giovedì 4 luglio 2013

Antropologia sotto verifica

ANTROPOLOGIA SOTTO VERIFICA

1. ENTRIAMO IN TEMA: Dovendo approvare uno scritto in un gruppo, che gestisco, in Internet, l’ho letto. Di per sé tale scritto di Franco D’Antoni ricalcava le (più o meno) «quattro leggi spirituali». Egli, partendo dal senso della vita, parlò brevemente di questi aspetti, come fossero una piccola dogmatica: 1. Il piano di Dio; 2. L’uomo; 3. La caduta dell’uomo; 4. Cristo compì la redenzione; 5. La nuova nascita dell’uomo.
     Riguardo all’uomo, scriveva quanto segue: «Per eseguire questo suo piano, Dio creò l’uomo come un vaso in tre parti: il corpo, l’anima e lo spirito (1 Tessalonicesi 5,23). Il corpo è in relazione con il mondo materiale e accoglie ciò che è materiale. L’anima con le sua facoltà intellettuali è in contatto col mondo psichico e accoglie cose nell’ambito psichico. Lo spirito dell’uomo, la sua parte intima, celata, fu creata da Dio, perché l’uomo vi accogliesse Dio stesso e con Lui avesse famigliarità e lo adorasse (Giovanni 4,24). In sostanza l’uomo fu creato da Dio allo scopo di accogliere Dio col suo spirito e di essere con lui in relazione (Efesini 5,18)». {20-06-2013} Ed è di questo che vogliamo parlare qui di seguito, mostrando dapprima la discussione così come si è sviluppata.
     Mi aveva colpito che lui parlasse di «tre parti» dell’essere, ma poi descrivesse tre funzioni. Non si comprendeva neppure perché l’uomo dovesse accogliere «Dio stesso» solo col suo spirito e non con tutto il suo essere, come se l’essere umano potesse mai agire a compartimenti stagni e non nella sua interezza di essere fisico-spirituale, quindi con i suoi sensi, il suo intelletto e i suoi sentimenti.

2. ANALISI DELLE ASSERZIONI: Si fa sempre bene a ricordare le «quattro leggi spirituali» e a comunicare l’Evangelo. Faccio qualche osservazione:
     ● Si afferma nel punto 1: «Dio creò l’uomo come un vaso in tre parti: il corpo, l’anima e lo spirito». Tuttavia in Genesi 2,7 si parla di solo due «sostanze» (corpo e alito), da cui poi l’uomo divenne «un’anima vivente», ossia un essere vivente, quindi una «persona».
[…]
     ● Si afferma nel punto 4: «Allorché Cristo risorse dalla morte, divenne Spirito che dà la vita». E ancora: «Cristo... è diventato Spirito vivificante». Tuttavia, una tale opinione non si trova nella Bibbia. Mentre Adamo era una «anima vivente», ossia una persona necessaria di sostegno per vivere, di Cristo è scritto che «l’ultimo Adamo, è spirito vivificante» (1 Cor 15,45), ossia un essere spirituale, che trasmette vita. Il verbo essere (presente continuo) mostra che ciò non è avvenuto alla risurrezione in poi, ma lo è almeno dall’incarnazione in poi, se non da sempre. Infatti, è scritto del «Logos», quale «Dio presso Dio» prima dell’incarnazione: «In lui era la vita; e la vita era la luce degli uomini» (Gv 1,4).

3. LA DISCUSSIONE: Facciamo sempre bene a verificare fino in fondo le cose, che scriviamo, come i Bereani, «esaminando tutti i giorni le Scritture, per vedere se le cose stavano così» (At 17,11). Ringrazio i miei interlocutori, che mi hanno dato qui l’occasione di approfondire con loro il tema dell’antropologia biblica, sebbene io l’abbia affrontata sistematicamente già nelle mie opere pubblicate e in rete. Fa sempre bene sforzarsi a rispondere a nuovo alle obiezioni altrui. […]

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Antropol_verific_MT_AT.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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