martedì 12 aprile 2011

Grazia di Dio, alibi per stile di vita peccaminoso? 2


GRAZIA DI DIO, ALIBI PER STILE DI VITA PECCAMINOSO? 2
Una devozione cristiana senza un’etica sessuale biblica?

Le convinzioni dei gruppi omosessuali, che si rifanno al cristianesimo, sono note e abbiamo già discusso nel merito in passato. Anche con Gianni Geraci ci siamo confrontati in passato su tale questione.
            Questo articolo risponde alla sua replica all’articolo «Grazia di Dio, alibi per stile di vita peccaminoso? 1: I frutti mostrano l’albero». In esso, usando le asserzioni di Gianni Geraci, mostravo che la devozione cristiana e l’etica biblica vanno insieme e, per essere legittime, devono corrispondere ai canoni scritturali della volontà di Dio. Abbiamo visto che l’apostolo Paolo espresse i due aspetti concomitanti della grazia efficace e della fede verace come segue: «Ma pure il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce quelli che sono suoi”; e: “Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore”» (2 Tim 2, 19).
            Si raccomanda dapprima la lettura di quest’ultimo per capire questo attuale confronto. Si noti come il mio interlocutore si basi sulla «teologia dell’esperienza», invece di fare l’esperienza con la teologia biblica, ossia analizzando le asserzioni scritturali sull’etica sessuale e in particolare sulla fornicazione eterosessuale e omosessuale. In pratica, non si parte da un’esegesi rigorosa e contestuale, ma da una cristianizzazione di comportamenti morali e sessuali, a cui non si vuole rinunciare.

1.  LE TESI (Gianni Geraci): Caro Nicola, hai ragione quando dici che è dai frutti che si riconosce l’albero.
     Ed è vedendo la serenità che la confidenza in Dio ha dato a me e alle persone che hanno incontrato il Guado che posso assicurarti che sono questo frutti buoni che mi permettono di dire che dietro al nostro lavoro c’è la sua mano.
     Vedere persone che si comportano bene, che fanno del bene, che più fanno del bene più sono contente, che si impegnano in relazioni serie uscendo da quel circolo vizioso che nasce dall’idea che l’omosessualità sua un vizio che impedisce di vivere in grazia di Dio è per me una consolazione grande di cui ringrazio il Signore tutte le volte che mi siedo in serena adorazione davanti a Lui.
     Sia gloria a Gesù che ha permesso alle persone che hanno conosciuto il Guado di aver conservato la speranza nella sua redenzione. Un saluto cordiale… {Gruppo del Guado Cristiani Omosessuali; 11-04-2011}

2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola Martella): Nell’articolo sopra citato abbiamo distinto l’omofilia (la tendenza verso persone del proprio sesso) dall’omosessualità (la pratica sessuale con persone del proprio sesso). Abbiamo anche detto che Dio ama il peccatore penitente, ma odia il peccato.
     Ammetto sinceramente di essere rimasto nuovamente deluso. Da una replica di Gianni Gerace mi sarei aspettato una risposta più articolata, che rispondesse al mio articolo nel merito; dopo averla letta, prendo atto che egli non tiene presente né il titolo, né il contenuto e si comporta come se esso non esistesse, facendo una dichiarazione generica e che non risponde veramente a nulla. Egli preferisce la comoda via della «teologia dell’esperienza», invece di preoccuparsi di ciò che Dio dichiara e comanda in modo incontrovertibile sul tema fornicazione omosessuale nella sua santa Parola. Riveste di umanesimo e devozionalismo cristianizzati le scelte, che lui e altri hanno già fatto all’interno del gruppo «Guado»… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Grazia_alibi_pecca2_GeR.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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