domenica 20 settembre 2009

Caduta e pentita, ma non accettata dalla chiesa 21-09-09

CADUTA E PENTITA, MA NON ACCETTATA DALLA CHIESA


Una lettrice mi ha scritto quanto segue: Carissimo Nicola avrei un paio di domande da farti. Sono una figlia di Dio che, però, ha sposato un non-credente ed è ora sono per di più separata da lui. Io ho riconosciuto la mia debolezza carnale, ho chiesto perdono a Dio e alla chiesa mia d’appartenenza. Essa, però, non mi permette neanche d’andare ad ascoltare la Parola di Dio nella sala, per non essere di scandalo agli altri. Mia figlia non può frequentare la scuola domenicale, perché ritenuta figlia del peccato. Ora frequento un’altra chiesa evangelica e mi trovo bene in essa.
     Adesso arrivo alle mie due domande: 1. Posso avvicinarmi ai simboli secondo la tua conoscenza scritturale? 2. Spesso parlo del Signore a chi mi sta vicino nel lavoro, nel luogo di vacanze e fra le amicizie mondane, e m’accorgo che, non per merito mio ma per la grazia di Dio, loro sentono il profumo di Dio nelle mie parole; facendo ciò, però, una nube di dubbio passa sul mio cuore: mi è lecito parlare di Dio ad altri? Vista la mia scelta sbagliata, però, qualcosa dentro mi spinge a confortare con la Parola di Dio chi è nel bisogno. Aiutami ad avere più chiarezza in questo. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Caduta_pentita_chiesa_EnB.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ La questione del velo (1 Corinzi 11,2-16): http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Velo_esegesi_oggi_GeR.htm

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