sabato 19 dicembre 2009

L'albero di Natale 19-12-09

L’ALBERO DI NATALE


Qualcuno mi ha passato una e-mail, che recita così: «A tutti i dottori della Parola, pace e gioia in Cristo Gesù! Avrei un quesito “natalizio” sulle origini pagane dell’albero di Natale, le palle appese, la simbologia dell’albero; quali retroscena pagani, misterici o occulti nasconde e se, secondo ciò che insegna la Bibbia, un cristiano dovrebbe fare l’albero. Magari è innocuo, ma sempre meglio sapere i rischi. Su internet trovo diverse teorie, addirittura d’origini cristiane databili al 1600 in Germania. Pochissime come al solito le fonti citate, quindi... Grazie ancora per il vostro lavoro e il vostro ministero».

     Un altro credente mi ha scritto riguardo a qualcuno che in un filmato parla della sua passata esperienza nella droga. Ciò che lo ha disturbato è stato «il grande albero di natale dei pagani» dietro di lui. Ho dato anche a lui uno pseudonimo.
     Non intendo cominciare a parlare nuovamente del Natale, avendolo fatto già da tempo con diversi articoli e temi di discussione in una sezione dedicata alle festività nella chiesa [http://puntoacroce.altervista.org/+At_Prassecclesia.htm#Festività]. Quando ero bambino, a Natale mio padre tornava dalla Germania con le valigie piene di dolciumi e regali e già per questo era una gran festa. I miei genitori ci facevano fare l’albero e il presepe, non perché fossero cattolici praticanti, anzi erano alquanto anticlericali, ma perché ciò faceva parte della cultura e del romantico «spirito del Natale». Quando mi convertii a dodici anni, mi associai a una chiesa evangelica, che aveva subito molti e pesanti osteggiamenti da parte del clero locale; era evidente che nutrisse un anti-romanesimo viscerale. Mi fu quindi insegnato che il Natale e l’albero fossero da ascrivere a pratiche pagane cristianizzate. Tale sospetto è rimasto anche quando in Germania trovai credenti evangelici conservatori, tra cui i famigliari di mia moglie, che festeggiavano con ovvietà il Natale e facevano l’albero, senza farsene scrupolo, essendo parte integrante della loro cultura religiosa. Penso che sono apparso molto singolare col mio atteggiamento ostile al Natale e alle cose che lo circondano. Rimando a tali articoli per illustrare il mio proprio travaglio col Natale.

     Attualmente non mi entusiasmano personalmente il Natale, il suo «spirito» e il suo albero, visto che li considero «scarti di produzione» di una cultura religiosa (s)cristianizzata e del commercio laico e religioso, che anima tutto ciò. Essendo per me appunto una questione, secondaria, periferica e contingente, non mi sento neppure di dover fare «crociate» anti-natalizie, né mi faccio tirare per la giacca da chi vorrebbe spingermi in tale ruolo. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Albero_natale_UnV.htm] Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Sono uscita dal movimento della prosperità: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Mov_prosper_uscita_Oc.htm
L’etica del corpo e dell’abbigliamento: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Etica_corpo_abbiglia_S&A.htm
Differenze teologiche tra Proto-Battismo e UCEBI 2: Soteriologia ed etica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-UCEBI2_soter-etic_EdF.htm

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