martedì 30 marzo 2010

Efesini 4,8 nel suo contesto? Parliamone 31-03-10

EFESINI 4,8 NEL SUO CONTESTO? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l'articolo «Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18». Leggendo i contributi dei lettori, trovo interessante quante associazioni di pensiero possano suggerire alcuni brani. Alcuni cercano di accennare a un’esegesi contestuale, altri preferiscono applicazioni più generiche e suggestive, appoggiandosi ad altri brani. Certo, si può rischiare di dire cose giuste al posto sbagliato, se non si tiene presente rigorosamente il pensiero di Paolo in Efesini 4. In ogni modo, il confronto su specifici brani biblici non può che essere salutare.
     Da quanto leggo sotto, vedo che sia alquanto necessario fornire una traduzione letterale del brano. «A ciascun di noi però la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. 8Perciò è detto: “Salito in alto, egli ha condotto prigioniero una prigionia e ha fatto doni agli uomini”. 9Ora, questo “è salito” che cos’è se non che egli è anche disceso nelle parti più basse della terra? 10Chi è disceso è lo stesso anche che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse tutto. 11E lui ha dato gli uni come missionari [fondatori = apostoli]; e altri, come proclamatori [= profeti]; e altri, come araldi [= evangelisti]; e altri, come curatori d’anime [= pastori] e insegnanti [= dottori], 12per l’equipaggiamento dei santi riguardo all’opera del servizio, per la costruzione del corpo di Cristo…» (vv. 7-12). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Efesini4-8_context_Avv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Natura divina fra caparra e adempimento finale: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Natur-div_caparra_ademp_EdF.htm
2 Pietro 1,3-4 tra storia ed escatologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-2Pt1-3s_stor_escat_UnV.htm
Cristiani neofiti angariati da musulmani in Italia: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm

lunedì 29 marzo 2010

Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18 - 29-03-10

EFESINI 4,8 E LA LOGICA INVERSA A SALMO 68,18

Una lettrice ha chiesto: Buongiorno, sg. Nicola, volevo porle una domanda. Sono una ragazza credente di 20 anni. Leggendo la Bibbia mi sono imbattuta in Efesini 4,8 che recita: «Salito in cielo, Egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini». Ne sono rimasta colpita, perché io non sapevo che Gesù, andando in cielo, avesse portato con sé dei prigionieri. Ora le domande che vorrei porti sono le seguenti: Chi sono questi prigionieri? Sono persone? Che bisogno aveva Gesù Cristo fare dei prigionieri? E quale potrebbe esserne lo scopo?
    A tali questioni rispondiamo: Per capire tale brano, bisogna andare all’originale, che Paolo citava e che si trova in Salmo 68,18: «Tu sei salito in alto, hai portato in cattività dei prigionieri, hai preso doni dagli uomini, anche dai ribelli, per far qui la tua dimora, o Eterno, Dio». In tale salmo Davide descriveva l’intervento di Dio nella storia contro i nemici d’Israele (vv. 1s). L’Eterno che entra in Sion, viene proclamato come Re di liberazione e di giustizia dal suo popolo (vv. 3-6). [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Efesini4-8_Sal67-18_OiG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
2 Pietro 1,3-4 tra storia ed escatologia: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-2Pt1-3s_stor_escat_UnV.htm
Cristiani neofiti angariati da musulmani in Italia: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm

giovedì 25 marzo 2010

2 Pietro 1,3-4 tra storia ed escatologia 26-03-10


2 PIETRO 1,3-4 TRA STORIA ED ESCATOLOGIA

Nella teologia cristiana si parla del «già qui e non ancora», ossia degli aspetti attuali della salvezza in attesa del loro compimento finale. La fede dei cristiani biblici è posta, in tal modo, in una certa tensione fra il primo e il secondo avvento di Gesù Cristo. Tale tensione rimane anche nell’interpretazione di brani come 2 Pietro 1,3-4. È evidente che a seconda se si privilegerà il «già qui» (attualità della salvezza) o il «non ancora» (salvezza futura), si arriverà a un’altra conclusione riguardo a tale brano.
    L’attuale articolo di Tonino Mele cerca di dare una risposta all’articolo, già pubblicato, di Francesco Grassi: «Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4». Quest'ultimo privilegia una tesi più escatologica, mentre il primo sostiene una tesi più storica. Chiaramente ambedue gli articoli sono pregevoli, e siamo grati agli autori per le loro fatiche. Lo studio e il confronto di ambedue gli articoli non possono che essere un buon esercizio di ermeneutica biblica da parte dei lettori e un banco di prova delle proprie capacità interpretative. Chiaramente questo è cibo sodo destinato ai credenti maturi e pieni di discernimento.
    Tonino Mele comincia la sua trattazione come segue: Nell’interpretazione di 2 Pietro 1,3-4 l’esegeta si trova davanti a un’opzione esegetica di non facile soluzione. Lo dimostra il fatto che la scelta interpretativa, che ne può derivare, ha portato studiosi di pari levatura a scegliere l’una o l’altra delle interpretazioni possibili. Francesco Grassi, nel suo pregevole studio, appena pubblicato sul sito «Fede controcorrente» segue l’opzione esegetica seguita da I.H. Marshall, il quale afferma: «Dev’essere ricordato che Pietro sta qui parlando delle promesse divine, e questo conferma che egli sta pensando a qualcosa che deve essere conferito al futuro, senza dubbio quando i credenti compariranno davanti a Dio e a Cristo, e saranno trovati senza macchia e in pace davanti a lui». Questa si può configurare come un’opzione di tipo escatologico, da collocare nel «non ancora» della teologia cristiana. Ossia l’espressione «partecipi della natura divina» (v. 4) non si riferisce al presente del cristiano (p.es. nuova nascita), ma al suo futuro escatologico (p.es. risurrezione, glorificazione), con tutte le benedizioni che fruirà con la 2a venuta di Gesù.
     A questa si può contrapporre l’opzione esegetica seguita da Michael Green, il quale afferma: «Ciò che Pietro sta dicendo qui, pur essendo espresso in una forma insolita, è lo stesso contenuto dell’affermazione di Paolo in Romani 8,9; Galati 2,20; di quella di Giovanni, in 1 Giovanni 5,1 e di Pietro stesso in 1 Pietro 1,23. Pietro spiana la strada per Ignazio, il quale alcuni anni più tardi dirà che i cristiani “sono partecipi di Dio”. Ravvedersi, credere ed essere battezzati in Cristo significa, così afferma tutto il Nuovo Testamento, entrare in un rapporto totalmente nuovo con Dio, in cui egli diventa nostro Padre e noi membri della sua famiglia. In questo senso Pietro afferma giustamente che i credenti sono già partecipi della natura divina». [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-2Pt1-3s_stor_escat_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Cristiani neofiti angariati da musulmani in Italia: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm

martedì 23 marzo 2010

Cristiani neofiti angariati da musulmani in Italia 24-03-10

CRISTIANI NEOFITI ANGARIATI DA MUSULMANI IN ITALIA

Negli ultimi anni, ne abbiamo sentite di tutti i colori riguardo a musulmani che, in Italia e nel resto dell’Europa, hanno perseguitato, angariato e, in certi casi ucciso i loro connazionali e correligionari, che hanno abbracciato la fede in Gesù Cristo. Addirittura padri, fratelli, zii e altri parenti hanno maltrattato e in certi casi ucciso ragazze che volevano vivere soltanto all’occidentale o fidanzarsi con un italiano.
     Quando qualcuno, che è musulmano o è almeno vicino a tale ambiente, si converte poi a Gesù Cristo, si diffonde presto la voce in tale ambiente e comincia da parte dei musulmani un vero assedio verso i malcapitati, con disprezzo, minacce e quant’altro.
     Nel primo contributo c’è la testimonianza di un cristiano biblico, che ha approfondito la sua conoscenza dell’Islam. Egli narra la pesante situazione di una neofita cristiana e di suo figlio, anche lui neofita, che stanno passando pene d’inferno a causa dell’ex-marito musulmano (e padre biologico del giovane), da quando hanno deciso di seguire Cristo quale Salvatore e Signore. Tale uomo, dopo essersi disinteressato del figlio per tutti questi anni, ora è stato messo sotto pressione dall’imam e dai religiosi musulmani perché riconduca il figlio nell’Islam.
     Lo scopo perché mettiamo all’attenzione dei credenti biblici in Italia, è certamente la preghiera. D’altronde sarà proficua anche una discussione in merito; chiediamo però che ci siano specialmente contributi qualificati. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:

domenica 21 marzo 2010

Aronne Ebenezer, santone ciarlatano 22-03-10

ARONNE EBENEZER, SANTONE CIARLATANO
Testimonianza della donna coinvolta

Un filmato ha fatto salire recentemente alla cronaca un certo pastore «Aronne Ebenezer», mostrandolo in un tentativo di truffa nei confronti d’una cristiana evangelica, a cui chiedeva 3.000 euro per un esorcismo.
     ■ Il filmato: Il link originario porta a un servizio di Giulio Golia («Iene») dal titolo «Il Pastore ciarlatano: Un finto Santone chiede dei soldi per liberare dal male»; all’inizio c’è un bel po’ di pubblicità. Visto che non tutti riescono a vederlo, ho cercato tre fonti diverse su YouTube dello stesso filmato (in due parti): prima parte: qui; seconda parte: qui.
     ■ La mia prima impressione: Dopo aver visto tale filmato, ho preso atto che tale prassi ha una certa analogia con la «santeria» sudamericana e riti vudù cristianizzati. Non è forse un caso che la moglie sia brasiliana e vesta, come lui, paramenti particolari. È una commistione fra cristianesimo e occultismo cristianizzato.
     ■ Il personaggio: È inverosimile che questo santone carismaticista si chiami veramente «Aronne Ebenezer», che è sicuramente un «nome d’arte» come quello dell’autonominato mago «il Divino Otelma» e simili. Il nome «Aronne» è dato dal fatto che si sente «sacerdote» e veste paramenti particolari, così come la moglie e il cognato. Infatti, sul filmato chattando con una sua possibile cliente, richiedendo 3.000 euro, afferma: «Perché, quando voi mandate le offerte, mettete in moto automaticamente il sacerdote». L’altro nome «Ebenezer» si trova scritto nei suoi blog in diversi modi; non è quindi un cognome, ma anch’esso uno pseudonimo. Ha a tutt’oggi 44 anni. Egli è presente su Facebook sia personalmente sia come conduttore di una chiesa di Barletta («Nuova Gerusalemme»). La sua cultura è bassa (p.es. dice «moruto» invece di «morto»), ma la sua scaltrezza e la sua capacità manipolativa sono alte.
     ■ La finta «cliente»: Ho chiesto a Simona, la donna coinvolta nel filmato, di raccontarmi come sono andate le cose e che cosa l'aveva spinta a collaborare con le «Iene» per smascherare il santone. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-AEbenezer_ciarlatano_Oc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Natur-div_incorruttib_2Pt1-3s_Esc.htm

sabato 20 marzo 2010

Centro e periferia: Come riconoscere un cristiano maturo da un demagoga

CENTRO E PERIFERIA
Come riconoscere un cristiano maturo da un demagoga

Come riconoscere un cristiano maturo ed equilibrato da uno immaturo e malato d’ideologia? Ecco qui di seguito due motti che aiutano a discernerli.

Il cristiano equilibrato: «Ciò che ci unisce in Cristo al centro è così grande e importante che possiamo sopportare le relativamente poche differenze d’opinioni in periferia» (Nicola Martella).

I demagoghi: «Diffida di coloro che elefantizzano le «pulci» nell’altrui pensiero e inghiottono madornali cammelli nella propria vita» (Nicola Martella).

■ Il cristiano maturo ed equilibrato discute sulle cose con pacatezza. Egli rispetta il punto di vista altrui e tratta l’altro con clemenza, anche quando non ne condivide il pensiero. Egli vede nel dialogo un arricchimento, invece che un motivo di scontro ideologico. Sa distinguere il centro della fede dalla periferia delle opinioni.

■ Di qualunque cosa si parli, coloro che sono malati d’ideologia, introducono sempre i loro «cavallo di battaglia» o il loro pensiero fisso (p.es. giudaismo; segni e miracoli; battesimo di Spirito e glossolalia; predestinazione; perdita della salvezza). Chi non è d’accordo con loro su tale questione fissa, è considerato fuori dottrina in tutto. I demagoghi s’edificano e accrescono il loro narcisismo, denigrando gli altri, partendo da aspetti trascurabili e radicalizzando questioni, in cui è possibile avere diverse opinioni. In genere, passano subito a parole pesanti e gettano fango sui loro interlocutori.

giovedì 18 marzo 2010

Arca del patto, cherubini e iconolatria 18-03-10

ARCA DEL PATTO, CHERUBINI E ICONOLATRIA

Nei catechismi delle denominazioni, che usano immagini sacre e la loro venerazione, viene spesso usato come argomento la presenza dei cherubini sull’arca del patto nel luogo santissimo del santuario d’Israele. Qui di seguito, io e Pietro Calenzo, che mi ha interpellato, cominciamo una discussione in merito, a cui possono partecipare anche altri lettori.
    Egli scrive: Caro Nicola come credente, ho da anni una domanda che mi gira per la testa. Premesso che la Parola di Dio è infallibile e altresì che se vi è qualcosa che sembra non quadrare è solamente per le mie insufficienti categorie mentali, volevo chiederti quanto segue. Nella Legge l’Eterno ci vieta di scolpire o dipingere qualsiasi essere spirituale che è nei cieli in alto o sulla terra in basso; e poi viceversa ordina anche sculture d’esseri spirituali come gli angeli, che coprano con le loro ali, la santa arca? È vero che gli ordini del Signore sono sempre unilaterali (come nel caso del serpente di rame, che poi fu distrutto), è vero anche che le ali formavano come un trono per il Dio invisibile.
    Per turare la bocca agli idolatri e agli iconolatri, volevo saperne di più sull’argomento, anche perché studiosi veterotestamentari come te non ne conosco, e i testi da me consultati non mi hanno completamente soddisfatto (tesi del prototipo, tesi che ne vieta solo il culto, ecc.).
[Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Arca_cherub_iconolatr_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Natur-div_incorruttib_2Pt1-3s_Esc.htm

lunedì 15 marzo 2010

La casta dei "Mandati" 16-03-10

LA CASTA DEI «MANDATI»
Gli iniziati e la successione di particolari «unti di Spirito»

No, non siamo in un film di fantascienza, che narra di un ordine segreto massonico e dei suoi iniziati, i quali custodiscono un «segreto» e hanno particolari poteri. Non siamo neppure fra la cerchia dei mormoni o di simili gruppi di frangia. Parliamo della dottrina di particolari «pneumatofori» (portatori dello Spirito), che pretendono di essere i veri «mandati» del cristianesimo, essendo in diretta successione con i primi apostoli e i loro discepoli. Essi si fanno chiamare proprio i «mandati». Tale casta di santoni carismaticisti arroga a sé il diritto esclusivo di comunicare lo Spirito Santo a coloro, cui essi impongono le mani. Non si tratta altro che dell’odierna versione degli antichi Nicolaiti (gr. «dominatori di popolo»), che spadroneggiavano nelle chiese del primo secolo, recando molto danno. Abbiamo ricevuto la seguente lettera che illustra molte delle questioni, a cui daremo risposta.
    Un lettore mi ha scritto quanto segue: Caro Nicola, forse non ti ricordi di me, magari t’aiuta sapere che gestisco il sito «Solo per grazia». In ogni caso ti scrivo per un motivo bene preciso, nella mia giovane vita da credente, ho avuto modo di sperimentare molti lati del «cristianesimo moderno» ma ciò che mi ha più profondamente segnato è stato cadere nelle grinfie d’uno di quelli che tu, mi sembra, definisci «guru», ovvero presunti cristiani che con presunte rivelazioni, profezie, e chi più ne ha più ne metta, calpestano fratelli e non, auto-innalzandosi al di sopra di tutto e tutti. Il problema più grande è stato che con questa persona ho vissuto per anni e anni fianco a fianco; è stata perciò dura, quando le cose si sono rivelate per quelle che erano. Tuttavia non è di ciò che voglio parlare, anche se questo fatto mi ha segnato profondamente in meglio, poiché ne ho tratto una lezione fondamentale che altrimenti non avrei mai avuto modo d’imparare. Soprattutto ho potuto rivalutare la vera essenza dell’Evangelo, imparando a chiamare con il giusto nome tutti quelli che sono atti carismaticisti, per usare una parola che in breve faccia capire di cosa sto parlando.
     Ora che il Signore ha avuto la grazia di svegliarmi dalla mia ignoranza (in parte, perché ne ho ancora molta) mi trovo dall’altro fronte, ovvero a dover difendere a spada tratta l’Evangelo da quella che sembra essere la più grande piaga di sempre, ed è qui che volevo arrivare. Proprio ieri con i fratelli ci siamo incontrati (ciò avviene sempre nella casa d’un fratello) ed erano presenti anche due persone esterne, marito e moglie, che da molto tempo non vedevamo, ma che sapevo avevano intrapreso una strada dottrinale che non mi piace. Quello che è successo è proprio che queste due persone hanno prima raccontato quanto accadutogli in questo tempo, molte cose erano ambigue e non scritturali, ma non ho voluto essere pesante, ma successivamente hanno voluto portarcele come insegnamento, al che non sono più riuscito a tenermi, e ne è nata un’aspra discussione.
     Non voglio stufarti a oltranza e voglio perciò esporti e chiederti ciò per il quale ti ho scritto. Quello che queste persone volevano insegnarci era un misto di cose presenti nell’ambito pentecostale e altre delle quali non conosco la provenienza, in ogni caso tramandatagli da alcuni brasiliani che hanno conosciuto. Riassumendo, e cercando di ricordare, le cose che dicevano sono le seguenti. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Mandati_casta_MeG.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Natur-div_incorruttib_2Pt1-3s_Esc.htm
■ Il catechista cattolico e la neo-evangelica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-catec-carism_neo-evang_Avv.htm

mercoledì 10 marzo 2010

Risultati di Reinhard Bonnke nella Nigeria 11-03-10

RISULTATI DI REINHARD BONNKE NELLA NIGERIA
Pii desideri, grandi proclami e realtà delle cose

Il vero indice di forza spirituale non è riscontrabile nell’ambito di segni e miracoli, ma in campo morale ed etico. Il primo sintomo di un mancante timor di Dio è la lussuria, l’adulterio e uno stato morale degno del giudizio divino, poi segue la progressiva perversione. Nel tempo della fine, anche i seduttori fanno segni e miracoli, e perciò non devono essere assolutamente presi come criterio di una particolare autorità.
     Al tempo di Wesley, si leggeva relativamente poco di guarigioni, al contrario però la situazione morale di certe zone fu completamente ribaltata in meglio: alcolismo, adulterio e corruzione dovettero indietreggiare, per molti aspetti, dinanzi all’Evangelo.
     Nella Nigeria l'evangelista tedesco Reinhard Bonnke è massicciamente presente con la sua organizzazione; ci si aspetta quindi che ci siano enormi effetti nelle chiese e nel Paese.
     Nella rivista «Charisma» (n. 148, 2009, p. 18), che ritorna ad occuparsi di Reinhard Bonnke e del suo «prodigioso» ministero, si può leggere una interessante intervista sulla situazione spirituale e morale della Nigeria. Charles Osueke è il «sovrintendente generale» delle «Assemblee di Dio» nella Nigeria, quindi la massima autorità dei pentecostali in tale Paese, visto che lì le «Assemblies of God» contano 2,7 milioni di membri reali. Sebbene per lui Reinhard Bonnke è un «possente uomo di Dio» e tale evangelista tedesco collabora massicciamente con le «Assemblee di Dio» nigeriane, Charles Osueke parla con sobrietà dei risultati sulle chiese e sulla società che la massiccia presenza di Reinhard Bonnke nella Nigeria ha prodotto. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-R-Bonnke_risult_Nigeria_R34.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Natur-div_incorruttib_2Pt1-3s_Esc.htm
■ Il catechista cattolico e la neo-evangelica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-catec-carism_neo-evang_Avv.htm
Eliseo e la maledizione dei fanciulli (2 Re 2,23-25): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Eliseo_maled_fanc_R34.htm

martedì 9 marzo 2010

Natura divina e incorruttibilità in 2 Pietro 1,3-4 - 09-03-10

NATURA DIVINA E INCORRUTTIBILITÀ IN 2 PIETRO 1,3-4

Nell'introduzione Francesco Grassi esordisce come segue. Spesso nell’interpretazione d’un brano difficile, la prima cosa che facciamo è quella di ricorrere a possibili brani paralleli. Questo non è sbagliato in sé, ma può capitare di dire la «cosa giusta nel posto sbagliato». È certamente vero e giusto che la «Bibbia si spiega con la Bibbia», ma questo non è sempre necessario e desiderabile, quando il risultato è che un brano viene appiattito su d’un altro. Soprattutto poi quando una soluzione più coerente si può avere, pur non andando contro le altre verità bibliche, partendo da una esegesi strettamente legata al contesto immediato e letterario (cioè di uno stesso autore).
     Rimanere strettamente legati al contesto e al linguaggio, ci dà inoltre la possibilità di carpire le «sfumature» teologiche (non diverse teologie però!) d’ogni autore, e solo successivamente d’inquadrarle nel più ampio concetto teologico-biblico e canonico.
     Da quello che mi sembra di capire, infatti, qualunque cosa voglia dire l’espressione «natura divina», Pietro sta evidenziando «un aspetto» di quella tensione oramai ben conosciuta in teologia biblica, ovvero del «già qui, ma non ancora», senza con questo voler negare altri aspetti della medesima, sostenuti da Paolo per esempio (concetto di giustificazione, rigenerazione, adozione, ecc.). Secondo questa tensione possiamo coerentemente dire che siamo già stati salvati, abbiamo ricevuto la vita eterna, abbiamo le primizie dello Spirito, siamo stati adottati, siamo stati redenti, ecc. Tuttavia, allo stesso tempo, attendiamo ancora la salvezza (Rm 8,24; Eb 9,28), la redenzione (Ef 1,14), la futura adozione (Rm 8,23), la pienezza «di Dio» (1 Cor 15,28); siamo ancora continuamente trasformati a immagine di Cristo (2 Cor 3,18; cfr. 4,16; Col 3,10) e saremo solo alla fine simili a lui, pur essendo già ora figli (1 Gv 3,2); saremo liberati, non solo dalla potenza del peccato (Rm 6,18.22; 8,21; Col 1,13), ma anche della sua presenza (Ap 21-22; 1 Cor 15,53); saremo glorificati (Rm 5,2, 8,17.30), benché già oggi abbiamo la gloria di Dio (Gv 17,22; Rm 3,23); rivestiamo oggi «un uomo nuovo» (Ef. 4.24), ma solo al futuro «rivestiremo l’incorruttibile» (1 Cor, 15,53-54).
     Ora, la questione è quale aspetto Pietro vuole evidenziare: passato (rigenerazione / nuova nascita) o futuro (glorificazione / resurrezione)? Prima d’analizzare il brano e cercare d’individuare da quale parte della tensione Pietro stia, mi sembra opportuno dare una veloce occhiata allo sfondo storico e linguistico della frase «partecipi della natura divina». [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Natur-div_incorruttib_2Pt1-3s_Esc.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il catechista cattolico e la neo-evangelica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-catec-carism_neo-evang_Avv.htm
Eliseo e la maledizione dei fanciulli (2 Re 2,23-25): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Eliseo_maled_fanc_R34.htm

sabato 6 marzo 2010

Sciogliere e legare 07-03-10

SCIOGLIERE E LEGARE

1. Prima domanda (Sciogliere e legare): Vorrei sapere a che cosa si riferiva e si riferisce Mt 16,9 riguardo a «sciogliere» e «legare».
 2. Seconda domanda (Le chiavi del regno): Voglio porti alcune domande su Matteo 16,19: «Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli...». 1. Mi potresti spiegare per favore cosa rappresentano le chiavi? 2. Gesù si riferisce solo a Pietro o alla chiesa in generale? 3. Alcuni vedono queste 3 chiavi come l’apertura all’Evangelo di Gerusalemme, Samaria e il resto del mondo. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Sciogliere_legare_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Il catechista cattolico e la neo-evangelica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-catec-carism_neo-evang_Avv.htm
Eliseo e la maledizione dei fanciulli (2 Re 2,23-25): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Eliseo_maled_fanc_R34.htm
■ Indagine su generi e amicizia: risultati finali: http://www.puntoacroce.altervista.org/+At_Generi_ruoli.htm#Indagine

mercoledì 3 marzo 2010

Il catechista carismatico e la neo-evangelica 04-03-10

IL CATECHISTA CARISMATICO E LA NEO-EVANGELICA

Paolo Elia è un cattolico carismatico, che fa il catechista. Egli ha preso posizione riguardo all’articolo «Come sono diventata evangelica», in cui Fiorina Pistone testimoniava del suo cammino nella ricerca della verità biblica. Paolo Elia ripresenta qui argomenti e argomentazioni già trattati in questo sito con altri e con lui. Da quanto egli scrive, deduco che nutre tendenze spiritualistiche assai simili nel contenuto all’antico gnosticismo e al moderno esoterismo orientale ed occidentale, visto che crede alla divinizzazione dell’uomo. È un sostenitore della mariologia. Egli non ha il dono della sintesi né sa attenersi strettamente al merito delle cose, ma mette sempre molta carne a cuocere; per questo ho dovuto aprire questo lungo confronto, per rispondere a quasi un intero catechismo.
    Gli argomenti del confronto sono, tra altri, specialmente i seguenti: Il papato -  Maria Salvati per grazia o per opere? - Venerazione. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-catec-carism_neo-evang_Avv.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Eliseo e la maledizione dei fanciulli (2 Re 2,23-25): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Eliseo_maled_fanc_R34.htm
■ Indagine su generi e amicizia: risultati finali: http://www.puntoacroce.altervista.org/+At_Generi_ruoli.htm#Indagine