lunedì 12 settembre 2011

Un buddista psicologicamente affascinato da Gesù

UN BUDDISTA PSICOLOGICAMENTE AFFASCINATO DA GESÙ

[...] 2.  APPROCCIO BUDDISTA A GESÙ: (Un buddista mi ha scritto quanto segue:) Ho avuto il tuo indirizzo cercando in internet e scrivendo a siti evangelici. Scusa se non mi sono presentato, sono un uomo di 47 anni, musicista, musico-terapista e tra poco spero di laurearmi in psicologia sperimentale. Sono di religione buddista da oltre 25 anni, ma per fortuna la mia religione non m’impedisce di studiare e anche credere all’insegnamento di Gesù. Inoltre per motivi professionali (ho in cura dei vecchi parroci in alcune residenze per anziani) sono spessissimo coinvolto in attività religiose cattoliche, ad esempio ormai suono a messa almeno 2 volte a settimana da almeno 3 anni. Ho anche composto alcuni canti per la messa sui quali il Vescovo di Fiesole (lui sa che non sono Cattolico) ha dato il consenso di essere suonati (almeno nella piccola chiesetta della residenza).
     Comunque non è questo che mi spinge a cercare, ho uno scopo fondamentale su cui farò pure la tesi in psicologia specialistica. M’interessa la relazione tra credenza e stile epistemico (stile di apprendimento e rappresentazione interna della realtà). In sostanza l’uomo per operare il bene deve sconfiggere l’ignoranza e l’oscurità che da sempre lo circonda. Quello che un uomo crede è la premessa del suo destino, per cui conoscere bene la propria forma mentis e confrontarla con quella degli altri è un esperienza ineludibile e molto importante per fondare un bene comune.
     Ci sono cose del cristianesimo che mi hanno molto appassionato, mentre altre su cui mi sento molto critico e su le quali ho molta avversione perché le ritengo rischiose per l’uomo come ad esempio il credere aprioristicamente e in maniere acritica a una realtà separata tra creato e creatore, tra Divino e umano, tra spirito e materia, tra buoni e cattivi, tra inferno e paradiso, anche perché se esiste una realtà universale, una totalità, un unica sede d’amore universale non può che essere interconnessa e interdistinta e non frammentata o separata. Se si legge il Vangelo Copto di Tommaso (cosi è chiamato almeno in internet dove sono riuscito a trovarlo in siti più o meno attendibili) si nota uno stile molto interconnessionista tra l’altro molto simile a ciò che spiega il Buddismo. Non sono un esperto di archeologia religiosa, ma mi piacerebbe un po’ indagare su questo vangelo che trovo particolare, è anche un mio modo per cercare un aspetto meno ritualistico e temporale per entrare più profondamente nella psiche umana dell’insegnamento di Gesù. Forse questi miei ragionamenti possono sorprenderti, ma io riesco a rispettare e amare molto più Gesù da buddista e psicologo che seguendo la prassi convenzionale che anzi mi pone molte perplessità. Scusa la mia insaziabile sete di sapere ma per mia fortuna o sfortuna non so, ho molte persone con varie perplessità di vita che mi chiedono una mano e anche molti giovani spesso anche stranieri che chiedono e vogliono sapere. Ho il dovere di mantenere viva, vitale, aperta e fresca la mia fede. Grazie della tua attenzione.
     Altri punti dell’articolo con mia risposta: 1. Partendo da un evangelo gnostico; 3. Osservazioni e obiezioni (Monismo e panteismo; L’approccio biblico: Rivelazione e timor di dio; La prospettiva biblica: Cristo è cardine e riconciliatore della realtà)… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Buddista_affasc_Gesu_OiG.htm ] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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