giovedì 2 novembre 2017

Protezione per speranzosi e fiduciosi

PROTEZIONE PER SPERANZOSI E FIDUCIOSI
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«Egli è lo scudo di tutti quelli, che sperano in lui» (Salmo 18,30).
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Questa affermazione di fede si trova tra altre parole, quando Davide «rivolse all'Eterno le parole di questo cantico, nel giorno in cui l'Eterno lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul» (v. 1). Per decenni si trovò fra l’incudine e il martello: da una parte Saul che cercava di stanarlo col suo esercito e di ucciderlo, dall’altra le popolazioni pagane che lo avversavano. Molte furono le battaglie, in cui Davide combatté. Senza scudo ogni combattente era esposto alla violenza del proprio avversario e sarebbe caduto sfinito in un tempo relativamente breve. Quindi Davide sapeva ciò, che diceva. Fu poi l’Eterno, che lo soccorse e gli permise di arrivare a quel ruolo e a quella posizione, che Dio gli aveva promesso. E la speranza è proprio l’attesa del compimento delle promesse di Dio. Perciò, anche un altro salmista poté dire: «Tu sei il mio rifugio e il mio scudo; io spero nella tua parola» (Sal 119,114); qui si tratta della parola data da Dio, della sua parola d’onore, quindi della sue promesse.
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Se nel Salmo 18 lo scudo era connesso alla speranza, in altri brani è un simbolo della fede, ossia della fiducia in Dio e nella sua opera. Paolo presentò ai credenti la completa armatura di Dio, affinché potessero tener testa al nemico nel giorno malvagio, dopo aver compiuto ogni proprio dovere di soldato del Signore (Ef 6,13). Tra altre cose, ingiunse: «Prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno» (v. 16). Si tratta della fede quale scudo, atto a parare le saette infuocate del male e dell’avversario malvagio.
     Laddove Dio è il nostro scudo, possiamo attendere speranzosi e fiduciosi che Egli ci darà la vittoria. Giovanni scriveva ai giovani nella fede: «Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi, e avete vinto il maligno» (1 Gv 2,13s). E ancora: «Infatti, tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria, che ha vinto il mondo: la nostra fede» (1 Gv 5,4).
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{Nicola Martella}
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