mercoledì 29 agosto 2012

Preghiere non ascoltate



PREGHIERE NON ASCOLTATE

«A volte, sembra che il Signore non ci stia guidando, che non ascolti le nostre richieste, sebbene preghiamo con ardore. Anzi, è come se le nostre preghiere si schiantassero contro il costone di un alto monte e restassero lì attaccate come le nubi o la nebbia, per poi precipitare a valle. Se Dio fa così, a volte, è perché Egli, come Altissimo, ben sa che cosa c’è dall’altra parte della montagna, dove vorremmo arrivare!» (Nicola Martella).

Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
     ■ Da quali indizi scritturali e concreti nella tua vita sai che Dio ti sta guidando e si sta prendendo cura di te?
     ■ Dio non ascolta le tue preghiere per non farti fare male con ciò che verrà?
     ■ Non le ascolta perché c’è del peccato e della ribellione nella tua vita?
     ■ Non le ascolta perché in fondo hai già deciso tu che cosa fare e vuoi soltanto la sua approvazione?
     ■ Per quali altri motivi Dio non ascolta le tua preghiere?
     ■ Perché dovresti fidarti di Dio in quanto Egli è l’Altissimo?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Passato_pesa_Ori.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


Margherita Hack tra scienza e ideologia atea? Parliamone



MARGHERITA HACK TRA SCIENZA E IDEOLOGIA ATEA? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Margherita Hack tra scienza e ideologia atea».
     Alcune persone sanno proprio tutto su un certo campo, ma sanno solo quello, ad esempio: le formiche rosse dello Zaire; il triangolo delle Bermuda e i suoi misteri; la «materia oscura» nella cintura di Orione. Non fidarti di tali «idioti specializzati», ossia conoscitori di un campo ristretto del sapere, quando vogliono sentenziare in modo assoluto e definitivo sulla vita e sulla morte, sull’inizio e sulla fine d’ogni cosa, del mondo e dell’umanità. Tanto meno fidati di uno studioso di un capo specifico (p.es. Astronomia), che sentenzia l’inesistenza di Dio, usando le sue ipotesi scientifiche, vendute come cosa certa. Egli assomiglia a un ragazzo che, stando dinanzi a un enorme mucchio di tessere, ne incastra una decina, dopo lungo e laborioso impegno, e afferma di sapere come sarà il disegno finale del grande puzzle.
     L’apostolo Paolo affermava giustamente: «Or l’uomo psichico non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente» (1 Cor 2,14). «L’uomo psichico», come recita il testo greco (psychikòs ánthropos), è una persona che si fida della sua psiche, ossia dei suoi sensi e dei suoi ragionamenti. Col suo raziocinio egli non può capire né conoscere le «cose dello Spirito di Dio», ossia quelle «insegnate dallo Spirito» (v. 13), anzi gli appaiono astruse.
     Secondo la Bibbia, per accedere alle «cose dello Spirito» serve un giudizio pneumatico, ossia dato dallo Spirito di Dio (pneumatikōs anakrítenai «si giudicano spiritualmente»), cosa che ha soltanto chi è «spirituale» (pneumatikòs; v. 15), ossia chi ha lo Spirito Santo, chi ha la «mente di Cristo» (v. 16). Soltanto chi possiede queste «organo spirituale», dato da Dio alla rigenerazione, può comprendere che cosa significano le seguenti parole: «Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti» (Eb 11,3). Tale «intendere per fede» corrisponde a tale «percezione pneumatica» data dallo Spirito circa le cose di Dio. È una conoscenza, che l’uomo psichico non può avere, basandosi soltanto sui suoi sensi e sui suoi strumenti che, quantunque sofisticati, sono solo limitati. In tal senso, l’apostolo Paolo scrisse: «La predicazione della croce è pazzia per quelli, che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio. […] ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; ma per quelli i quali son chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,18.23s). Per l’uomo psichico è «pazzia» tutto ciò, che non può essere compreso con i suoi sensi; quanto i sensi siano ingannevoli e raggirabili lo dimostrano al riguardo proprio vari studi basati su esperimenti scientifici.

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Sci/T1-MHack_scienza_atea_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


lunedì 27 agosto 2012

Margherita Hack tra scienza e ideologia atea



MARGHERITA HACK TRA SCIENZA E IDEOLOGIA ATEA

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Ciao, Nicola. Stamattina leggendo il quotidiano locale, mi ha colpito questo articolo, di cui ti invio il link: «Dio? Idea comoda per l’inspiegabile». Sono senza parole! Soprattutto perché alcune risposte denotano molta ignoranza! Che ne pensi? {G.M.; 14 agosto 2012}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue:

1.  ANALISI DELL’ARTICOLO: A Porto Cervo, Margherita Hack ha ripetuto con ideologico disprezzo la sua religione filosofica: «L’idea di Dio nasce per spiegare ciò che la scienza non sa spiegare. La scienza dice cosa sono le stelle, come funzionano. Sappiamo ricostruire l’album di famiglia dell’universo ma non sappiamo dire perché sia fatto così. Ed ecco che si è inventato Dio. Dio è comodo, troppo comodo. Ma è una idea infantile, come Babbo Natale». [Serena Lullia, «Dio? Idea comoda per l’inspiegabile» (La Nuova Sardegna; Sassari 13 agosto 2012)]
     Già paragonare Dio a Babbo Natale e dare dell’infantile a chi crede in Dio, mostra l’arroganza e il disprezzo di Margherita Hack per la religione degli altri. Infatti, la sua religione filosofica è l’ateismo, un’anti-fede anch’essa fideistica e di cui ella si fa sacerdotessa e proclamatrice. All’ateismo uno o ci crede o non ci crede; poi, la scienza, o meglio le idee scientifiche servono soltanto come paravento.
     L’illogicità degli atei, che accusano i credenti di aver inventato Dio, sta nel fatto di non saper dare risposte ultime e lo negano anche agli altri. Un vero scienziato distingue «prove scientifiche» (dimostrate mediante l’esperimento) da «tesi scientifiche» (ipotesi di lavoro, che devono essere verificate). Un vero scienziato non può dire che cosa debba esistere e che cosa non possa esistere, può soltanto affermare ciò, che è stato già accertato da lui o da altri studiosi mediante l’esperimento; nel momento che fa affermazioni non dimostrate, dismette i panni dello scienziato e fa l’ideologo. Egli non può negare che esista, ad esempio, «la materia oscura», ma fintantoché non è dimostrata empiricamente, è solo una tesi.
     In tal modo un vero scienziato non può negare che esista un Creatore d’ogni cosa. Che mediante i suoi strumenti non possa verificarlo, non significa che non esista. Un vero scienziato metterebbe in dubbio i propri strumenti, non l’esistenza o meno di qualcosa…

Sul sito seguono inoltre i seguenti punti: Continuazione del primo punto; 2. Approfondimento biblico.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Sci/A1-MHack_scienza_atea_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

sabato 25 agosto 2012

Risolvere un passato che pesa



RISOLVERE UN PASSATO CHE PESA

«Non permettere che il tuo passato blocchi il tuo presente e ipotechi il tuo futuro. Se qualcosa è stata colpa tua, ma ti sei sinceramente pentito e l’hai confessata da Dio, realizza tale perdono e molla la zavorra del passato. Se qualcosa non è stata colpa tua, perché ti affliggi, punendoti per gli errori degli altri? Se hai rimpianti per il passato, perché tempestarti anche il tuo presente e porre oscure nuvole sull’orizzonte del tuo futuro? Dopo aver messo le cose a posto, è meglio fare il saldo alla fine di una pagina, scrivere pagato e cominciarne una nuova» (Nicola Martella).

Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
     ■ Come ti blocca al presente il tuo passato?
     ■ Perché, sebbene hai confessate le tue colpe, non riesci a realizzare il perdono, che Dio ti ha accordato?
     ■ Perché vuoi addossarti tutte le colpe del mondo, ossia anche quelle che oggettivamente non hai?
     ■ In che modo stai ipotecando al presente il tuo futuro?
     ■ Perché ti fai paralizzare dai rimpianti, invece di usare le tue forze per progettare un futuro all’insegna del timore di Dio?
     ■ Ci sono cose da mettere ancora a posto o danni da risarcire? Perché non lo fai semplicemente?
     ■ Sei veramente disposto a cominciarne una nuova pagina nella tua vita?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Passato_pesa_Ori.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


venerdì 24 agosto 2012

Ofli Filippo e l’ideologia del rhema



OFLI FILIPPO E L’IDEOLOGIA DEL RHEMA

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Questo confronto è, per certi versi, una continuazione dell’articolo «Il rhema secondo Ofli Filippo». Una persona chiamata «Ofli Filippo» non esiste, questa è solo un’etichetta, uno pseudonimo. In passato si firmava «Ofli Filo», di cui «Ofli» è l’anagramma di «Filo» e quest’ultimo l’abbreviazione di «Filippo». Certo rimane un mistero perché questo difensore dell’ideologia rhema, propagatore dei presunti «messaggi celesti» altrui e autonominato «veggente» di Cesena non ci metta il proprio cognome, la propria identità e la propria faccia. Si vede che dietro alle quinte si lavora meglio col «lievito del rhema» e si possono dire tutte le cose, che si vogliono (tra cui spropositi e cattivi epiteti), senza paventarne le conseguenze.
     Analizzando vari testi di «Ofli Filippo», presenti in Internet, vedo che non ha un’alta scolarizzazione e cultura, poiché i suoi scritti sono pieni di errori letterari di ogni tipo (grammaticali, sintattici, di dizione, ecc.); e in pratica parla per brevi frasi, quasi slogan, senza costrutto. Quando gli si chiede delle cose specifiche o si argomenta in modo esegetico, rispondendo alle sue affermazioni, non risponde nel merito, ma si rifugia dietro a luoghi comuni (p.es.: «Se non credi neo rhema, non credi in Dio») o ripete gli slogan già usati (p.es. «Noè ha ricevuto un rhema», «Giovanni nell’Apocalisse ha ricevuto un rhema»). Nei contatti avuti di recente con lui ho constatato che nel carattere non ha molto autocontrollo, visto che passa subito a minacciare giudizi divini o copre i suoi interlocutori di sproloqui; sebbene io cerchi di argomentare in modo razionale e biblico, mi ha dato i seguenti epiteti: ignorante, buffone, bugiardo e gay. Il fatto è che sul piano morale non conosce vergogna né pentimento per tali cose; nonostante ciò si crede un «canale celeste» e l’amplificatore di particolari suoi maestri del rhema. Ho constatato che non sa praticamente nulla sul termine greco rhema, sulla sua origine, sul suo uso nel NT, sulla sua recente strumentalizzazione mediante Kenneth Haghin, sull’uso improprio di tale termine e così via; egli ripete luoghi comuni, appresi da altri e che ripete meccanicamente, senza saper argomentare nel merito.
     Qui di seguito analizzerò un presunto messaggio celestiale, che egli chiama rhema, che ha messo copiosamente in rete, che ha messo anche come presunta risposta al mio articolo precedente, e che sta difendendo ad oltranza. Leggeremo tesi del genere (a cui rispondo): gli americani hanno tutti Satana come maestro, ostilità verso la «biblica Israele» e simpatie con l’Iran, Satana che tortura le anime nell’inferno, Obama servo di Satana, il Vaticano ucciderà Obama su ordine di Satana, il Vaticano quale proprietario di una fabbrica di contraccettivi, e così via.

     Sul sito seguono inoltre i seguenti punti: 2. Il presunto messaggio celeste; 3. Osservazioni e obiezioni; 4. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Rhema_ideolog_Ofli_Car.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


mercoledì 22 agosto 2012

Il rhema secondo Ofli Filippo



IL RHEMA SECONDO OFLI FILIPPO

1.  LA PARODIA: Non ho molto avuto a che fare con Zuvie Moeller, che si definisce «Testimone a Genova». Tuttavia, una sua parodia della dottrina del rhema, dal titolo «Ultimo rhema!», mi è piaciuta. La riporto qui emendata e aggiornata:
     Presto Gargamella con l’aiuto di Skeletor riuscirà a catturare i Puffi, ma grazie alle quattro paladine della giustizia guidate da Sailor Moon, che invocheranno il potere del cristallo di Luna, essi saranno costretti entrambi a scappare in cielo. Là saranno attaccati dalla «Regina dei cieli», che gli scaglierà contro la sua corona con dodici stelle, facendoli precipitare sulla terra, dove Ellen G. White li farà proteggere dalle sue scimmie. Dalle nuvole, però, il profeta William M. Branham farà vedere la sua immagine, dopodiché scenderà una pioggia acida, che li costringerà a liberare i Puffi! Si consiglia a tutti di acquistare degli occhiali da sole, perché la terra subito dopo, sarà pervasa da una luce rosso-blu! {22-08-2012}

2.  RHEMATA FRA OFLI FILIPPO E IL SOTTOSCRITTO: Dopo la pubblicazione di questo testo è nato uno scambio di idee fra me è un certo Ofli Filippo, di cui «Ofli» non è il cognome, ma un’etichetta. Infatti, tempo fa si presentava ancora come «Ofli Filo».

     Ofli Filippo: Zuvie, chi si burla dei rhema, si burla di Dio, e tu stai facendo così. {22-08-2012}

     Nicola Martella: «E l’Eterno mi disse: Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore» (Ger 14,14).
     Dio r(h)ema contro gli inventori di false rivelazioni.

     Ofli Filippo: Rhema sono messaggi di Dio. La Bibbia è una trascrizione di rhema; se non conosci la parola, non usarla. {22-08-2012}

     Nicola Martella: Questa è la solita logica di un autonominato «santone» telematico, che si nasconde dietro all’etichetta «Ofli», che non è il suo cognome, e che osa dire a me: «Se non conosci la parola [rhema], non usarla»! Per mostrare che conosco sia il termine greco rhema, sia la questione ideologica associata, rimando in merito ai seguenti articoli: «Dottrina del rhema: pulce promossa elefante»; «Logos e rhema: sotto l’ideologia niente»; «Logos e rhema: sotto l’ideologia niente! Parliamone».

     Ofli Filippo: Stolto sei te. Non sai niente cosa sono i rhema, altrimenti non diresti cose assurde come dici. {22-08-2012}

     Nicola Martella: Mettici la tua faccia e il tuo cognome, quando asserisci tali cose (Fil 2,15). Non nasconderti dietro a una comoda etichetta di marca «Ofli». Quanto alla stoltezza e all’ignoranza, di cui tu parli, facciamo giudicare ai lettori, dopo che avranno letto gli scritti, in cui tratto accuratamente tale questione.

     Ofli Filippo: Nicola, se tu sapessi cosa è il rhema, sapresti che Dio parla ancora oggi alle persone; o forse non credi? Non credere nei rhema, è come non credere in Dio. {22-08-2012}

     Nicola Martella: «Ofli» non è il tuo cognome. È bene non dialogare con false etichette.
     Io non ho usato i termini «stolto» e «non sai niente» (= «ignorante), ma sei stato tu. Evidentemente hai ricevuto un altro rhema, che ti fa confondere le idee e ti fa attribuire agli altri ciò, che tu stesso affermi.
     A me basta ciò che «sta scritto», come hanno insistito Gesù e gli apostoli. E accetto l’esortazione di Giuda, fratello di Gesù e di Giacomo, che invitava «a combattere strenuamente per la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi» (Gd 1,3). Altro non c’è da aggiungere alla Parola scritta. Il resto è segatura mentale di menti eccitate e fantasticanti d’individui, i quali «per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole» (2 Tm 4,2s).

     Sul sito seguono inoltre i seguenti punti: 3. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Rhema_Ofli_MeG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


lunedì 20 agosto 2012

Esaurimento spirituale

ESAURIMENTO SPIRITUALE

«La stanchezza spirituale può sempre essere l’occasione per una revisione dei parametri di base del nostro pensiero e del nostro agire. A volte, bisogna riprendere in mano la bussola e il sestante per orientarsi a nuovo nelle cose elementari della fede, per trovare piacere nei verdi pascoli della fede semplice e nelle acque chete della grazia salutare. Le batterie spirituali si ricaricano nell’osmosi meditativa dinanzi alla faccia di Dio e anche nell’accorata e informale comunione con i fratelli in fede, senza dover discutere nulla» (Nicola Martella).

Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
     Che cosa crea in te stanchezza spirituale o addirittura esaurimento spirituale?
     Che cosa fai, quando sei spiritualmente stanco o addirittura esaurito? Ti isoli dalla comunione fraterna?
     ■ Il tuo approccio agli altri fratelli in fede a te vicini è determinato da animosità, estenuanti discussioni, diffidenza, ricerca delle cose che non vanno, atteggiamento critico, e così via?
     ■ Quand’è l’ultima volta che sei stato semplicemente dinanzi al Signore nella calma, per meditare la sua Parola e dialogare spiritualmente con Lui?
     ■ Quand’è l’ultima volta che ti sei incontrato con i fratelli a te vicini nella semplicità di spirito, per godere la comune edificazione e l’incoraggiamento reciproco?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/A1-Esaurim_spirit_EnB.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


domenica 19 agosto 2012

Dottori di dottrina in rete, «senza chiesa» a casa



DOTTORI DI DOTTRINA IN RETE, «SENZA CHIESA» A CASA

Nella foto vediamo palazzi magnifici, se visti sul fronte, ma dietro non c’è proprio nulla, trattandosi soltanto della scenografia di un set cinematografico. Così sono i «senza chiesa», che in rete si propongono come «dotti maestri» di dottrina.
     Non essere solo una scenografia cristiana di bell’apparenza e scarso contenuto! Sii cristocentrico: un cristiano di nome e di fatto, che ubbidisce alla «legge di Cristo», quella del nuovo patto.
     È una cosa singolare! I «senza chiesa» si accreditano in Internet come «sommi dottori» e pretendono di ammaestrare una folta schiera di «discepoli». Pretendono grande attenzione e si presentano come qualcosa di grande, affermando di aver ricevuto da Dio una particolare chiamata. Eppure, conoscendoli meglio, ci si accorge che costoro sono disubbidienti riguardo ai minimi comandamenti del Signore, non volendo essere sottomessi ad alcuno e tanto meno a una chiesa locale. Sono dei «battitori liberi»; spesso aggrediscono tutti coloro, che incontrano per via e specialmente coloro, che osano contrastare le loro idee o la loro chiamata particolare. E, nonostante tale discrepanza, essi vogliono vivere come pesci fuori dell’acqua, senza una chiesa locale e senza la comunione fraterna diretta; e per di più vogliono trarre nella loro «bolla d’aria» ideologica altre persone, per farne dei loro seguaci e per plasmarli a loro immagine e somiglianza. Meglio non abboccare agli ami dei «senza chiesa». Secondo i casi, li si può riconoscere dal fatto che attribuiscono spesso a sé titoli altisonanti (p.es. «apostolo», «servo del Signore», «profeta degli ultimi tempi») o poteri particolari (conoscenza, preconoscenza, «unzione», guarigione, maledire o punire da parte di Dio). Quando si fanno dei contatti con tali «maestrini della leggina», è meglio chiedere loro: «Quale comunità frequenti?». Se la loro risposta non è convincete, meglio non accettare insegnamenti, esortazioni o ammonimenti da tali disubbidienti. Dio non parla per bocca di «proclamatori» incoerenti o ribelli.
     Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Dottori_no-chiesa_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


~~> Discuti questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/dottori-di-dottrina-in-rete-senza-chiesa-a-casa/10151199375277990

sabato 18 agosto 2012

Amo Dio... sulla sabbia

AMO DIO... SULLA SABBIA
 

Quando ho visto questa immagine in rete, ho dovuto dapprima pensare alle buone intenzioni dell’autore, che intendeva esprimere così i suoi sentimenti e convinzioni: «I love God», «Amo Dio».
     Riflettendoci sopra, ho dovuto pensare a quei versi di una canzone, ascoltata tanto tempo fa: «Ho scritto “T’amo” sulla sabbia, ma il vento a poco a poco se le portata via con sé…”». Quindi, un’impresa effimera per dichiarare un amore passeggero.
     In tale immagine la minaccia verso tale dichiarazione d’amore per Dio non viene solo dal vento, ma dall’onda, che laverà presto tutta la scritta. A distanza di ore nulla resterà di ciò. Quindi, scrivere sulla sabbia in riva al mare, è la cosa più effimera che si possa fare. Vale sì per un momento, un’ora o poco più. Spesso è così la fede mistica degli entusiastici: grandi slanci per pochi momenti, per poi dimenticare Dio nella vita concreta, quando è richiesto il timore di Dio, la sottomissione a Lui e l’ubbidienza alla sua volontà.
     Al riguardo ho dovuto pensare alla grande differenza con la teologia biblica. Nell’Antico Testamento leggiamo quanto segue.
     ■ Dio scrisse il suo nome e la sua Testimonianza (o Costituzione), ossia il Decalogo sulle tavole di pietra (Es 20).
     ■ L’Eterno fece scrivere il suo nome e le parole della sua legge sull’intonaco dell’altare, eretto sul monte Ebal, cosicché tutti le potessero leggere (Dt 27,1-8).
     ■ Nella Parola di Dio «amare Dio, non significa esprimere soltanto un sentimento mistico, ma tale espressione compare tante volte unitamente ad altre, che mostrano che cosa s’intenda: affinché tu ama l’Eterno, lo serva, ubbidisca ai suoi comandamenti, eccetera. Anche Gesù affermò dinanzi ai suoi discepoli che chi lo amava, doveva essere pronto a osservare i suoi comandamenti. L’apostolo Giovanni esprimeva il fatto che chi afferma di amare Dio, lo mostra osservando i suoi comandamenti.

Scrivere i propri sentimenti per Dio sulla sabbia, sebbene sia romantico, è il luogo peggiore che si possa scegliere, per fissare un impegno per sempre. Meno male che non lo hanno fatto i salmisti e tutti gli autori di preghiere nella Bibbia. Il luogo migliore per scrivere i propri sentimenti per Dio, è sulle tavole del proprio cuore, un cuore ubbidiente e sottomesso a Cristo. Allora tale scritta resisterà ai venti del dubbio e alle mareggiate della vita.
     -> Sul sito seguono i contributi dei lettori...




venerdì 17 agosto 2012

Chi ha il potere di gettare nella Geenna? Parliamone



CHI HA IL POTERE DI GETTARE NELLA GEENNA? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Chi ha il potere di gettare nella Geenna?». A tale domanda alcuni rispondono che si tratti del diavolo. Abbiamo visto che ciò è inverosimile, dato che lui stesso sarà gettato nello stagno di fuoco. La teologia del NT e l’analisi esegetica contestuale di Luca 12,4s ci convincono che solo Dio onnipotente abbia l’autorità e la potenza di gettare gli uomini nel luogo del tormento.
     Tale malsana concezione che attribuisce a Satana un potere, che non ha, è molto diffusa. Ecco la confessione di un lettore, dopo aver letto l’articolo sopra menzionato: Grazie, perché fino a poco fa ho creduto che fosse il diavolo, ma leggendo [il tuo scritto] mi è venuto in mente che in molti passi è scritto: «Temi Dio». Quindi, chi rifiuta la salvezza, si fa nemico di Dio, prendendo su di sé la sua ira! {Giuseppe Messina}
     Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Getta_Geenna_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}