martedì 17 dicembre 2013

Dio non ci lascia così, come siamo!



DIO NON CI LASCIA COSÌ, COME SIAMO!

Qualcuno ha scritto: «Dio ci ama così come siamo! Gli altri ci amano solo, se rispondiamo alle loro attese!». In tale asserzione c’è del vero.
     Tuttavia, ciò sarebbe solo una parte della verità. Infatti, Dio ci ama così come siamo, ma non ci lascia così come siamo!

1. PERSONE TRASFORMATE
     Dio chiamò alla fede Abramo, quando era un pagano. Lo chiamò alla grazia così com’era, poi fece con lui un lungo cammino, perché Abramo confidasse in lui e svestisse le sue passate abitudini, il suo stile di vita di pagano. Infine, Abramo si fidava così dell’Eterno, che quando Questi gli comandò di sacrificargli il figlio, l’erede, il patriarca non dubitò: «Per fede Abramo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: “È in Isacco che ti sarà data una discendenza”. Abramo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione» (Eb 11,17ss).
     Similmente accadde con Giacobbe, il quale credeva di tenersi a galla con i suoi imbrogli. Poi, dovette scappare lontano per salvarsi la pelle. Dio allora lo chiamò, promettendogli protezione e benedizione. Alla fine del percorso di vita, troviamo un uomo maturato nella fede, che fu in grado di lasciare un’eredità di fede e benedizioni ai suoi posteri fino all’ultimo respiro. «Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone» (Eb 11,21).
     L’Ebreo Saulo stava recandosi a Damasco per perseguitare i cristiani (At 9,1s). Il Signore Gesù gli si rivelò per strada, sconvolgendo la sua vita, chiamandolo al suo servizio (vv. 3ss) e facendone uno strumento, da lui eletto per portare il suo nome davanti ai Gentili, ai re, ed ai figli d’Israele (v. 15). Egli divenne l’apostolo Paolo e personalmente testimoniò: «E, ultimo di tutti, [Cristo] apparve anche a me, come all’aborto; perché io sono il minimo degli apostoli; e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato l’assemblea di Dio» (1 Cor 15,8s). Egli portò l’Evangelo, il messaggio dell’amore e della grazia di Dio dappertutto.
     Questi sono solo alcuni casi, fra tanti, di come Dio abbia amato e chiamato le persone così com’erano, non lasciandole così, ma trasformando la loro vita.

Qui abbiamo riportato solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito: 2. La grazia e l’amore, che trasformano; 3. La santificazione necessaria.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Dio_non-lascia_cosi_Avv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


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