martedì 29 giugno 2010

Sincronia e diacronia tra dicotomia e complementarietà 2 ~ 29-06-10

SINCRONIA E DIACRONIA TRA DICOTOMIA E COMPLEMENTARIETÀ 2

Questa è la seconda parte dell'articolo di Tonino Mele. Qui di seguito si fa uso dei termini «sincronico» e «diacronico». Con «sincronico» s’intende il significato di un termine in un certo momento della storia, ad esempio al tempo del NT; mentre «diacronico» intende l’uso e lo sviluppo di un dato termine nel tempo, ad esempio durante il periodo di storia che va da Abramo a Malachia. Nella precedente parte è stato mostrata l'importanza di una complementarietà fra studio sincronico e diacronico, invece che una loro contrapposizione. Qui di seguito vengono mostrati i nuovi sviluppi teologici e metodologici dell’esegesi, che corroborano tale sinergia, invece che una dicotomia.
    Anche qui spetterà poi ai lettori verificare l'intera materia presentata, per considerarne la validità di tutti gli aspetti presentati e la loro utilità per lo studio della sacra Scrittura, affinché si «tagli rettamente la Parola della verità» (2 Tm 2,15).
 
Nella prima parte, Tonino Mele, dopo un'introduzione, aveva avviato un discorso verso un nuovo concetto di metodo e i nuovi sviluppi della linguistica. Qui prosegue mostrando i nuovi sviluppi dell’esegesi per quanto riguarda gli aspetti sia teologici, sia metodologici, addivenendo infine al alcune conclusioni. Ecco come comincia la seconda parte: Se la scienza linguistica ha dovuto fare ben presto i conti (già dal 1929 con la scuola Praga) con una concezione troppo rigida dell’approccio sincronico, che, pur nella sua validità, rischiava di far arenare la ricerca su lidi desertici e sterili; anche la scienza biblica ha dovuto fare, a un certo punto, questo tipo di riflessione. Una riflessione che è avvenuta su due piani: uno più in generale, d’ordine teologico e uno strettamente metodologico. Tenere distinti questi due piani è importante perché ci aiuta ad avere una comprensione equilibrata della materia. Per contro, confondere i due piani rischierebbe di falsare la questione, perché porterebbe a dare giudizi di valore (piano teologico) su cose d’ordine metodologico e viceversa. Di seguito parleremo soprattutto di come è stata ripensata la dicotomia diacronia-sincronia nella seconda metà del secolo scorso. [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Sincron_diacro_complement2_Ori.htm] Solo dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
 
Inoltre, ecco gli ultimi scritti già messi in rete:
Sincronia e diacronia tra dicotomia e complementarietà 1: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/2-Sincron_diacro_complement1_Avv.htm

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