lunedì 25 settembre 2017

La consistenza dello Spirito Santo

LA CONSISTENZA DELLO SPIRITO SANTO
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1.  LE QUESTIONI: Buongiorno, fratello, volevo chiederti se hai scritto qualcosa riguardo la persona dello Spirito Santo. Volevo avere delle chiarezze in quanto, parlando con un fratello, mi spiegava che si era manifestato in «forma» di colomba oppure «come» una colomba, quando discese, e non realmente quale una colomba. Quindi, quando su tanti immagini viene rappresentato così, non è reale. Confrontando i quattro Evangeli, sembra effettivamente che le cose sono piuttosto come le spiegava lui. Infine, quando lo Spirito Santo concepì Gesù nella vergine Maria, in quale forma era? Ha lo Spirito Santo una forma visibile, essendo una persona? Perdonami forse queste domande potrebbero sembrarti sciocche, ma un po’ di confusione c’è. Certa della tua risposta, un fraterno saluto in Cristo. {Michela De Rose; 14/08/2017}
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2.  ALCUNE RISPOSTE: Lo Spirito Santo non ha nulla a che fare con una colomba. Egli non si è mai manifestato in terra con un corpo di colomba. Il testo biblico afferma effettivamente qualcosa di diverso. Nel momento del battesimo di Gesù in acqua, Giovanni Battista vide un fenomeno spirituale, che doveva attestare l’avvento dello Spirito di Dio su Gesù, per iniziarlo al ministero di Messia. Matteo lo descrisse così: «E quando Gesù fu battezzato, salì subito fuori dell’acqua; ed ecco i cieli si aprirono a lui [= a Giovanni] ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui [= su Gesù]» (Mt 3,16). Qui la particella greca hōseí intende «come se [fosse]». In Marco 1,10 troviamo la forma più semplice hōs «come». Luca fu più dettagliato: «con un’apparenza corporea come una colomba» (Lc 3,22; eĩdos «apparenza, forma» + hōs «come»). L’apparenza riferita a una certa cosa (qui come una colomba) dipende non dalla cosa stessa ma dall’interpretazione di chi la osserva; infatti, l’osservatore, stando dinanzi a un fenomeno che non conosce, cerca di trovare un’analogia con le cose che conosce già. In Giovanni 1,32 ci viene anche detto più esplicitamente chi avesse visto tale fenomeno trascendentale: Giovanni Battista (anche qui abbiamo hōs «come»); ciò gli permise di riconoscere chi fosse il Messia, per poi darne testimonianza agli altri.
     Perciò, chi assistette a tale fenomeno materialmente visibile solo a lui, non avvistò una colomba vera e propria, ma lo descrisse come il planare di una colomba su qualcuno. L’illustrazione dello Spirito di Dio nella forma di una colomba deriva dalla fantasia degli uomini, che hanno ricamato sopra tali brani, per altro capendoli a modo loro.
     Ogni persona, per chiamarsi tale, ha una consistenza. La visibilità di tale entità dipende dal contesto, dai sensi di percezione dell’osservatore e dagli strumenti sussidiari usati. A parità di condizioni, è chiaro che ci sono esseri viventi, che ci vedono meglio in distanza (p. es. aquila, condor) o con meno luminosità (p. es. gufi, animali notturni), hanno uno spettro visivo più ampio e così via. Perciò, una persona non si può definire, partendo da ciò, che possono percepire i nostri occhi nell’immanenza. Chi uscendo da una porta va a sbattere la faccia contro un vetro, non può parlare della sua inesistenza, solo perché non l’ha visto. Un cane percepisce tutto in bianco e nero, ma non per questo i colori non esistono. [→ Continua sul sito]
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3.  ASPETTI CONCLUSIVI: [→ Sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-SpiritoS_EdF.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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sabato 23 settembre 2017

Dio non rinnega se stesso

DIO NON RINNEGA SE STESSO
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«L’Eterno non abbandonerà il suo popolo, a causa del suo grande nome, perché è piaciuto all’Eterno di farsi di voi un popolo» (1 Samuele 12,22).
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Il Signore non vuole ripudiare il suo popolo, poiché è in gioco il suo onore (= Nome) dinanzi al mondo, avendo Egli fatto promesse solenni. Per mostrare la sua grazia, Dio si è scelto un pugno di persone e ne ha fatto un popolo per sé, proprio un popolo, che è dichiarato ribelle fin dalle viscere materne e dal collo duro.
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La situazione non cambia nel nuovo patto riguardo a Cristo. «Certa è questa parola: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; [12] se perseveriamo [con lui], con lui anche regneremo; se [lo] rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; [13] se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso» (2 Tm 2,11ss). Chi rinnega Cristo, mostra di essere un «credente» che non è mai giunto alla rigenerazione e al suggellamento mediate lo Spirito Santo (2 Cor 1,21s; Ef 1,13s; 4,30). Per il resto, l’unità di Cristo con il suo popolo del nuovo patto si estende anche di là dalla morte e mira alla risurrezione (v. 11). Durante il cammino sulla terra, nei periodi della nostra infedeltà (di là dalle conseguenze nella nostra vita), Cristo mantiene la sua parola solenne e rimane fedele a se stesso. Questa è una buona notizia, che ci permette di ritornare al Signore così, come ha fatto il «figliol prodigo», quando mostro un pieno pentimento e una completa resa dinanzi a suo padre.
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