mercoledì 30 marzo 2016

L’orecchio o il corpo? (Sal 40,6; Eb 10,5)



L’ORECCHIO O IL CORPO? (SAL 40,6; EB 10,5)
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UN LETTORE MI HA SCRITTO QUANTO SEGUE: Caro Nicola Martella, ti scrivo per una curiosità. Nella Bibbia, precisamente in Ebrei 10,5, si legge che Dio prepara un corpo al Signore. Questo passo è stato attribuito al Salmo 40, dove si leggerebbe dai testi ebraici: «Tu mi hai forato l’orecchio». Come si può spiegare questa apparente contraddizione? In fede sono certo che riceverò la tua esauriente risposta. Questo è stato e continua a essere oggetto di discussione in un gruppo in Internet. Una risposta ben precisa e completa mi sarebbe di molto aiuto. Dio ti benedica. {Danilo Ristagno; 18-03-2016}
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ATTENZIONE! Questo articolo presenta un tema delicato e ha un carattere specialistico, perciò non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver LETTO L’INTERO ARTICOLO SUL SITO (clicca sul link alla fine), ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!
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AD ASPETTI RILEVANTI DI TALI QUESTIONI RISPONDO COME SEGUE:
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1.  ENTRIAMO IN TEMA: (Umiltà nell’approccio alla Scrittura) [→ Sul sito]
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2.  IL CONFRONTO FRA I TESTI: Effettivamente Salmo 40,6 recita nel testo ebraico (v. 7) della versione masoretica (è scritto con vocali; fu redatta nel Medioevo): «Tu non hai preso piacere in sacrifici né in oblazioni; tu mi hai preparato orecchi». Preparare l’orecchio era il procedimento che faceva il maestro verso il discepolo (cfr. Is 50,4; v. 5 pātach-lî ’ozën «ha aperto a me l’orecchio»). Al tempo, in cui il testo ebraico pre-masoretico fu tradotto in greco (Settanta), esso era scritto ancora senza vocali. Ciò significa che lo stesso gruppo di consonati poteva essere letto in differenti modi, sebbene il contesto della frase limitava l’arbitrio, così anche certe consonanti segnaposto per certe vocali, come pure la tradizione di lettura.
            Il termine «orecchio» è in ebraico ’ozën (’ZN). Nel nostro testo compare il plurale ’āzenajim (’ZNJM). Il testo greco di Ebrei 10,5 recita: sõma dè katērtísō moi «un corpo però preparasti a me». Al contrario, nella Settanta è scritto: ōtía dè katērtísō moi «orecchi però preparasti a me». Quindi, l’autore biblico non citò qui la Settanta.
            Certo rimane un mistero come ōtía «orecchi» sia diventato sõma «corpo». Una possibilità è che il termine ebraico consonantico (’ZN) poteva essere letto diversamente... [...]
            Un altro elemento è la nuova rivelazione. L’evento cristologico dava un nuovo senso alle cose. Si pensi in Michea 5,1 a Betleem, che era «troppo piccola per essere tra le migliaia di Giuda»; a causa della nascita del Messia Matteo rese tale citazione come segue: «non sei affatto la minima fra le [città] principali di Giuda» (Mt 2,6).
            Premettendo l’analisi linguistica sopra esposta, si aggiunge che in Ebrei 10,5 si può trattare di una fenomenologia simile, che induce l’autore ad adattare la citazione alla realtà cristologica riguardo al mistero dell’incarnazione.
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3.  ASPETTI CONCLUSIVI: [...] Gli scrittori biblici non erano sprovveduti. L’autore dell’epistola agli Ebrei scriveva con la consapevolezza, che il suo scritto sarebbe arrivato in mano agli apologeti del giudaismo, che si sarebbero attaccati anche alle virgole, pur di discreditare il suo trattato teologico. Infatti era nata una vasta letteratura giudaica anticristiana. Si noti che dovunque arrivavano i predicatori cristiani, i Giudei «pieni di invidia» iniziavano una controffensiva apologetica, usando tutti i mezzi per screditare i missionari cristiani (At 5,17 misero le mani sopra agli apostoli; 13,45 contraddicevano; 17,5 misero in tumulto la città). [...]
            Quindi, gli scrittori biblici sapevano ciò, che scrivevano, ed erano consapevoli che sarebbero stati attaccati da avversari interni (cfr. Fil 1,17s) ed esterni (At 24,1), che si sarebbero attaccati a ogni iota, pur di screditarli.

L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [→ Continua sul sito: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Orecc_corp_OiG.htm] Dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
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domenica 27 marzo 2016

È Pasqua: sorridi!



È PASQUA: SORRIDI!
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Era tempo di Pasqua, e un gran dramma s’era allora concluso a buon fine per i discepoli, dopo delusione e strazio. La tristezza del lutto fece posto alla gioia di vedere Gesù risorto e vivente. E anch’io oggi sorrido, avendone abbondante motivo. Ogni credente biblico, essendo parte degli eventi cristologici, può partecipare alla gioia universale con un sorriso d’associazione e sfregandovi già ora le mani di trepidazione... [→ Continua sul sito: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Sorriso_pasquale_Avv.htm]
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ME LA RIDO E NE HO MOTIVO
di Nicola Martella
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Me la rido, pensando alla beata risurrezione,
alla meravigliosa salvezza eterna per grazia
e al privilegio d’incontrare personalmente Gesù.
     Me la rido, pensando all’eredità futura
e al premio, che Dio darà a servi fedeli.
     Me la rido, pensando alla faccia di atei e agnostici,
quando scopriranno che non tutto è finito,
che Dio non è morto, no neppure un po’,
e che non c’è l’interruttore per l’oblio eterno.
     Me la rido, pensando ai grandi di questo mondo,
quando scopriranno d’essere eterni meschini,
che il Signore rimane il Dio della storia
e che il suo piano si compie nonostante tutto.
     Me la rido, pensando alla faccia dei cattivi maestri
(oggi danno per vero ciò che la mente suggerisce,
visioni carnali e false dottrine attribuite a Dio),
quando verranno svergognati dinanzi alle miriadi
e udranno: «Operatori d’iniquità, mai vi conobbi!».
     Me la rido, pensando a questo mondo che passa,
alle mode, ai trend, alle tradizioni e alle convenzioni,
ombre d’un giorno vecchio dinanzi alla luce nuova.
     Me la rido, sapendo che la chiamata è sicura,
il mandato è certo e la meta irremovibile.
     Me la rido, sapendo che ho tanti compagni di via,
che la fonte di gioia e speranza è inesauribile
e che ho, già oggi, la caparra del mondo che viene.
     Me la rido, sapendo che Gesù è sul trono del Padre,
quale mio avvocato celeste e vindice dei suoi santi,
ed è garante che le sue promesse si adempiano.
     Me la rido, sì me la rido, e proseguo il cammino!
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[→ Continua sul sito: http://puntoacroce.altervista.org/Artesana/P-Me_la_rido_Mds.htm] Dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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Vedi pure: ► Ho di che ridere, pensando dalla fine: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Ridere_dalla-fine_Esc.htm
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lunedì 21 marzo 2016

La decima e il sostegno alla chiesa



LA DECIMA E IL SOSTEGNO ALLA CHIESA
di Gianni Siena
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1.  LE MIE PRIME ESPERIENZE PERSONALI: Scrivo su un argomento impegnativo, ma reso «spinoso» dalla tesi dei «decimalisti», come dare tempo e denaro per l’opera del Signore, ovvero, alla chiesa.
     Mi convertii nel 1975 e, senza che fosse una «novità», ascoltai e lessi la tesi di più di uno, che sosteneva la «norma biblica» di dare la decima e offerte obbligatorie all’opera di Dio ( = alla chiesa).
     Ero curioso di sapere, se questa fosse la volontà di Dio per me e per gli altri credenti. Io non avevo mai considerato tale idea: leggo la Bibbia dall’età di 7 o 8 anni e non mi sono mai accorto di questa pratica nel NT.
     I primi cristiani mettevano tutto in comune per far fronte alla necessità di sostenere le migliaia di neoconvertiti bisognosi (At 2,44; 4,33). Offrirono generosamente per soccorrere i credenti giudei durante la carestia al tempo di Claudio (At 11,27-30). Sostennero generosamente i missionari cristiani con le loro offerte volontarie, e a fare questo furono le chiese più povere (Fil 4,10-20). Ma la dottrina della decima, come «minimo» dovuto alla chiesa, la stavo ascoltando per la prima volta nella mia vita.
     Infatti con questa minima disponibilità la comunità locale potrebbe fare molto; l’economia è un tema molto gettonato anche nella chiesa: il denaro è una buona risposta per tutte le necessità materiali! (Ec 10,19).
     Negli anni ‘70-’80 del secolo scorso, numerosi credenti evangelici, pentecostali e soprattutto carismatici, scoprirono la gioia di offrire i loro beni materiali, fra cui il denaro: v’erano delle edificanti testimonianze.
     In quegli anni, però, prese piede anche la «dottrina della prosperità», che prometteva ricchezza da parte di Dio a chiunque avesse «pagato» decime e offerte obbligatorie al Signore ( = alla conduzione della chiesa).
     Chi sosteneva (e sostiene ancora) questa dottrina, sovente, aveva (e ha) certamente un personale tornaconto nella raccolta delle decime e delle offerte obbligatorie: in certi luoghi si trattava di somme ingenti di denaro.
     Ho incontrato nella mia vita di credente diverse persone che, liberamente e con gioia, praticano ancora la decima e tutte sono spiritualmente soddisfatte di dare così. Tuttavia, in altri ambienti, fra gli «amministratori», sono avvenuti scandali; in talune chiese, qualcuno s’è impossessato del denaro, spendendolo futilmente, ed è intervenuta la legge, arrestando e processando chi aveva sbagliato. Molti anni fa, in una chiesa sparì completamente il denaro dalla cassa e vi fu una divisione molto dolorosa.
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2.  UN PANORAMA VARIEGATO: [→ Sul sito]
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3.  CHE COSA AFFERMA IL NT?: È giusto, sotto il profilo biblico del NT, «obbligare» il credente a versare la decima? No. Secondo le conclusioni del Concilio di Gerusalemme risulta: «Nessun altro peso» (At 15,28).
     Nella chiesa primitiva un alto numero di pagani si convertì al Signore. Alcuni, che in precedenza avevano aderito al giudaismo attraverso il proselitismo dei farisei (Mt 23,15), affermarono la necessità di farli circoncidere ai fini della salvezza. (At 15,1). Paolo e Barnaba non condividevano questa concezione e s’appellarono alla conduzione di Gerusalemme.
     Gli apostoli e gli anziani confermarono quanto sostenevano Paolo e Barnaba; essi imposero ai nuovi convertiti di osservare solo alcuni comportamenti, dai quali i credenti ebrei avrebbero tratto un segnale importante: i gentili s’erano ravveduti realmente dall’idolatria dei loro padri.
     I responsabili di Gerusalemme scrissero ai neocredenti concludendo così: «Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso» (At 15,28). Che cosa significava? Non fu imposto loro nessuna norma biblica della Legge di Mosè concernente riti, costumi e usi prettamente giudaici e «normativi» per Israele. [...]
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4.  UN OBBLIGO: Abrahamo non fece un gesto di generosità verso Melchisedech, ma un atto imposto dalla consuetudine. Nel dare la decima, egli agì anche in nome dei suoi alleati, che avevano diritto a una parte di bottino (Gn 14,24). Oggigiorno, in campo cristiano qualcuno afferma, invece, che si sarebbe trattato del gesto di un uomo pio, che generosamente donò al sacerdote di El Elion la decima parte del bottino; e invece «no»!
     La «decima» sul bottino di guerra esisteva anche presso Greci e Romani ed è ben attestata, anche se per periodi più recenti; spettava al condottiero fare questa operazione (Enciclopedia Treccani). [...]
     Se si vuole calcolare la decima sul salario lordo, va anche osservato che, ripeto, sotto la grazia Abrahamo non pagò la decima sui suoi averi; lo stesso fecero Isacco e Giacobbe: questo è evidente nella Scrittura. Abrahamo era molto ricco, in mandrie e greggi, argento e oro (Gn 13,2), ma non versò un centesimo di tutto questo a Melchisedech. Pur ricchi, lo stesso fecero i suoi discendenti. [...]
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5.  CONCLUSIONE: [→ Sul sito]
6.  BUONO A SAPERSI...: [→ Sul sito]
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Excursus: Come sostenere l’Opera [→ Sul sito]
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L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Decima_sostegno_Avv.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join

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