giovedì 18 novembre 2010

Confronto con una seguace della teologia riformata

CONFRONTO CON UNA SEGUACE DELLA TEOLOGIA RIFORMATA

Avevo scritto a una credente per farle i complimenti per quanto gestisce in rete. Ammetto che in quei giorni non mi sarei sognato di dover parlare con qualcuno di calvinismo e affini. Tuttavia, lei mi fece anche presente di gestire un sito «di stampo riformato, ciò che nel tuo sito chiami “sovrastrutture dottrinali”, ma contiene un po’ di tutto riguardo a ciò che concerne il cristianesimo, l’apologetica, ecc.». Spontaneamente ne è nata una discussione, a cui non ho potuto sottrarmi.
     Le risposi quanto segue. Quanto all’essere «riformato», come in altre cose (carismatici, avventisti, darbisti, giudaisti, ecc.), ho conosciuto chi nutre pacatamente le sue convinzioni e chi ne fa un cavallo di battaglia e una discrimina essenziale e vede me (e altri) come un campo di conquista. Sono abbastanza «tollerante» verso i primi, ma molto severo verso i secondi, essendo essi ideologi.
     Spontaneamente ne è nato un dialogo interessante con la mia interlocutrice. Abbiamo concordato la pubblicazione di questo dialogo, usando per lei uno pseudonimo. Questo confronto palesa abbastanza bene come funziona la percezione delle cose e il ragionamento di chi vive con una mentalità calvinista all'interno di una sovrastruttura, basata sulla «doppia predestinazione». [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Teologia_riformata-cfr_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



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