sabato 14 giugno 2014

La pecora caparbia e il dovere verso le altre



LA PECORA CAPARBIA E IL DOVERE VERSO LE ALTRE

Dovresti continuamente occuparti delle pecore caparbie, che si sono allontanate volontariamente dal gregge e, se trovate, non vogliono tornare, ma occupano lungamente il tuo tempo e le tue energie, senza alcun risultato?

1. IL CASO BIBLICO
     Gesù riportò la seguente similitudine, per illustrare la gioia di Dio salvatore verso chi si converte: «Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico che egli si rallegra più per questa che per le novantanove che non si erano smarrite» (Mt 18,12s). Come il pastore non vuole che la sua pecora perisca, così neppure il Padre celeste vuole che si perdano «questi piccoli» (v. 14); questo dev’essere pure il sentimento dei conduttori di chiesa.
     Perdere l’orientamento ha tante cause (disattenzione, distrazione, imperizia, poca cautela, ecc.), ma in genere nessuno si smarrisce di propria volontà. Che fare, però, quando una pecora si allontana volontariamente dal gregge e lo fa magari più di una volta? Dovrà il pastore lasciare le altre pecore da sole, in pericolo, per andare a cercare quella smarrita? Una siffatta pecora la si può legare e, se rimane caparbia, la si può vendere o addirittura ucciderla per mangiarsela. A un certo punto, ogni pastore si rende conto che ha un dovere verso le altre novantanove pecore.
     Le persone non sono come le pecore, hanno un senso di auto-determinazione e di volontà. A volte tali credenti se ne vanno deliberatamente dalla comunità e, quando cercate, non sempre vogliono tornare. Eppure può succede che una tale «pecora» richieda l’investimento di molto tempo e di grandi energie; e a volte succede che dica alle guide della chiesa: «Lasciatemi in pace e non cercatemi più!». Intanto, ha consumato tempo ed energie utili per aiutare le altre 99, che ha spesso trascurato, per assecondare la centesima caparbia. Vi pare saggio?
 

2. ENTRIAMO IN TEMA
     Quale conduttore non conosce il caso di credenti, a cui si è data tanta cura pastorale, ma che alla fine, come delle pecore caparbie e ribelli, hanno voluto continuare a vivere nel peccato, in cui sono incappati, hanno rifiutato ogni ammonizione e, infine, si sono allontanati dal «gregge»? Abbiamo continuato a rincorrere tali credenti, a pregare per loro, a esortarli ad abbandonare il loro peccato e a ritornare all’«ovile», ossia nella comunione fraterna. Tutto ciò non è servito a nulla, se non ad avere notti insonni, tristezza nel cuore e a continuare a occupare tempo in preghiera. La cosa triste è che proprio tali persone snaturano la realtà dei fatti dinanzi ad altri e fanno passare se stesse come i «buoni» (vittime) e proprio coloro, che le hanno curate, come i «cattivi» (carnefici). Purtroppo, spesso contattano i credenti della chiesa, raccontano la loro falsa interpretazione dei fatti e seminano dubbi e sospetti negli altri verso le guide della chiesa. Si spera in un cambiamento e in un ravvedimento, ma col tempo tutto si incancrenisce di più. Tali persone, pur vivendo nel peccato, vogliono un Dio a propria immagine, che le ami e le benedica, pur vivendo esse nella ribellione e nella disubbidienza. Eppure la diagnosi biblica è chiara: chi persiste nel peccato, non ha conosciuto Dio. «Ognuno, che permane in Lui, non sta a peccare; ognuno, che sta a peccare, non l’ha visto né l’ha conosciuto» (1 Gv 3,6).

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 3. Quando manca il pentimento; 4. La dinamica della caparbietà; 5. Il momento di smettere di rincorrere; 6. Attenzione al contagio; 7. Quando si è fatto oltre il dovuto; 8. Badare al resto del gregge.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Pecora_caparbia_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.


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