sabato 28 dicembre 2013

Prendi il punto di vista più alto



PRENDI IL PUNTO DI VISTA PIÙ ALTO

1. ENTRIAMO IN TEMA
     Le locuzioni «punto di vista» o «modo di vedere» non esistono nella Bibbia, essendo espressioni abbastanza moderne. Tuttavia, c’è tale realtà, sebbene espressa diversamente. Ognuno ha le sue «ragioni» (cfr. Giobbe 13,6; 16,21; 33,5; Isaia 14,21; Geremia 12,1), i suoi «argomenti» (Giobbe 23,4; 32,11) e quanto possa dire a sua difesa (Atti 22,1; 24,10; 25,7; 26,1.24; 1 Corinzi 9,3; 2 Timoteo 4,16). Ci sono anche cose che si giudicano o si ritengono (reputano, stimano, ecc.; Romani 8,18; 1 Corinzi 4,9; Filippesi 3,7s; 2 Pietro 1,13) e «proposte», che vengono accettate o rifiutate da altri (Atti 6,5; 15,19ss).
     Il proprio punto di vista delle cose resterà pur sempre limitato. Pensiamo a un maestro che manda i suoi discepoli in una camera buia, dove c’è un elefante, per tastare l’animale e dire ognuno che di cosa pensa si tratti. Ognuno parlerà in funzione ci ciò, che ha tastato e di ciò che si è convinto che esso sia. Ciò mostra la limitazione dei singoli punti di vista soggettivi, della necessità del confronto fra i diversi punti di vista (qui dei discepoli) e della corrispondenza con chi conosce la verità (qui il maestro).
     Quando si è spiritualmente disorientati, si va avanti come in questa descrizione: «Andiamo tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pieno mezzogiorno come nel crepuscolo» (Isaia 59,10). Come disse Paolo agli ateniesi, il Signore fa del bene agli uomini, che non conoscono la rivelazione biblica, «affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi» (Atti 17,27).
            Il proprio punto di vista può essere giusto solo soggettivamente. Infatti, è scritto: «La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è saggio» (Proverbi 12,15). Un punto di vista arbitrario ha amare conseguenze. Infatti, «c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte» (Proverbi 16,25). A ciò si deve la raccomandazione della sapienza a prendere il punto di vista di Dio. «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa» (Proverbi 3,5ss).

Sul sito seguono i seguenti punti: 2. Alcuni casi particolari; 3. Aspetti conclusivi.
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