martedì 7 aprile 2015

La Bibbia insegna il vegetarianismo?



LA BIBBIA INSEGNA IL VEGETARIANISMO?

1. ENTRIAMO IN TEMA: Massimo Salani, docente di religione cattolica, molto interessato all’alimentazione nelle religioni, mi ha chiesto informazioni sulla prassi delle denominazioni protestanti, specialmente sulla prassi alimentare della Chiesa Battista. Personalmente sono un esegeta e, quindi, anche se fossi un esponente della Chiesa Battista, non sarei comunque interessato ad aspetti confessionali sul tema delle regole alimentari.
     [...] Chiunque faccia un’attenta analisi scritturale puramente esegetica e senza preconcetti ideologici, deve necessariamente concludere che né la teocrazia d’Israele, né il giudaismo intertestamentario, né Gesù, né il cristianesimo apostolico conoscevano o insegnavano il vegetarianismo. Questa è una dottrina estranea a tale sfera culturale e religiosa. Infatti, il vegetarianismo deriva dall’induismo e dal buddismo (religioni dell’India).
 

2. NELLA STORIA PRIMORDIALE: [sul sito]
3. NEL RESTO DELL’ANTICO TESTAMENTO: [sul sito]
4. AI TEMPI DI GESÙ: [sul sito]

5. NELL’EPOCA APOSTOLICA: Dio non si fece scrupoli a mostrare a Pietro in visione animali (addirittura impuri) e a comandargli: «Lèvati, Pietro; ammazza e mangia» (At 10,13; 11,7).
     Durante il Concilio di Gerusalemme, non fu posto un divieto a mangiare carne, ma furono date alcune regole salutiste: i cristiani gentili dovevano astenersi «dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate» (At 15,29).
     L’apostolo Paolo menzionò come cosa scontata che i cristiani mangiassero carne e andassero al mercato per comprarne; interpellato, diede questa ingiunzione: «Mangiate di tutto quello che si vende al macello senza fare inchieste per motivo di coscienza. […] Se qualcuno dei non credenti v’invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza» (1 Cor 10,25.27). L’importante era mangiare «di una cosa con rendimento di grazie» (v. 30). Inoltre, «tutto quello, che Dio ha creato, è buono, e nulla è da riprovare, se usato con rendimento di grazie; perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera» (1 Tm 4,4s).

6. IL CASO SPECIFICO DELLE CULTURE DIFFERENTI: [sul sito]

7. PRINCIPI DERIVATI PER ONNIVORI E VEGETARIANI: Sebbene al tempo del NT la questione fra onnivori e vegetariani non si poneva, ma solo fra due specie di onnivori, penso che il principio di Paolo, che lui pose all’inizio di tale trattazione, possa valere anche qui: «L’uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi. Colui, che mangia di tutto, non disprezzi colui, che non mangia di tutto; e colui, che non mangia di tutto, non giudichi colui, che mangia di tutto: perché Dio l’ha accolto» (Rm 14,2s).
     Il «forte» (chi mangia di tutto) sviluppa spesso una certa arroganza, con cui considera singolare la scelta del «debole» e, con sufficienza e insensibilità, lo disprezza (cfr. vv. 15s.20); raramente però fa della sua dieta alimentare un’ideologia filosofica o religiosa. Dall’altra parte, uno dei problemi nasce laddove il «debole» (chi non mangia di tutto) fa della sua scelta non solo uno stile di vita personale, ma una militanza ideologica e una strumentalizzazione «purista», rivestita di elementi filosofici o religiosi, da far valere in modo massimalista contro gli altri. Proprio i «deboli» possono sviluppare, per contrappasso, uno spirito di superiorità e, quindi un «fondamentalismo» tale da considerare i cristiani onnivori non proprio degni del regno di Dio. Per questo Paolo insistette nel dire: «Dio l’ha accolto». Egli mostrò che gli accenti del nuovo patto stanno altrove: «Il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e allegrezza nello Spirito Santo… Non disfare, per un cibo, l’opera di Dio» (vv. 17.20).

8. CONCESSIONE E CONSUMISMO: [sul sito]

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Vegetarianismo_BB_Sh.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

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