martedì 31 gennaio 2012

Eccellere nei limiti posti

«Inutile voler essere un albero, se sei nato fiore del campo; ma sii il fiore migliore, che tu possa essere. La virtuosità non sta nel fissarsi su ciò, che sta fuori delle proprie possibilità e che non si raggiungerà mai; ma, essendo consci dei propri limiti attuali, bisogna avere obiettivi chiari, fare passi costanti e decisivi nella direzione giusta e dare il massimo con le possibilità, che si hanno al momento» (Nicola Martella).


 
Dai il massimo di te stesso con quel, che sei, invece di voler essere una pessima imitazione.

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):
     ■ «Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo» (Giacomo 3,1).
     ■ «Il timor dell’Eterno è scuola di perizia; e l’umiltà precede la gloria» (Proverbi 15,33).
     ■ «Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò, per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi…» (Filippesi 3,12-15).
     ■ «Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungetealla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la pazienza; alla pazienza la devozione; alla devozione l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore. Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo» (1 Pietro 1,5-8). 

-> I contributi dei lettori si trovano qui: www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Eccelle_limiti_Mds.htm

domenica 29 gennaio 2012

Il gossip o pettegolezzo

 IL GOSSIP O PETTEGOLEZZO

1. ENTRIAMO IN TEMA: Questo articolo è di Vincenzo Russillo. Qui di seguito parleremo di gossip o pettegolezzo. Penso che la prima immagine che ci possa venire in mente è quella delle comari di paese, che si scambiano notizie riguardo a fatti presunti della vita altrui. È un fenomeno abbastanza comune in molte culture e possiamo definirlo in questo modo: «Con il termine pettegolezzo s’intende una serie di chiacchiere ritenute inopportune o indiscrete nei confronti di altre persone». È una comune tendenza all’interno del gruppo di consociati a parlare di fatti altrui in modo maligno o nel riportare dicerie, che sono trasmesse di bocca in bocca, ma che sono false. Parafrasando una canzone di Fabrizio De Andrè, potremmo dire che il pettegolezzo è un vero virus che «come una freccia dall’arco scocca e vola veloce di bocca in bocca». Proprio così una notizia viene magari distorta e poi accentuata, creando curiosità nell’altro. Questo voyeurismo comunicativo attecchisce, perché è comune concentrarsi sulle mancanze degli altri, anziché sui propri errori. Come ebbe a dire Erica Jong, «Il pettegolezzo è l’oppio dell’oppresso».
    Conversazioni banali, che portano al piacere dei conversatori, possono avere effetti devastanti; infatti, la maldicenza può ferire gravemente il soggetto o i soggetti, che sono oggetto dello scambio di battute. Una malalingua può dividere gli amici migliori, rovinare una carriera oppure disseminare odio nelle famiglie.
    Ci proponiamo di esaminare attentamente questo fenomeno non solo per un fine analitico, ma nell’esposizione vogliamo proporre, tenendo conto dell’insegnamento biblico, quale sia il giusto atteggiamento per non ferire e soprattutto quale sia il parere di Dio sulle parole, che feriscono gli altri.
    Seguono i seguenti punti: 2. Un fenomeno in continua evoluzione; 3. La «lingua» e la Bibbia; 4. Conclusioni.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Gossip_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/discarica-per-logorroici/il-gossip-o-pettegolezzo/309750412409530

sabato 28 gennaio 2012

Niente "K", "X" e linguaggio SMS


Evita il linguaggio SMS e scrivi in modo letterario: non usare «K» (ma p.es. casa, chilo) né «X» (ma p.es. però, perché), scrivi le parole per esteso; inoltre forma frasi brevi e usa sufficiente punteggiatura. In tal modo, sarai capito dagli altri, sarai più apprezzato da chi ti legge e scrivere bene diventerà presto anche un normale abitudine per te!

giovedì 26 gennaio 2012

Esiste il nome Geova nei manoscritti greci del Nuovo Testamento?

 ESISTE IL NOME GEOVA NEI MANOSCRITTI GRECI DEL NUOVO TESTAMENTO?

1. Entriamo in tema
            Una delle questioni presentate dai lettori è se nei manoscritti greci del Nuovo Testamento ricorra mai il nome Geova a se stante. Ecco una di queste tipiche richieste.

Ciao, Nicola. […] Volevo riferirti una questione che mi è capitata stamattina incontrando dei Testimoni di Geova. Alla fine delle solite disquisizioni, mi hanno fatto notare che il nome «Geova» è presente nel Vangelo di Matteo 1,21. Io ho la Luzzi e sotto le note esplicative è scritto: «Iehoshua vuol dire Geova salva». In verità non ricordavo ciò e infatti, con presunzione, dicevo a quei signori che il nome Geova non esiste nel NT. E sembra che mi sono sbagliato. Ora sono rammaricato, perché ho peccato di presunzione, anche se so che loro si arrampicano sugli specchi con le loro bugie. Puoi aiutarmi a capire? Grazie, Nicola; ti saluto nel Signore Cristo Gesù. {P. B.; 15-01-2012}

Al riguardo faccio queste due osservazioni preliminari. Una delle questioni presentate dai lettori è se nei manoscritti greci del Nuovo Testamento ricorra mai il nome Geova a se stante. Nel primo contributo troviamo una di queste tipiche richieste. Al riguardo faccio queste due osservazioni preliminari.
            ■ Non fatevi ingannare dalle proiezioni geovizzanti e giudaizzanti nel NT! Ne va della vostra corretta interpretazione della Bibbia e, quindi, della vostra salute spirituale!
            ■ A chi geovizza o giudaizza il NT dico quanto segue: Indicami un solo manoscritto del NT in cui sono stati traslitterati i nomi ebraici di Dio (Jahwè, Elohim, Adonai), detti da Lui o da altri su di Lui o a Lui. Indicami anche un solo manoscritto del NT in ebraico esistente e proveniente dal primo secolo. Chi aggiunge o toglie, è sotto giudizio (Ap 22,18s).

Quindi, è meglio non abboccare a tali discorsi e non farsi abbindolare dall’ideologia geovista. Essa cola i moscerini (come gli antichi nomi propri) e inghiotte i cammelli (assenza di Jahwè o simili come nome a se stante).
     Seguono i seguenti punti: 2. Non dare troppa importanza ai nomi propri del NT; 3. Il giudaismo al tempo del NT; 4. Jahwè o Geova è inesistente nel NT come nome a se stante; 5. La coerenza richiesta riguardo a Matteo 1,21.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Geova_manoscritti-NT_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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martedì 24 gennaio 2012

Esiste un paradiso degli animali?

ESISTE UN PARADISO DEGLI ANIMALI?

UN LETTORE MI HA SCRITTO
: Caro Nicola, il mio piccolo figlio avrebbe una domanda per il tuo sito: «Che fine fanno gli animali (domestici) quando muoiono e perché?». Andrea Diprose (il suo papà).

ECCO UNA GUIDA ALLA DISCUSSIONE: Da tempo ho risposto a domande simili di altri lettori. Non è un tema banale, ma abbraccia molte questioni fondamentali, a cui bisogna seriamente rispondere prima, per avvicinarsi poi a una risposta biblicamente il più verosimile possibile. Quindi, riproporre questo tema può essere una rinnovata occasione per rifletterci sopra, ma anche per affinare le proprie capacità ermeneutiche ed esegetiche. Ciò mostra che non è un tema per tutti, specialmente per persone distratte, superficiali e biblicamente poco ferrate.
    ■ La prima questione riguarda che cosa sia una «anima» e se biblicamente parlando gli animali siano «anima» o la posseggano.
    ■ La seconda questione riguarda che succede con gli animali alla loro morte, ossia se vi sia una specie di Paradiso [= giardino] per gli animali.
    ■ La terza questione riguarda il fatto se ci sarà una resurrezione per gli animali.
    I punti affrontati sono i seguenti: 1. La Bibbia affronta direttamente questo tema?; 2. Genesi e fine dei terrestri; 3. Altri aspetti.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Paradiso_degli_animali_Esc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su "Punto°A°Croce": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/esiste-un-paradiso-degli-animali/10150616238412990


sabato 21 gennaio 2012

Calvinismo ed Evangelo

1. Un lettore mi ha chiesto pubblicamente: Navigando su Google ho trovato un’immagine di C.H Spurgeon con la seguente frase: «Negare il calvinismo equivale a negare l’Evangelo di Gesù Cristo». So che gli studi e insegnamenti di questo credente sono condivisi da molti. Sono rimasto senza parole nel leggere tale frase di Spurgeon, la quale mette il calvinismo al pari dell’Evangelo di Gesù Cristo. Cosa ne pensi tu, Nicola Martella? {Gianni Cascato; 21-01-2012}

2. A ciò rispondo come segue: Quando si trovano frasi del genere in giro, senza citazione della fonte, bisogna tener presente quanto segue.
    ■ Tale autore ha detto veramente tale cosa? Dove si trova? In giro ci sono varie frasi falsamente attribuire a C.H. Spurgeon, ossia che non si trovano in nessuna delle sue opere. Una classica frase è la seguente: «Pascere le pecore o divertire i capri?», tradotta anche così: «Cibare le pecore o divertire le capre?». Ho letto tempo fa che tale aforisma non si trova in nessuna delle opere di Spurgeon. Eppure viene continuamente citato come massima autorevole di Spurgeon.
    ■ Se Spurgeon ha detto tale frase, che cosa intendeva veramente? È facile interpretare in una frase ciò, che si vuole, quando manca il contesto.
    ■ In che cosa Spurgeon si riferiva al «calvinismo»? Egli intendeva la dogmatica di Calvino, la denominazione generale, la salvezza per grazia mediante la fede, la predestinazione biblica o la doppia predestinazione?
    ■ Quindi, conviene essere molto prudenti, quando si leggono aforismi del genere, che sono spesso quadri senza cornici e, a volte, non stanno neppure nella casa (opere) dell’autore, a cui vengono attribuiti.

Chiaramente tale frase, così espressa, è sbagliata e problematica. Grazie a Dio che l’Evangelo di Gesù Cristo si trova anche oltre il sistema denominazionale e dottrinale del calvinismo! Se il calvinismo scomparisse, come è successo ad altri fenomeni religiosi all’interno del cristianesimo durante la storia, l’Evangelo della grazia rimarrebbe valido, essendo testimoniato dalla sacra Scrittura. Altri credenti verrebbero rigenerati e si ergerebbero per testimoniare l’Evangelo della grazia, poiché toccati dallo Spirito Santo mediante la sacra Scrittura.

Meglio non abboccare e buon discernimento!

3. Per l’approfondimento: ► Calvinismo [http://puntoacroce.altervista.org/+At_Calvinismo.htm] (vari articoli).


venerdì 20 gennaio 2012

Geova, Geovizzanti e affini? Parliamone


GEOVA, GEOVIZZANTI E AFFINI? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Geova, Geovizzanti e affini» [http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Geovizzanti_affini_MT_AT.htm]. Abbiamo visto che i Masoreti (studiosi ebraici del testo dell’AT) avevano messo sotto il cosiddetto tetragramma (JHWH) le vocali di adônāj, per ricordare agli Ebrei la prassi di leggerlo, oramai da un millennio, appunto adônāj. Abbiamo anche visto che il termine «Iehovah / Geova» era nato da un fraintendimento medioevale da parte di chi, ignorando la cultura ebraica, lesse il cosiddetto tetragramma con le vocali di adônāj (JaHoWaH → Jehovah). Ciò fu deprecato da alcuni studiosi cristiani, anche perché Iehovah (Geova) sembrava troppo simile a «Iovem», accusativo d’Iupiter (Giove). Tuttavia ciò divenne una specie di moda allora e tale uso si è poi perpetuato mediante il consenso.
     Inutile ripetere che nel NT (che è greco!) Dio non ha mai parlato di sé con tale nome, nessun credente si è rivolto al Signore con tale nome né lo usarono giudei, cristiani e pagani nei loro discorsi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Geovizzanti_affini_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

~~> Discuti questo tema qui o su "Fede vivente": https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/geova-geovizzanti-e-affini-parliamone/331744990190075

 

giovedì 19 gennaio 2012

Diritto di cronaca o colpevole diffamazione?

Il seguente scritto riguarda una donna cristiana (Sebastiana Ellena, ps.), che ultimamente è stata pesantemente attaccata in Internet da una persona legata a un gruppo massimalista, che è molto virulento e aggressivo contro tutti coloro, che non la pensano come loro. I membri di tale gruppo pretendono di difendere la verità (che fanno coincidere con le loro convinzioni religiose), a costo di tutto: di diffamarle e danneggiare le persone, cosa vietata dalla stessa Parola di Dio, oltre che dalla legge dello Stato.
    L’autrice prende qui posizione riguardo all’articolo «Esercizio dei propri diritti dinanzi alle prevaricazioni altrui» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Diritti_prevarica_UnV.htm] e al connesso tema di discussione [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Diritti_prevarica_Mds.htm]; questo scritto avrebbe dovuto trovare posto in quest’ultimo, ma data la sua lunghezza e specificità, ho preferito metterlo a se stante.
    Dovendosi ella difendere contro uno degli appartenenti a tale gruppo, si è precisamente informata riguardo a ciò che la legge dello Stato intende per diffamazione, diritto di cronaca e di critica, interesse pubblico alla notizia, manifestazione del proprio pensiero, reato d’istigazione all’odio, i danni di diversa natura, la complicità del reato, l’offesa alla religione, il diritto alla privacy e all’immagine e alle pene che ne possono conseguire.
    Ella conclude che «non esiste nessuno diritto di cronaca, quando si attacca un individuo a livello personale sulla sua fede!», diffamandolo e danneggiandone l’immagine pubblicamente. Infine, afferma che un vero cristiano si vede nell’esercizio dei frutti dello Spirito.
    Abbiamo preferito usare per l’autrice uno pseudonimo, proprio perché è attualmente oggetto di tale gruppo massimalista e perché sono stati già avviati passi legali in tale direzione.
    Anche questo scritto vuol essere la base di una discussione seria e matura, senza luoghi comuni e scorciatoie. Concludo con questo pensiero: «Chi confida nella forza delle proprie ragioni, argomenta. Chi non ha sufficienti argomenti, diffama».
    Seguono i seguenti punti dell’articolo di Sebastiana Ellena, ps.: 1. Gli aspetti giuridici; 2. Il mio punto di vista cristiano.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Cronaca_diffama_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}




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ATTENZIONE! Qui vogliamo discutere del problema generale e non polarizzarci su persone specifiche. Io non ho fatto nomi e vi chiedo di non farli voi, che interverrete.

lunedì 16 gennaio 2012

Sciogliere e legare è il sacramento della confessione?

1. LE QUESTIONI DEI LETTORI
    ■ 1. Fratello, ieri abbiamo avuto una conversazione su Giovanni 20,23 e Matteo 16,19. In questi versetti si parla di perdonare i peccati da parte degli apostoli;si tratta di brani che sembrano confermare la confessione auricolare dei cattolici. Attualmente non abbiamo un anziano a dirigere la nostra piccola chiesa, perciò chiedo delucidazioni a te, che conosci le lingue bibliche. Ti ringraziamo anticipatamente e ti auguriamo ogni benedizione con affetto in Cristo… {S. e A. R.}
    ■ Nicola, mi puoi spiegare in modo semplice cosa significa «legare e sciogliere» di Matteo 16,19 e 18,18, e chi ha questa facoltà? Ho letto alcuni articoli sul tuo sito, ma non ho capito molto bene. {A. R.}


2. I DIVERSI AMBITI VITALI DI SCIOGLIERE E LEGARE NELLA BIBBIA: Nel senso normale, sciogliere sta per liberare qualcuno da un legame o liberarsi di qualcosa. Legare sta per stringere con un legame, imprigionare o segregare (Gb 39,5; Is 5,27; Mt 21,2; Mc 1,7; Lc 13,16; Gv 11,44; Ap 9,14).
    Sunto: Al riguardo bisogna distinguere diversi ambiti: diritto, matrimonio, predicazione, disciplina di chiesa e cura pastorale.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Sciogli_lega_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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venerdì 13 gennaio 2012

Esercizio dei propri diritti dinanzi alle prevaricazioni altrui? Parliamone

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Esercizio dei propri diritti dinanzi alle prevaricazioni altrui» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Diritti_prevarica_UnV.htm]. Diverse persone mi hanno scritto per comunicarmi una vera e propria persecuzione telematica da parte di alcuni individui che, atteggiandosi a strenui difensori della verità (fanno coincidere il proprio pensiero con quello di Dio), hanno una ideologia religiosa massimalista. Tali «santoni» non si limitano a commentare gli scritti altrui, per esprimere il proprio dissenso ma, mancando d’ogni rispetto umano e cristiano, coprono le persone, che essi hanno scelto come loro obiettivo, di fango tale, da farle apparire nei modi più indicibili. Essi prendono anche le foto altrui, senza alcun permesso, e le riproducono in modo infamante. Chiaramente stanno agendo contro la legge e, se citati in giudizio, avrebbero da risarcire molti soldi per danni morali.
    Ho chiesto ai lettori che cosa essi ne pensino della questione e come comportarsi da cristiani biblici in tali casi. Le risposte sono state le più disparate. In ciò sono importanti alcuni fattori. Il primo fattore è l’uso di brani biblici citati fuori contesto, che fanno apparire il cristiani come predestinati a essere martiri inermi e umanamente perdenti; non è un caso che i superbi, poi, approfittino di loro. Se andasse per loro, non ci sarebbero mai stati cristiani impegnati, che hanno lottato per i diritti civili e hanno ottenuto il mutamento sociale, civile e giuridico delle moderne società.
    L’altro aspetto è che la prospettiva cambia del tutto, se a essere pubblicamente infangati sono gli altri o loro stessi; essi si esprimono diversamente, se le loro persone sono disonorate e le loro foto sono violate. Inoltre, pochi si pongono la questione della correità morale: non fermando il male e gli iniqui, non solo s’incoraggia i superbi nelle loro crociate denigratoria, ma altri diventano presto le loro vittime e il danno è, infine, dell’Evangelo e della testimonianza.
    Riporto i differenti punti di vista, dividendoli in categorie. Ringrazio tutti per i lettori per i loro consigli e per i loro punti di vista. I molti consiglieri insieme danno spesso un quadro più completo, se essi sono saggi e maturi. Le mie risposte, le mie osservazioni e obiezioni vogliono solo aiutare a completare il quadro, dando stimoli per l’ulteriore riflessione.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Diritti_prevarica_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

ATTENZIONE! Qui vogliamo discutere del problema generale e non polarizzarci su persone specifiche. Io non ho fatto nomi e vi chiedo di non farli voi, che interverrete.

martedì 10 gennaio 2012

Esercizio dei propri diritti dinanzi alle prevaricazioni altrui

ESERCIZIO DEI PROPRI DIRITTI DINANZI ALLE PREVARICAZIONI ALTRUI

1. LE QUESTIONI: Vorrei mettere alla pubblica discussione dei cristiani biblici la seguente questione, che riguarda l’etica del diritto. La domanda è la seguente: Fino a quando bisogna sopportare i soprusi e non fare uso dei propri diritti civili, che la legge consente?

Il caso concreto
    In giro di «santoni» in cerca di seguaci ce ne sono diversi. Prendiamo uno di loro, alquanto integralista, che da tanti anni abbia preso di mira un credente impegnato nell’opera del Signore. Egli lo ha assorto a suo nemico pubblico numero uno, tant’é che ha preso una sua foto (con sopra tanto di copyright!) e, senza il suo esplicito permesso, non solo l’ha pubblicata, ma vi ha scritto sopra una frase infamante. Anche nei suoi articoli contro l’altro, tale «giustiziere» non si accontenta di esprimere la sua opinione (che lui fa coincidere sempre con quella di Dio) sugli argomenti trattati dall’altro, ma passa alle ingiurie e alla denigrazione. Ora, sebbene la legge sia dalla parte di tale credente impegnato nell’opera del Signore, egli si è lungamente pazientato, sperando nel rinsavimento del suo «fustigatore», ma le cose sono diventate sempre peggio. Dopo anni di sopportazione, egli si sta scocciando e sta seriamente pensando a passi legali contro tale integralista e contro altri, suoi accoliti, che stanno amplificando i suoi scritti. Egli decide, quindi, di pretendere contatti con il «Garante della privacy» e con la «Polizia postale». Si è informato ed è venuto alla conclusione che il comportamento di costui non solo è contro la legge, ma se lo citasse in giudizio, le conseguenze per lui sarebbero pesanti sia sul piano giudiziario, sia su quello pecuniario.
    Chiaramente tale credente impegnato nell’opera del Signore si è fatto alcuni scrupoli di coscienza e diverse volte ha voluto soprassedere, sperando che Dio intervenisse direttamente. Ora, però, in qualche modo si sente corresponsabile nel senso che, se lo avesse fermato prima mediante la legge, tale «fustigatore» dell’intero cristianesimo non sarebbe arrivato a danneggiare molte altre persone. Infatti, lui e i suoi accoliti cercano continuamente nuove vittime da mettere alla berlina, e questo non solo per cose dottrinalmente rivelanti per importanza biblica, ma per cose secondarie, marginali, soggettive e di opinione. Come si sa, per i massimalisti la pagliuzza vale quanto una trave, una goccia quanto il mare. Essi «condannano un uomo per una parola» (Is 29,21).
    Certo, vorrei chiedere a diversi veri servitori di Dio che cosa farebbero loro, se fossero diventati personalmente l’oggetto dell’accanimento ossessivo di uno di tali «fustigatori» planetari come è successo a tale credente impegnato nell’opera del Signore.
    Seguono i seguenti punti: Libertà di opinioni nel perimetro della legalità; I nuovi guru e i loro seguaci; 2. Sopportazione cristiana e uso del diritto; 3. L’insegnamento di Paolo; 4. La prassi di Paolo; 5. Aspetti conclusivi.
    [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Diritti_prevarica_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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mercoledì 4 gennaio 2012

FIASCO DELLE PREDIZIONI PER IL 2011

Il bilancio delle previsioni di indovini, astrologi, preveggenti e affini per il 2011 è stato catastrofico… come sempre. I «veggenti» sono andati avanti a tastoni nel buio e sono nuovamente inciampati.
    Ogni anno, astrologi, veggenti e altri autonominati profeti affermano di aver prevedere certi eventi. La gamma delle sedicenti predizioni abbraccia attentati, catastrofi, matrimoni e separazioni di persone celebri, chi diventerà campione di calcio e così via. Se tali previsioni vengono misurate con i fatti realmente accaduti, i risultati della lobby di auguri e pizie è più che catastrofico. Infatti, le previsioni fatte per il 2011 da celebri indovini e astrologi riguardo a persone celebri o a importanti eventi si sono dimostrate false. Per altro come negli anni precedenti.
    Che cantonata ha preso l’astrologa, che aveva predetto a Strauss-Kahn, oramai ex-capo del Fondo Monetario Internazionale, «un anno brillante» per il 2011. Più in basso non ha potuto cadere questo economista e politico francese. A lei va certamente il titolo mondiale per la predizione più falsa del 2011!... [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Fiasco_predizioni_Oc.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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