martedì 31 gennaio 2017

L’occultismo produce larve umane

L’OCCULTISMO PRODUCE LARVE UMANE
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Per capire questo tema, bisogna leggere l’intero articolo. Cominceremo parlando dei fenomeni naturali nel mondo degli insetti, in cui una larva o un fungo prende il controllo del sistema nervoso e del cervello di un insetto. Poi passeremo a parlare dei fenomeni della manipolazione della mente umana da parte di altri. Infine, arriveremo a parlare dei fenomeni occulto-esoterici, i quali trasformano un essere umano in una «larva umana».
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1.  IL FENOMENO IN NATURA [→ Sul sito]
2.  IL FENOMENO PSICHICO [→ Sul sito]
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3.  IL FENOMENO IN CAMPO OCCULTO: In origine il termine «larva» non aveva un significato zoologico (per la prima volta lo usò Linneo nel 1735), ma metafisico. I Romani designavano così ogni spettro, fantasma, spirito (in particolare a quelli dei malvagi morti, considerati errabondi e malefici), apparizione, zombi. Quindi, la larva era per loro la maschera, la falsa sembianza con cui gli spiriti apparivano. Per estensione il termine fu applicato, col tempo, anche alla vana apparenza, alla falsa sembianza; ad esempio, chi è oltremodo deperito fisicamente o degradato socialmente o moralmente appare come una larva umana o una larva di se stesso.
     Ci sono alcuni, che cominciano a fare esperienze occulte o esoteriche, pensando che sia un gioco (esperimenti di parapsicologia, sedute spiritiche, ecc.). Altri si mettono a «provare» a fare incantesimi e filtri d’amore, come fossero delle ricette culinarie, seguendo dei libri o istruzioni in internet. Alcuni s’inventano dei riti, magari copiati da un film, e si mettono a evocare uno «spirito buono» o un «angelo». Alcuni di loro si accorgono presto, che c’è qualcosa che non va intorno a loro, una presenza minacciosa. Poi, cominciano fenomeni paranormali intorno a loro: voci, fenomeni luminescenti, oggetti che si spostano, porte che si chiudono, luci che si spengono e riaccendono, fenomeni paraestetici come sentirsi toccati, alitati, bloccati nel sonno, e così via.
     Alcuni di loro cominciano a ricevere istruzioni nella mente su cose da fare, intuizioni e premonizioni. Si sentono gratificati e pensano di avere un potere magico da poter usare a proprio vantaggio, e vanno avanti nel campo occultistico ed esoterico. Alcuni di loro fanno anche un patto occulto, suggerito da un libro o da qualcuno in Internet; oppure incontrano un «maestro» direttamente o in Internet, che dà loro istruzioni.
            Allora, dopo aver aderito al patto formale o essere andato in trance durante un’attività occulta, tale «maestro» comunica con lui mediante uno «spirito guida», che funge da «modem». È come se la «larva» di tale occultista e dello «spirito guida» si annidasse come la larva di un parassita nella mente dell’iniziato; a mano a mano che quest’ultimo si apre all’occultismo e all’esoterismo, tale «larva» prende sempre più il possesso della sua mente, dandogli rivelazioni occulte. L’iniziato si crea un mondo parallelo, suggestionato da tale «larva», dove si rifugia, per ricevere istruzioni. Nel cervello dell’iniziato si creano collegamenti neuronali preferenziali, che permettono lo stato di trance sempre più rapidamente. All’inizio sembra un mondo affascinante e gratificante. Poi, si scopre il vero volto della «larva», che si serve dell’iniziato, per ottenere il potere anche su altri, non di rado cominciando a distruggere proprio le persone più care. [→ Continua sul sito]
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4.  ASPETTI CONCLUSIVI [→ Sul sito]
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Occult_larv_Oc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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martedì 17 gennaio 2017

Il Tetragramma sulla croce?

IL TETRAGRAMMA SULLA CROCE?
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1. LA RICHIESTA: Ciao, Nicola, un saluto nel Signore. Ho letto e riletto il tuo articolo e i vari commenti sul tema «io sono» e mi pare di aver capito che nel Nuovo Testamento non vi è nulla che collega Gesù Cristo all’«io sono» del Vecchio Testamento.

     A questo tema, vorrei aggiungere una mia domanda: È vero che nell’iscrizione fatta mettere da Pilato sulla croce di Cristo, scritta in tre lingue (ebraico, latino e greco), in ebraico l’acronimo di «Gesù il Nazareno e Re dei Giudei» — Yeshua Hanotsari Wemelek Hayehudim — forma il Tetragramma YHWH, che è «l’io sono» di Esodo 3,14-15?

            Per me è un argomento molto importante. Grazie. {Antonio Milonia; 23-12-2016} [...]

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2. AFFRONTIAMO LE QUESTIONI: Il diritto romano prescriveva che, quando qualcuno venisse crocifisso, fosse esposta la motivazione della condanna, che allora si chiamava «titulus crucis». Perciò, secondo i quattro Evangeli canonici, tale iscrizione fu esibita anche quando fu crocifisso Gesù.

     In vari articoli in rete (cfr. qui, qui), gli autori cercano di spiegare che in Esodo 20,2 Dio avrebbe rivelato il suo nome a Mosè, parlando poi del cosiddetto Tetragramma «JHWH» (leggi Jāhewëh → Jahwè). «Tetragramma» è un termine greco, che significa «[nome di] quattro lettere», quindi niente di particolare. Poi, a seconda dell’autore, si crea una vera e propria ideologia di tale cosiddetto Tetragramma, dimenticando che la vocalizzazione impropria, fatta dai Masoreti, voleva costringere i lettori a ricordarsi di leggere adonāj «Signore», come accadeva già fin dall’esilio in Assiria (722 a.C.) e in Babilonia (586 a.C.).

     Poi, tali autori passano a Giovanni 19,16-22, per chiudere il loro cerchio pregno di ideologia. Da tale testo biblico prendiamo atto della scritta in tre lingue, del testo che vi era scritto, della contestazione dei capi dei sacerdoti e della loro pretesa che si cambiasse l’iscrizione e del rifiuto di Pilato.

     Si afferma, ad esempio: «La ricerca ha permesso di scoprire che è grammaticalmente obbligatorio, in ebraico, scrivere “Gesù il Nazareno e re dei Giudei” che in lettere ebraiche sarebbe “ישוע הנוצרי ומלך היהודים” e che, con lettere equivalenti alle nostre sarebbe “Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim, vocalizzate Yeshua Hanotsari Wemelek Hayehudim”» (qui; grassetto redazionale). No, non è per nulla «grammaticalmente obbligatorio», anzi è proprio sbagliato! Solo gli ideologi fanno credere fischi per fiaschi. In effetti, si tratta soltanto di una ipotesi dello studioso ebreo tedesco Schalom Ben-Chorin (1913-1999), che come tale è discutibile. Traducendo il testo greco, che è accertato, in ebraico o in un’altra lingua, non si mette una congiunzione là, dove non c’è!

     Fatto sta è che la tradizione ci riporta da sempre l’acronimo latino «INRI», mutuata da Giovanni, che sta per «Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum», ossia «Gesù Nazareno, re dei Giudei». Se si traduce letteralmente tale iscrizione in ebraico, bisogna prendere atto che non esiste alcun presunto Tetragramma. Chi vuole a tutti i costi mettercelo, non solo non capisce nulla di grammatica, ma pratica solo ideologia speculativa, vendendo fumo.

     Infatti, ecco come si falsificano i fatti, credendo di ingannare i lettori inesperti (e ingannando se stessi, autoeletti maestri di lingue!): «L’acronimo [INRI, N.d.R.], che sta per il latino «Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum», significa appunto «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei», ma questa scritta era anche in ebraico ed i sacerdoti volevano farla cambiare, ma Pilato si rifiutò e fu come uno schiaffo agli ebrei ed alla loro religione. Le lettere ebraiche scritte sulla croce (sempre leggendo da destra verso sinistra) equivalgono alle nostre «Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim» che vocalizzate diventano «Yeshua Hanotsari Wemelek Hayehudim», ottenendo l’acronimo YHWH, il nome di Dio!» (qui; grassetto redazionale). Tale «maestrino della leggina» non si è neppure accorto che le due espressioni non si equivalgono per nulla! Purtroppo altri imitatori hanno riempito Internet con tali argomentazioni sbagliate, ricopiandole da altri e riproponendole in tutte le salse. Perciò, è inutile citarne altri.

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3. ULTERIORI APPROFONDIMENTI: [→ Sul sito]

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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO

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martedì 10 gennaio 2017

Istigazione all’omertà fra cristiani?



ISTIGAZIONE ALL’OMERTÀ FRA CRISTIANI?
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            ■ Voi che cosa ne pensate del testo scritto su questa immagine? La parte superiore è stata eseguita da un anonimo (le sovraimpressioni sono mie); la parte inferiore l’ho aggiunta io.
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            ■ Tale atteggiamento non creerà degli «intoccabili» e, quindi, un certo «clero» e una certa classe di nuovi presunti «unti del Signore», secondo cui chi tocca loro, dovrà vedersela col Dio stesso?
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            ■ Che bisognerà fare allora verso «falsi cristi», «falsi profeti», «falsi maestri», «battitori liberi» e quanti altri usano i pulpiti e Internet per propagare falsi insegnamenti? Come bisognerà comportarsi verso coloro, che predicano bene e razzolano male, ma non ascoltano la riprensione della Parola? E che dire di cantautori e conferenzieri, che vivono nell’immoralità, ma organizzano incontri, convegni e concerti, seducendo così schiere di giovani e adulti?
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Per l’approfondimento si vedano i seguenti scritti sull’ «apologetica» o difesa della fede biblica:
Accuse di calunnia: Quando non si comprende l’apologetica biblica {Nicola Martella} (A)
Accuse di calunnia? Parliamone {Nicola Martella} (T)
Apologetica e giudizio {Nicola Martella} (T/A)
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venerdì 6 gennaio 2017

Speculatori apocalittici



SPECULATORI APOCALITTICI
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1.  ENTRIAMO IN TEMA: [→ Sul sito]
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2.  LE TESI: In gruppi su un social network, i quali io amministro insieme ad altri, mi è saltato all’occhio il seguente scritto.
     «Pubblicità della Ferrero in occasione dell’Epifania: i sacchetti recanti il numero 6 sono stati affiancati formando il satanico 666. Inoltre il termine greco epifania (ἐπιϕάνεια) significa “manifestazione”. Si tratta di un chiaro omaggio all’anticristo che dovrà manifestarsi alla fine dei tempi. Nel libro dell’Apocalisse si legge infatti: “Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666” (Apocalisse 13,8).
     È proprio vero che “tutto il mondo giace nel maligno” (1 Giovanni 5,19). Ne abbiamo avuta l’ennesima inquietante conferma». {Gianluca Colucci; 02-01-2017; formattazione redazionale}
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In ogni modo, egli non è stato l’unico. «Ferrero: 666, quando Epifania fa rima con “Epic fail”. Ha lasciato perplessi in molti la campagna social per l’Epifania della Ferrero: i sacchetti recanti il numero 6 sono stati affiancati formando il satanico 666». {Luca Cirimbilla; 02-01-2017} Tralascio qui gli altri casi letti in Internet.
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3.  OSSERVAZIONIE OBIEZIONI
     La pubblicità in questione: Certo, la Ferrero poteva risparmiarsi la polemica, che ha creato affiancando sulla foto i tre sacchetti col «6». [...] Su tale pagina un delegato della Ferrero rispose, negando ogni intenzionalità nell’aver messo i tre sacchetti, così da formare di proposito il «666»; secondo loro si trattava solo di un’associazione mentale di alcuni lettori. A una lettrice fu risposto: «Stefania, su ogni sacchetto c’è un solo sei. Siamo lontanissimi da alcune interpretazioni date» (cfr. pure qui).
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            La sostituzione: [→ Sul sito]
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            I massimalisti: Ora, però, è proprio vero il proverbio tedesco, che recita: «Chi ha solo un martello in mano, vede tutto come chiodi». Ciò significa che chi vede complotti massonici e segni apocalittici dappertutto, li cercherà anche nella pubblicità della Ferrero in occasione dell’Epifania. Chi vede complotti occulti ovunque, proietterà presunti adempimenti apocalittici anche nella strategia di marketing di una industria di dolciumi. Si vede che per loro i «Ferrero Rocher» sono oramai diventati i «cioccolatini del diavolo».
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     Epifania: Il termine greco epifáneia, italianizzato in «epifania», intende sì «apparizione, manifestazione, rivelazione», ma nel NT e negli scritti dei teologi dei primi secoli intendeva la manifestazione visibile (epifanḗs) di Gesù Cristo. In particolare tale termine veniva usato per intendere la prima venuta del Messia in carne (la seconda venuta fu chiamata «parusia»). Perciò, l’incarnazione o nascita di Gesù veniva chiamata «Epifania del Signore». Tant’è che il termine greco epifáneia era il modo come in Egitto veniva chiamata la più antica festa per commemorare la nascita di Gesù (cfr. le chiese copte e ortodosse), che ricorreva il sei gennaio. In occidente essa fu anticipata al 25 dicembre, per creare un’alternativa a una festa pagana, e fu chiamata «Natale», intendendo la presunta «ricorrenza della nascita» di Gesù, quindi il suo «compleanno».
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     Congetture e realtà: Se ci si toglie le lenti speculative apocalittiche, ci si prenderà renderà conto che su tale pubblicità il «6» non è stato usato per mandare segnali cabalistici a non si sa chi, tanto da formare apposta il «666» e quindi da dare «un chiaro omaggio all’anticristo». Alla base c’è semplicemente un gioco di parole e di numeri. Infatti, «6» è semplicemente il giorno dell’Epifania; e «6» è usato nel linguaggio degli SMS, per intendere «(tu) sei». In tale pubblicità, usando il numero «6», hanno formato le locuzioni «6 troppo grande», «6 perfetto», «6 unico/a», «6 speciale», «6 la mia carica», «6 la mia passione», «6 spettacolare», «6 dolce», «6 brillante», «6 spumeggiante» e così via.
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            Complicare le cose semplici: [→ Sul sito]
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     Per gli speculatori è facile dare i numeri: Il fatto di metterci tre sacchetti, invece di due o quattro, è stato probabilmente solo una svista involontaria di coloro, che hanno ingenuamente sottovalutato la speculazione numerologica di alcuni lettori e clienti. Su altre pubblicità di tale promozione meno male che hanno affiancato solo due sacchetti dati in omaggio! Chissà che arcano ci caveranno gli speculatori apocalittici, magari associando il tutto alla famosa «Route 66». Su altre pubblicità ho visto uno solo sacchetto; che significato apocalittico avrà mai? E che vorranno dire «apocalitticamente» allora ben quattro sacchetti e le loro scritte «sibilline»? (p.es. «6 dolce» + «Inizia l’anno in bellezza»). Forse è un’allegoria delle «quattro creature viventi» dell’Apocalisse (Ap 4,6.8). Aspettiamo ancora una composizione di 24 sacchetti in memoria dei «24 anziani» dell’Apocalisse (Ap 4,4.10).
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4.  ASPETTI CONCLUSIVI: [...] Atei e persone ostili al cristianesimo si sono presi gioco non solo di tali massimalisti, ma della fede cristiana in sé. In pratica, dando la caccia a fantasmi inesistenti, cristiani affetti di una apocalittica patologica hanno dato spazio agli increduli, perché ridicolizzassero la fede biblica.
     Consiglio alla Ferrero di metterci, la prossima volta, da subito cinque sacchetti, per non dare spago agli speculatori apocalittici. Mi raccomando, che non ci siano riferimenti ai 144.000, perché potrebbero venire loro in mente singolari idee e ulteriori «conferme». Per favore, non producete nulla, che contenga il «sette» (angeli, stelle, sigilli, trombe e coppe): anche qui mettete o una cosa in più o una in meno! Infatti, potrebbero rovinarvi i dolci affari e lasciarvi con l’amaro in bocca!  
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Specul_apoc_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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