mercoledì 30 dicembre 2015

False promesse per il nuovo anno



FALSE PROMESSE PER IL NUOVO ANNO

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Per attirare le persone sul proprio sito, dove fanno varia pubblicità per tanti prodotti, guadagnando così tanti soldi, alcuni le pensano tutte. Nei social network vedo poi sulle bacheche di vari cristiani i risultati di tali cose. Il metodo, usato da tali siti, è quello di adulare il prossimo e di farlo sentire importante, ad esempio con i seguenti trucchi: gli farebbero scoprire presunti significati del proprio nome, gli rivelerebbero supposti aspetti particolari del loro carattere, gli suggerirebbero persone tra i loro contatti che sarebbero altamente compatibili con loro e farebbero sedicenti pronostici su come sarà l’anno nuovo per tali creduloni. Poi, essi importano tutto sulle loro bacheche; e i link presenti su tali presunte «rivelazioni» adulatorie, spingono poi anche altri a provarci. Intanto, i gestori di tale pagina guadagnano con la pubblicità. Infatti, su pagine del genere compare la pubblicità per la chat passionale, per contattare donnine poco vestite, e così via. 
 
2.  PAROLA D’ORDINE PER IL NUOVO ANNO: Qui affronto solo la questione su che cosa porterà il nuovo anno a chi inserisce il proprio nome su pagine del genere. Tali sistemi adulatori sono fatti sulla falsa riga dell’oroscopo (astrologia): promettere qualcosa di bello, sperando che prima o poi qualcuna avvenga per caso, o che tale incauta persona si dimentichi presto di tutto. Ecco la spiegazione che segue a ogni qualità prevalente per il nuovo anno, presente su uno di questi siti: «Questa parola ti guiderà per tutto il 2016! Ti sosterrà nei tuoi sforzi giornalieri e nelle situazioni che potrebbero sembrare disperate. Questa parola ti farà sempre vedere il lato positivo, così non dovrai mai preoccuparti. È stata scelta apposta per te, abbracciala! Condividi il risultato su Facebook e fai sapere ai tuoi amici qual è la tua parola per il 2016!» (nametests; grassetto nostro).
            In effetti, come nell’oroscopo, qualunque nome metti, ti dicono sempre le cose, che ti fanno piacere sentire. Ho messo un nome di donna, è uscito gioia. Ho messo in tale programma «Malato di cancro», e ho ottenuto lo stesso «responso» della «pizia elettronica»!
            In pratica tale programma pesca casualmente una virtù, poi la circonda dalle solite parole mielate (come nell’oroscopo) e inganna così le persone. Come già ribadito, lo scopo è quello di far cliccare le persone sulla pubblicità, per fare soldi; poi, chi clicca sul link della «chat gratuita» per cuori solitari e altre offerte, molto probabilmente rischia che i suoi dati siano pescati da persone senza scrupoli, che li usano per i loro commerci di indirizzi e dati. 


3.  ASSURDITÀ PER SEMPLICIOTTI: Si tratta di una decina di concetti, che si alternano continuamente. Se si mette la stessa parola per varie volte, si avrà un risultato diverso. Sull’immagine abbiamo riportato un campionario delle parole, che dovrebbero guidare il nuovo anno dei creduloni: «Colera» otterrà verità, a «Scemo di guerra» viene promessa saggezza, «Adolf Hitler» avrà finalmente la felicità, al «Malato terminale» si assicura il futuro, il «Kamikaze» lo farà per amore e a «Jack lo squartatore» viene promessa l’innovazione (chiaramente nei metodi omicidi). [→ Continua sul sito]

4.  CHE COSA PORTERÀ IL PROSSIMO ANNO PER TE?: [→ Continua sul sito]

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giovedì 24 dicembre 2015

Difendere il Natale con singolari argomenti



DIFENDERE IL NATALE CON SINGOLARI ARGOMENTI

1.  LA SINGOLARE RICOSTRUZIONE: Qui non mi interessano le polemiche odierne sul Natale fra fautori e negazionisti. Al riguardo rimando all’articolo «Natale e apologetica cristiana» e ad altri scritti indicati in esso. Qui si tratta di una verità storica. Discuto una singolare ricostruzione della data della Natività di Gesù. Non si può sostenere una tesi con falsi argomenti o prove discutibili.
     Qualcuno mi ha segnalato il seguente breve articolo, nell’intento di dimostrare l’attendibilità del 25 Dicembre quale vera data della nascita di Gesù. Lo riporto così come viene proposto, adeguando solo il formato.

Il mito delle origini pagane del Natale

Basandosi sulla propria profonda ed estesa ricerca, Tighe sostiene che la data del 25 Dicembre «sia sorta dagli sforzi dei primi cristiani latini di determinare la data storica della morte di Cristo». Egli arriva anche al punto di sostenere che la festa pagana del 25 Dicembre della «“Nascita del Sole Invitto”... fu certamente un tentativo di creare una data pagana alternativa verso una festa, che aveva già un qualche significato per i cristiani romani».
            Il Prof. Tighe spiega: «Nella tradizione giudaica al tempo di Cristo, vi era un credo di quello che loro definivano età integrale- cioè il fatto che i profeti fossero morti nello stesso giorno del loro concepimento o della loro nascita. I primi cristiani profusero molte energie per determinare l’esatta data della morte di Cristo. Facendo ricorso a fonti storiche, i cristiani del primo o secondo secolo, stabilirono che la data del 25 Marzo fosse stata quella della crocifissione. Poco dopo, il 25 Marzo divenne, anche, la data condivisa del concepimento di Cristo.
            Così, aggiungendo nove mesi - il periodo standard di una gravidanza - alla data del 25 Marzo, i cristiani determinarono il 25 Dicembre come data della nascita di Cristo. [...]» (fonte; si legga qui il resto dello scritto in inglese; grassetto nostro).

Chi ha proposto tale scritto in un social network ha concluso come segue: «Ecco risolto il presunto mito pagano del Natale. In realtà, una data profondamente radicata nella tradizione profetica giudaico-cristiana dei primi secoli del cristianesimo».

2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Il Natale mi lascia abbastanza indifferente, e questo vale nei riguardi sia degli assertori, sia dei negazionisti. Gli argomenti di questi ultimi sono conosciuti. Ogni tanto leggo presunte prove degli assertori del Natale. La seguente tesi è proprio bizzarra e nelle argomentazioni fa acqua da tutte le parti.
            E dovremmo credere a questa «favola giudaica»? Tale prof. William Tighe chi è? Che competenza ha? Che cosa ha scritto? Dove sono le fonti delle sue argomentazioni? A tali domande invano si cercheranno risposte su tale scritto.

2.1.  C’ERA PRIMA IL CULTO DEL SOLE O IL NATALE IL 25 DICEMBRE?: In pratica, «c’era prima l’uovo o la gallina?». Ecco che cosa ha fatto William Tighe: ha ribaltato l’argomentazione, affermando che la festa della «Nascita del Sole Invitto» (per esteso: «Giorno di nascita del dio Sole Invitto») sarebbe nata come alternativa pagana alla festa, che i cristiani romani celebravano riguardo alla natività di Gesù! Tale tesi è inverosimile e indimostrata.
            Il culto del «dio Sole» era praticato già da millenni in tutto il mondo e continuò a essere praticato, fino ad oggi, dappertutto e in vari modi. Al tempo di Gesù e degli apostoli, la società romana era profondamente pagana già da molti secoli, mentre il cristianesimo era una minoranza; tale società rimase pagana, anche dopo la presunta cristianizzazione per mezzo dei cosiddetti imperatori cristiani. Da almeno l’epoca di Caracalla (188-217), gli imperatori si fecero ritrarre sulle monete con la corona del dio Sole; così fece lo stesso Costantino (274-337). Tale culto solare era associato a quello dell’antico dio romano Marte e del dio Mitra di più recente acquisizione; anche Giove e Apollo erano identificati con il sole. Il culto del dio Sole aveva ancestrali radici negli antichi culti d’Oriente e d’Egitto. Come fosse diffuso il culto del dio Sole nell’impero romano, è mostrato dal fatto che gli era dedicato un giorno settimanale: il Dies Solis «il giorno del Sole» (cfr. Sonntag in Germania, Sunday in inglese). Nel 383 fu l’editto di Teodosio che stabilì che il Dies Solis fosse chiamato anche Dies Dominicus «giorno del Signore», diventato poi Domenica. E fu questo imperatore che nel 380 stabilendo il cristianesimo come unica religione di stato mise fine a ogni altro tipo di culto, compresa la religione del Sol invictus.
            Ancora nel 460 papa Leone I constatava rattristato: «È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dèi» (Papa Leone I, 7° sermone tenuto nel Natale del 460 - XXVII-4).
            Alla fine del XII secolo, il vescovo siriano Jacob Bar-Salibi scrisse: «Era costume dei pagani celebrare al 25 dicembre la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di festività. Anche i cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i dotti della chiesa notarono che i cristiani erano fin troppo legati a questa festività, decisero in concilio che la “vera” Natività doveva essere proclamata in quel giorno» (Ramsay MacMullen, Christianity and Paganism in the Fourth to Eighth Centuries [Yale, 1997], p. 155).

IL RESTO DELLO SCRITTO SEGUE SUL SITO
2.2.  L’ETÀ INTEGRALE?
2.3.  MITI GIUDAICI CRISTIANIZZATI
3.  ASPETTI CONCLUSIVI

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mercoledì 23 dicembre 2015

L’amarezza si fa strada



L’AMAREZZA SI FA STRADA

1.  LE QUESTIONI: È facile perdere la calma e la serenità. Ecco alcuni punti di tale dinamica.
     ■ Ciò avviene, a volte, guardando troppo alle nostre miserie. Siamo angustiati di non riuscire a superare certi limiti nei modi e nei tempi, che ci siamo prefissati.
     ■ Ciò avviene, a volte, confrontandoci con gli altri, dinanzi ai quali ci sentiamo più scarsi.
     ■ Ciò avviene, a volte, perché non ci sentiamo considerati per quello che siamo e apprezzati per quanto facciamo.
     ■ Ciò avviene, a volte, guardando alle circostanze avverse intorno a noi e che, in qualche modo, ci coinvolgono.
     ■ Ciò avviene, a volte, per le avversioni e le malefatte degli altri verso noi stessi.
     ■ Ciò avviene, a volte, guardando ad angoscianti eventi nella società e nel mondo in genere.

Certamente ci saranno altre motivazioni. A volte, senza volerlo, ci lasciamo avvelenare da cattivi sentimenti, inacerbire dagli atteggiamenti altrui, amareggiare ora da questo, ora da quello, e così via.

2.  DOMANDE DI LAVORO: ● 1. Nel concreto, che cosa ti fa perdere di sovente la calma e la serenità? ● 2. Qual è la dinamica ricorrete nella tua vita, quando ciò accade? ● 3. In tale circostanze qual è la tua influenza sul tuo ambiente e sugli altri a te vicini? ● 4. Quando ti avveleni, come fai poi a smaltire nella pratica la tua amarezza? ● 5. Che cosa ti permette di tornare alla serenità? Come avviene nel concreto?

Usa l’occasione per fare una sincera analisi di te stesso. Rispondi alle domande. Collega poi tutto ciò anche alla fede biblica e al rapporto col Signore. Puoi anche fare qualche proposito.

3.  PER L’APPROFONDIMENTO: [→ Sul sito]

[CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Amarezza_Mds.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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