mercoledì 24 settembre 2014

Adozione e resurrezione



ADOZIONE E RESURREZIONE

Un lettore mi ha scritto quanto segue: In Atti degli apostoli al capitolo 13 si parla della promessa fatta ai padri e soprattutto della resurrezione del Signore Gesù. A un certo punto è scritto quanto segue: «...e noi vi annunziamo il lieto messaggio che la promessa fatta ai padri Dio l’ha adempiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche è scritto nel salmo secondo: “Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato». Volevo capire riguardo all’espressione «risuscitando Gesù come anche è scritto nel salmo secondo: “…io ti ho generato”». Il generare è riferito alla risurrezione? Gesù è stato generato alla resurrezione? {G. S.; 12-09-2014}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Senza un salto culturale nel mondo antico e in quello specificamente ebraico, non è possibile capire tale problema.
     Per capire l’adozione nell’antichità, bisogna capire che i «figli generati» avevano lo status paragonabile ai servi; chi di tali «figli generati» diventava «figlio adottato», a una certa età, aveva altresì lo status di erede. Questo è un discorso un po’ difficile per molti di noi oggi, poiché l’istituto dell’adozione moderna differisce da quella antica. Tuttavia, è ciò che è scritto anche da Paolo: «Or io dico: Fintantoché l’erede è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; ma è sotto tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre» (Gal 4,1s). Similmente, storicamente parlando, i credenti erano sotto la tutela della legge mosaica in stato di servitù, finché non arrivò il Figlio di Dio a riscattarci, per ricevere l’adozione a «figli legittimati» e, quindi a eredi per grazia di Dio (vv. 3-7). L’adozione era quindi un atto di riscatto o emancipazione.
     La formula «Oggi, ti ho generato» era usata nell’antichità da un uomo, quando adottava un suo figlio, un suo parente o un estraneo a suo erede. […]
     Nel Salmo 2 venne usata quella formula particolare e venne così espressa proprio tale realtà: all’atto di adozione del re d’Israele da parte di Dio («Tu sei mio figlio» v. 7), seguì la conferma dell’eredità (v. 8). Ciò si riferiva all’adozione di Davide e della sua progenie, che aveva il diritto al trono (cominciando con Salomone) a «figlio di Dio» (cfr. 2 Sm 7,12ss). Anche Gesù, essendo «l’Unto a re», è il Figlio di Davide e, quindi, erede legittimo per il trono d’Israele. Non poteva ricevere l’eredità, fintantoché rimaneva morto; perciò Dio lo ha dovuto necessariamente resuscitare (At 13,33ss).
[…]

     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Adoz_resurr_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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