martedì 31 dicembre 2013

La convenzione del Capodanno



LA CONVENZIONE DEL CAPODANNO

1. Le questioni intorno al Capodanno
     Per alcuni sarà un «capo d’anno», per altri solo un «capo del danno». Il Capodanno occidentale non coincide con nessun evento astronomico, storico o altro, tanto meno biblico. È una data, che si regge sulla convenzione, che è stata assunta dallo Stato per disciplinare il ciclo fiscale. Col nuovo ciclo scattano anche nuove tariffe. È una soglia psicologica all’interno di una cultura.
     Certo l’anno occidentale sta prendendo sempre più piede nel mondo, ma, ma non esiste il «capodanno», ma i «capodanni». Ogni cultura ha il suo. Basta dare uno sguardo alla sezione «Capodanni di altre culture» all’interno dell’articolo «Capodanno» su Wikipedia, per rendersene conto. Inoltre, essendo il mondo tondo, ha varie fasce orarie. E quando a Sidney già festeggiano l’anno nuovo, da noi stanno appena a pranzare.
     No, non voglio fare un’apologetica pro e contro il Capodanno. Con la propria cultura e le sue convenzioni bisogna farci i conti. Mi meravigliano un po’ coloro, che fanno una severa e accesa crociata contro il Natale, ma poi accettano questa convenzione senza battere ciglio, come se nel consiglio di Dio ci fosse il calendario occidentale! E come se nella Bibbia fosse comandato il capodanno, ossia quello nostrano! Ricordo a chi non lo sa, che in Israele il capodanno civile comincia nella luna di settembre (Tišri); quello religioso nella luna di marzo (Nisan). Ma nel nuovo patto non siamo legati a nessuno degli šabbat ebraici; durante il Concilio di Gerusalemme (At 15) i credenti delle nazioni furono esonerati da tutta la legge ebraica.
     Ammetto di appartenere alla fazione di chi «stima tutti i giorni uguali» (Rm 14,5). Tutti i giorni particolari del calendario, le feste in genere, le celebrazioni particolari e quant’altro mi stanno strette; preferisco un camino costante col Signore. Tuttavia, per coerenza, rispetto chi «stima un giorno più d’un altro», perché così «convinto nella propria mente». Quindi, mi guarderò dal giudicare il fratello o dal disprezzarlo, solo perché segue tale convenzione occidentale, sapendo che «tutti compariremo davanti al tribunale di Dio» (vv. 10.12). Farò attenzione a non «porre una pietra d’inciampo sulla via del fratello, o essergli una occasione di caduta» (v. 13), quanto meno per cose del genere (cfr. vv. 14-21). Le convinzioni sono personali ed esistono dinanzi a Dio (v. 22); esse non servono come motivo per «essere di intoppo al fratello» (v. 21).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Alcuni approfondimenti; 3. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Capodanno_Sh.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


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sabato 28 dicembre 2013

Prendi il punto di vista più alto



PRENDI IL PUNTO DI VISTA PIÙ ALTO

1. ENTRIAMO IN TEMA
     Le locuzioni «punto di vista» o «modo di vedere» non esistono nella Bibbia, essendo espressioni abbastanza moderne. Tuttavia, c’è tale realtà, sebbene espressa diversamente. Ognuno ha le sue «ragioni» (cfr. Giobbe 13,6; 16,21; 33,5; Isaia 14,21; Geremia 12,1), i suoi «argomenti» (Giobbe 23,4; 32,11) e quanto possa dire a sua difesa (Atti 22,1; 24,10; 25,7; 26,1.24; 1 Corinzi 9,3; 2 Timoteo 4,16). Ci sono anche cose che si giudicano o si ritengono (reputano, stimano, ecc.; Romani 8,18; 1 Corinzi 4,9; Filippesi 3,7s; 2 Pietro 1,13) e «proposte», che vengono accettate o rifiutate da altri (Atti 6,5; 15,19ss).
     Il proprio punto di vista delle cose resterà pur sempre limitato. Pensiamo a un maestro che manda i suoi discepoli in una camera buia, dove c’è un elefante, per tastare l’animale e dire ognuno che di cosa pensa si tratti. Ognuno parlerà in funzione ci ciò, che ha tastato e di ciò che si è convinto che esso sia. Ciò mostra la limitazione dei singoli punti di vista soggettivi, della necessità del confronto fra i diversi punti di vista (qui dei discepoli) e della corrispondenza con chi conosce la verità (qui il maestro).
     Quando si è spiritualmente disorientati, si va avanti come in questa descrizione: «Andiamo tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pieno mezzogiorno come nel crepuscolo» (Isaia 59,10). Come disse Paolo agli ateniesi, il Signore fa del bene agli uomini, che non conoscono la rivelazione biblica, «affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi» (Atti 17,27).
            Il proprio punto di vista può essere giusto solo soggettivamente. Infatti, è scritto: «La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è saggio» (Proverbi 12,15). Un punto di vista arbitrario ha amare conseguenze. Infatti, «c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte» (Proverbi 16,25). A ciò si deve la raccomandazione della sapienza a prendere il punto di vista di Dio. «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa» (Proverbi 3,5ss).

Sul sito seguono i seguenti punti: 2. Alcuni casi particolari; 3. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Punto_di-vista_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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martedì 24 dicembre 2013

Botti da orbi



BOTTI DA ORBI

Far esplodere tanti botti, petardi, razzi, castagnole, mortaretti, fuochi d’artificio e quant’altro specialmente a fine anno, è la cosa più insensata, che ci sia. Non pochi hanno rovinato la salute propria e altri. Ogni anno, c’è chi perde dita della mano, chi un occhio, chi la vita.
     Improvvisamente si riempie l’aria di zolfo e di altre sostanze tossiche, che entrano nei polmoni e vanno in circolo nel corpo; il ricade a terra e si miscela con l’acqua e altre sostanze, creando acidi e veleni.
     I più pericolosi sono poi i petardi inesplosi, con cui poi i bambini giocano ed esperimentano, con molti rischi per la salute e la vita.
     Ogni anno, pressoché ogni pronto soccorso è pieno di gente, che pensava che un petardo poteva esplodere solo in mano solo ad altri, che sono sciocchi e non se ne intendono. Si vorrebbe tornare indietro, ma oramai è impossibile. Non è un videogioco, dove si possa fare «game over». La mano è spappolata, l’occhio è perduto o il bambino è morto.
     E per tutto ciò, per pochi istanti colorati e fuggenti, la gente paga soldi, tanti soldi. Prima per comprare i botti, e poi alcuni pagano tutta la vita per i danni subiti.
     Infine, voglio anche ricordare che stress dev’essere per gli animali, domestici e non, oltre ai piccoli bambini, sentire dappertutto boati e mitragliate. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Botti_da-orbi_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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domenica 22 dicembre 2013

Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio



BABBO NATALE È MORTO, LA BEFANA È A RISCHIO
di Nicola Martella - Stefano Gotta

1. CIÒ CHE VIENE TENUTO NASCOSTO (Nicola Martella): La morte di Babbo Natale è una di quelle notizie che ti arriva come uno schiaffo in faccia e ti butta a terra. Allora sai che il mondo non sarà più lo stesso, che un pezzo di te se ne va per sempre, che le luci si spengono sul sipario, che alba e tramonto non avranno più tutto quel fascino, che a fine anno non saprai più che cosa fare con lo «spirito del Natale», visto che tale persona cara, che ha alimentato i tuoi sogni, non esiste più. Ti senti deluso e amareggiato, sì tradito e con un nodo in gola. Come potremo mai continuare a vivere sereni, ora che Babbo Natale non c’è più?
     Andiamo per ordine. Dopo tutti i guai con la crisi e lo spettro della recessione, ora ci giunge pure questa triste notizia, che fa traboccare il vaso: secondo la famosa rivista investigativa «Cronaca Verace», al vero Babbo Natale hanno fatto, già da tempo, il funerale; e che quello, che si vede in giro, è solo una controfigura, usata per far risuonare gli euro nella borsa dei commercianti. Ci sono conferme e smentite. Le conferme vengono da importanti storici, sociologi e dal medico che gli avrebbe praticato l’autopsia. Le smentite provengono specialmente dalla Coca Cola e da varie associazioni di commercianti. Le associazioni dei consumatori non si sbilanciano, sebbene a qualcuno, credendo spenti i microfoni, è sfuggito che la notizia è vera. È stata presentata una mozione nel parlamento per accertare la verità; si farà una commissione d’inchiesta. Le potenti lobby sono intenzionate a tenere in piedi Babbo Natale, fosse anche artificialmente o per clonazione. Si preannunciano già scioperi e cortei a favore e contro. È probabile che il governo metterà l’ennesima fiducia per bloccare la commissione d’inchiesta; si sospettano forti interessi di alcuni ministri in lobby a favore del mito di Babbo Natale. Probabilmente si arriverà a un referendum, hanno confermato i Radicali.
     Per approfondire le circostanze della morte del vero Babbo Natale passiamo alla nostra redazione locale, dove è giunta la seguente lettera degli assassini con esplicite minacce alla Befana…

Sul sito seguono i seguenti punti: 2. Babbo Natale è morto; 3. Befana a rischio.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Babbo-Natale_Befana_Mt.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


mercoledì 18 dicembre 2013

Ricorda di essere felice: una dottrina biblica?



RICORDA DI ESSERE FELICE: UNA DOTTRINA BIBLICA?

1. La questione
     Non bastava l’ingiunzione umanistica cristianizzata del tipo «Ama te stesso!». Ora, si fanno strada anche le raccomandazioni umanistiche cristianizzate del tipo «Ricordati di essere felice». In tale romanticismo religioso apparentemente saggio c’è la radice di un falso evangelo, che sposta l’attenzione dalla realizzazione in Cristo in vista della vita eterna all’autorealizzazione in questo mondo.
     Eppure nella sacra Scrittura non si trova nulla del genere. È solo lievito filosofico della sapienza, che viene dal basso, ossia «terrena, psichica, diabolica» (Gcm 3,15). Eppure essa si fa strada nelle menti dei cristiani, come fosse dettata dal Signore, e la felicità fosse un diritto, che Dio garantirebbe a ognuno. Alcuni cristiani pensano che cose del genere siano veramente bibliche, ossia si trovino realmente nella sacra Scrittura. La psicologia cristianizzata («Ama te stesso!») e la cosiddetta «teologia della prosperità» («Dio vuole la tua felicità e prosperità in questo mondo!») lo fanno credere, ma tali proposte sono una falsità, solo un surrogato del vero Evangelo, un pericoloso lievito dottrinale.

2. La via biblica
     L’obiettivo di Dio per i suoi figli non è la felicità in questo mondo, ma la vita eterna. Il fine dell’esistenza del credente non è l’autorealizzazione su questa terra, ma di realizzare Cristo nella propria vita e gli obiettivi di Dio in questo mondo: l’annuncio dell’Evangelo del regno.
     Nella sacra Scrittura esistono vari brani, in cui sono contenute raccomandazioni del tipo «Ricorda di essere ubbidiente!». La felicità è tutt’al più un efflusso dell’ubbidienza, non l’obiettivo primario del comando. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Ricorda_felice_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


martedì 17 dicembre 2013

Dio non ci lascia così, come siamo!



DIO NON CI LASCIA COSÌ, COME SIAMO!

Qualcuno ha scritto: «Dio ci ama così come siamo! Gli altri ci amano solo, se rispondiamo alle loro attese!». In tale asserzione c’è del vero.
     Tuttavia, ciò sarebbe solo una parte della verità. Infatti, Dio ci ama così come siamo, ma non ci lascia così come siamo!

1. PERSONE TRASFORMATE
     Dio chiamò alla fede Abramo, quando era un pagano. Lo chiamò alla grazia così com’era, poi fece con lui un lungo cammino, perché Abramo confidasse in lui e svestisse le sue passate abitudini, il suo stile di vita di pagano. Infine, Abramo si fidava così dell’Eterno, che quando Questi gli comandò di sacrificargli il figlio, l’erede, il patriarca non dubitò: «Per fede Abramo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: “È in Isacco che ti sarà data una discendenza”. Abramo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione» (Eb 11,17ss).
     Similmente accadde con Giacobbe, il quale credeva di tenersi a galla con i suoi imbrogli. Poi, dovette scappare lontano per salvarsi la pelle. Dio allora lo chiamò, promettendogli protezione e benedizione. Alla fine del percorso di vita, troviamo un uomo maturato nella fede, che fu in grado di lasciare un’eredità di fede e benedizioni ai suoi posteri fino all’ultimo respiro. «Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone» (Eb 11,21).
     L’Ebreo Saulo stava recandosi a Damasco per perseguitare i cristiani (At 9,1s). Il Signore Gesù gli si rivelò per strada, sconvolgendo la sua vita, chiamandolo al suo servizio (vv. 3ss) e facendone uno strumento, da lui eletto per portare il suo nome davanti ai Gentili, ai re, ed ai figli d’Israele (v. 15). Egli divenne l’apostolo Paolo e personalmente testimoniò: «E, ultimo di tutti, [Cristo] apparve anche a me, come all’aborto; perché io sono il minimo degli apostoli; e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato l’assemblea di Dio» (1 Cor 15,8s). Egli portò l’Evangelo, il messaggio dell’amore e della grazia di Dio dappertutto.
     Questi sono solo alcuni casi, fra tanti, di come Dio abbia amato e chiamato le persone così com’erano, non lasciandole così, ma trasformando la loro vita.

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 2. La grazia e l’amore, che trasformano; 3. La santificazione necessaria.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Dio_non-lascia_cosi_Avv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


mercoledì 11 dicembre 2013

Cherubini ed Evangeli: realtà o costruzione?



CHERUBINI ED EVANGELI: REALTÀ O COSTRUZIONE?

1.  LE QUESTIONI: Un lettore mi ha scritto quanto segue: Ricordo, quando ero ragazzo, di aver partecipato a una conferenza sul tema dei Vangeli. Ricordo che si diceva che i Vangeli dovevano essere per forza quattro, in quanto era stato annunciato nel profeta Ezechiele che c’era un’analogia fra i quattro cherubini. Ognuno d’essi ha quattro volti sinonimo di quattro realtà di visione sulla persona di Gesù, ossia come dovevano presentarlo.
     ■ La faccia di uomo significava che il Vangelo di Matteo si riferiva all’umanità di Gesù.
     ■ Il volto di leone significava che il Vangelo di Marco si riferiva alla regalità di Cristo Gesù Re.
     ■ La faccia di toro significava che il Vangelo di Luca si riferiva alla sua tenacia e potenza di Dio.
     ■ Il volto di aquila significava che il Vangelo di Giovanni si riferiva al fatto che Cristo vede lontano e che si alza in alto, per vedere la luce del sole, ossia Dio suo Padre.

Nicola Tu, sai niente di questo affiancamento, che quei teologi discussero? Sai se risulta uno studio su questo Tema? Puoi darmi delle delucidazioni?
     Ho trovato un approccio nella Bibbia cattolica: all’inizio di ogni Vangelo ricorre rispettivamente la figura dell’uomo, del leone, del toro, e dell’aquila. Chissà se anche loro pensano che si riferisca ai cherubini di Ezechiele.
     Penso che non sia stata una casualità, se i Vangeli sono quattro! Comunque, non voglio fantasticare. {Davide Forte; 11-12-2013}

2.  ENTRIAMO IN TEMA: Che gli Evangeli siano quattro, è fuori dubbio. Che essi abbiano a che fare singolarmente con le facce dei cherubini, è mera speculazione, che si regge non su prove esegetiche, ma sul consenso religioso. Tali concezioni si trovano sia nel cattolicesimo, sia nel protestantesimo.
     ■ Si noti che anche Giovanni descrisse le «quattro creature viventi» come segue: «E la prima creatura vivente era simile a un leone, e la seconda simile a un vitello, e la terza aveva la faccia come di un uomo, e la quarta era simile a un’aquila volante» (Ap 4,7). Ma non si trattava di cherubini, ma di serafini, essendo prossimi a Dio (4,6; cfr. Is 6,1ss; i cherubini sono sotto la distesa, non nel santuario; Ez 10,1), avendo una sola faccia (i cherubini ne hanno quattro differenti; Ez 1,6.8.10) e avendo sei ali (Ap 4,8; i cherubini ne hanno quattro; Ez 1,6.8).
     ■ L’accostamento fra l’aspetto dei cherubini e gli Evangeli non esiste nella Scrittura, ma è una costruzione postuma, medioevale, fatta dai religiosi. Essa è di natura speculativa e si regge non su prove esegetiche, ma sul consenso. Fatto sta che in ogni singolo Evangelo non esiste un accostamento chiaro e lampante a un dato «essere vivente» descritto da Ezechiele.
     ■ Se si nota bene, i primi tre Evangeli sono chiamati «sinottici», dando essi all’incirca la stessa ottica delle cose, sia nella struttura, sia nei contenuti. È quindi difficile trovare solo in uno di essi l’immagine, che gli è stata attribuita in modo arbitrario e romantico.
     ■ Giovanni Battista presentò Gesù come «l’agnello di Dio» (Gv 1,29.36); dove sta tale immagine in Ezechiele riguardo ai cherubini? Nell’Apocalisse Giovanni ne parlò in nove versi come «l’Agnello» (Ap 5,12; 6,1; 7,17…); egli ne fece riferimento anche come «Leone, che è della tribù di Giuda» (Ap 5,5; cfr. Gn 49,9), ma non creò nessun accostamento con i cherubini, ma con Davide, di cui il Messia era germoglio. Queste due immagini parlano della umiliazione del Messia («l’Agnello») e della sua regalità («leone di Giuda»); le immagini della umiliazione prima (passione e morte) e del trionfo poi (risurrezione, ascesa al cielo) sono presenti in tutti e quattro gli Evangeli, senza distinzione.

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 3. Confutazione di alcune tesi; 4. Alcuni approfondimenti; 5. Aspetti conclusivi.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Cherub_Ev_Avv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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lunedì 9 dicembre 2013

Nessuna luce in fondo al tunnel?

NESSUNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL?


-> Clicca sul seguente link per accedere all’articolo: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-No_luce_tunnel_EdF.htm
-> Dopo aver letto l’intero articolo sul sito, potrai commentare qui

sabato 7 dicembre 2013

Falsi messaggi di Gesù



FALSI MESSAGGI DI GESÙ

1. LE QUESTIONI: In Internet si trovano sedicenti «insegnamenti di Gesù», che cercherete inutilmente nella vostra Bibbia. Essi cominciano con «Gesù dice (ti dice, ha detto, ecc.)». Poi segue un messaggio spiritualistico, che è farina del sacco di un santone terrestre, che crede di essere un canale trascendentale. Infine, c’è un saluto, che dovrebbe accreditare tale messaggio come veramente proceduto dal Signore: «Vi benedico, vostro Gesù», o qualcosa di simile.
     Coloro che mettono in rete tali messaggi di un finto Gesù, appartengono ad alcune categorie, ad esempio alle seguenti:
     Mistici spesso legati a movimenti spiritualistici mariani, come quello di Medjugorje.
     Esoteristi e medium, che cercano di diffondere falsi insegnamenti, mettendoli in bocca a Gesù.
     Carismaticisti, specialmente se auto-nominati «canali spirituali» e detentori di una sedicente «unzione», che pensano di ricevere particolari messaggi di Gesù; oppure che presentano le proprie riflessioni meditative come messaggi di Gesù, nell’intento di dare loro maggiore autorità.
     Cristiani sprovveduti, che pensano di dare gloria a Gesù, mettendogli in bocca i propri messaggi spiritualistici, perché facciano maggiore effetto.

2. LE TATTICHE: Quando contatto tali santoni di varia estradizione o tali cristiani sprovveduti, quelli che sono veramente falsi profeti, usano un paio di tattiche.
     ■ La prima tattica è quella di dirti che Gesù parla ancora in modo personale, ma sarei troppo «saggio» per ricevere le cose che vengono rivelate ai piccoli (Mt 11,25). A costoro rispondo che nel contesto «i piccoli [fanciulli]» (gr. nḗpios) intende i dodici discepoli di Cristo, che i Farisei consideravano «infantili, privi di istruzione» (At 4,13 «popolani senza istruzione»). Ciò che tali apostoli sentirono e videro, lo scrissero, perché fosse tramandato (1 Gv 1,1-4; 2 Pt 1,12-15; 3,1s); e i loro scritti sono contenuti nella sacra Scrittura.
     ■ La seconda tattica è quella di affermare che ci sarebbero ancora altre cose, che Gesù avrebbe detto ai suoi seguaci in seguito. «Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata» (Gv 16,12). Ed essi pretendono di ricevere ora tali messaggi di Gesù. A costoro rispondo che nel contesto Gesù parlava solo ai suoi apostoli. Inoltre, nello stesso verso e nei seguenti Gesù affermava che lo «Spirito della verità» li avrebbe vi guidati in tutta la verità (vv. 12-15), ossia ricordando loro le parole che Gesù aveva già detto loro (Gv 14,26). Tali parole gli apostoli le scrissero (Gv 20,31), le insegnarono (At 2,42; cfr. 5,21) e le tramandarono (2 Pt 3,2; cfr. Lc 1,1ss; At 14,4); ad esse non c’è altro da aggiungere, non esistendo altre parole autentiche di Gesù. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 3. Gli avvertimenti biblici; 4. Indizi da tener presente.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Fals_messg_Gesu_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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mercoledì 4 dicembre 2013

Per non prosciugarsi



PER NON PROSCIUGARSI

«Gesù è l’acqua della vita. Chi crede in lui, ciò che è indurito in costui, viene sbriciolato. In lui scorre una fonte, che non si esaurisce mai più, perché è una fonte divina» (Anselm Grün; fonte: http://puntoacroce.altervista.org/+Cita/Cita_F_Mds.htm, al lemma «Fonte viva»).



     Il Salmista pregava: «Io stendo le mie mani verso te; verso di te l’anima mia è come una terra assetata» (Sal 143,6; cfr. 42,3).
     Durante una pioggerellina d’estate, si allargano le braccia e si innalza la faccia, per catturare la maggior parte delle miti gocce, che cadono. Una terra assetata, in cui i semi sembrano morti, ma sono solo in attesa, si prepara a ricevere l’acqua dal cielo, perché essa chiuda i profondi solchi dell’arsura, sbricioli le pietrificazioni e pareggi il suolo. In breve tempo nasce nuova vita e la faccia della terra si trasforma. Similmente il credente ha l’anima assetata del Signore e sembra stendere le proprie braccia, quasi che voglia catturare una grande quantità delle benedizioni divine.

     ■ «Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva fluiranno dal suo seno» (Gv 7,37s).
     Sì, Gesù, essendo il Messia promesso, può appagare l’anima assetata; solo Lui può farlo, avendo parole di vita eterna (Gv 6,68s). Quando ciò avviene, la corrente di benedizione, che fluirà nel credente, defluirà da lui, toccando quanti stanno intorno a lui.
     Solo ciò, che è appagato, può veramente dare appagamento agli altri. Solo chi è benedetto, può essere di benedizione per altri (Gn 12,2s). Le benedizioni dei cristiani biblici superano quelle materiali, promesse ad Abramo e alla sua discendenza: «Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo» (Ef 1,3).

Ecco, che cosa fare per non prosciugarsi e per non rischiare la propria salute spirituale. […] Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Non_prosciuga_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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lunedì 2 dicembre 2013

Sintassi e Deità di Cristo



SINTASSI E DEITÀ DI CRISTO

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Vedo in rete falsi maestri che affermano che Gesù Cristo non è Dio, ma solo il figlio di Davide oppure una creatura celeste, che si è incarnata. Alcuni affermano pure che si possa essere salvati, senza credere che Gesù sia Dio. È proprio così dal punto di vista biblico? Coloro, che affermano tali cose, sono in genere antitrinitari di varia ideologia: ariani, giudaizzanti, seguaci della torre di guardia, alcuni avventisti, alcuni carismaticisti, branhamiti, modalisti, seguaci del teismo unipersonale, ecc. Visto che a me non interessano gli approcci dottrinali, ma solo quelli esegetici, né estenuanti ping-pong dialettici, preferisco analizzare i brani biblici nel loro contesto, partendo dalla grammatica, dalla sintassi e dal significato dei termini nelle lingue originali della Bibbia.
     Il titolo di questo articolo è «La sintassi e la Deità di Cristo». La sintassi riguarda l’ordine e il significato, che prendono i singoli lemmi di una proposizione secondo la disposizione e l’interconnessione organica, in cui compaiono e si condizionano reciprocamente. In vari brani biblici proprio la sintassi è rivelatrice delle convinzioni delle chiese al tempo del NT, ossia che Gesù è Dio, completamente Dio insieme al Padre.
     Facendo degli studi sulla lettera agli Efesini, mi sono imbattuto in una preziosa perla cristologica, che ha dato il via a questa articolata ricerca. Essa è un bel masso indigeribile per gli antitrinitari e per gli avversari della Deità di Cristo.

     Per far capire di che cosa si tratta, voglio riportare alcune citazioni, ripescate in Internet. «Alla fine dei lontani anni Cinquanta… un libro dello scienziato e romanziere inglese P.C. Snow aprì il dibattito sulle due culture…» (qui); l’autore di questa frase, mettendo una sola preposizione articolata, ha inteso affermare che P.C. Snow, che ha scritto un libro, è sia scienziato sia romanziere. Similmente ciò vale per le seguenti asserzioni, scelte a caso. «Verrà presentato… il libro dello scienziato e divulgatore televisivo Mario Tozzi intitolato Catastrofi» (qui). «Massimo Piattelli Palmarini... ha commentato… un libro dello scienziato e linguista americano Steven Pinker» (qui). In ogni citazione in quanti hanno scritto il relativo libro? […]



2.  EFESINI 5,5: Abbiamo visto sopra vari esempi di una struttura sintattica ricorrente nell’antichità e oggigiorno, che sintetizziamo in questo esempio: «il “Creatore del mondo” e “Giudice di tutti”»; Qui ricorrono i seguenti elementi: unico articolo determinativo + titolo 1 + congiunzione + titolo 2. Ambedue i titoli, essendo uniti da un solo articolo determinativo, si riferiscono alla stessa persona, che è parimenti e contemporaneamente ambedue!
     In Efesini 5,5 ricorre proprio una cosa simile nella locuzione basileía tũ Christũ kaì Theũ. Il fatto che Paolo usò in greco un solo articolo (gen. sg.) per ambedue i sostantivi, mostra che egli intendeva la stessa persona! Per questo bisogna tradurre non «regno dell’Unto e di Dio» (come se fossero qui due distinte persone), ma «regno dell’Unto e Dio», intendendo con ambedue i termini solo Gesù. Paolo, usando un solo articolo determinativo, esprimeva che Gesù era per lui sia ho Christós «l’Unto a Re» (Messia, Cristo), sia ho Theós «il Dio».

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 3. 1 Timoteo 2,5; 4. Tito 2,13; 5. 2 Pietro 1,1; 6. 1 Giovanni 5,20; 7. Aspetti conclusivi.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Sintassi_Cristo-Dio_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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venerdì 29 novembre 2013

Satana è onnipresente?



SATANA È ONNIPRESENTE?

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Ciao, fratello, gradirei sapere, se è provato biblicamente parlando, che Satana non può essere onnipresente. Per dirlo in parole povere, come fa Satana, del quale sta scritto, che va girando come un leone ruggente, ad attaccare me e contemporaneamente ad attaccare altre persone? Se esistono dei versi biblici a tal proposito, me li potresti indicare? {S.F.; 28-11-2013}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue:

1. Nessuna onnipresenza per le creature
     Onnipresente è solo chi è presente in ogni luogo allo stesso tempo. Chiaramente nessuna creatura può esserlo, ma solo il Creatore. Le qualità assolute (onni- + presenza, veggenza, potenza, ecc.) appartengono solo a Dio.
     Le creature non possono essere fisicamente allo stesso tempo in più luoghi, ma solo in un luogo. Per essere in un altro luogo, devono materialmente spostarsi; per quanto ciò possa avvenire con rapidità, recarsi da «A» a «B» richiede tempo e, arrivati alla meta, si è solo lì.
     È scritto: «Ora accadde un giorno, che i figli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro. E l’Eterno disse a Satana: “Da dove vieni?”. E Satana rispose all’Eterno: “Dal percorrere la terra e dall’aggirarmi per essa». E l’Eterno disse a Satana: “Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male”» (Gb 1,6ss; 2,1ss).
     Si noti qui quanto segue. Gli esseri celesti vennero alla presenza di Dio, e Satana fece la stessa cosa; ciò denota movimento da «A» a «B»; quindi, le creature trascendentali non sono onnipresenti, ma devono venire e andare rispetto a un certo punto(cfr. Mt 4,1; Lc 4,13). Inoltre, Satana deve percorrere la terra e aggirarsi per essa per sapere come stanno le cose su di essa. Poi, per venire alla conoscenza di qualcosa di particolare, la deve notare apposta, deve porvi particolarmente mente. Quindi, non è onnipresente né onniveggente.

Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Satana_onnipres_Oc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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venerdì 22 novembre 2013

Parole del papa e Parola di Dio



PAROLE DEL PAPA E PAROLA DI DIO

Si moltiplicano coloro, che prendono frammenti di discorsi del vescovo di Roma, il gesuita Jorge Mario Bergoglio, e ne fanno delle massime da mettere in rete come citazioni o immagini sotto rubriche come «Messaggi del papa».
     Ecco le parole di Bergoglio riportate su un’immagine: «Tutti noi siamo vasi d’argilla, fragili e poveri, ma nei quali c’è il tesoro immenso che portiamo». Tale asserzione è vera per i cristiani rigenerati; a guardar bene, essa non è neppure segatura del suo sacco, trovandosi già nella Bibbia. Inoltre, a tali parole mirabili, su cui possiamo concordare, seguono subito altre parole, che stanno in netto contrasto con la sacra Scrittura.
     Infatti, per chi non conosce la sacra Scrittura, può trovare Bergoglio originale, quando parla, ma è spesso soltanto una imitazione o un surrogato del pensiero biblico. Nelle sue parole si trova, dal punto di vista biblico, bene e male, luce e oscurità, dolce e amaro, l’uno accanto all’altro. A parole, che si trovano sulla falsariga della sacra Scrittura sul piano dottrinale o morale, seguono parole, che sono in netto contrasto con la Bibbia, ad esempio: ingiunzione a pregare Maria di Roma (quella di Nazareth non lo ha mai chiesto) e altre creature, pregare per i morti, venerazione di statue e immagini, tutti gli uomini quali figli di Dio e fratelli (e addirittura «carne») di Cristo, il rosario quale medicina per l’anima, arbitrio di dichiarare beati e santi degli uomini, specialmente i suoi predecessori, ecc.

L’originale delle summenzionate parole di Bergoglio si trova qui e fu pronunciato già circa due millenni fa dall’apostolo Paolo: «Il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre”, è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di Gesù Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi» (2 Cor 4,6s; cfr. 2 Tm 2,19-21).

Faccio notare che l’idolatria è una delle massime iniquità dinanzi a Dio! Jorge Mario Bergoglio non fa eccezione nella sua pratica e non se ne fa scrupolo. Anzi spiritualizza e rende accettabile ciò, che la Bibbia chiama abominio. Chi vuole essere usato come «vaso nobile» per un «uso nobile», deve santificarsi, ossia allontanarsi da ogni iniquità, e conservarsi puro, in primis da qualsiasi forma d’idolatria, che per Dio è un atto di lesa maestà. L’idolatria, infatti, se non ci si ravvede e la si abbandona veramente, esclude dal regno di Dio (1 Cor 6,9) e dalla città celeste (Ap 22,15) e destina allo Stagno di fuoco, ossia all’inferno (Ap 21,8). In questo non ci sono sconti per nessuno; anzi, chi pretende di guidare altri, avrà maggiore condanna.
     Ho scelto apposta un esempio non controverso di citazione, per avviare la discussione. Lascio ai lettori le ulteriori analisi.

Lo scritto completo si trova sul sito
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Papa_Parola_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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