lunedì 20 dicembre 2010

La sequela di Gesù: Il discepolato senza condizione (Luca 9,23-27)

LA SEQUELA DI GESÙ
Il discepolato senza condizione (Luca 9,23-27)
di Paolo Brancè

Il credente evangelico è abituato in genere ad ascoltare predicazioni riguardante la dottrina della salvezza, così com’è stata teologicamente elaborata dalla forte personalità carismatica di Paolo. L’intera cristianità deve a Paolo la corretta formulazione dogmatica della salvezza per grazia mediante la fede, che è e rimane uno dei capisaldi della teologia della Riforma classica. Tuttavia, questo dogma negli ultimi due secoli è stato banalizzato, privandolo della sua incisiva forza spirituale. L’evangelismo odierno chiacchiera molto intorno a questo dogma, ma pochissimo è fatto vedere nell’esperienza quotidiana della vita. Per i più sembra essere un nobile, accademico, eloquente dogma cristiano, su cui dissertare; ma la vita di molti cristiani evangelici scorre linearmente senza che vi sia stata nel corso della loro esistenza quella crisi causata dall’irrompere del Regno, di cui Cristo è il rappresentante.
            Il testo di Luca 9,23-27 (cfr. Mt 16,24-28; Mc 8,34-38) credo che possa essere uno dei detti fondamentali di Gesù (cfr. Mt 15,10-20), su cui Paolo ha elaborato la sua teologia della salvezza per grazia mediante la fede, osando dire con Bonhoeffer a caro prezzo.
            Il testo è incapsulato tra la professione di fede di Pietro, l’annuncio della passione e la trasfigurazione.
            Nel 1989 nelle sale cinematografiche era proiettato il film «L’attimo fuggente» (in inglese il titolo è «Dead poets society»), diretto dal regista Peter Weir. [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Sequela_di_Gesu_Avv.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

■ Discuti questo tema su «Diakrisis»: http://www.facebook.com/topic.php?uid=142924442405050&topic=877

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