venerdì 18 ottobre 2013

La dottrina apostolica e la sua trasmissione



LA DOTTRINA APOSTOLICA E LA SUA TRASMISSIONE

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Caro Nicola, ho fatto una ricerca e ho constatato che nel NT non sempre il termine «tradizione» viene reso nello stesso modo, e ha più significati, come «deposito della fede», regolamento, prescrizione, insegnamento, tramandato, testimonianza. Puoi cortesemente fare una esegesi più accurata dei corrispondenti in greco: parádosis, parathēkē (1 Tm 6,20; 2 Tm 1,14), e per quanto ho letto, anche ethos (Lc 1,9; 2,42; 22,39; Gv 19,40; At 6,14)? Ritengo che una corretta esegesi sia di rivelante utilità, nel confronto con il romanesimo o culti similari. Il Signore continui a benedire il tuo servizio ai santi. {P. C.; 15-10-2013}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue:

1. IL TERMINE PARÁDOSIS: Parádosis significa, secondo i casi, «trasmissione (p.es. del regno); consegna (p.es. della città, di beni, di qualcuno alla morte), resa; trasmissione di racconti, dottrine, precetti; tradizione; NT: per metonomasia anche il complesso delle dottrine». […]
     Nel NT il termine parádosis ricorre soltanto in questi brani, dove s’intende quanto segue:
     La «trasmissione degli antichi»; […]
     ■ Le convenzioni umane furono chiamate «trasmissione degli uomini»; […]
     ■ Fu così chiamato l’insegnamento impartito alle chiese da Paolo e dalla sua squadra missionaria: «Ritenete le trasmissioni come io ve le ho trasmesse» (1 Cor 11,2 con paradídōmi); si tratta delle comunicazioni autorevoli degli insegnamenti scritturali del nuovo patto. «Ritenete le trasmissioni, con cui siate stati istruiti, sia con la parola, sia con una nostra epistola» (2 Ts 2,15); l’apostolo puntualizzò il modo, con cui avvenne tale insegnamento, ossia a voce o per iscritto. «…secondo la trasmissione, che avete ricevuto da noi» (2 Ts 3,6); questo insegnamento di Paolo e della sua squadra doveva essere il criterio, con cui i Tessalonicesi potevano e dovevano discriminare fra legittimità (verità) e illegittimità (menzogna) in campo dottrinale e morale.

Questo termine intende, quindi, sia il modo come si è ricevuto qualcosa (trasmissione orale o scritta), sia il contenuto d’essa (insegnamento, dottrina). Per capire la dinamica di questo termine, si veda in italiano «comunicazione», che intende sia l’atto e il processo del comunicare (trasmissione di contenuti), sia il contenuto trasmesso (comunicazione, comunicato). Erano tali insegnamenti apostolici, trasmessi alle chiese, che furono cristallizzati negli scritti del nuovo patto, per formare la «tradizione» (= trasmissione) legittima delle chiese. Nel NT non esiste un altro uso per parádosis. Ad esempio, neppure le decisioni del concilio di Gerusalemme (At 15) furono denominate così.

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Deposito e sana dottrina; 3. Il termine éthos; 4. Aspetti conclusivi.
            [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dottrina_trasmis_UnV.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.





ATTENZIONE! Questo articolo ha un carattere specialistico e non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver letto l’intero articolo sul sito, ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!

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