino! Tali «fantasmi», figli del pressapochismo, dell’abitudine, della pigrizia mentale o dell’ignoranza, si alimentano nella falsa convenzione culturale e vivono di asserti, che pochi verificano.
     Incuriosito da ciò, ho fatto una certa ricerca e mi sono meravigliato come questo luogo comune sia molto diffuso. È stato interessante vedere che persone, che per altre cose hanno fatto un capello in quattro (anche nei miei confronti, per attaccarmi!), sono prede di questa falsa convenzione, secondo cui in Atti 17,11 si tratterebbe di cristiani e di una chiesa.  [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Chiesa_Berea_Avv.htm ] Solo dopoaver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}