giovedì 24 luglio 2014

Chi è a posto con la sua coscienza, non pecca?



CHI È A POSTO CON LA SUA COSCIENZA, NON PECCA?

La questione è la seguente: A chi pecca per ignoranza o per errore, non si può imputare una colpa? Chi si sente a posto con la propria coscienza, significa che non ha peccato? Partiamo da ciò, che mi ha scritto un lettore. Poi, faremo seguire le nostre analisi.

 
1.  LE QUESTIONI: Ciao Nicola, di recente è venuto fuori questo argomento, parlando con un fratello, che ha sicuramente una preparazione biblica migliore della mia. È una persona stimata da molti, fuori e dentro l’assemblea, spesso attiva nella predicazione o nella guida di studi. Stavo quindi cercando di ritrovare sulla Parola quali fossero i versi, che parlano del peccato per ignoranza, e stavo riflettendo sulla cosa e sulle conseguenze, a cui può portare questo pensiero. Proprio valutando le conseguenze, mi è venuta in mente «Fede controcorrente» e ho pensato sarebbe buono sviscerare pubblicamente il problema, perché anche altri si potranno trovare davanti a questo pensiero.
            Venendo all’argomento, faccio una breve premessa: stavo parlando con questo fratello e cercavo di fargli notare un suo comportamento di maldicenza, a mio avviso molto grave, che ha avuto nei confronti di un altro fratello. Non entro oltre nel merito del nostro discorso, né m’interessa ora valutare, se io avessi ragione o torto sul suo comportamento, basta sapere questo. La sua risposta è stata la seguente: «Io sono a posto in coscienza mia. Se io ho agito, rimanendo a posto con la mia coscienza, allora non ho peccato». Ha poi spiegato la sua posizione dicendo che: «Ad esempio, chi è nel cattolicesimo e venera Maria, non sta peccando, perché lo fa per ignoranza, ma fa la cosa giusta in coscienza sua».
            Le affermazioni mi hanno lasciato, sul momento, veramente allibito. E ho risposto alla prima affermazione, dicendogli che il peccato lo commettiamo contro Dio, non contro la nostra coscienza. È una mancanza che abbiamo nei confronti di Dio, non possiamo basarci sulla nostra coscienza, che è corruttibile e ignorabile. Poi, al suo esempio ho risposto che si tratta di «idolatria», che è chiaramente peccato. Purtroppo l’argomento si è chiuso velocemente e non abbiamo potuto proseguire.
            Riflettendo sul discorso, ho poi capito che, se uno giudica il peccato in questo modo, rischia di crearsi una sua propria legge, una sua realtà; e gli verrà quasi impossibile ammettere errori, se questi coincidono con le leggi della sua coscienza. Tanto più mi chiedo come questo si possa conciliare con il piegare le proprie ginocchia davanti a Dio, riconoscendosi mancanti nei suoi confronti, non nei nostri. Mi sembra una relativizzazione del concetto di peccato, e quindi di errore, che non è più assoluto, perché commesso nei confronti di Dio (o di una legge esterna), ma relativo, perché deve rispondere soltanto alla propria coscienza. Io credo che tutto questo possa portare realmente a conseguenze pericolose.
            Per sdrammatizzare e semplificare un po’, mi chiedo cosa succederebbe, se una persona facesse questo ragionamento a un vigile: «Lei ha tenuto una velocità di 90km/h in questo centro abitato, le devo ritirare la patente». «Ma, davvero, io non lo sapevo che fosse un centro abitato; ero tranquillo in coscienza mia, quindi la patente me la tengo».
            Nicola, cosa ne pensi, sto per caso sbagliando qualcosa io nel mio giudizio? Come potrei rispondere con efficacia? E quali conseguenze pensi potrebbero risultare da questo pensiero?
            Ho pensato che questo argomento potesse essere utile alla discussione collettiva. Spero che possa essere di tuo interesse e possa portare beneficio anche ad altri eventuali lettori. {D. N.; 26-01-2011}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo sul sito
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Coscienz_pecc_EnB.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

*** Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/chi-%C3%A8-a-posto-con-la-sua-coscienza-non-pecca/10152643476617990

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