venerdì 3 ottobre 2014

Amare i fratelli per realizzare gli obiettivi del Signore



AMARE I FRATELLI PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI DEL SIGNORE

1. LE QUESTIONI: Purtroppo, anche i cristiani biblici isolano il comandamento dell’amore reciproco fra i credenti, staccandolo dagli obiettivi, che il Signore prevedeva, quando lo ingiunse. Da un comandamento propositivo in vista del raggiungimento dei traguardi di Dio, lo si rende una filosofia umanistica, tinteggiata di cristianesimo, in cui il presupposto (amarsi reciprocamente) diventa altresì l’unico obiettivo. Ciò sta in contrasto non solo con la vera intenzione del Signore Gesù, quando diede il comandamento dell’amore reciproco fra i suoi seguaci, ma anche con il suo insegnamento generale (cfr. Mt 5,46s). Allora l’amore reciproco, invece di essere una forza dinamica verso l’esterno, per raggiungere gli obiettivi di Dio, porta a un’implosione interna in senso sentimentalista e, a volte, misticheggiante.

2. IL COMANDAMENTO DI GESÙ AI SUOI STRETTI COLLABORATORI: Il Signore Gesù diede ai suoi apostoli (= emissari) vari comandamenti che regolavano il loro rapporto con gli altri e il mondo. Tale intimità fra Gesù e i suoi stretti collaboratori era caratterizzata da un’atmosfera fatta di saluti finali, di ultime raccomandazioni e di testamento. Qui Egli diede loro un «nuovo comandamento», che avrebbe rappresentato il punto di forza di tale piccola truppa dinanzi al compito immane di portare la «Buona Notizia» fino alle estremità della terra, di fare discepoli e di fondare dappertutto assemblee messianiche (cfr. Matteo 28,19s).
     Quindi, il Signore disse ai suoi intimi collaboratori: «Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri» (Giovanni 13,34; 15,12.17). Il Messia non proponeva qui una filosofia del «vogliamoci bene». Amare significa cercare il bene dell’altro, senza un interesse personale, ma investendo nella vita altrui a fondo perduto, mentre si persegue insieme un obiettivo più grande. Gesù aveva mostrato ai suoi apostoli nella pratica come si poteva amare in tale modo, perseguendo tale meta maggiore, che il Padre gli aveva comandato. Ora, chiedeva ai suoi emissari la stessa coerenza nel cercare fra di loro il bene comune, per poter così adempiere al «grande mandato».

Sul sito si trovano anche i seguenti punti: 3. L’estensione del comandamento; 4. Aspetti conclusivi; 5. Per l’approfondimento biblico.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Ama_obiet_S23.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.



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