sabato 30 luglio 2016

Calcio intelligente?



CALCIO INTELLIGENTE?
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Sono stato invitato a un gruppo in Internet dal titolo «Calcio intelligente». Ecco qualche riflessione, che in parte ho postato lì, che potrebbe stimolare la discussione qui.
     Ho qualche dubbio che esista qualcosa come il «calcio intelligente». Mercenari strapagati a peso d’oro scendono in campo, inseguendo una palla; e migliaia di tifosi paganti si illudono, dicendo: «Abbiamo vinto!». Intanto fanno ingrossare il conto in banca dei proprietari del club calcistico, che vendono abbonamenti per gli stadi e il marchio per produrre gadget di ogni tipo; a ciò si aggiungono gli introiti provenienti dai mass-media (TV, radio, gruppi editoriali, ecc.), che vendono abbonamenti, giornali, libri, CD, DVD, ecc. I calciatori sono un prodotto come un altro, che viene sfruttato finché tira. Tali mercenari guadagnano milioni dall’essere prodotti di lusso e perché si vendano prodotti a loro nome.
     In nome dei loro idoli i tifosi hanno fatto grandi sacrifici; hanno pagato abbonamenti, sono andati in trasferta, hanno comprato tutto l’occorrente per apparire tifosi della squadra del cuore (cappellini, sciarpe, magliette, felpe, poster, palloni, ecc.).
     Tali idoli del calcio sembrano inseparabili dal club sportivo di appartenenza. Il tifo per la squadra del cuore è come una specie di devozione a una religione sportiva, con i suoi rituali e le sue liturgie. Infatti, ad esempio, per loro dire «Napoli» e dire «Higuain» era la stessa cosa. Tuttavia, quando viene offerto loro di più dai concorrenti, presto cambiano casacca.
     E che faranno ora i tifosi del Napoli, che si sono fatti tatuare il loro idolo Higuain sul braccio, sul polpaccio o sulla schiena in formato XXL? Ora, il loro idolo è diventato un traditore! Assomigliano a quelli, che si sono fatti tatuare il nome della loro amata sul corpo, pensando a un amore eterno, ma poi sono stati traditi dal migliore amico! Ora, quel nome è odiato e maledetto, ma esso resta proprio attaccato addosso.
     Come scrisse il vecchio e saggio Salomone: «Nullità delle nullità; tutto è nullità. [...] Anche questo è nullità, è un correre dietro al vento» (Bibbia, Ecclesiaste 1,3; 2,26). Sì, correre dietro a una palla, è nullità! Una delle tante nullità di questo mondo, in cui lo sport diventa spettacolo, i calciatori idoli, il tifo diventa un surrogato di devozione religiosa e il business la fa da padrone.
     Era meglio, quando a inseguire la palla eravamo direttamente noi. Almeno ci misuravamo gli uni con gli altri, diventavamo consapevoli dei nostri punti di forza e dei nostri punti deboli, creavamo gioco di squadra, sviluppavamo strategie immediate e c’inventavamo trucchi. Allora sì che era un «Calcio intelligente».
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*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/calcio-intelligente/1223579761006589

lunedì 25 luglio 2016

Comportamenti erronei di conduttori verso i membri? Parliamone



COMPORTAMENTI ERRONEI DI CONDUTTORI VERSO I MEMBRI? PARLIAMONE
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In questo tema discutiamo l’articolo «Comportamenti erronei di conduttori verso i membri». Abbiamo visto che fra i conduttori non tutti sono preparati abbastanza, per esplicare le loro mansioni di insegnanti, guide, esortatori, consolatori e consulenti. Ciò porta a molte distorsioni nelle convinzioni e nella prassi di chiesa. Alcuni confondono l’autorità con l’autoritarismo e l’essere padre con l’essere padrone. Perciò, invece di essere esempi e allenatori dei credenti, si trasformano in domatori temibili, pronti a processare le pecore. In tale clima ostico, nessun membro ha il coraggio di ammettere le proprie debolezze, di chiedere un consiglio o di esprimere un’opinione diversa al cospetto di siffatti conduttori.
     In tale clima negativo, si creano molti gravi comportamenti dei conduttori, che sono all’origine di vari mali comunitari e della cosiddetta «nevrosi ecclesiogena». Ecco alcuni di essi. Grave è quando tali conduttori non sanno tenere il segreto pastorale e comunicano contenuti specifici della consulenza a terzi, che poi diffondono le cose in giro. Grave è anche quando rimproverano qualcuno della comunità, senza sentire le sue ragioni o il suo punto di vista delle cose. Grave è anche quando, invece di difendere i membri della propria comunità e specialmente i loro collaboratori, sono essi stessi a criticarli dinanzi a quelli di fuori. Grave è quando un conduttore ha l’abitudine di denigrare certi credenti dinanzi ad altri. Grave è quando i conduttori smettono di vedere i collaboratori come una risorsa e cominciano a considerarli come possibili avversari, da tenere a bada o da mantenere limitati.
            Il problema è che in molte chiese i conduttori non vengano posti regolarmente a verifica, a distanza di anni; di là se hanno le qualità o meno, una volta riconosciuti, non c’è un modo di farli scendere dal cavallo e rimangono in tale funzione a vita.
            Come abbiamo visto nell’articolo, ci sono anche molti saggi e irreprensibili conduttori, che esercitano il loro ministero con tanta dedizione, passione, sacrificio, pazienza e amore per le anime.
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SUL SITO SEGUONO I CONTRIBUTI DEI LETTORI E LE MIE EVENTUALI OSSERVAZIONI
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Conduttori_membri_EnB.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join

lunedì 18 luglio 2016

Entrare in sintonia col soprannaturale?



ENTRARE IN SINTONIA COL SOPRANNATURALE?
 

Viene suggerito che, per stare così alla presenza del Signore, bisogna entrare in sintonia col sovrannaturale. Nel soprannaturale esiste certamente Dio, e nel suo mondo ci sono gli esseri celesti creati: gli inviati (o angeli), i serafini, i cherubini e i 24 anziani. La Scrittura proibisce di cercare di prendere contatto con gli esseri celesti creati. Nel soprannaturale esistono pure il diavolo e i suoi angeli, chiamati anche spiriti impuri o demoni. La Parola di Dio proibisce di cercare di prendere contatto con loro. Infatti è scritto: «Io non voglio che abbiate comunione con i demoni» (1 Cor 10,18).
     Perciò, tale frase, sebbene scritta con le buone intenzioni, è sbagliata, crea confusione ed è pericolosa.
     Per stare alla presenza del Signore, la Scrittura ci suggerisce ben altro che sintonizzarci sul soprannaturale. Ecco qui di seguito alcuni esempi.
     ■ Quando proclamiamo la Parola di Dio, ciò avviene alla presenza di Dio. «Noi parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo» (2 Cor 2,17). Per farlo, bisogna sintonizzarsi su Cristo, non sul sovrannaturale. Egli è il cuore dell’Evangelo e la sostanza della sana dottrina.
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     ■ Essendo Gesù il nostro sommo sacerdote, dobbiamo sintonizzarci su di Lui, per arrivare al trono di Dio: «Accostiamoci dunque con franchezza al trono della grazia, affinché riceviamo misericordia e troviamo grazia in vista del soccorso opportuno» (Eb 4,16).
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Non abbiamo traccia nella Scrittura della necessità di sintonizzarci sul soprannaturale. Ci viene, però, comandato di correre «con persistenza la gara, che ci sta davanti, mirando verso il precorritore e perfezionatore della fede, Gesù, il quale in cambio della gioia, che gli stava davanti, sopportò la croce, disprezzando il disonore, e si è seduto alla destra del trono di Dio» (Eb 12,1s).
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SUL SITO SEGUONO IL TESTO COMPLETO, I CONTRIBUTI DEI LETTORI E LE MIE EVENTUALI OSSERVAZIONI
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giovedì 14 luglio 2016

Gli «amenologi»



GLI «AMENOLOGI»
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Mi sorprendono lunghe liste di «amen!» in tutte le grafie possibili, messi in calce a una massima, a un’immagine con testo o a uno scritto in Internet. Eppure, vedo che le asserzioni fatte da qualche autore, sono equivoche, contengono solo mezze verità e non corrispondono in tutto e per tutto agli insegnamenti biblici. Eppure, ci sono persone, che segnalano il loro assenso e scrivono «amen!».
     Constato con meraviglia che, anche dopo aver scritto una nota critica tra i commenti, per aprire gli occhi al mio prossimo sull’asserzione equivoca di qualche autore, gli «amenologi» continuano indisturbati, senza neppure accorgersi di tale nota, aumentando la lunga lista degli «ameeen!» o simili. È proprio singolare la specie degli «amenologi»: preferiscono agire d’impulso, mettendo a folle la loro ragione, e pensano che sia buono aggiungere il loro ai tanti «amen!», ritenendo che se molti lo fanno, non dev’essere tanto male tale testo di riferimento. Tuttavia, si ha l’impressione che, a seconda dei casi, non abbiano letto per nulla tale citazione o scritto, almeno non l’abbiano letto criticamente o non abbiano capito veramente tale contenuto. C’è chi mi ha confessato, che mette il suo assenso o il suo «ammeenn!» allo scritto di qualcuno, solo per la fiducia verso di lui, senza aver letto l’intero scritto! In calce a un testo equivoco puoi scriverci dieci note critiche, puoi star certo che più del 90% non le leggerà. È più facile aggiungere un «ammen!» o un «amennn!», che mettere in moto la materia grigia e usare il discernimento.
     Personalmente preferisco che i lettori dei miei articoli si esprimano a parole loro, sia nelle cose in cui concordano, sia quando dissentono, argomentando con serietà e rispetto, che scrivano una delle tante variazioni di «amen!» o «alleluia!».
     Suggerirei che si limitasse l’uso degli «amen!» e simili (alleluia, gloria a Dio, ecc.) alle preghiere, alle invocazioni, alla dichiarazione di fede, all’adorazione e al culto (Rm 1,25; 9,5; 11,36; 15,33; 16,27; 1 Cor 14,16; 2 Cor 1,20; Ap 1,6.7; 5,14; 7,12; 19,4; 22,20). Per il resto sia il nostro «sì» sì, e il nostro «no», no (2 Cor 1,17ss; Gal 5,12).

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[CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Amenologi_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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