venerdì 4 luglio 2014

«Pace!» è il saluto cristiano? Parliamone



«PACE!» È IL SALUTO CRISTIANO? PARLIAMONE

Qui di seguito discutiamo l’articolo «“Pace!” è il saluto cristiano?». In esso abbiamo visto che nel NT ci sono svariati modi di salutare e che «pace!» è soltanto uno dei tanti. Abbiamo visto che «pace!» da solo era inusuale, ma ricorreva «pace a te!» (solo in 3 Gv 1,15) e «pace a voi [tutti]!», sebbene meno di quanto ci si aspetti. Nei saluti scritti ricorre «Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo» (qui la grazia ha priorità e la pace ne è l’efflusso), ma difficilmente tale formula era usata nella vita quotidiana, quando ci si salutava.
     Nell’articolo abbiamo constatato che nel NT il saluto «pace (a te, a voi)!» è statisticamente bassissimo. Il saluto «grazia a voi e pace…» è quello più ricorrente; tuttavia, oggigiorno, sfido a trovare un solo credente, che sia abituato a usare formula di saluto, incontrando qualcuno
     Abbiamo visto che nel NT è abbastanza ricorrente la formula «salute!», usata dall’angelo, da Gesù, da Giuda, dalle guardia, dagli apostoli e dalla chiesa di Gerusalemme, dal procuratore Felice, da Giacomo e da Giovanni.
     I modi di salutare nella Bibbia sono vari e dipendono dal tempo, dal luogo, dalla cultura e dalle circostanze. Qui di seguito aggiungo qualche nota sulle formule di saluto nell’AT.
     Ad esempio è scritto: «Mosè uscì a incontrare il suo suocero, s’inchinò, e lo baciò; s’informarono reciprocamente della loro salute, ed entrarono nella tenda» (Es 18,7). All’incontro, chiedere della salute degli altri (Gdc 18,5), significa appunto salutare.
     Davide mandò a Nabal, tramite terzi, il seguente saluto: «Salute! E pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che ti appartiene!» (1 Sm 25,6; lett. lëchāj «alla vita» o «vivi o «vivi o possa tu vivere [a lungo]»).
     Uno dei saluti menzionato nell’AT è jechî le`olām «viva egli per sempre (o possa egli vivere in perpetuo» (cfr. 1 Re 1,31); oppure nella versione aramaica troviamo le`olemîn chë «vivi per sempre (o possa tu vivere in perpetuo» (Dn 2,4; 3,9; 5,10; 6,6[7].21[22]). Come si vede, ogni tempo aveva il suo modo di salutare.
     Si noti che lo stesso saluto šelām! (aram.), che letteralmente intendeva «prosperità, pace», era inteso nel senso di «salute!», come viene tradotto (Esd 4,17). Così la locuzione šelāmā’ kollā’! (aram.), che letteralmente significa «con ogni prosperità o pace», è tradotta con «salute perfetta!» (Esd 5,7); noi diremmo oggi «[ti auguro] ogni bene!».
     Concludo affermando che nella Bibbia non esiste un «saluto cristiano» per eccellenza, ma che nel NT sono riportati diversi tipi di saluto. Non esiste neppure un comandamento, che imponga un certo «saluto biblico». Quindi, ogni cristiano rigenerato può salutare così, com’è più confacente per la sua coscienza, la sua cultura d’appartenenza, la sua indole, il suo paese d’origine e quant’altro (libertà, scelta, ambiente, ecc.).
     Ognuno può salutarmi nei modi leciti, che vuole. Basta che non voglia impormi la sua formula di saluto e non pretenda che essa sia il «saluto biblico»! Chi mi saluta con «pace!», gli risponderà «pace a te!» o «šalôm [lekah]!». A chi mi saluta con «possa tu vivere in perpetuo!», magari gli risponderò con «possa prosperare l’anima tua!». A chi mi saluta con «salute!», gli risponderà «salve!». Mi sta bene anche un «buon giorno!» (o buona sera!) o un «ciao!».

Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Pace_saluto_Avv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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