giovedì 1 gennaio 2015

Incontrarsi da cristiani a Capodanno? Parliamone



INCONTRARSI DA CRISTIANI A CAPODANNO? PARLIAMONE


Qui di seguito discutiamo l’articolo «Incontrarsi da cristiani a Capodanno?». Alcuni rendono i loro gusti soggettivi norma oggettiva per tutti, e cioè anche nelle cose, di cui la Scrittura non afferma nulla di diretto e di chiaro, lasciando libertà. Io non sono tagliato per i festeggiamenti di alcun genere e non credo che esistano per i cristiani gentili giorni particolari (Rm 14,5). Tuttavia, non si può per questo strumentalizzare la Parola di Dio, per adeguarla ai propri gusti, visto che è chiesto di tagliarla rettamente (2 Tm 2,15).
     Ci sono cose lecite, ma non sempre sono utili né sempre edificano gli altri, ma al contrario possono creare dipendenze (1 Cor 6,12; 10,23); ce ne sono altre, però, che edificano e aiutano la comunione fraterna. Chiaramente non bisogna fare della libertà un arbitrio per la malizia e il male (1 Pt 2,16). Se ci sono modi illeciti e sbagliati di fare le cose, ce ne sono anche di leciti e corretti.
     Dio nell’AT e Gesù nel NT non hanno rimproverato Israele, per aver creato feste come quella dei Purim e quella della Dedicazione (o delle Luci), che non erano contemplate nella legge mosaica; Gesù partecipò a tutte le feste giudaiche senza farsi scrupolo. Tale principio vale anche per le feste civili odierne, fissate dalla legge dallo Stato italiano, come il Capodanno; lo si può passare insieme ad altri credenti alla gloria di Dio. Anche tali feste non stanno nella legge dell’antico o del nuovo patto, ma non disonorano Dio, se vissute in modo giusto e corretto.
     Tuttavia, i massimalisti fanno di tutta l’erba un fascio. Elencano presunte e false derivazioni mitologiche e pagane dell’attuale Capodanno, che è invece una convenzione prevista dalle leggi dello Stato, per dividere un anno dall’altro. Poi, buttano via il bimbo con tutta l’acqua sporca, ipotizzando che i credenti radunati, per ringraziare e lodare Dio, daranno sfogo alla loro carne e commetteranno peccati gravissimi. I massimalisti, avendo essi stessi la coscienza contaminata, schizzano il loro fango dappertutto, per poi pretendere con soddisfazione di ritrovarlo negli altri.
     È scritto: «Noi canteremo canti al suono degli strumenti a corda, tutti i giorni della nostra vita, nella casa dell’Eterno» (Is 38,20). Basta che non sia nei giorni avversi ai massimalisti! Si può essere tutti i giorni nel pari consentimento con gli altri credenti nel luogo di culto e per le case, prendendo «il cibo insieme con letizia e semplicità di cuore» e «lodando Dio» (At 2,46). Tuttavia, non nei giorni indicati a lutto dagli estremisti! Ci si può esortare gli uni gli altri tutti i giorni (Eb 3,13). Non però in quelli, proibiti dai nuovi farisei!
     Secondo la Scrittura, in ogni tempo si può benedire e lodare l’Eterno (Sal 34,1), vegliare, pregando (Lc 21,36), o pregare con ogni tipo di preghiera e supplica, vegliando (Ef 6,18). Ciò vale sempre, secondo gli ayatollah, tranne che nei giorni segnati come negativi sulla loro lista nera.

Sul sito possono seguire i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Capod_crist_Lv.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 



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