giovedì 31 maggio 2012

Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé? Parliamone


VOGLIONO UN «RISVEGLIO», SENZA COMINCIARE DA SÉ? PARLIAMONE

In questo luogo discutiamo l’articolo «Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé», ossia con una riforma morale. Esso poteva portare semplicemente anche il titolo «“Risveglio” e morale», oppure «“Risveglio” spirituale e riforma morale».
     Abbiamo visto che il termine «risveglio» è pressoché assente nella Bibbia, se non per indicare occasionalmente la risurrezione finale (lo stesso «resuscitare» significa «suscitare di nuovo, risvegliare»). Tuttavia è diventato un termine alla moda, che ognuno riempie a suo piacimento.
     Abbiamo pure visto che l’azione del «risvegliare (specialmente lo spirito degli uomini)» avviene come segue: ▪ 1. Ha sempre come autore Dio. ▪ 2. Avviene in seguito alla proclamazione della Parola di Dio. ▪ 3. Non è un’azione di massa, ma sono sempre singoli cuori a venir convinti mediante un pentimento personale, i quali poi diventano strumenti di «risveglio» per altri con l’esempio e l’impegno. ▪ 4. Non è mai un fenomeno mistico e irresistibile, ma è sempre basato sul convincimento personale e che porta a un risvolto pratico (p.es. mettersi all’opera).
     Il tema principale dell’articolo è il seguente: Come è possibile che coloro, che si fanno promotori di un «risveglio» di tipo mistico, irresistibile e di massa, poi falliscano proprio nelle questioni morali? Come è possibile che coloro, che si fregiano di grandi carismi dello Spirito, mostrino poi, nella pratica, una grande carenza del «frutto dello Spirito»? Nell’articolo tale contrasto è stridente.
     È questo un segno del tempo della fine, in cui si hanno le forme della devozione, pur avendo messo sotto naftalina la sua dinamica? (2 Tm 3,1-5). Si crede così di poter pareggiare l’assenza della necessaria irreprensibilità (specialmente nelle guide delle chiese) mediante un eccesso d’ideologia misticheggiante?
     Purtroppo, guardando la maggior parte dei contributi, bisogna constatare che i lettori non hanno voluto dibattere tanto di «risveglio» e morale, ma della relazione fra Israele e la chiesa. Converrebbe quasi cambiare il titolo della discussione. Constato che la cosiddetta «teologia della sostituzione», ossia d’Israele con la chiesa, è molto più diffusa di quanto immaginassi; il suo ovvio metodo è la spiritualizzazione mediante l’allegoria.
     Seguono inoltre i seguenti punti: I contributi dei lettori, finora elaborati, e le miei eventuali risposte.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Voglio_risveglio_Mds.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



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