giovedì 30 giugno 2011

Dottrina del rhema: pulce promossa elefante


DOTTRINA DEL RHEMA: PULCE PROMOSSA ELEFANTE

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Carissimo fratello Nicola, shalom. Colgo l'occasione per ringraziarla per l’articolo di approfondimento «Logos e rhema: sotto l’ideologia niente» [http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Logos_rhema_ideolog_R34.htm]. La sua disamina è impeccabile e la ringrazio per questo motivo perché offre un aiuto a tutti coloro, come me, che mastichiamo poco o nulla di esegesi biblica.
     Colgo l'occasione a chiederle una chiarificazione, che non ho trovato nella sua analisi, del verso scritto in Giovanni 17,6-8. I fautori del «rhema», come lei ben conosce, ritengono questo brano come fondamentale nella loro ideologia; perciò scrivono: «In due versetti del Vangelo di Giovanni (17,6.8) vengono utilizzati entrambi i vocaboli: logos e rhema: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola [logos], perché ho dato loro le parole [rhemata], che tu hai dato a me; ed essi le hanno accolte e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato”. Gesù usa il termine logos, quando si riferisce all’intero messaggio di Dio, e rhemata, quando si riferisce alle parole che ha ricevuto dal Padre».
     Desidero avere una accurata interpretazione del testo, per dibattere la questione senza potermi trovare in contraddizione. La ringrazio anticipatamente.
     Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo sul sito… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Rhema_pulce_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/dottrina-del-rhema-pulce-promossa-elefante/10150296657247990

mercoledì 29 giugno 2011

Lampadine ecclesiali fulminate?


LAMPADINE ECCLESIALI FULMINATE?

Le chiese bibliche hanno da sempre i «lavori in corso», sono dei laboratori o delle officine per la fede, in cui si è sempre all’opera per mettere in pratica il progetto divino. Certe chiese odierne secolarizzate, però, sono oramai diventati dei musei, in cui ammirare le glorie passate. Al presente si sono così adeguate al mondo che praticamente nella realtà non c’è quasi più nessuna sostanziale differenza fra tali chiese e la cosiddetta «società civile», specialmente nella morale. Ciò che avviene nella società, viene lentamente ripreso nei costumi di tali chiese (p.es. convivenza, matrimoni gay). Progressivamente vengono scardinati i fondamenti dottrinali e morali, che i padri di tali chiese avevano evinto dalla sacra Scrittura.
     Una fede surrogata produce una devozione surrogata: sembra tutto vero nella forma, ma è oramai privo di vera sostanza biblica…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-Lampadine_eccles_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

lunedì 27 giugno 2011

Il simbolo del pesce preso a pesci in faccia

IL SIMBOLO DEL PESCE PRESO A PESCI IN FACCIA


1.  LE QUESTIONI: In vari articoli e note in internet un certo «Fratello Sergio» e il suo nume ispiratore «Aymon De Albatrus», due pseudonimi dietro cui essi si celano, scrivono tra altre cose quanto segue: «Prima che il Cristianesimo adottasse il simbolo del pesce, questo simbolo personificava la “Grande Madre” e l’utero. Era disegnato verticale (girato a sinistra di 90°) e rappresentava la “VAGINA” della grande madre».
     Essi pretendono quindi che chi mette il segno del pesce alla propria auto o lo porti addosso in qualsiasi forma, esponga in effetti un segno della fertilità femminile. Per questo capovolgono il simbolo stilizzato attuale del pesce di 90° per convincere che si tratti proprio di un apparato sessuale femminile.

2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Non ho molta passione per i simboli cristiani e ancor meno per bigiotteria e oggettistica varie, sebbene rispetti la sensibilità culturale altrui; di ciò ne abbiamo già discusso. [Bigiotteria e oggettistica cristiana: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Oggettistica_cristiana_UnV.htm] Tuttavia, ciò che ho letto del cosiddetto del «Fratello Sergio» (Sergio chi?), ossia di ciò che lui riporta di tale fantomatico «Aymon De Albatrus», mi ha fatto solo scuotere la testa. Mi è sembrato di vedere un falso film della serie «Come costruirsi una realtà virtuale e chiamarla verità».
     Leggendo tali scritti, mi sono detto: Che menti sessualmente morbose devono avere coloro, che si nascondono dietro tali comode etichette, per affermare cose del genere. I cristiani dei primi secoli il pesce lo rappresentavano in modo naturalistico, come mostrano affreschi e rilievi su lampade ritrovati nelle catacombe. Essi non pensavano certo a una vagina femminile, quando, in tempo di persecuzione, crearono l’acronimo ichthys, che in greco forma il termine «pesce» e sta per «Gesù Cristo, di Dio Figlio, Salvatore»… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Simbolo_pesce_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

sabato 25 giugno 2011

Ateo perché abbandonato da Dio?


ATEO PERCHÉ ABBANDONATO DA DIO?

Molto tempo, fa un amico mi ha scritto quanto segue: Sono ateo… quindi non avrò mai questo genere di problema. Il Signore, o come lo chiamate, mi voltò le spalle tempo fa. E nonostante io ancora lo cercassi chiedendogli il perché, lui s’allontanava sempre più. Non porto rancore nei suoi confronti, ma sono convinto perché è la verità che da solo riesco ad affrontare e a superare qualsiasi ostacolo posto dinanzi a me. {Michele}
            A lui risposi a suo tempo in questo articolo: «Ateo perché abbandonato da Dio?» [http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Ateo_abbandonato_da_Dio_OiG.htm].

Ultimamente, un altro amico ha sentito il bisogno di rispondergli, raccontando di sé: Premetto che ho lo stesso problema! Spero che tale mio risposta possa essere di aiuto a Michele. Vediamo di chiarire alcuni punti.
     Ho compiuto 27 anni a febbraio. E tutto cominciò all’età di 20 anni; ben sette anni fa il Signore mi voltò le «spalle», considerandomi come un «individuo» a Lui estraneo. Il motivo? Ci arriveremo!
     Dal sud mi sono trasferito al nord per motivi di studio (ebbene sono un biologo laureando ora!), ma queste non erano le reali motivazioni; volevo scappare dai continui litigi dei miei genitori tra di loro e con mio fratello. Ho anche una sorella invalida con sindrome di Rett! Non riuscivo a capire le continue liti tra di loro, e io e mia sorella ne abbiamo espiato le colpe (e continuiamo a farlo). Tutto questo ti porta a chiuderti ancora di più in te stesso, a vedere il mondo e le persone in maniera diversa: i tuoi amici senza problemi (intendo che si fanno problemi per niente!) escono il sabato sera, sono sereni con la famiglia, ridono, scherzano, ecc., ecc.! Avevo come ultima alternativa Gesù. Ed è qui che sono cominciati i casini!
     Il suo allontanamento mi ha portato a un mio allontanamento dagli amici e soprattutto il loro da me per ripercussione (chi vorrebbe passare un bel sabato sera con un amico, che ha altri problemi per la testa e che ti rende triste la serata?). Questo è quanto pensavo a 20 anni! In questi sette anni né ho passato un bel po’ di vicende (la morte di mio fratello in incidente stradale e due tentativi di suicidio). È stato il buio più totale. Avrei potuto ammettere un padre che ti lascia dormire in garage da piccolo, una madre che non ti ha mai fatto una carezza, una sorella invalida... ma un Dio, che si comportasse così, no, non l’ho ammettevo e neanche ora riesco a farmene una ragione!
     Allora che cosa ho imparato in questi anni? Dio si comporta in maniera diversa con ognuno di noi, in funzione della psicologia di ognuno noi. È semplice (almeno dovrebbe esserlo, io dico sempre che stiamo sul pianeta terra, dove semplicità e complessità si scambiano spesso i posti). Basta farsi le domande giuste al momento giusto. Io sono stato sempre un tipo un po’ solitario e timido, con un po’ di paura nel parlare in pubblico, e tutte le mie vicissitudini hanno avuto un effetto amplificante. Ed è qui che Dio è andato a intervenire come un meccanico fa con un motore, che fa i sussulti e gli pulisce il grasso, smonta qualche pezzo e mette alla prova se funziona o no! Ho dovuto aspettare sette anni per capire che il problema era il mio. Oggi sento l’abbandono molto di meno. Anzi, ti dirò che, da un po’ di tempo a questa parte, ho strane sensazioni che Gesù mi stesse dicendo di pregarlo, di riuscire a sopportare le mancanze di mia madre con il perdono, a stare più vicino alle persone, insomma a vivere una vita felice, a sforzarmi un po’ di più. Per fortuna sono finiti quei tempi, in cui mi sentivo evitato. Come si dice, la strada è un po’ più in discesa!
     Morale della favola? Dio agisce con ognuno di noi in modo individuale e in maniera del tutto speciale. Questa è una cosa interessante, infatti molte persone, che hanno dei problemi seri, si chiedono: «Perché a lui sì, e a me no? Dov’è la giustizia?». Questa domanda è del tutta sensata, ma non porta pane a casa per dirla in breve! Un’altra cosa, a Gesù piacciono le cose semplici e non sofisticate e troppo impegnative (tipo devo arrivare alla laurea per avere un lavoro, che mi faccia guadagnare molto e comprarmi una casa al mare; oppure, peggio, devo ancora prendermi una laurea per arrivare a essere il migliore. Lascia perdere allora, Dio non è la lampada di Aladino!).
     Spero di essere stato di aiuto a Michele. Se proprio non vuoi credere in Gesù, perché ti dà noia, cerca almeno di porti le questioni giuste (ad esempio evitare di programmarti troppo la vita, sentirti inferiore e viceversa agli altri).
     Sperando in un nuovo giorno, che ci porti a un futuro migliore per noi, ti saluto... {Cesare Lapesca, ps.}

Tu che cosa risponderesti a tutti e due?: [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Ateo_abbandonato_da_Dio_EnB.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

venerdì 24 giugno 2011

I due cavalieri su cavallo bianco (Ap 6; 19)


I DUE CAVALIERI SU CAVALLO BIANCO (Ap 6; 19)

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Caro fratello Nicola, volevo un tuo parere in merito a qualcosa, che si notava leggendo la Bibbia in Apocalisse. La questione riguarda i 5 cavalieri e in particolare il primo dei 5, il cavaliere con il cavallo bianco. Quindi, per altri riferimenti, è paragonato a Gesù; se ho letto bene, sembra che sia un liberatore, però poi non lo fa; anzi, pare che apra la strada a quelli, che vengono dietro a lui con dei giudizi. Lui è un «cavaliere», ha un «arco», ha una corona ed è praticamente un «re»; quindi, facendo i conti: cavaliere, arco, re. Cosa ne pensi? Shalom.

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito: Non confondiamo i cavalieri. Dei quattro cavalieri (non cinque, se non me ne è scappato uno) si parla in Apocalisse 6 (cavalli: bianco, rosso, nero, giallastro). Non tutti i cavalieri con cavallo bianco sono la stessa persona; qui è un personaggio anonimo e non è per nulla un liberatore, ma è il primo dei quattro messaggeri di morte e degli esecutori di giudizi. In Apocalisse 19,11 si parla di un altro Cavaliere con cavallo bianco, ma questa volta non è anonimo, poiché viene chiaramente identificato…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cavalli_bianchi_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/i-due-cavalieri-su-cavallo-bianco-ap-6-19/10150278275167990

mercoledì 22 giugno 2011

Cervelli in fumo? Parliamone


CERVELLI IN FUMO? PARLIAMONE


Qui di seguito discutiamo l’articolo «Cervelli in fumo: Sigarette ed ermeneutica biblica» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cervelli_in-fumo_Mds.htm ]. Come ho già scritto, non fumo e sconsiglierei a chiunque di farlo, per i danni che provoca. Tuttavia, userei argomenti medico-scientifici ed eviterei di usare addebiti morali, basati sul soggettivismo, che rappresentano un abuso della sacra Scrittura, creano prostrazione in chi è moralmente stigmatizzato e non risolve veramente il problema reale.
     Uno degli interrogativi, che ci poniamo, è come definiamo il concetto di «peccato» (trasgressione, violazione, infrazione, fallo, ecc.), per poi poter stabilire se c’è o meno una colpa morale, che eventualmente porti a una pena o a un intervento disciplinare. Infatti, se il concetto di peccato è basato sulla percezione soggettiva e culturale di un individuo o di un certo gruppo, e non su una legge specifica, allora per gli uni pressoché tutte le cose saranno chiamate «peccati», mentre per gli altri nulla lo è. Nella Bibbia il «peccato» (trasgressione, ecc.) è un concetto giuridico ben definito, che non lascia discrezionalità. Ai dettagli rimando nella discussione.
     La questione del fumo (tabacco, sigarette, ecc.) è qui solo un banco di prova per esercitare un’ermeneutica biblica basata sull’esegesi contestuale. Tali principi evinti si possono poi applicare a casi simili, in cui la sacra Scrittura non affronta specificamente questioni del genere; questo è il campo, ad esempio, di ogni tipo di dipendenza, anche quelle moderne.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Cervelli_in-fumo_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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lunedì 20 giugno 2011

Cervelli in fumo

CERVELLI IN FUMO
 
1. ENTRIAMO IN TEMA: Questo è uno dei temi, in cui facilmente fumano i cervelli, per le opinioni contrastanti e per le accese discussioni. Premetto che non ho molte simpatie per il fumo di sigaretta, ma qui non devono interessarci le preferenze personali, ma l’accertamento della verità.
     La piramide delle verità bibliche contiene le verità essenziali (decidono sull’essere fuori dottrina), le verità importanti (specialmente sull’etica biblica) e le verità derivate, le quali attengono alle libertà personali. Sebbene per me la questione del fumo della sigaretta sia da ascrivere in quest’ultima categoria, i problemi nascono laddove alcuni la mettono volentieri nella seconda categoria, se non addirittura nella prima, facendone una questione quasi di salvezza.
     Qui di seguito ci interessano specialmente gli aspetti ermeneutici, ossia quelli che attengono a una corretta interpretazione della Scrittura, senza strumentalizzazioni o speculazioni. Il prossimo punto contiene la lettera, che un conduttore ha inviato a un membro di chiesa. L’analisi del suo modo di argomentare, usando la Bibbia e servendosene a proprio arbitrio, è rivelatrice di un atteggiamento strumentale, che parte da una tesi prestabilita e usa l’indebita versettologia per sostenere la propria tesi. Quindi, questo tema diventa occasione per approfondire una corretta ermeneutica, basata sull’esegesi contestuale.

2. TESI CHE AFFLIGGONO: Carissimo fratello Nicola, so bene che non è la prima volta che mi rivolgo a te per tale problema e so bene che hai già trattato l’argomento. Lo scritto sottostante mi è stato mandato dal mio conduttore in risposta a una mia affermazione, secondo cui il fumo non è peccato. Te lo presento in modo anonimo qui di seguito.
     «Guai a quelli che tirano l’iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde di un cocchio» [Is 5,18]. È vero che nella Bibbia non troverai mai il «vietato fumare». Le abitudini malsane sono peccati comunque. Immaginati il popolo di Dio, tutti con le sigarette o con le canne in mano… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cervelli_in-fumo_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/cervelli-in-fumo/10150274717917990

giovedì 16 giugno 2011

Vieni, Spirito Santo? Parliamone


VIENI, SPIRITO SANTO? PARLIAMONE
 
     Il pressapochismo dottrinale, basato sulla cosiddetta «teologia dell’esperienza», crea incredibili confusioni nella pressi devozionale dei cristiani. Si fa la seguente invocazione: «Vieni, Spirito Santo», sebbene Egli sia venuto alla Pentecoste storica (At 2), abbia preso dimora nella chiesa come sua casa e tempio e svolga, d’allora in poi, il suo mandato di glorificare Cristo e di guidare i credenti in tutta la verità, quella che Egli ha rivelato nella sacra Scrittura. È incredibile come si confondano le tre Persone della Deità e li si rendano interscambiabili nei loro ruoli storici.
     È altresì incredibile che proprio coloro che hanno messo lo Spirito Santo al centro della loro dottrina e devozione, conoscano così poco di Lui e facciano così grossolani errori dottrinali. E tutto ciò deriva dal fatto che ci si basa sui propri sentimenti devozionali, invece di accertare che cosa «sta scritto».
     È interessante notare che quello, che alcuni presentano qui di seguito, non è la Deità biblica, ma una specie di «modalismo funzionale»: sono, sì, tre persone, ma le loro funzioni sono pensate in modo così interscambiabili come i ruoli degli attori di teatro. In tal senso, anche Dio Padre avrebbe potuto nascere a Betlemme, anche lo Spirito Santo avrebbe potuto essere battezzato da Giovanni, Gesù avrebbe potuto essere ripieno anche del Padre, anche lo Spirito di Dio potuto morire sul Golgota, anche Dio Padre avrebbe potuto ascendere al cielo, a Pentecoste avrebbe potuto essere manifestato anche Gesù, e così via. Farebbe poca differenza, se a essere Mediatore fra Dio e gli uomini, fosse Cristo o lo Spirito. Che la chiesa sia il tempio dello Spirito o di Cristo, poco cambierebbe per alcuni. Ci mancherebbe solo che sia il sangue dello Spirito Santo a lavarci dai nostri peccati!
     Abbiamo mostrato che l'invocazione «Vieni, Spirito Santo!» non è, biblicamente parlando, sensata e legittima, perché lo Spirito Santo è già venuto storicamente nella chiesa e perché  l’unico, che deve venire ancora, è solo Gesù, il Messia! (Ap 22,17.20).
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Vieni_SpiritoS_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/vieni-spirito-santo-parliamone/10150271298877990

martedì 14 giugno 2011

Ho amato Giacobbe e odiato Esaù (Mal 1,2s)

HO AMATO GIACOBBE E ODIATO ESAÙ (Mal 1,2s)
 
Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni: Pace, Nicola. Ho avuto uno scambio di vedute con un fratello inerente al tema, se Dio ama solo i salvati o anche i perduti. Mi è stato citato questo verso: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù». Gentilmente potresti dirmi se nel greco originale il testo è «odiato»? O si può tradurre in altro modo? Dio ti benedica.

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito: Si tratta della lingua ebraica e non del greco, sebbene Malachia 1,2s ricorra come citazione anche nel greco del NT (Rm 9,13). Non c’è dubbio che i termini ebraici «amato» e «odiato» intendano in genere cose simili all’italiano. Tuttavia, se si riconduce tale verso al contesto storico, culturale e letterario, esso ha un determinato significato, che è molto diverso da quello, che gli viene dato da chi fa certa ideologia dottrinaria.
     Si noti che in ebraico l’espressione «ho amato l’uno e ho odiato l’altro», applicata alle persone, significa semplicemente «amare l’uno più dell’altro» nel senso di «preferire l’uno più dell’altro». Ad esempio, ciò riguardava nell’AT due mogli dello stesso uomo, di cui una era preferita rispetto a un’altra (p.es. Lea e Rachele)… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Amato_Giacobbe_R56.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/ho-amato-giacobbe-e-odiato-esa%C3%B9-mal-12s/10150269140242990

domenica 12 giugno 2011

Vieni, Spirito Santo?

VIENI, SPIRITO SANTO?

Specialmente a Pentecoste, sulle bacheche di cristiani di tutte le denominazioni, si sprecano le invocazioni allo Spirito Santo, a cui si chiede di venire dal cielo e, non di rado, di dare una nuova Pentecoste.
     Si leggono invocazioni che cominciano in modo classico: «Vieni, Spirito Santo, scendi su di noi…»; «Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della Tua luce...». Oppure: «Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo...»; «Spirito di Dio, ti chiedo…», eccetera. E poi seguono le richieste rivolte a Lui.

Tali invocazioni non verranno ascoltate per almeno due motivi.
     ■ In tutto il NT non esiste mai un’invocazione allo Spirito Santo, né una qualsiasi preghiera rivolta a Lui. Non è il suo compito di esaudire preghiere rivolte a Lui. [-> Pregare lo Spirito Santo?: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Pregare_Spirito_Car.htm] Di regola, come insegna il NT, si prega Dio Padre nel nome di Gesù Cristo mediante lo Spirito Santo.

     ■ Di Pentecoste ce n’è una sola: la «festa della raccolta» di 2.000 anni fa circa, durante la quale lo Spirito Santo è venuto storicamente in terra e ha preso dimora per sempre nella chiesa di Cristo. Inutile chiedergli di venire di nuovo dal cielo!

Lo Spirito Santo è già nella chiesa ed è attivo in essa, proprio perché è venuto storicamente e si è manifestato come persona nella Pentecoste di 2.000 anni fa circa (At 2), secondo la promessa di Gesù, il Messia (At 1,4.8). Da allora non se ne è mai andato; perché bisogna allora chiedergli di venire nuovamente, come molte persone fanno specialmente a Pentecoste?
     Di per sé tutta la questione l’ho affrontata già nell’articolo sopra menzionato. Qui aggiungo solo poche cose a chi mi fa obiezioni. Nel NT dove si trovano invocazioni del genere, rivolte allo Spirito Santo? La chiesa intera e io stesso necessitiamo di rinnovamento? Io chiedo a Dio Padre nel nome di Gesù di rinnovare la mia vita, oltre a quella dei credenti della mia chiesa locale, eccetera. Lo Spirito Santo non è il destinatario delle preghiere, ma attualmente ha solo la funzione di tramite, per così dire, di «postino» delle nostra missive rivolte a Dio Padre. «Lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili» (Rm 8,28). Chi fa da tramite, non è egli stesso il destinatario.
     Lo Spirito è così unito alla Sposa, che ambedue dicono al Signore Gesù: «Vieni!» (Ap 22,17a); a loro si associano tutti i credenti della storia (vv. 17b.20). Infatti, l’unico, che deve venire ancora, è solo Gesù Messia.

venerdì 10 giugno 2011

In W.M. Branham si è manifestato Cristo nella sua seconda venuta?


IN W.M. BRANHAM SI È MANIFESTATO CRISTO NELLA SUA SECONDA VENUTA?


1.  ENTRIAMO IN TEMA: I seguaci di William M. Branham usano continuamente brani marginali della Scrittura per accreditarlo come «profeta» escatologico e particolare manifestazione di Cristo. Secondo loro, Gesù avrebbe adempiuto la sua seconda venuta il 28 febbraio del 1963 e si sarebbe manifestato specificatamente in questo santone. Essi pongono la «parola dell’ora», ossia le nuove rivelazioni di Branham, addirittura al di sopra delle rivelazioni bibliche dell’apostolo Paolo, ritenendo quelle del loro santone quelle definitive.
     Ancora oggigiorno i suoi seguaci peregrinano sulla tomba del loro «patrono», credendo di ricevere qui una particolare «unzione» e una particolare rivelazione divina. Come nell'antico gnosticismo, i seguaci di Branham si sentono come una particolare casta di iniziati nei «misteri», a cui la massa dei cristiani non sarebbe in grado di accedere. Questo li fa credere qualcosa di particolare, degli eletti e dei predestinati.
     Se si studia la storia della chiesa, ci si renderà conto che cose del genere sono sempre avvenute; ad esempio, Montano (2° sec.) aveva simili pretese e dopo di lui la schiera è stata folta. Altri personaggi simili sono sorti, annunciando d’essere una particolare rivelazione di Cristo o dello Spirito. Per i dettagli rimando in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), alle sezioni: «Escatologia e primo millennio», pp. 27-52; «Escatologia e secondo millennio», pp. 53-113.
     La seguente discussione con Vincenzo Ragusa, che conosco da tempo, si è sviluppata dall’articolo «L’abuso di Ebrei 1,1-2 e 13,8», intervenendo egli al riguardo, per altro senza rispondere nel merito di tale articolo. Questi due brano sono usati particolarmente dai seguaci di Branham per accreditare la «parola dell’ora» del loro «Elia escatologico». Similmente fanno i seguaci di Kenneth Hagin col il loro «rhema». Per inquadrare le dottrine di Branham e dei suoi seguaci (specialmente l’antitrinitarismo modalista), si veda la sezione «Branham e i suoi seguaci» [vari articoli]. Per capire come le solite speculazioni gnostiche, insegnate anche da Branham, si manifestino continuamente in altre persone, che pretendono di averle ricevute da Dio come nuove rivelazioni, si veda l’articolo «Speculazioni gnostiche di Eliseo Bonanno sulle Origini».
     Segue il seguente punto: 2. Il confronto. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Branham_Cristo_2venuta_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/in-wm-branham-si-%C3%A8-manifestato-cristo-nella-sua-seconda-venuta/10150265703887990

mercoledì 8 giugno 2011

Referendum


REFERENDUM

1. ALCUNE PREMESSE
     Lo strumento referendario: Io sono fiero di vivere in una nazione, in cui è ancora possibile fare referendum popolari! In altre nazioni se lo sognano uno strumento del genere. Lì governano le oligarchie, spesso familiari, e il clientelismo è la via normale per avere privilegi; chi si oppone al regime, viene liquidato.

     Premesse cristiane: Io dico di «sì» specialmente a Cristo e alla verità contro ogni privilegio di casta politica nella società e di casta religiosa nelle chiese! Chi ama Dio e la sua Parola, si fa custode della verità rivelata e, quindi, sorvegliante della democrazia, che garantisce la libertà d’ognuno. Infatti, dalla libertà costituzionale dipende il nostro presente e il futuro della nostra nazione.

     Pericoli per la democrazia: Essi sono dovuti alle caste degli intoccabili e alle lobby che cercano privilegi e impunità. Ciò vale sia in campo politico, sia sociale, sia religioso.

Segue il seguente punto: 2. Giustizia, acqua ed energia (La giustizia; Risorse naturali; Energia; Il mio voto)…  [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cult/A1-Referendum_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

*** Agisci responsabilmente nel presente per non ipotecare il futuro tuo e altrui! -> Referendum: https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/referendum/215910945106814

martedì 7 giugno 2011

L’abuso di Ebrei 1,1-2 e 13,8


L’ABUSO DI EBREI 1,1-2 E 13,8


Da parte dei seguaci di certi santoni (come W.M. Branham, Kenneth Hagin, ecc.) si strumentalizza Ebrei 1,1s e si abusa d’esso, per affermare che Dio ci parlerebbe ancora oggigiorno per mezzo di Gesù, come ai tempi in cui Egli era sulla terra. Inoltre, si pretende di confermare ciò, abusando di Ebrei 13,8. E tutto ciò avviene per accreditare i messaggi di tali santoni gnostici come «parola attuale di Dio», come presunta «rhema» e cose del genere. Sono tutte una buona scusa per spacciare i propri messaggi o quelli di tali «guru» cristianizzati (viventi o spesso da tempo defunti) e le loro singolari, se non false dottrine, come provenienti da Dio.
     Ecco i due testi in questione:
     ■ «Dio, dopo aver in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del suo Figlio» (Eb 1,1s).
     ■ «Gesù è lo stesso Cristo ieri, oggi, e in perpetuo» (Eb 13,8).

Seguono i seguenti punti: 1. In questi ultimi giorni? (Eb 1,1s); 2. Continuità di che cosa? (Eb 13,8). [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Ebrei1-1s_13-8_Car.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/labuso-di-ebrei-11-2-e-138/10150262800922990

lunedì 6 giugno 2011

La Bibbia e le immagini del sacro

LA BIBBIA E LE IMMAGINI DEL SACRO
 
1. ENTRIAMO IN TEMA: Questo confronto è nato come discussione dell’articolo «Immagini di Gesù». Avrebbe dovuto trovare posto all’interno del tema di discussione «Immagini di Gesù? Parliamone», ma essendo più generale e ampio, lo mettiamo qui. Alla fine dell’introduzione di quest’ultimo scrivevo quanto segue.
     In ogni modo, bisogna distinguere fra le «immagini del sacro», da una parte, e i simboli e le semplici illustrazioni storiche, dall’altra. Le «immagini del sacro» riguardano tutto ciò, che appartiene alla trascendenza ed è oggetto di culto nella Bibbia (p.es. Dio Padre, Cristo) o nella tradizione religiosa (p.es. angeli, madonne, santi); tali immagini sono spesso riconoscibili dagli aloni e dalle auree, che le circondano e che creano un aspetto mistico o trascendente. Anche nell’usare simboli e semplici illustrazioni, bisogna usare molto scrupolo, perché il crinale è a volte molto stretto. Usando immagini, bisogna evitare di scandalizzare gli uni, bisogna evitare di porre una trappola dinanzi ad altri, inducendoli involontariamente all’idolatria, e bisogna evitare di abituare i cristiani all’uso scontato di ogni tipo di immagine. Nell’antichità si passò, lentamente e successivamente, dall’uso ornamentale all’uso didattico, alla sacralizzazione delle immagini e quindi alla piena idolatria. Ciò potrebbe accadere ancora oggigiorno con gli stessi meccanismi di accreditamento mediante uso e convenzione.
     Fin qui il brano riportato. Mi preme iniziare questo confronto proprio con ciò, poiché mi sembra una buona introduzione all’attuale confronto.

Seguono i seguenti punti: 2. Le tesi (Stefano Ferrero); 2. Le risposte (Nicola Martella). [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-Immagin_sacro_BB_MeG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

*** "La Bibbia e le immagini del sacro": https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/la-bibbia-e-le-immagini-del-sacro/215407931823782

venerdì 3 giugno 2011

Continuità fra AT e NT contro le immagini del sacro


CONTINUITÀ FRA AT E NT CONTRO LE IMMAGINI DEL SACRO

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Salve, Nicola, rispondendo a Stefano Ferrero, hai affermato che la proibizione di farsi immagini e raffigurazioni, che si trova nell’Antico Testamento, è stata recepita dal nuovo patto. [Immagini di Gesù? Parliamone] Dove è stata recepita? In quale brano del Nuovo Testamento?
     A tutto ciò rispondiamo qui di seguito.

Le ingiunzioni apostoliche contro l’idolatria
     La proibizione dell’AT a farsi immagini è stata chiaramente recepita nell’insegnamento apostolico. Paolo insegnava: «Cari miei, fuggite l’idolatria» (1 Cor 10,14; cfr. 12,2 Gentili «trascinati dietro agli idoli muti»; cfr. 2 Cor 6,16). E Giovanni gli faceva eco, terminando la sua prima epistola così: «Figliuoli, guardatevi dagli idoli» (1 Gv 5,21).
     Inoltre, Paolo ai Romani ha mostrato le cause e le conseguenze dell’idolatria. «Hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili» (Rm 1,23). Ciò si riferisce proprio all’inizio del Decalogo, ai comandamenti della Torà contro l’uso delle immagini e alla prassi idolatra d’Israele (cfr. At 7,40-43; 1 Cor 10,7; Ap 2,14).

Gli idolatri impenitenti sono esclusi dal regno di Dio
     A quanto già detto, si aggiunga che il comandamento dell'AT viene premesso, ad esempio, in tutti quei brani, in cui viene dichiarato che l’idolatria esclude dal regno di Dio. «Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete, né i fornicatori, né gli idolatri… erediteranno il regno di Dio» (1 Cor 6,9s). Il destino degli idolatri impenitenti è l’inferno: «Quanto… agli idolatri e a tutti i bugiardi la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda» (Ap 21,8). L’idolatria esclude dalla futura città di Dio, circa la quale Cristo ha affermato: «Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna» (Ap 22,15).
     Seguono i seguenti punti: Esempi della prassi delle chiese e degli apostoli; La coerenza dell’insegnamento apostolico; L’idolatria del tempo della fine.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-AT_immagini_NT_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/continuit%C3%A0-fra-at-e-nt-contro-le-immagini-del-sacro/10150259119382990

giovedì 2 giugno 2011

Immagini di Gesù? Parliamone


IMMAGINI DI GESÙ? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Immagini di Gesù».
     Di immagini di Gesù è pieno Internet. Si tratta di figurazioni di ogni genere, dai santini votivi a immagini eteree, con tratti femminei, pie e pietose, trascendentali e luminescenti, e così via. Sono perlopiù dei «Gesù» dai tratti somatici occidentali, con occhi azzurri e alta statura, quasi fosse un santone o un filosofo della cultura hippy, con capelli lunghi e barba più o meno lunga. Sono, quindi, dei «Gesù santini» inverosimili per un Ebreo della Palestina di due millenni fa, che di mestiere faceva il falegname (Mc 6,3).
     Già otto secoli a.C., il resto fedele, guardando al Messia, affermava: «Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare» (Is 53,2). Negli Evangeli e nel resto del NT non fu posta mai particolare attenzione sull’apparenza di Gesù. Gli apostoli, gli scrittori del NT e i testimoni oculari non fecero nulla per trasmettere alle future generazioni una «immagine autentica» di Gesù.
     Dopo che il Risorto fu tolto dinanzi agli occhi dei testimoni oculari, il loro dovere era di predicare l’Evangelo alle genti mediante l’insegnamento della Parola e non mediante immagini verosimili. Paolo affermò che mediante la sua opera verso i Galati, «dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo» (Gal 3,1). La forza della predicazione cristiana non è «l’immagine», ma la «parola», che è potente da suscitare la fede (Rm 10,14s.17).
     Per questo la chiesa apostolica non ha trasmesso alcuna immagine di Gesù, né per ricordo, né come illustrazione artistica, né come oggetto di venerazione. L’antico comandamento, che proibiva di farsi immagini di qualunque genere, era stato ripreso nel NT ed è perciò valido a tutt’oggi. Chi è in Cristo immagine di Dio (Ef 4,24; Col 3,10) e ha lo Spirito di Cristo in sé dimorante (Rm 8,9), non necessita di rappresentazioni figurative di Cristo. [CONTINUA LA LETTURA: http://www.diakrisis.altervista.org/_Rel/T1-Immagini_Gesu_Avv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}