sabato 9 novembre 2013

Consolati per consolare



CONSOLATI PER CONSOLARE

«Il Dio di ogni consolazione... ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione, con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli, che si trovano in qualunque afflizione» (2 Corinzi 1,3s).

In questo brano è evidente che la consolazione è presentata come il lenimento della sofferenza. Il secondo aspetto è che solo chi è stato consolato da Dio nella sua afflizione, è in grado di consolare il suo prossimo a tempo debito.
     Per «consolare» s’intende, secondo i casi, quanto segue: recare sollievo a una persona in pena (confortare, incoraggiare, rianimare, rincuorare, risollevare); alleggerire qualcuno del peso riguardo a qualcosa (addolcire, alleviare, calmare, lenire, mitigare).
     Quando si perde qualcosa o qualcuno, ciò produce sofferenza. Chi non ha perso un’amicizia importante? A chi non è morta una persona cara? Chi non è stato privato di un bene? La consolazione non restituisce quanto perso, ma rende tutto ciò più sopportabile, immettendo una nuova speranza. A volte, essa sostituisce la cosa irrecuperabile con una cosa disponibile, oppure con una nuova prospettiva di vita.
     L’altro caso è quando si ha un fortissimo dolore fisico o psichico, che genera sofferenza. Chi non è stato bloccato da un dolore lancinante, da una malattia o da un accidente? La consolazione, sebbene non tolga la causa del dolore, lenisce la sofferenza mediante la presenza umana, la comprensione e il conforto. È come se si introducesse nuova linfa in una pianta, che si sta seccando.
     In tal modo, l’effetto della consolazione è il seguente: il sofferente trova conforto, riprende coraggio, si risolleva dal suo stato di prostrazione, realizza rassegnazione e pace riguardo al suo problema specifico e acquista possibilmente una nuova prospettiva della sua vita. Intanto, diventa anche egli stesso più sensibile nei confronti della sofferenza altrui.
     Chi non trova consolazione nella sua afflizione, spesso indurisce e diventa insensibile alle altrui sofferenze. […]

     Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Consolati_per_EnB.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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