mercoledì 10 dicembre 2014

Parliamo di Gesù, non di Babbo Natale



PARLIAMO DI GESÙ, NON DI BABBO NATALE

1.  È ORA DI FAR MORIRE IL MITO DI BABBO NATALE: Babbo Natale non ha nulla a che fare con la nascita di Gesù. Quello di Babbo Natale è un mito costruito ad arte dalla pubblicità e dal marketing, per far vendere meglio i prodotti alle industrie di dolciumi, di giocattoli e così via. Invece di parlare della nascita del Redentore del mondo, si parla dello «spirito del Natale», quasi fosse un essere trascendentale o una magia religiosa, che renderebbe tutti più buoni. La morale di tale «spiritualità natalizia» non è quella biblica di far conoscere il Signore e Salvatore Gesù, il Messia, ma è la filosofia umanistica di «rendere tutti più buoni», almeno a Natale.
     È meglio far morire il mito commerciale di Babbo Natale, che ammalia e incanta la gente, che a tutto pensa, tranne che un giorno il Figlio di Dio è venuto nel mondo per salvare tutti coloro, che credono in Lui. Duemila anni fa, non venne un presunto «spirito del Natale» nel mondo, ma lo Spirito Santo venne sopra una giovane donna ebrea, coprendola con l’ombra della potenza dell’Altissimo e procreando in lei un Essere santo, il Figlio di Dio (Lc 1,35).
     Le famiglie dei credenti biblici dovrebbero finalmente seppellire Babbo Natale. Essi dovrebbero prosciugare la palude chiamata «spiritualità natalizia» e bandire il cosiddetto «spirito del Natale». Come farlo, lo abbiamo spiegato nell’articolo «Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio», a cui rimandiamo. Solo allora saranno in grado di mettere al centro il fatto che il Figlio di Dio si è incarnato, per attuare la sua opera di redenzione.

2.  CRISTO È LA FINE DEI MITI: Che cosa afferma il NT di favole e miti? Il termine greco mŷthos intende in genere «mito, favola, invenzione, falsità». L’apostolo Pietro attestò: «Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a miti abilmente inventati, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà» (2 Pietro 1,16). […]

3.  PARLIAMO DI CRISTO, NON DEI MITI: Di là se Gesù nacque o meno in un tempo corrispondente al nostro periodo natalizio, noi cristiani biblici abbiamo l’occasione, il privilegio e la responsabilità per alfabetizzare i nostri contemporanei con i contenuti biblici. E questo riesce meglio, quando le persone intorno a noi sono più sensibili verso i temi della nascita di Cristo. Comunichiamo ai nostri contemporanei la necessità che Gesù nasca nei loro cuori. Diciamo loro che Cristo è nato nella storia, per poi morire in croce come sostituto per chiunque crede in Lui come Signore e Salvatore. […]

Il resto dello scritto si trova sul sito. [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/A1-Gesu_Babbo-Natale_OiG.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


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