sabato 30 agosto 2014

Eletti ma perduti!



ELETTI MA PERDUTI!

«Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori» (Giovanni 6,37).

1. Gesù disse tali parole ai GIUDEI, che erano il popolo eletto! Il Logos (il Figlio di Dio prima della sua incarnazione) era venuto in «casa sua» (Israele, il popolo eletto), ma i suoi non l’avevano ricevuto come Messia (Giovanni 1,11). Si può appartenere al popolo eletto, ma essere perduti! Infatti, Gesù disse ai Giudei: «Se non credete che sono io l’Unto, morirete nei vostri peccati» (Giovanni 8,24).
     Con l’avvento di Gesù, il giudaismo si divise in varie categorie:
■ Membri del popolo eletto, ma empi lontano da Dio. Per il NT essi sono perduti.
■ Membri del popolo eletto, che non riconoscevano Gesù come Messia. Per il NT essi sono perduti. Questo è il giudaismo storico.
■ Membri del popolo eletto, che riconoscevano Gesù come Messia. Per il NT essi sono salvati. Questo è chiamato «l’Israele di Dio» (Galati 6,16).

2. Anche GIUDA fu eletto personalmente da Gesù, per essere suo seguace. Egli predicò l’Evangelo del regno, fece guarigioni e cacciò demoni come gli altri undici discepoli (Lc 9,1s i Dodici; cfr. Lc 10,9 i Settanta), ma rimase un «figlio di perdizione» (Giovanni 17,12)! Quindi, essere eletti ed essere salvati non sono la stessa cosa! 



*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook":  https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/eletti-ma-perduti/827207473977155

Eisegesi, ossia proiettare pere su mele



EISEGESI, OSSIA PROIETTARE PERE SU MELE

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Il barese dice a una persona di un’altra zona: «Lei ha capito “mele” (= male) e poi fa come le “pere” (= pare)». Ricordo quel caro e semplice fratello, che nella mia infanzia, si sbagliò a leggere nel brano della presa di Gerico e, predicando, parlò degli enormi «bestioni», invece che dei bastioni. Di là da errori del genere, facilmente correggibili, ce ne sono altri, che minano sottilmente la sostanza scritturale, facendo dire a un brano altri contenuti dottrinali.
     L’esegesi è l’arte di spiegare un brano, per quello che è veramente, all’interno del suo contesto, così come l’autore lo intendeva. L’eisegesi è, invece, la pessima abitudine di proiettare in un brano, isolato dal suo contesto, tutto ciò che il proprio arbitrio detta o che si è accreditato col consenso religioso. Si possono dire, paradossalmente, cose giuste, ma nel posto sbagliato. Oppure si proietta un brano su un altro, snaturando quest’ultimo.
     Alcuni confondono mele con pere o capre con cavoli. Altri confondono, proverbialmente, fischi per fiaschi. Poi, per far tornare i conti, devono necessariamente «aggiustare» le cose con un po’ di allegoria, un pizzico di speculazione, una presa di falso sillogismo e una manciata di indebita versettologia. A ciò si aggiungono, in certi ambienti, anche sedicenti «rivelazioni» private e la cattiva abitudine di parlare, dicendo: «Il Signore mi ha detto (o rivelato)» e cose simili.

2.  UN CASO ESEMPLARE: Ciao, Nicola. Ho sentito in uno studio biblico che Ezechiele 36,26 parla della nuova nascita, riferendosi a quando Gesù parla con Nicodemo in Giovanni 3. Mi sembra che Ezechiele parla al popolo d’Israele e che si tratta di una profezia non ancora realizzata. E corretto interpretarlo con il concetto della nuova nascita? Grazie del tuo aiuto. {Liliane Vitanza Hoffer; 28-08-2014}

3.  LE RISPOSTE: Per capire il contesto storico, letterario e teologico di Ezechiele 36,26, basta andare al verso 22 per rendersi conto che Ezechiele doveva parlare alla «casa d’Israele» nella dispersione, e che gli Ebrei «fra le nazioni» avevano dato una cattiva testimonianza dell’Eterno (vv. 22s). Dio voleva ricondurli in patria come collettività (v. 23) e fare in loro come collettività un’opera di rinnovamento spirituale (v. 24). Anche i versi 26s sono intesi a livello globale dell’intero popolo. Poi, seguirà la dimora sicura in connessione con il patto (v. 28). La purificazione collettiva porterà benedizione, moltiplicazione, abbondanza e riscatto dall’infamia dinanzi a tutte le nazioni (vv. 29s). Tutto ciò avverrà in connessione con un grande ritorno in patria e con la ricostruzione della nazione (vv. 33ss).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Continuazione del terzo punto; 4. Aspetti conclusivi
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Eisegesi_MT_AT.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.


martedì 26 agosto 2014

Mine vaganti nella tua vita



MINE VAGANTI NELLA TUA VITA
Ad esempio, nel tuo matrimonio

Per fare fuori la chiesa locale, il Calunniatore (= diavolo) tenta di minare le coppie della comunità, cominciando da quelle dei missionari, conduttori e collaboratori vari, fino al minimo dei credenti. È quindi responsabilità di noi maschi della chiesa prendere atto di quanto segue:
     ■ 1. Renditi conto che l’avversario cercherà di rovinare il tuo matrimonio.
     ■ 2. Tu, come marito, sei comunque responsabile dinanzi a Dio del tuo matrimonio (Dio chiamò Adamo a rapporto, sebbene a essere sedotta fosse stata Eva; Gn 3,9).
     ■ 3. Di là dalle tue ragioni, che certamente avrai, per farle valere, dovrai sempre prima amare tua moglie come Cristo ha amato la chiesa, ossia incondizionatamente (Ef 5,25.28).
     ■ 4. Tua moglie non è il tuo «collega», con cui discutere accesamente, per poi andare a pesca o a bere qualcosa insieme, ma il «vaso più delicato» (1 Pt 3,7), di cui curarti e dal cui trattamento dipende l’ascolto delle tue preghiere e l’efficacia del tuo ministero.
     ■ 5. ...

Ci sono chiaramente altri aspetti, di cui prendere atto. Tuttavia, lascio a voi di aggiungere altri punti.
 


 
*** Intervieni qui o sulla mia pagina di Facebook: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/mine-vaganti-nella-tua-vita/10152722305452990

I contributi dei lettori sono contenuti e le mie risposte in questo tema di discussione: -> Mariti e mine vaganti nel loro matrimonio: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Mariti_mine_GeR.htm. Grazie a tutti coloro, che hanno partecipato alla discussione. 

giovedì 21 agosto 2014

Ancora gruppo nascente o già chiesa locale?



ANCORA GRUPPO NASCENTE O GIÀ CHIESA LOCALE?

1.  ALCUNI CASI CONCRETI: Tempo fa, mi telefonò un credente, per chiedermi dei consigli o un chiarimento biblico, e si presentò come «pastore». Gli chiesi dove si trovasse la sua comunità, e quanti membri fossero. Mi disse che, al momento come chiesa si radunavano a casa sua e che erano, per ora, in tre o quattro. Casi del genere ogni tanto mi succedono.
     Occasionalmente, ci sono stati anche missionari, che avendo preso contatti con me, si sono fregiati di aver fondato una chiesa, quando poi, dopo alcune domande, ho scoperto che si trattava appena di un gruppo; e tale situazione perdurava oramai da svariati anni. È già successo che sono stato invitato da un missionario per andare a portare degli studi nella sua «chiesa»; quando sono arrivato c’era la sua famiglia e poche altre persone, di cui alcune erano diventate credenti, mentre un paio era costituito da parenti di questi ultimi e un altro paio ancora era lì specialmente perché c’era l’agape. Eppure, per tale missionario si trattava di una «assemblea».
     In alcuni casi, tale missionario aveva certo portato alcune poche persone alla conversione e aveva raccolti pochi altri simpatizzanti insieme. Tuttavia, alla prima crisi, rimase spesso solo il missionario con un paio di credenti, mentre tutti gli altri si erano dileguati. Eppure, a sentire un missionario del genere, si trattava della chiesa, che egli aveva fondato!
     In Internet si trovano pagine e gruppi di discussione, che portano il nome di «chiesa» e che si titolano con nomi molto sofisticati, tipo «Chiesa della vigna del Signore» o «Assemblea cristiana biblica “Gesù vive”». Poi, quando vai a vedere le foto, trovi un piccolissimo gruppo di persone, spesso inversamente proporzionale alla lunghezza del nome.
     Chiaramente, fa piacere vedere credenti sorridenti e militanti, che vogliono essere di testimonianza in loco. Tuttavia, sono essi solo un «gruppo» o già «chiesa»?

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Alcuni criteri; 3. L’esperienza insegna; 4. Dove due o tre...?
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Gruppo_chiesa_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


sabato 9 agosto 2014

Unità senza lo scandalo della croce?



UNITÀ SENZA LO SCANDALO DELLA CROCE?
 



1.  FRANCESCO: ORIGINALI E SURROGATI: Se proprio devo scegliere fra vari «Francesco» — ad esempio, fra Francesco Bernardone (ca. 1182-1226) e un qualsivoglia «Francesco», presente in qualsiasi denominazione cristiana (p.es. Jorge Mario Bergoglio [1936~], alias Francesco) — preferisco il primo, ossia Francesco d’Assisi, s’intende quello storico (con tutti i limiti del suo tempo), non quello delle leggende popolari e letterarie e delle strumentalizzazioni religiose. Egli mise solo Cristo al centro della sua vita, spogliandosi del resto e delle forme, in un tempo in cui la chiesa era in forte decadenza spirituale e morale, dedicandosi al potere temporale e alla vita mondana.
     Gli altri «Francesco», o comunque essi si chiamino, presenti in tutte le denominazioni cristiane, si spogliano spesso della sostanza, per mantenere le forme ed estendere il loro potere o creare un consenso coercitivo intorno alle loro opinioni. Oppure fanno una continua commistione fra Creatore e creature, fra dottrina di Cristo e devozione popolare, fra sacra Scrittura e tradizioni religiose, fra Evangelo e potere, e così via. Per questo sono solo dei surrogati.

2.  ATTENZIONE ALLE SEDUZIONI: Per questo i surrogati sono pericolosi e fonte di seduzione. Lo sono specialmente per i «bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore» (Efesini 4,14). A ragione l’apostolo Paolo affermò quanto segue: «Ma temo come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Evangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (2 Corinzi 11,3ss).
     Quando c’è seduzione, la via obbligata diventa l’apostasia. Infatti, «Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni, per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (1 Timoteo 4,1). Quando avviene questo, la verità rivelata nella Scrittura non ha più importanza, ma viene sostituita dai miti religiosi o mischiata con essi. Infatti, fu annunciato «il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Timoteo 4,3s).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Continuazione del secondo punto: 3. Unità sulla la via dell’apostasia?; 4. la via di scampo; 5. aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Unita_no-croce_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

mercoledì 6 agosto 2014

Autostima e immagine di Dio? Parliamone



AUTOSTIMA E IMMAGINE DI DIO? PARLIAMONE

     Al posto di un’introduzione, riporto una mia massima: «Tu, come cristiano biblico, vuoi ritrovare veramente te stesso? Allora acquisisci una sana immagine di Dio, secondo la sua Parola. Solo confrontandoti con Lui, come con un ritratto e in uno specchio, capirai chi tu sia veramente e gli permetterai di modellarti a sua immagine e somiglianza».

Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione; nei «brani utili» sono contenute le risposte, ma essi sono messi non secondo l’ordine delle risposte, ma secondo al sequenza canonica delle nostre Bibbie):

     01. CHE COS’È L’IMMAGINE DI DIO? ● Che significa che Dio creò l’uomo a propria immagine e somiglianza? ● Che cosa è evidenziato, quando si afferma che l’umanità (ebr. ’ādām) fu creata a immagine di Dio? ● Dopo la caduta primordiale, l’uomo rimase immagine di Dio? ● Che cosa hanno i rigenerati rispetto al non-credente? ● Brani utili: Gn 1,26ss; 5,1ss; 9,6; Sal 8,4-8; At 17,28s; Rm 8,9; 1 Cor 15,49; 2 Cor 5,17; Ef 3,16s; 2 Pt 1,4.

     02. COME ACQUISIRE UNA CORRETTA IMMAGINE DI DIO? ● Tutti gli uomini possono acquisire una corretta immagine di Dio? ● Se Cristo è dichiarato «immagine di Dio» (2 Cor 4,4), che cosa significa per noi? ● Quali sono, ad esempio le apparenti «qualità antitetiche» di Dio? ● Che cosa hanno a che fare le apparenti «qualità antitetiche» di Dio per il raggiungimento di una corretta immagine di Dio? Brani utili: Sal 112,4; 116,5; Is 61,8; Os 12,7; Ef 4,13.15s; 4,23s; Col 3,12ss; 1 Tm 6,11; 2 Tm 2,22; 1 Pt 1,22s; 1 Gv 3,2s; 2 Gv 1,1.3; 3 Gv 1,1.

     03. QUAL È L’EFFETTO DI UNA SANA IMMAGINE DI DIO SU NOI STESSI, SE SIAMO SINCERI E ONESTI VERSO DI LUI? ● Possiamo imitare Dio e Cristo in ciò, che Essi fanno, e diventare un esempio per gli altri? ● Mostra come possiamo anche imitare modelli positivi di fede, ossia coloro che hanno mostrato fedeltà indiscussa verso il Signore. ● In che cosa di specifico dobbiamo imitare il Signore in ciò, che egli fa? Brani utili: 2 Cr 17,3s; Gv 13,15; 1 Cor 4,15s; 11,1; Ef 5,1s; Fil 3,17; Col 3,13; 1 Ts 1,6s; 2 Ts 2,14; Eb 13,7; 1 Pt 2,21.

Sul sito seguono contributi dei lettori e le mie eventuali risposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Autostima_immag_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


sabato 2 agosto 2014

Pastorato femminile?



PASTORATO FEMMINILE?

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Caro Nicola,… ti chiedo gentilmente se hai affrontato l’aspetto delle donne pastore nelle chiese evangeliche. Se sì, guidami nella tua pagina web. Ti ringrazio anticipatamente. {Ivaldo Indomiti; 01-08-2014}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Caro Ivaldo, avendo già abbondantemente scritto su questo tema, ti rimando alla sezione preposta sul mio sito: Donne e ministeri (http://puntoacroce.altervista.org/+At_Ministeri.htm#Donne). Ecco gli articoli, che trovi in tale rubrica, cliccando su tale link (A = articolo; T = Tema di discussione; T/A = confronto fra tesi e antitesi:

► Donne conduttrici di chiesa? {Giovanni Fogato} (A)
► Donne e loro ministero pubblico nelle chiese {Nicola Martella} (T)
► Donne, ministeri e conduzione della chiesa? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► Il pastorato femminile? {Nicola Martella} (A)
► Il pastorato femminile? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)
► Il pastorato femminile? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)
► Il ruolo della donna nel culto? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► Ministeri delle donne e conduzione della chiesa {Eliseo Paterniti - Nicola Martella} (T/A)
► Ministero delle donne e fair-play {Salvatore Quero - Nicola Martella} (T/A)
► Profetare significa insegnare? Il ruolo della donna nel culto {Nicola Martella} (A)
► Pastorato femminile: tesi a confronto 1 {Antonella Valenti - Nicola Martella} (T/A)
► Pastorato femminile: tesi a confronto 2 {Davide Casà - Nicola Martella} (T/A)

Buona lettura! Poi, puoi scrivere qui le tue riflessioni in merito.


venerdì 1 agosto 2014

I racconti dell’Antico Testamento sono leggende?



I RACCONTI DELL’ANTICO TESTAMENTO SONO LEGGENDE?

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Gentile Nicola. Eccomi di nuovo. Ho iniziato a frequentare un forum appena nato e uno degli interlocutori sostiene che la Bibbia contiene la Parola di Dio e che i racconti fatti nell’Antico Testamento sono leggende. Non avevo mai sentito dire d’evangelici che affermano queste cose. Si parla di metodo storico critico. Anche tu usi questo sistema?
     La Bibbia è o contiene la Parola di Dio? Gesù considerava leggende i racconti dell’Antico Testamento? Spero di non aver posto troppi quesiti. Grazie… {T. V., ps.; 30-03-2009}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue:
1.  ENTRIAMO IN TEMA: [..]

2.  APPROFONDIAMO LE SINGOLE QUESTIONI: Qui di seguito tratto solo brevemente le questioni, rimandando per l’approfondimento alla letteratura indicata.

            La Bibbia contiene solo la Parola di Dio?: Una tale concezione non esiste nella stessa Bibbia. In Israele si cantava nel Salmo didattico: «La somma della tua parola è verità; e ogni sentenza della tua giustizia [dura] in perpetuo» (Sal 119,160). La sacra Scrittura nel suo complesso (somma) e nelle sue parti (ogni sentenza = ogni precetto) era considerata «verità» di Dio. Gesù pregava per i suoi discepoli: «Santificali nella verità: la tua parola è verità» (Gv 17,17).

            La Scrittura ha il suggello divino: Ricorre spesso l’espressione «affinché la Scrittura fosse adempiuta» (Gv 17,2; 19,28) o simile. Paolo le diede tanta autorità da semplificare l’espressione «Dio ha rinchiuso nella Scrittura…» in: «la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato» (Gal 3,22). Lo stesso apostolo affermò: «Ogni Scrittura ispirata da Dio è utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona» (2 Tm 3,16s). Pietro diede atto della genuinità divina degli scritti di Paolo (2 Pt 3,15s). L’ultimo libro della Bibbia termina con un serio avvertimento a non aggiungere né togliere, minacciando severe pene (Ap 22,18s); tale avvertimento e tali minacce si trovano similmente nella Torà (Dt 4,2; 12,32). Ciò mostra l’autorità dell’antico e del nuovo patto.

            L’AT una raccolta di leggende?: È proprio singolare che il Libro di Dio, che combatte miti e leggende, venga dichiarato una raccolta di leggende. Il termine greco mythoi indica miti e leggende ed è spesso tradotto nelle nostre traduzioni con «favole». Fu comandato ai credenti di non occuparsi di favole (1 Tm 1,4), di schivare le favole profane e da vecchie (1 Tm 4,7). Fu messo in guardia da coloro che, non sopportando la sana dottrina, distoglieranno le orecchie dalla verità, si acculeranno maestri a proprio arbitrio e si volgeranno alle favole (2 Tm 4,3s). Fu ingiunto di riprendere severamente i credenti che davano credito ai giudaisti, affinché non dessero «retta a favole giudaiche né a comandamenti di uomini, che voltano le spalle alla verità» (Tt 1,13s). Ciò vale anche verso gli odierni dissacratori della Parola di Dio.
            Il metodo degli apostoli non era mitologico, né essi basarono la loro vita, il loro insegnamento e la loro fede su leggende. Pietro affermò: «Non è con l’andare dietro a favole artificiosamente composte che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà» (2 Pt 1,16). […]

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: Continuazione del secondo punto: Sta scritto; Gesù e l’AT; Gli apostoli e l’AT; 3. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-AT_leggende_MT_AT.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.