lunedì 20 marzo 2017

Leggi degli uomini nelle chiese

LEGGI DEGLI UOMINI NELLE CHIESE
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1.  LEGALISMI VECCHI E NUOVI
     Il paradosso dei giudaizzanti: È una cosa ben triste, quando alcuni vogliono vivere sotto il regime legislativo mosaico, sebbene Cristo ci abbia liberato da esso, istituendo il nuovo patto. Così facevano i Galati allora, e così fanno i loro imitatori di oggi, che vogliono salvarsi per le opere della legge! Eppure è scritto che «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte» (Rm 8,2), come viene chiamata la legge mosaica. A coloro, che vogliono essere giustificati per la legge mosaica, Cristo non giova nulla (Gal 5,2) e sono scaduti dalla grazia (v. 4).
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     I nuovi «Mosè» nelle chiese: C’è un’altra cosa ben triste: i conduttori, che mettono nuove leggi nelle loro chiese, come se la «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2) non bastasse! Essi emettono coercitivamente ingiunzioni e divieti sui credenti e pretendono che essi ubbidiscano assolutamente a tali direttive, spesso arbitrarie e soggettive. Così facendo, appesantiscono le coscienze dei credenti, impediscono la comunione con altri credenti, pretendono di controllare le coscienze dei cristiani, come se lo Spirito Santo e la Parola di Dio non bastassero.
La nuova "legge" fai-da-te.
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     Attenzione ai nuovi paradigmi arbitrari: Così facendo, non si accorgono che stanno imitando scribi e farisei, che creavano nuovi consensi o riproponevano vecchie tradizioni che, in effetti, mettevano fuori uso la Parola di Dio (Mt 15,6). In tali casi, quando si comincia a insegnare dottrine, che sono precetti di uomini (Mc 7,7), vale il seguente rimprovero di Gesù: «Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini... Come sapete bene annullare il comandamento di Dio, per osservare la tradizione vostra!» (vv. 8s).
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     Attenzione ai nuovi clericalismi: C’è sempre il rischio che i conduttori si trasformino da curatori del gregge, che creano nei credenti volontarietà, in coloro che signoreggiano le pecore del Signore (1 Pt 5,2s). Questo è l’inizio del clericalismo nelle chiese. Allora tali moderni Diotrefe si ergono ad autorità indiscussa, che non ammettono alcuna decisione personale dei credenti in campo spirituale e morale, pena una pesante disciplina e l’ostracismo. Infatti, Giovanni lamentava di Diotrefe che «non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori della chiesa» (3 Gv 1,9s). Tale leva dell’ostracismo era già stata usata dai Giudei (cfr. Gv 9,22.34s; 12,42; 16,2).
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2.  ALCUNI APPROFONDIMENTI: [→ Sul sito]
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[→ CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Leggi_chiese_Sh.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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