domenica 30 gennaio 2011

Il partner ideale per un seguace di Cristo


IL PARTNER IDEALE PER UN SEGUACE DI CRISTO

Tempo fa, feci una ricerca con due giovani adulti, che erano ancora singoli. Avevo chiesto loro quale fosse per loro il partner ideale in qualità di seguaci di Cristo. Ai loro rispettivi punti di vista seguono, alla fine, le mie analisi e le mie osservazioni. L'obiettivo è di stimolare altri giovani cristiani biblici a porsi tali questioni nella ricerca di un coniuge per la loro vita. Ecco l’inizio di ambedue i punti di vista

1.  Il punto di vista d’un uomo: a domanda principale è la seguente: «Dio ci guida nella scelta del nostro partner?». Sicuramente sì. Tuttavia non certo è facile capire come interviene. Parto da un evento che fa parte della mia vita. Durante la relazione con la mia ex ragazza, ho posto al Signore questa domanda: «Mio Dio, è questa la ragazza giusta per me? Guidami tu». Dopo un paio di mesi mi lasciò, in modo abbastanza traumatico. Questo piccolo spaccato della mia vita può far luce sui metodi con cui il nostro Padre ci guida in ogni situazione.
     Principalmente, secondo la mia opinione, non c’è un modello perfetto di partner. Tuttavia la Bibbia ci dice di unirci a una credente: «Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele?» (2 Cor 6,14-15). […]

2.  Il punto di vista d’una donna: Come cercare il partner giusto? Bella domanda! Mi diverte immaginare un annuncio sul giornale celeste: «Cercasi marito ideale, che ami Dio, pieno d iniziativa, sensibile, che ami la famiglia, che riesca in tutto e tutto sappia fare; forte, tenace, che non abbia paura di niente, valoroso… (e quante ancora!)». Noi donne siamo molto brave a fare un elenco ben fornito su come deve essere il nostro «superman»! Ma forse, un primo passo per «cercare», sarebbe quello di scendere un attimo dal nostro fantasioso e fiabesco sogno e di preparare prima di tutto la nostra mente e il nostro cuore a «cercare» un uomo reale e non un principe azzurro!
     Sicuramente ognuna di noi donne ha un tipo di carattere, oltre all’aspetto esteriore, che piace di più un ragazzo. Anch’egli, a suo modo, può attirarci di più, ma dobbiamo tenere sempre presente che è una persona esattamente come noi, con i propri difetti e mancanze, non potrà mai essere l’uomo perfetto! Saranno però proprio le sue imperfezioni che s’incastreranno perfettamente con le mie. Comunque sia, ci sono delle caratteristiche spirituali che sicuramente non vanno prese sotto gamba ma vanno valutate bene. […]
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Partner_ideale_seguace_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

venerdì 28 gennaio 2011

Moglie calorifero e marito ghiacciolo


MOGLIE CALORIFERO E MARITO GHIACCIOLO

1.  Le questioni: Ciao, fratello. È da tanto tempo che volevo chiederti un consiglio. Mi chiedevo cosa passa nella mente di un uomo, quando non reagisce alle dolcezze della propria moglie.
     Una volta, un fratello mi disse: «Tu tratti Gino come un credente, ma non lo è... Da lui non ti puoi aspettare determinati comportamenti». È giusto, allora mi chiedo quanto sia difficile dare attenzioni, dimostrare in mille modi il proprio affetto.
            Vorrei fare alcuni esempi di quello, che dico e faccio con Gino. Sarò sincera perché ho bisogno di un fratello, maschio, che conosce la mente degli uomini, che mi dica se sono fuori di testa oppure no. Ultimamente sto leggendo il libro dei 40 giorni, quello tratto dal film del pompiere. Fin dal primo giorno, l’autore suggeriva di non rispondere di traverso, poi di essere gentili, di assecondare le sue decisioni anche se non ti piacciono, di fare qualcosa di carino (come per esempio massaggiare i piedi, preparare il dolce preferito, mettere in ordine il suo armadio), comprare qualcosa che gli ricordasse che durante la giornata l’hai pensato, fare una semplice telefonata per chiedere se si può essere utile in qualcosa, scrivere un biglietto che gli ricordava di averlo sposato per scelta e che dopo tanto tempo quella scelta era ancora confermata e felice, e così via. Allora mi chiedo come si può restare in silenzio davanti a tali comportamenti (fatti tutti giorno dopo giorno)?
            Senza perdere la calma, penso che le risposte possono essere due: ▪ 1. Lui non ci ha fatto caso, perché distratto da altre cose (silenzio anche quando vado dalla parrucchiera, metto un tacco alto o cambio trucco); ▪ 2. Ci ha fatto caso, apprezza, ma non verbalizza… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Mogli-calor_marit-ghiacci_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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lunedì 24 gennaio 2011

Conduttori e figli dissoluti o insubordinati

CONDUTTORI E FIGLI DISSOLUTI O INSUBORDINATI

Caro Nicola, shalom. Ho un quesito da porti riguardo all’ufficio di pastore / vescovo / anziano: in 1 Timoteo 3 sta scritto: «...che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi; se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?». E in Tito 1 sta scritto: «...che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati».
     Negli ultimi anni ho visto in molte chiese divenire responsabili uomini, che avevano figli non credenti, irrispettosi e maleducati verso i genitori, fidanzati o sposati con non credenti, alcuni aderenti a una religione per piegarsi ai riti di quest’ultima, altri dediti alla tossicodipendenza, all’alcol o al fumo.
     Mi chiedevo: qual è il limite, oltre il quale si devono considerare squalificati tali responsabili? Come possiamo interpretare condizioni come «sottomessi», «pienamente rispettosi» e «fedeli»? Quale peso e significato dobbiamo dare a sostantivi quali «dissolutezza» e «insubordinazione»?
     In questi anni di decadimento generale del livello morale della società, non dovremmo cercare di preservare il livello di santità, che Dio ci chiede e di cui un giorno ci domanderà conto personalmente?
     Grazie a Dio per le molte occasioni, che ti dà per farci riflettere sulla sua Parola, e grazie a te per l’impegno, che investi per l’edificazione comune. Dio ti benedica e t’illumini continuamente. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Condutt_figli_dissolut_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

giovedì 20 gennaio 2011

Settanta settimane di Daniele

SETTANTA SETTIMANE DI DANIELE
Linee di guida fra esegesi e speculazioni

Salve. Cercando in internet delle informazioni, ho trovato il suo sito, che riportava in parte l’argomento, attinente a una ricerca, ed era preciso e conoscente di date e anni: «La cronologia biblica 07: La questione di Cainam». Ho seguito tutte le pagine dell’argomento.
     Continuando nella mia ricerca, ho trovato questa pagina della «Missione popolare». Le domande, di cui vorrei sapere una risposta, sono le seguenti.
     ■ 1. Le età messe nella pagina della «Missione popolare», frazionate in millenni, sono giuste? Da Adamo a ora, o da Abramo a ora, quanti secoli sono passati, o a che anno ci troviamo noi ora?
     ■ 2. L’interpretazione delle settanta settimane di Daniele, al di là dell’interpretazione, a che settimana o anno siamo nelle settanta settimane, e quanti anni mancherebbero alla loro scadenza?
     Grazie se mi risponderà. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Settant_settim_Dan_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

lunedì 17 gennaio 2011

Animali e logica dei sacrifici


ANIMALI E LOGICA DEI SACRIFICI

Un lettore ha richiesto il mio intervento riguardo a una questione dibattuta fra lui e suoi amici. «Caro Nicola, ecco una domanda per te... Ed ecco anche un paio di risposte che ho ricevuto». {17-12-2010}

■ Un credente gli ha posto la seguente questione: «Confesso che, oggi, il mio più grave fardello è costituito dal fatto che trovo difficile comprender la logica dei sacrifici. Sarò certamente eretico, ma se posso capire i pagani, che non avevano altri mezzi, non riesco a capire la necessità per Elohim di annusare il profumo di olocausti e vedere sangue versato. Onestamente, non ho barlumi di comprensione, a cui aggrapparmi; se me ne puoi dare qualcuno, ti sarò grato… Alfa, ps.».
     Egli ha scritto ad alcuni suoi contatti: «Mi aiutate a dare una risposta? Magari anche più di una...».

■ Un altro credente gli ha risposto: «Consiglierei vivamente al fratello in questione di leggere con attenzione l’epistola agli Ebrei, nella quale questi argomenti vengono trattati. Il sistema degli olocausti e dei sacrifici mostrava la necessità di una vittima per riconciliare l’uomo con Dio. Evidentemente il sangue di animali non bastava (Ebrei 10), perciò è stato necessario un sacrificio eccellente (Cristo)… Beta, ps.».

■ Ecco, infine, un terzo intervento: «La risposta di Beta, ps. è sufficiente da sola alla comprensione del fatto dal punto di vista teologico. Chi pensa con orrore ai sacrifici, forse non si accontenterà, perché alla base c’è una distorsione del pensiero dovuta alla «filosofia animalista», dove non c’è differenza fra uomo e animali. Sono gli stessi che si chiedono se il sacrificio di Gesù non valga anche per il loro gatto! A queste persone bisogna ricordare che prosciutto, mortadella, coppa, mocetta, capocollo, bresaola, salame, petto di pollo, bistecche, arrosti, pesce, bottarga, ecc., ecc. si ottengono con «sacrifici» di animali, non per Dio, ma per il ventre dell’uomo, e lì va tutto bene, anche se finisce tutto... in cacca. Espresso in altro modo: per il mio stomaco va bene, ma… Dio come osa? Ben scrisse l’Apostolo: “...il cui dio è il ventre”! Vedi, dunque, se questa riflessione ti può essere utile. Ciao… Gamma, ps.». [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Animali_sacrifici_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

giovedì 13 gennaio 2011

Penetrazione della religione di Moon nei social network 14-01-11

PENETRAZIONE DELLA RELIGIONE DI MOON NEI SOCIAL NETWORK

Dopo una semplice nota messa sulla bacheca di Facebook, mi sono deciso a scrivere un articolo più ampio.
     Capitando sulle bacheche di vari contatti cristiani in Internet, ho visto che tra i loro contatti c’è anche la multinazionale religiosa di Sun Myung Moon, che si presenta con l’innocua designazione di «Chiesa dell’Unificazione» (Unification Church). Ho visto anche dei contributi di tale raggruppamento su varie bacheche. Molti non si rendono neppure conto di che cosa si tratta. Bisogna, però, sapere che Moon si è auto-nominato «reincarnazione di Cristo».
     Tra gli «amici» della «Chiesa dell’Unificazione» ho cominciato a contare le persone fra i miei contatti, che sono presenti nei contributi di tale bacheca; arrivato a 50, ho smesso di andare avanti; dopo il mio primo avvertimento, c’erano comunque ancora almeno 639 amici comuni! Tra di loro compaiono cristiani evangelici d’ogni specie, pastori, conduttori, persone col sedicente titolo di «profeta» (se fossero tali, non dovrebbero sapere da parte di Dio con chi hanno a che fare?), ed essi dialogano col gestore di tale gruppo (Angelo Chirulli) senza neppure accorgersi che non si tratta di una «chiesa», ma della religione fondata dal cosiddetto reverendo Moon.
     Esorto tutti i veri figli di Dio a controllare se tra le loro amicizie hanno tale cosiddetta «Chiesa dell’Unificazione (Unification Church)». Infatti, non si tratta di una chiesa biblica, ma di un pericoloso gruppo religioso orientale, ossia di taoismo-confucianesimo cristianizzato di matrice coreana. I suoi seguaci predicano un falso cristo e un falso evangelo, perché mossi da un falso spirito (Gal 1,6-9; 2 Cor 11).
     Se si confrontano i simboli della religione di Moon e del Buddismo, ci si renderà conto che esprimono ambedue la dottrina della reincarnazione ciclica. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Religione_Moon_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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sabato 8 gennaio 2011

Logos e rhema: sotto l'ideologia niente


LOGOS E RHEMA: SOTTO L’IDEOLOGIA NIENTE
Un conduttore di chiesa, appartenente all'area pentecostale classica, mi ha mandato la seguente richiesta. Essa riguarda la tesi usuale della cosiddetta «dottrina del rhema», che ha una certa influenza in ambito carismaticista.
     Fratello Nicola, pace. Mi dai una tua valutazione di questo scritto?


Il testo originale greco utilizza due diversi vocaboli per indicare il termine «Parola»:
     - Logos, se si riferisce all’intero messaggio di Dio, alla Bibbia, la Parola scritta;
     - Rhema, se vuole indicare il modo in cui il logos predicato viene ricevuto e diviene rhema per chi ascolta, perché recepito come Parola diretta a sé, da applicare alla propria vita come se Dio stesso avesse parlato.
     La Parola di Dio è nata sempre come rhema e, divenuta logos quando è stata scritta, nel momento in cui viene predicata torna a divenire rhema per chi ascolta.
     Quando Dio parlò a Abramo, gli diede un rhema per la sua vita: «Or l’Eterno disse a Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra» (Genesi 12,1-3). Abramo credette alla straordinaria promessa di Dio, la trasmise ai suoi figli e ai figli dei suoi figli, successivamente venne trasmessa oralmente di generazione in generazione, e solo quando Mosè mise per iscritto i primi cinque libri della Bibbia, tutti i rhemata che Dio aveva dato divennero logos, ma affinché il logos divenga efficace per noi deve essere predicato, allora Dio lo mette nel nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo facendolo ridiventare rhema, e come Abramo credette e ubbidì alla Parola del Signore, ugualmente per fede noi dobbiamo ubbidire al rhema di Dio.
     In due versetti del Vangelo di Giovanni (17,6.8) vengono utilizzati entrambi i vocaboli: logos e rhema: «Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola (logos)… perché ho dato loro le parole (rhemata) che tu hai dato a me; ed essi le hanno accolte e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato». Gesù usa il termine logos quando si riferisce all’intero messaggio di Dio, e rhemata quando si riferisce alle parole che ha ricevuto dal Padre.


Ti premetto che non condivido la tesi qui esposta. So che i termini rhema e logos hanno lo stesso significato nella Bibbia, ma vorrei una spiegazione da te più esaustiva per contrastare la tesi sopra esposta. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Logos_rhema_ideolog_R34.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

giovedì 6 gennaio 2011

Pericolosa ingenuità ideologica sulla Shoah


PERICOLOSA INGENUITÀ IDEOLOGICA SULLA SHOAH

In un aforisma dal titolo «Ingenuità ideologica», presente sul mio sito, ho scritto: «È incredibile come certi credenti, senza sufficienti discernimento (storico, teologico, dottrinale, ecc.), senso critico e capacità di analisi oggettiva, siano disposti a salire su certi carrozzoni ideologici e diventare replicanti di falsità e portavoce di demagoghi, ostili al cristianesimo stesso!».
     Nella mia opera «Escatologia fra legittimità e abuso» (Escatologia 2) ho affrontato le strumentalizzazioni politiche legate alle escatologie, trattando tra altre cose specialmente «L’escatologia marxista» (pp. 272-277) e «L’escatologia nazista» (pp. 278-284). Rimando a quest’ultimo articolo per approfondire l’ideologia e la genesi del nazi-fascismo.
     Tale massima si adatta a quei credenti che, abbeverandosi a fonti torbide della propaganda revisionista della Shoà, affermano che l’olocausto degli Ebrei (e di altri gruppi) per mano nazista non ci sia mai stato. In ciò si pongono nella stessa barca con personaggi e movimenti anticristiani quali i seguenti: i razzisti del Ku Klux Klan, i neo-nazisti, movimenti di estrema destra, occultisti e satanisti, gli estremisti islamici e Mahmoud Ahmedinejad, il presidente dell’Iran.
     Si può non essere d’accordo con le scelte del governo israeliano, ma quando i cristiani salgono sul carrozzone del revisionismo storico, creano danni alla verità, si rendono complici delle macchinazioni di oscure ideologie e perdono la credibilità cristiana di chi dovrebbe annunciare la verità che rende liberi (Giovanni 8,32).
     Visto che il lettore del primo contributo fa riferimento a dei link specifici, rimando a loro. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/T1-Ideolog_Shoah_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

domenica 2 gennaio 2011

L’Altissimo ha dato a ogni popolo un dio protettore? Parliamone


L’ALTISSIMO HA DATO A OGNI POPOLO UN DIO PROTETTORE? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «L’Altissimo ha dato a ogni popolo un dio protettore?». In esso siamo partiti da questioni testuali inerenti a Deuteronomio 32,8-9. Qui la TILC (Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente) traduce, suggerendo che il Dio Altissimo avrebbe dato a ognuna delle nazioni «un dio protettore».
     Come si vedrà qui di seguito, un lettore ha ritenuto tale accertamento della verità testuale «non costruttivo né edificatorio».
     Un altro lettore ha preso per buona la traduzione della TILC e, tralasciando il tema reale e lasciando il terreno dell’esegesi, si è inoltrato in quello delle speculazioni mitologiche, accompagnate da elementi tipici della misteriosofia: numerologia, astrologia, gnosi.
     Un terzo lettore in particolare si è occupato propriamente della TILC e della cultura ecumenico-teologica, che l’ha generata, ritenendo pure aberrante la tesi che tale parafrasi suggerisce.
     Infine una lettrice, prendendo anch’ella seriamente il testo biblico, ha usato l’occasione per chiedere chiarimento riguardo a un altro testo biblico (Giudici 11,24) che, sebbene non abbia direttamente a che fare con la tesi, secondo cui l’Altissimo avrebbe assegnato a ogni popolo i suoi dèi, ci aiuta a chiarire il rapporto fra il Dio altissimo e gli dèi dei popoli. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Altiss_dio-protett_Ori.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

■ Discuti questo tema su «Diakrisis»: http://www.facebook.com/topic.php?uid=142924442405050&topic=889