mercoledì 2 luglio 2014

«Pace!» è il saluto cristiano?



«PACE!» È IL SALUTO CRISTIANO?

1. ENTRIAMO IN TEMA: Non ho nulla contro chi saluta il prossimo con «pace!», né tento meno contro chi lo fa con me. Augurare del bene al prossimo, è sempre positivo. Ho qualche problema con chi afferma che «pace!» sarebbe il saluto biblico, e cioè l’unico veramente valido, e che, quindi, bisognerebbe usarlo assolutamente. Chi non lo usa, sarebbe in qualche modo poco biblico, se non addirittura fuori dottrina.
     Perciò, non è mia intenzione polemizzare qui con chi usa il saluto «pace!». Per me ognuno può usare il saluto, che più ritiene opportuno nel suo ambiente, secondo la sua indole e la sua provenienza culturale e fideistica, basta che rientri nel canone delle cose onorevoli (Fil 4,8). Chi saluta con «pace!», non ha di più degli altri; chi non lo usa, non ha di meno.
     Nella seguente analisi ci limitiamo al NT, essendo che ci interessa sapere soltanto se «pace!» sia il saluto cristiano. Nell’AT troviamo una realtà molto articolata e variegata, a seconda dei tempi, dei luoghi e delle circostanze. Per una corretta analisi bisogna soltanto limitarsi al saluto «pace (a te, a voi)!».

2. AUGURARE PACE E DINTORNI: Chiaramente nel NT esiste il saluto «pace!», molto usuale nel giudaismo, ma meno di quanto ci si possa aspettare nel NT. Troviamo eirḗnē soi «pace a te!» (solo in 3 Gv 1,15) ed eirḗnē hymĩn «pace a voi!». È solo di questi imperativi, usati per il saluto, che si può fare conto per una corretta analisi; sarebbe qui fuorviante usare altri brani, in cui si parla di pace (p.es. Gv 14,27; Ef 2,17).
     Gli Evangeli non ci riportano nessun caso, in cui Gesù avesse usato il saluto «pace (a te, a voi)!», mentre era in vita. Egli lo usò solo dopo la sua risurrezione e lo rivolse ai suoi apostoli in una specifica situazione, in cui essi erano nel lutto e nella costernazione (Lc 24,36; Gv 20,19s.26). Inoltre, Pietro, scrivendo ai Giudei cristiani augurò loro quanto segue: «Pace a voi tutti, che siete in Cristo» (1 Pt 5,14).
     Nelle lettere troviamo altri tipi di saluti, ad esempio: «Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo» (Rm 1,7; 1 Cor 1,3; 2 Cor 1,2; Gal 1,3; Ef 1,2; Fil 1,2; Col 1,2; 1 Ts 1,1; 2 Ts 1,2; Flm 1,3; cfr. Ap 1,4). Come si vede, l’enfasi maggiore sta sulla grazia (accentuazione per posizione), il cui efflusso è la pace. Questa priorità si trova anche qui: «Grazia e pace vi siano moltiplicate» (1 Pt 1,2); e qui: «Grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore» (2 Pt 1,2). Leggiamo pure: «Misericordia, pace e amore vi siano moltiplicati!» (Gd 1,2).
     Come si vede, il saluto «pace (a te, a voi)!» è statisticamente bassissimo. Il saluto «grazia a voi e pace…» è quello più ricorrente. Onestamente, oggigiorno, chi è abituato a usare un tale saluto così o nella sua formula completa?

Come vedremo nel resto dell’articolo, il saluto «salve!» o «salute!» era molto diffuso al tempo di Gesù e degli apostoli e molto ricorrente nel NT.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 3. Salve o salute; 4. Approfondimenti; 5. Aspetti conclusivi.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Pace_saluto_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


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