domenica 31 marzo 2013

Aldilà strampalato

ALDILÀ STRAMPALATO
 


Mi è arrivata tale vignetta, che riporto qui graficamente adattata. In essa ci sono vari errori teologici. Eccone alcuni:
     ■ Il paradiso non si «merita».
     ■ Il giudizio non sarà mitigato da quanto uno abbia sofferto in terra.
     ■ Il giudizio dipenderà dapprima, se uno è scritto nel «libro della vita», quindi se ha accettato o rifiutato Cristo come personale Salvatore.
     ■ Dopo ciò, se uno non ricorre nel «libro della vita», segue il giudizio secondo le opere effettive.
     ■ L’inferno è attualmente disabitato e lo sarà fino a che Cristo non ritorni in terra.
     ■ Chiunque sia tale essere, che commina il giudizio, in cielo non esiste. Gli «angeli» non hanno ali; i cherubini ne hanno quattro e altrettante teste; i serafini di ali ne hanno sei.
     ■ Basta?

Meglio non fidarsi delle approssimazioni popolari dell’aldilà, tanto più se ciò riguarda la verità biblica e quindi la salvezza o la perdizione. Motto: «Chi è quasi salvato, è del tutto perduto!».
     ■ «In verità, in verità io [= Gesù] vi dico: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”» (Giovanni 5,24).
     ■ «E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti al trono; e i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro… E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco» (Apocalisse 20,12.15).

venerdì 29 marzo 2013

Grill politico

GRILL POLITICO




Ho trovato in rete tale vignetta; l'ho solo adattata nelle dimensioni. Non si legge bene chi ne sia l’autore e quale sia la fonte originaria. Non si capisce neppure se l’autore sia un seguace di Beppe Grillo o se rappresenti qui, in modo umoristico, solo le intenzioni del comico genovese, che fa politica.
     In effetti, tale immagine satirica corrisponde alle intenzioni, ai proclami e al linguaggio sprezzante di Grillo. L’autore gioca sull’assonanza fra «Grillo» e «grill», su cui stanno rosolando i segretari di alcune formazioni politiche (ne mancano alcuni). Quanto segue è una breve riflessione storico-biblica sugli atteggiamenti del cuore umano e sulle sue conseguenze. Chiaramente vuol essere una provocazione per i lettori.
     Tutti i nodi vengono al pettine. I grandi tribuni e giudici della storia vengono poi assoggettati da altri a giudizio. La ruota gira e le fortune del momento si ribaltano presto. La storia si mostra spesso spietata verso gli spietati. La caduta dalle stelle alle stalle può avvenire abbastanza in fretta.
     La storia mostra che gli Haman di turno sono destinati alla stessa forca, che hanno innalzato per altri. Dopo che l’uomo più potente di Persia cadde in disgrazia dinanzi al monarca, un servo del re gli fece presente: «“Ecco, è perfino rizzata, in casa di Haman, la forca alta cinquanta cubiti che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re”. E il re disse: “Appiccatevi lui!”. Così Haman fu appiccato alla forca che egli aveva preparata per Mardocheo. E l’ira del re si calmò» (Ester 7,9s).
     La storia mostra pure che i Robespierre di turno passano per la stessa ghigliottina usata per gli altri. La rivoluzione, prima o poi, divora anche i propri figli, che l’hanno alimentata.
     Anche chi usa il Grill per gli altri, prima o poi, finirà anch’egli a rosolarsi. La storia non si smentisce. Essa, sebbene diversa, ritorna in modo simile. La storia, a lunga scadenza, non tollera i furbi, ma li ripaga con la stessa moneta.
            Già la sapienza d’Israele sentenziava: «Chi scava una fossa, vi cadrà; e la pietra torna addosso a chi la rotola» (Proverbi 26,27). E, di nuovo, Salomone accentuava la cosa così: «Chi scava una fossa, vi cadrà dentro; e chi demolisce un muro, sarà morso dalla serpe» (Ecclesiaste 10,8).
            Quindi, parafrasando un detto biblico, si può dire: «Chi di grill ferisce, di grill perisce!». Ciò vale anche per chi oggi trionfa e, come auto-nominato burattinaio, pensa di manovrare le sorti di una nazione, oltre che le masse manipolabili, usando la dittatura telematica.
            Vediamo come risponderanno a tale provocazione i lettori.

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Grill_politicoT_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

martedì 26 marzo 2013

Rifuggire dai facili «ideologismi»

RIFUGGIRE DAI FACILI «IDEOLOGISMI»

La via più facile è schierarsi, in teologia come in politica. La richiesta continua è che ti associ a questa o a quella corrente. Sei calvinista o arminiano? Sei di sinistra o di destra? (ci sono anche gli estremisti di centro!). Sei liberale o massimalista?
            La cosa più difficile è tenersi distante da tutti gli «ideologismi» (gli «-ismi»), le «sovrastrutture» ideologiche, dogmatiche, politiche, filosofiche, religiose, eccetera.
            I dottrinarismi hanno la pretesa assolutistica di racchiudere in un sistema d’idee tutta la realtà. Per chiudere le vistose lacune del sistema dottrinario, che viene proposto, si fa volentieri uso di allegoria e di speculazioni. Si pensi alle tante speculazioni escatologiche correnti.
            Ogni dottrinarismo è nato nella storia in contrapposizione ad altri «-ismi». Ognuno porta in sé il seme dell’arroganza di avere la «chiave di volta» della questione di base;perciò crea spesso un «sistema globale» e, se lasciato a sé senza critica e obiezioni, prende facilmente i tratti di un sistema totalitario.
            Tutto ciò vale anche per i dottrinarismi religiosi (si veda l’inquisizione!) e teologici (si vedano gli assolutismi). La fede biblica sa invece che conosciamo in parte (1 Cor 13,9) e che bisogna attenersi strettamente a ciò che «sta scritto», perché rivelato da Dio, senza aggiungere né togliere; perciò si tiene umile e si trattiene dal creare sistemi dottrinari olistici e definitivi.
            L’alternativa non è il qualunquismo né il camaleontismo, ma l’indipendenza dai sistemi dogmatici ed ecclesiastici, oltre che dalle mode religiose, che si presentano come «nuove», ma sono di solito vecchi dottrinarismi riscaldati e riciclati. Per un cristiano biblico l’indipendenza dai sistemi dogmatici deve rimanere una cosa importante (la Bibbia non è una teologia sistematica!). Ciò lo porterà a essere a favore di una teologia biblica o esegetica, che rispetti i sacri Testi come «Parola di Dio». Il miglior antidoto contro i dottrinarismi è costituito dalla sottomissione alla Bibbia quale rivelazione del Dio vivente e dal tagliare rettamente la Parola di verità (2 Tm 2,15).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Domande di lavoro; I contributi dei lettori.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Ideologismi_facili_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



lunedì 25 marzo 2013

Cristiani pirotecnici

CRISTIANI PIROTECNICI

«Certi cristiani si mostrano pieni di trasporto mistico, ma rimangono infantili nella conoscenza biblica e carenti nella morale. Sapete che cosa hanno in comune costoro con i fuochi pirotecnici? Sono spettacolari: dapprima producono molti colori e grandi rumori, poi restano solo fumo e l’aria impestata» (Nicola Martella: fonte: lemma «Pirotecnica religiosa»).

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):
     ■ «Io rendo loro testimonianza che hanno zelo per le cose di Dio, ma zelo senza conoscenza» (Romani 10,2).
     ■ «Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma con i fatti e in verità» (1 Giovanni 3,18).
     ■ «O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni di quella che falsamente si chiama “conoscenza”; alcuni di quelli, che la professano, si sono allontanati dalla fede» (1 Timoteo 6,20s; gr. gnõsis intende qui «conoscenza mistica o esoterica»).
     ■ «Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le opere, e sono abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona» (Tito 1,16).
     ■ «Saranno come la nuvola mattutina, come la rugiada che di buonora scompare, come la pula che il vento porta via dall'aia, come il fumo che esce dalla finestra» (Os 13,3).
     […]
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Crist_pirot_Lv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


mercoledì 20 marzo 2013

Il cristiano quale libro vivente

IL CRISTIANO QUALE LIBRO VIVENTE

«Noi siamo le persone, che per il resto del mondo devono essere un libro, da cui esso possa leggere quale effetto abbia sull’animo la relazione col Salvatore» (Nikolaus Ludwig von Zinzendorf, 1700-1760, teologo evangelico tedesco).

1. Che tipo di libro sei?
     Esiste l’espressione «essere un libro aperto» per gli altri, ossia essere trasparenti, schietti, sinceri e veraci, quindi, non nascondere le proprie intenzioni.
     In rete ho letto la seguente allegoria sull’essere un libro, ricca di giochi di parole: «C’è chi ti legge come un libro aperto, / chi ti chiude come un libro letto, / chi ti scrive come un libro bianco, / chi ha perso il segnalibro, chi voleva leggerti / ma le emozioni non erano in saldo, / chi ti ha sfogliato e riposto sullo scaffale, / chi ti ha portato a casa e messo in libreria. / Forse un giorno qualcuno ti legge sul serio, / dalla copertina all’ultima pagina, / e ti porta con sé / come il dono più prezioso» (F.P. Ettari). Le mie ricerche sull’autore sono rimaste infruttuose.
     Qualcuno ha posto anche le seguenti domande: Che libro sei stato tu in passato? E oggi che libro sei?

2. Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione): Ecco alcune domande adatte anche per un discepolo di Gesù.
     ■ Tu, quindi, che libro sei? O, meglio, che libro ti senti di essere?
     ■ Desiderano gli altri leggere in te? E che cosa comprendono dalle tue pagine?
     ■ Che cosa scrivi tu nella vita degli altri?
     ■ Che cosa permetti a Dio di scrivere sul tuo cuore?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Libro_vivente_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


martedì 19 marzo 2013

Da che cosa dipendono le benedizioni divine?

DA CHE COSA DIPENDONO LE BENEDIZIONI DIVINE?

Marco Cavallero reagisce qui all’articolo «Israele odierno fra ammirazione e biasimo», che è stato discusso nel tema corrispondente e nell’approfondimento «Israele fra predizioni e attualità». Egli ha ritenuto di dover affrontare la questione, se le benedizioni divine nei confronti dei cristiani dipendano o meno dal nostro atteggiamento verso «Israele», non meglio definito, ossia se si tratta del popolo storico, dell’antica nazione, dello Stato attuale e dei relativi governi. Sono grato per tale confronto, perché mi dà nuovamente l’occasione per esprimere ciò, di cui la sacra Scrittura mi convince.
     In pratica, Marco Cavallero non è d’accordo con la seguente tesi: le benedizioni, che possiamo avere da Dio nel nuovo patto, non dipendono dal nostro atteggiamento verso Israele. Perciò, egli ha evidenziato il grande peso, che sente per gli Ebrei e per Israele, il fatto che, oltre alla sua chiesa, frequenta una sinagoga e che ama i membri d’essa a prescindere da come la pensino su Gesù.
     Poi, disquisisce su alcuni brani: Esodo 1,15-21 levatrici; Luca 7,1-10 centurione; Atti 10,1ss Cornelio; Salmo 122,6 Gerusalemme.
     A tutto ciò ho risposto dettagliatamente in tre punti, che qui delineo in breve:
     1. Aspetti generali: Di là dal piano escatologico di Dio verso Israele e che come cristiani dobbiamo amare ogni nostro prossimo, i credenti del nuovo patto hanno già in Cristo la «pienezza delle benedizioni» (Rm 15,29). La benedizione (o maledizione) degli uomini si decide solo rispetto a Gesù quale Messia.
     2. Analisi dei brani citati: Qui ho contestualizzato i brani citati e rispondo alle tesi del mio interlocutore.
     3. Aspetti conclusivi: Nel nuovo patto ciò, che «tocca profondamente il cuore di Dio», non è l’atteggiamento verso Israele, ma quello verso Gesù e, quindi, il ravvedimento e la conversione a Lui. La prosperità spirituale nel nuovo patto non dipende dalla pace di Gerusalemme, ma dal dimorare in Gesù Cristo e dall’opera di Dio in lui.

Qui abbiamo riportato solo una sintesi dell’articolo, il resto segue sul sito.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Benediz_divine_MT_AT.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


giovedì 14 marzo 2013

Costruisciti un santo protettore

COSTRUISCITI UN SANTO PROTETTORE

Qui parliamo del pantheon polisantista fai-da-te. Suggeriamo dapprima la lettura dell’articolo «Dal politeismo al polisantismo», per capire di che cosa parliamo.
     Praticamente ognuno potrebbe costruirsi il proprio «Olimpo» polisantista. Si può lavorare di fantasia sui nomi e su ciò, che dovrebbero proteggere, agendo per similitudine o per contrasto. Ecco alcuni esempi, che mi vengono in mente.
     ■ San Bancomat è il patrono dei correntisti schizzati.
     ■ San Basista è il patrono degli organizzatori di rapine.
     ■ San Bonavventura è il patrono degli escursionisti.
     ■ San Buca e san Giovese sono i patroni degli ubriachi italiani. San Gria lo è di quelli spagnoli.
     ■ San Censo e sant’Incenso sono i patroni dello IOR, la banca vaticana.
     ■ San Cirano è il patrono dei nasoni.
     ■ San Cito è il patrono dei pubblici ministeri.
     ■ San Dwich è il patrono dei paninari.
     ■ San Faro è il patrono dei naviganti.
     ■ San Firmino è il patrono dei militari di ruolo.
     ■ San Genuino è il patrono dei N.A.S.
     ■ San Liberato è il patrono degli stitici.
     ■ San Marzano è il patrono dei raccoglitori di pomodori.
     ■ San Menelao Lemani è il patrono degli irresponsabili. […]

Mi fermo qui. A questa lista aggiungerò i migliori suggerimenti dei lettori, a loro nome s’intende. Eviterò quelli che non mostrassero decoro e decenza. Per non ripetersi, si fa bene a leggere prima quelli, che già ci sono sul sito.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Costruisci_santo_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


martedì 12 marzo 2013

All’ultimo minuto


ALL’ULTIMO MINUTO

All’ultimo minuto possono succedere tante cose.

     ■ All’ultimo minuto, si prendono decisioni, che ti cambiano la vita, sia in bene, sia in male.
     ■ All’ultimo minuto, un chirurgo tampona un’emorragia interna e salva una vita.
     ■ All’ultimo minuto, durante un parto disperato, un medico decide se salvare la mamma o il figlio.
     ■ Stava arrivando in cima ma, all’ultimo minuto, la corda si spezzò.
     ■ All’ultimo minuto si riesce a prendere la coincidenza giusta per tornare a casa.
     ■ All’ultimo minuto, l’importante trattativa per l’affare che ti cambia la vita, è saltato definitivamente, lasciandoti una grande delusione e rabbia.
     ■ All’ultimo minuto, si perde il treno o l’aereo, e si è arrabbiati; poi, quando si sente del disastro avvenuto, ci si sente graziati.
     ■ All’ultimo minuto, prima che chiudessero la cassa, colui, che si riteneva morto, si risvegliò.
     ■ All’ultimo minuto, prima di essere risucchiato dalla corrente in piena, si è riusciti ad afferrare la corda di salvataggio, calata dall’elicottero.
     All’ultimo minuto il genitore si accorse che il bimbo era sparito e stava per attraversare quella strada trafficata, e si precipitò, afferrandolo appena in tempo.
     Come sarebbe andate le cose, se il capitano della Titanic avesse potuto evitare, all’ultimo minuto, l’impatto della sua nave con l’iceberg? Lo stesso dicasi del capitano della Costa Corcordia riguardo all’isola del Giglio.
     ■ All’ultimo minuto, il ladrone in croce chiese a Gesù di ricordarsi di lui, quando Egli sarebbe venuto nel suo regno; e il Signore gli promise che quello stesso giorno, il ladrone pentito sarebbe stato con sé in Paradiso.
     Quale altro «ultimo minuto» conosci?
     Che sarà di te, nell’ultimo minuto della tua vita?

[…]

            ■ Dell’empio è detto: «La sua rovina verrà all’improvviso, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio» (Proverbi 6,15).

     ■ «È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio» (Ebrei 9,27).

            ■ «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione… perché nessuno di voi s’indurisca per la seduzione del peccato» (Ebrei 3,7s.13).

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Ultimo_min_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


sabato 9 marzo 2013

Sansone un eroe con luci e ombre

SANSONE UN EROE CON LUCI E OMBRE

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Caro Nicola, studiando il libro dei Giudici sono stato attratto dalla storia di Sansone. Sopratutto perché è evidente che egli non sia un cosiddetto «stinco di santo»; ma nonostante ciò il Signore lo ha fatto annoverare tra gli esempi di fede in Ebrei 11. Se il Signore permette, vorrei tanto predicare su Sansone. Ma ci sono tanti aspetti ancora oscuri che non riesco a ben interpretare nei capitoli che riguardano questo personaggio. Così ho pensato a te per un aiuto, vista la tua esperienza sull’AT.
     Per esempio perché in Gdc 14,5 vengono citate le «vigne di Timna»? Se lo scrittore non voleva dare alcun riferimento alla vigna, poteva scrivere semplicemente «nei pressi» di Timna. E se la parola vigna vuole invece dare un riferimento, non è per metterlo in contrasto al divieto, che il nazireo aveva di far uso di prodotti della vigna (Nu 6,3)? E perché i suoi genitori non c’erano? Perché Sansone andò da solo? Forse non voleva essere visto?
     Ci sono altre cose oscure, ma la fame vien mangiando e, per adesso, basta così. Anche perché non vorrei approfittare troppo del tuo tempo. Grazie per la risposta. Un abbraccio fraterno…

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue

1. Sansone: È una figura tragica dal punto di vista umano, non è proprio un esempio di fede e di integrità morale, che si possa raccomandare. Egli seppe controllare e vincere pressoché tutti i suoi avversari, solo se stesso no. Tale personaggio mostra alcuni aspetti importanti da considerare.
     ■ L’elezione divina da sola non basta, se poi non ci sono consacrazione e ubbidienza al Signore.
     ■ Dio usa ciò, che l’uomo gli mette a disposizione, per attuare i suoi piani o per mantenere le sue promesse, e questo specialmente in tempi di decadenza morale. Ciò non significa però che Dio approvi la condotta e le convinzioni di tali persone. […]

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Continuazione del 1° punto; 2. Timna.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Sansone_luci_ombre_R34.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


giovedì 7 marzo 2013

Cristiani maturi e infantili

CRISTIANI MATURI E INFANTILI

Tempo fa, ho letto la seguente massima: «Il cristiano è un individuo a parte, unico, fuori dal comune; in lui deve esserci qualcosa che lo distingue, chiaramente riconoscibile» (M.L. Jones).

Questo è un ideale per quei credenti, che sono moralmente e spiritualmente cresciuti e si danno premura a maturare e a diventare adulti nella fede. Essi si danno ogni premura di aggiungere l’uno all’altro i seguenti elementi della vita di fede: fede, talento, conoscenza, autocontrollo, persistenza, devozione personale, affetto fraterno e amore (2 Pt 1,5ss).
     Questo non vale certo per quei cristiani che, ancora molti anni dopo la conversione, sono ancora bambini necessitanti il latte. Costoro di straordinario hanno solo il biberon e magari anche i giocattoli del misticismo. Come quasi tutti gli infanti, sono suscettibili e permalosi, e i loro capricci sono all’ordine del giorno. Alcuni di loro hanno spesso come segno distintivo anche la carnalità, non di rado cristianizzata. Poiché sono imprevedibili e lunatici, c’è sempre bisogno che qualcuno si occupi di loro come baby-sitter spirituale e magari faccia da pompiere per spegnere i loro bollenti spiriti. Poi, come tutti i bambini, sono incostanti e incoerenti; perciò, un giorno dicono una cosa e il giorno dopo ne fanno un’altra. Inoltre, mancano di discernimento e, perciò, sono sempre in pericolo di mettersi nei guai sul piano morale, spirituale e dottrinale.
     Ci sono, quindi, cristiani e cristiani: dotti o ignoranti, saggi o stolti, maturi o infantili, operosi o sterili, zelanti o indolenti, spirituali o carnali, ubbidienti o ribelli, e così via. Che tipo di cristiano sei tu? Le parole iniziali di M.L. Jones valgono sinceramente anche per te?

Sul sito seguono i seguenti punti: Per l’approfondimento biblico; Eventuali contributi dei lettori.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Maturi_infantili_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


martedì 5 marzo 2013

Papolatria e dintorni

PAPOLATRIA E DINTORNI


Non so voi, ma sono settimane che sento una certa nausea, guardando qualsiasi telegiornale, poiché mi sembra che soprattutto le Televisioni di Stato siano diventa «Tele Vaticana». E tutto è peggiorato in concomitanza con le dimissioni di Joseph Aloisius Ratzinger dal suo ufficio di papa (Benedetto XVI) e con l’elezione del suo successore. La Curia si sta facendo il make-up, per distogliere dai problemi etici (preti e prelati pedofili, quelli che hanno abusato dei loro parrocchiani, scandali finanziari dello IOR, ecc.) e politico-religiosi (fazioni religiose, lobby religiose, trame, lotte di potere, Vatileaks, ecc.). Verso l’esterno si vuole dare una visione romantica di «santità» e «unità». Si cerca d’imbonire la gente con mille particolari sull’emerito papa, facendolo apparire come un eroe, un esempio da imitare; si vorrebbe far dimenticare che proprio lui, quand’era a capo della «Congregazione per la Dottrina della Fede» (ex «Inquisizione romana» ed ex «Sant’Uffizio»), fu abile a far imboscare la verità su vari scandali morali, in cui erano coinvolti ministri religiosi. E, ora, con mille particolari sulla elezione del nuovo capo del romanesimo, si cerca di affascinare la gente. Poco si dice però sulle differenti visioni della chiesa romana, che i cardinali incarnano, sulle lotte di potere intestine, sulle fazioni composte e così via.
     Ora, paradossalmente, quando verrà eletto il prossimo dittatore teocratico (sì, il Vaticano è nella forma una dittatura religiosa, che pretende l’ubbidienza assoluta!), Ratzinger, colui dinanzi al quale altri s’inchinavano in totale ubbidienza, essendo il presunto vicario di Cristo in terra, dovrà giurare totale ubbidienza a un altro, che fino a poco tempo fa baciava la sua mano in segno di sottomissione.
     Quando Cornelio, il centurione romano si prostrò religiosamente dinanzi a Pietro, questi lo rialzò, dicendogli: «Àlzati, anch’io sono uomo!» (At 10,26). In questi giorni assisteremo, però, a uno spettacolo singolare, per non dire altro; dopo che vincerà la lobby più potente, tutti passeranno al baciamano rispetto a un uomo e questi non lo impedirà affatto. Verrà ulteriormente alimentata la papolatria, e tutti la praticheranno per non cadere in disgrazia dinanzi al nuovo «costruttore di ponti».
     La domanda, che in molti si pongono, è la seguente: Perché mai si sarà dimesso veramente Joseph A. Ratzinger?

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Papolatria_S&A.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}




 

sabato 2 marzo 2013

Logorroici devozionali

LOGORROICI DEVOZIONALI

I logorroici ci sono anche nella devozione, ossia nel rapporto con Dio. Classica è la preghiera del fariseo nel tempio, il quale si vantava dinanzi a Dio di tutte le sue virtù e, per sottolineare la sua bravura, prese le distanze da altri, specialmente da un peccatore che, ravveduto, si stava battendo il petto dinanzi al Signore (Lc 18,10-14).
     Gesù insegnò ai suoi seguaci: «Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole» (Mt 6,7).
     Già dieci secoli prima, il re Salomone dava questo consiglio: «Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferire parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole siano dunque poche» (Ec 5,2).
     Ho il ricordo delle preghiere di quei logorroici devozionali, che pregano all’incirca così: «Signore, tu sai, quello che è successo ad Adamo ed Eva…» (o Abramo, ecc.) e poi segue una lunga carrellata di fatti storici o dottrinali, che Dio dovrebbe sapere. Mi immagino Dio, che pensa: «Ma no, dimmelo tu: che dovrei sapere?».
     Ricordo da ragazzo, quando frequentavo certe chiese, le preghiere «teatrali», con lunghe carrellate di informazioni, con scambi di binari e perdita del filo del discorso; se già gli uomini si annoiavano, penso che anche Dio avesse deposto la «cornetta» d’ascolto. Poi, c’erano le preghiere con voce così tonante che chi pregava, pensava magari che ciò fosse «autorità», ma era spesso soltanto fastidio e «smog acustico» per i timpani. Per non parlare delle preghiere, in cui si mandavano «messaggi subliminali (ma non troppo)» a qualcuno o su qualcuno. Infine, come dimenticare la «predica bis» o la «contro-predica» in preghiera? […]

     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Logorr_devozion_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}