mercoledì 2 dicembre 2009

Conservatori fra Fundamentals ed Evangelicali 03-12-09

CONSERVATORI FRA FUNDAMENTALS ED EVANGELICALI

L'UBEIC scrive: Carissimo fratello Nicola, pace a te. Ti ringrazio per la tua interessante disamina sul nostro «manifesto», questo mostra, ancora una volta, che affronti quello che ti viene proposto con attenzione e spirito critico, e questo è sempre un bene perché un confronto sereno permette di vedere le cose sotto punti di vista che magari non s’erano valutati precedentemente. Quello che tu hai evidenziato è sicuramente un punto che richiede una spiegazione, soprattutto oggi che, specie in Italia, vige una certa confusione in ambito evangelico.
     Come premessa voglio dirti che ci troviamo perfettamente d’accordo, come credo ogni persona di buona volontà, che nessuna «etichetta» salva o rende di per sé migliori; non è dicendosi «biblico», «fondamentalista» o «conservatore» che si diventa cristiani. Quello che conta è vivere concretamente la fede; però, proprio lo stato d’enorme «confusione», che ho citato sopra, pretende che chi si «propone» all’attenzione del prossimo, possa dare a quest’ultimo tutti gli strumenti utili per potersi formare un’opinione corretta e completa.
     Facciamo un piccolo passo indietro e cerchiamo di spiegare, in senso storiografico, il termine «fondamentalismo» originario. I teologi conservatori americani redassero un documento durante una conferenza tenutasi nel 1895 a Niagara Falls nel quale presero posizione contro le nuove mode interpretative della Scrittura. Essi ribadirono: L’assoluta inerranza del testo sacro; La riaffermazione della divinità di Cristo; Il fatto che Cristo sia nato da una vergine; La redenzione universale garantita dalla morte e risurrezione di Cristo; La risurrezione della carne e la certezza della seconda venuta di Cristo. Fra il 1909 e il 1915 le idee elaborate nella conferenza di Niagara Falls si diffusero capillarmente nelle chiese protestanti per mezzo di due pastori battisti che pubblicarono una serie di volumetti dal titolo «The Fundamentals» e fu poi questo titolo che qualificò come «fondamentalista» il movimento, di cui si parla. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Conservat_vs_fondamental2_EdF.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
■ Reinhard Bonnke e la sua auto-promozione: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-RBonnke_auto-promoz_Mds.htm
La «C» conservatrice in UBEIC e i fondamentalisti: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Conservat_vs_fondamental1_UnV.htm
Interrogativi sul cristianesimo giudaico: Dialogo senza Carlo Caruso: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Giudeo-cristian_interrog_Sh.htm
I coniugi e l’onere della gestione familiare: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Coniugi_gestione_famil_GeR.htm

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