sabato 14 marzo 2015

La grazia della seconda chiamata? Parliamone



LA GRAZIA DELLA SECONDA CHIAMATA? PARLIAMONE

Qui discutiamo l’articolo «La grazia della seconda chiamata». Sembra che l’articolo sia arrivato per alcuni al momento giusto. Un credente già impegnato con il ministero in Italia, accennando al suo desiderio di andare in missione in un Paese lontano, mi ha scritto una lettera, che comincia così: «Guarda, Nicola, non potevi toccare argomento, che mi riguarda così da vicino da alcuni mesi». Essendo una lettera privata, lo lascio nell’anonimato. Anche una credente mi ha comunicato privatamente quanto segue: «Grazie, fratello, per l’articolo sul tema “La grazia della seconda chiamata”, che ho ricevuto come una risposta diretta dal nostro Signore». 


Nell’articolo ho fatto diversi esempi di una seconda chiamata. Mi preme aggiungerne qualche altro qui.

     Elia: Dopo la sua lotta con i 400 sacerdoti di Baal (1 Re 18) e le minacce di morte di Izebel, promotrice del baalismo in Israele, questo proclamatore dell’Eterno era letteralmente esaurito e desiderava solo morire (1 Re 19,1-4). Credeva si essere rimasto solo lui come fedele al Signore. Aveva bisogno di convalescenza dalla sua depressione. Dio lo fece mangiare e dormire, poi lo fece camminare lungamente (vv. 5-8). Infine, quando si ristabilì, Dio gli diede una nuova visione personale di sé (vv. 9-14). Poi, gli diede un nuovo incarico: ungere Hazael come re di Siria, Jehu come re d’Israele ed Eliseo come suo successore (vv. 15s). Così avvennero le cose, ma nella sequenza contraria (vv. 19ss Eliseo; 2 Re 8,11ss Hazael; 2 Re 9,1 Jehu).

     Pietro: Dopo aver rinnegato tre volte Gesù e aver pianto amaramente per questo (Mt 26,75) ed essersi leccato le ferite, ricompattò il gruppo dei discepoli. Infine, quando il Risorto comparve loro, ebbe un dialogo privato con Pietro, in cui lo riabilitò e gli affidò nuovamente la cura del gregge (Gv 21,15ss). Anche lui sperimentò la grazia della seconda chiamata.

     Giona: Non voglio mancare di riportare anche un esempio negativo: Giona. Dopo aver sperimentato sulla sua pelle le conseguenze di una fuga dalle sue responsabilità di proclamatore di Dio (Gna 1-2), ricevette un secondo incarico, che affrontò a malincuore (Gna 3,1ss). Invece della gratitudine, il suo cuore era pieno di grettezza e di risentimenti verso Dio, il mondo e la vita (Gna 4,1ss.8ss). Aveva sperimentato la pietà per sé, ma era rimasto spietato verso coloro, a cui Dio intendeva fare misericordia (i Niniviti). Questo è un pessimo esempio, assolutamente da non imitare.

Forse anche a te vengono in mente altri personaggi biblici, che avevano sperimentato una nuova vocazione, dopo essere passati per una valle oscura. O forse tu stesso sei passato per la grazia di una nuova vocazione.

     Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Chiamata_2a_MeG.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

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