sabato 3 ottobre 2015

Il cristiano quale libro vivente



IL CRISTIANO QUALE LIBRO VIVENTE

«Noi siamo le persone, che per il resto del mondo devono essere un libro, da cui esso possa leggere quale effetto abbia sull’animo la relazione col Salvatore» (Nikolaus Ludwig von Zinzendorf, 1700-1760, teologo evangelico tedesco).

1. Che tipo di libro sei?
     Esiste l’espressione «essere un libro aperto» per gli altri, ossia essere trasparenti, schietti, sinceri e veraci, quindi, non nascondere le proprie intenzioni.
     In rete ho letto la seguente allegoria sull’essere un libro, ricca di giochi di parole: «C’è chi ti legge come un libro aperto, / chi ti chiude come un libro letto, / chi ti scrive come un libro bianco, / chi ha perso il segnalibro, chi voleva leggerti / ma le emozioni non erano in saldo, / chi ti ha sfogliato e riposto sullo scaffale, / chi ti ha portato a casa e messo in libreria. / Forse un giorno qualcuno ti legge sul serio, / dalla copertina all’ultima pagina, / e ti porta con sé / come il dono più prezioso» (F.P. Ettari). Le mie ricerche sull’autore sono rimaste infruttuose.
     Qualcuno ha posto anche le seguenti domande: Che libro sei stato tu in passato? E oggi che libro sei?
 
 2. Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione): Ecco alcune domande adatte anche per un discepolo di Gesù.
     ■ Se tu potessi paragonarti a un libro, tu che libro sei? O, meglio, che libro ti senti di essere?
     ■ Desiderano gli altri leggere in te? E che cosa comprendono dalle tue pagine?
     ■ Che cosa scrivi tu nella vita degli altri? Questa «traccia», che tu lasci negli altri, edifica e migliora gli altri?
     ■ Che pensare di quella persona, di cui viene detto: «La copertina dice una cosa, ma le pagine ne dicono un’altra».
     ■ Si può dire di te: «Che bella persona! Stare con lui è, ogni volta, un arricchimento, come quando si legge un buon libro!».
     ■ Oppure si può dire di te: «Che brutta persona! Ogni volta, mi lascia irritato e contristato, come quando si legge un cattivo libro!».
     ■ Che cosa permetti tu a Dio di scrivere sulla tavola del tuo cuore?

SUL SITO SEGUONO I CONTRIBUTI DEI LETTORI E LE MIE EVENTUALI OSSERVAZIONI
     [CONTINUA LA LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Libro_vivente_OiG.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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