domenica 30 maggio 2010

Il lenzuolo funebre di Torino o sacra Sindone 31-05-10

 
IL LENZUOLO FUNEBRE DI TORINO O SACRA SINDONE

In Torino è venerato un singolare «lenzuolo funebre», su cui è raffigurata l’immagine misteriosa d’un uomo. Esso viene chiamato «sacra Sindone». Il termine «sindone» proviene dal greco sindōn e significa appunto lenzuolo funebre, in cui veniva avvolto un cadavere prima della tumulazione.
     Ultimamente se ne è occupata di ciò la rivista «factum»; essa è edita dalla casa editrice Schwengeler (Berneck, CH) in lingua tedesca. In passato, tale casa editrice tentò l’avventura italiana con la DLC, ma presto abbandonò il campo. L’altra sua creatura è «ethos». Sono senz’altro importanti riviste nel panorama cristiano di lingua tedesca. Nel numero 3/2010 di «factum» (21 aprile 2010) è apparso nella rubrica «Scienza/fede» un articolo dal titolo «Non mediante mano umana».
     Sebbene l’articolo non sia accessibile online, ne viene presentato l’inizio soltanto che, tradotto, recita così: «Il lenzuolo funebre di Torino mostra il cadavere d’un uomo crocifisso. L’origine dell’immagine documenta forse il momento della resurrezione?
     Dietro a un vetro a prova di proiettile, nella cappella reale del Duomo di Torino è conservato un pannilino prezioso, che è mostrato al pubblico in media solo ogni 30 anni. Questo anno, il proprietario, il Vaticano, fa una eccezione. Il tessuto si trova in una speciale vetrina high-tech con clima artificiale d’argon e doppio sistema d’allarme. Ci furono ripetutamente attacchi incendiari contro la tela, dei quali cadde quasi vittima, cosicché le enormi misure di sicurezza non sembrano esagerate. Gli esperti temono inoltre che l’immagine sulla tela potrebbe sbiadire lentamente per l’ossidazione e infine potrebbe scomparire completamente. Così si vuole conservare il più possibile l’attuale stato del tessuto con le ultime tecnologie.
     Il motivo del suo apprezzamento estremamente elevato è stato il fatto che fu considerato, fin dall’inizio, il vero lenzuolo funebre di Gesù, anche se i critici lo mettono sempre in dubbio. La copiosità di nuovi dati scientifici parlano sempre più a favore della sua autenticità. L’unico test, che sembrava finora di dimostrare il contrario, fu la prova mediante il radio-carbonio nel 1988 con il metodo del C14. In una conferenza stampa a Londra, il risultato del test fu annunciato con evidente orgoglio, ossia che la tela di lino proverrebbe dal periodo che va dal 1260 al 1390. Tuttavia, ben presto, questo risultato fu seriamente contestato e fu confutato nel 2005 dal prof. Ray Rogers, chimico leader del centro di ricerca nucleare americano di Los Alamos. Tuttavia, questo non è arrivato all’attenzione pubblica. Il chiarimento di questi errori d’identificazione portarono alla luce ulteriori particolari, che hanno confermato ulteriormente la sua autenticità, ed esso fu datato a un’età di circa 2000 anni fa.
     Si legga l’articolo completo in factum 3 / 2010». Fine della citazione.
     Non conosco il resto dell’articolo. Meraviglia però che una rivista scientifica come «factum» si schieri, fin dall’inizio, per una tale ipotesi, sminuendo in modo partitico i fatti contrari. Questo modo di fare non è tipico di chi vuole analizzare scientificamente e teologicamente i fatti e rappresentarli in modo neutrale.
     L’articolo ha indotto Alexander Seibel a scrivere una lettera al direttore, che proponiamo qui di seguito. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Lenzuol_funebr-sindone_EdF.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Liberazione interiore e pastorale esorcistica: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Libera-inter_pastor-esorc_EnB.htm
Giorni speciali di preghiera istituiti via social network?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Giorni_spec_prega_EdF.htm

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