FIGLI
E GENERAZIONI NEL LIBRO DI GIOBBE
.
Perché l’autore del libro di Giobbe ricordò solo i
particolari nomi delle sue tre figlie
di secondo parto e non i nomi dei figli maschi e di tutti i figli di primo
parto? Che cosa significano veramente tali nomi? Come ha fatto Giobbe a vedere
i suoi discendenti fino alla quarta
generazione? Queste sono alcune domande che scaturiscono confrontando
Giobbe 1 col capitolo 42.
Il seguente non è
uno studio facile per tutti i lettori, trattando di ebraico e greco. Tuttavia,
può essere un arricchimento per chi arriverà fino alla fine, traendovi
ammaestramento. [→ Lettera del
lettore sul sito]
.
1. FIGLI
E FIGLIE
■ Due differenti generazioni: Effettivamente
l’autore parlò relativamente a Giobbe e alla sua prima moglie di «sette figli e tre figlie» (Gb 1,2) e affermò
che essi erano poi tutti morti a
causa di una tromba d’aria (vv. 18s). E Giobbe stesso parlò con nostalgia di
loro: «Oh, fossi com’ero ai giorni della
mia maturità... quando l’Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me» (29,5).
Alla fine del libro, dopo che Dio aveva ristabilito
Giobbe, egli si prese probabilmente una seconda moglie ed ebbe da lei nuovamente
«sette figli e tre figlie» (42,13);
infatti, si parla di fratelli, delle sorelle e delle
sue conoscenze di prima di Giobbe (v. 11), ma non della prima moglie, che era
alquanto empia e che lo fece tanto penare (Gb 2,8s). È scritto: «Ed ebbe quattordicimila pecore, mille paia
di buoi e mille asine. Ed ebbe pure sette figli e tre figlie» (Gb 42,12s).
Come gli animali non erano gli stessi di
prima (i primi erano stati rubati), così vale per i figli (i primi erano
morti).
.
■ Il nome delle figlie: L’autore
riportò i nomi delle figlie, che in italiano sono stati tradotti così: Colomba, Cassia e Cornustibia (o Fiala di stibio; v. 14).
Oltre a evidenziare la bellezza, l’autore
affermò come cosa fuori del comune allora (solo i maschi ereditavano), che esse
furono nominate coeredi con i loro
fratelli (v. 15). Perché l’autore riportò il nome delle tre figlie (ebr. Jemîmāh, Qeṣîāh e Kërën-Happûk), derivate dal probabile
secondo matrimonio, e non quello dei maschi e neppure
quello dei figli oramai morti? Non lo sappiamo con certezza. Forse solo perché
i nomi di queste tre figlie erano reputati allora così particolari, erano generalmente
conosciuti nelle narrazioni e furono tramandati nel tempo (la storia del
tramandamento è alquanto bizzarra!). [→ Vero significato dei nomi
sul sito]
.
■ Ricordati per qualcosa: I
nomi di queste tre figlie di Giobbe furono ricordati dall’autore per la loro rara bellezza (Gb 42,15). La singolarità dei nomi, scaturita dalla
fantasia dei genitori (v. 14), ha certamente contribuito nel ricordarle. E
allora perché i figli maschi no? È difficile che i maschi vengano ricordati per
la bellezza... [...]
.
2. GENERAZIONI:
Per la scienza e nella Bibbia una
generazione è di circa 25 anni, ed
essa va dalla nascita di un individuo a quando egli probabilmente procreerà la
prossima generazione. Per questo è plausibile che Giobbe, essendo vissuto altri
140 anni dopo il ristabilimento (Gb
42,16), possa aver visto i suoi discendenti fino alla quarta generazione. [...]
.
L’ARTICOLO
COMPLETO SI TROVA SUL SITO…
[→
CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Figli_Gb_R12.htm] Solo dopo aver letto l’intero
scritto, voi
che rispondereste nel merito alle questioni
in esso
contenute? {Nicola Martella}
ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi
gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un
nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su
altri associati a esso. ► Per ricevere e-mail di notifica sulle novità, ISCRIVITI
ALLA MAILING LIST: https://groups.google.com/forum/#!forum/fede-controcorrente/join
.
*** Discuti questo tema
qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/figli-e-generazioni-nel-libro-di-giobbe/10154367946107990
Nessun commento:
Posta un commento