lunedì 25 aprile 2011

Inflazione di titoli altisonanti nelle chiese


INFLAZIONE DI TITOLI ALTISONANTI NELLE CHIESE

1.  VERSO UN NUOVO CLERICALISMO: Da tempo siamo stati abituati al titolo «pastore» (p.es. pastore Claudio Depulpitis), entrato oramai nell’uso comune e che indica il conduttore monocratico di una chiesa locale, sebbene nel NT sia soltanto una funzione ministeriale (cura d’anime) accanto ad altre. Oltre a ciò, Internet è pieno di personaggi, che si fregiano d’essere il «profeta Tizio», «l’apostolo Caio», il «reverendo Sempronio», il «vescovo Arcibaldo» e cose simili. Personaggi sconosciuti, specialmente sudamericani e africani, si fanno chiamare «apostolo». Quando si controlla la loro attività, ossia se hanno mai fondato chiese (apostolo = missionario fondatore), spesso si rimane alquanto delusi. Chi si fregia di tale titolo, lungi dal fondare chiese come attività prevalente, pensa semplicemente che in una gerarchia ecclesiale «l’apostolo» sia superiore ai «pastori» (e ad altri titoli), da cui si aspetta sottomissione!
     Ultimamente ho letto in un gruppo, a cui sono stato iscritto, i contributi di un prete dissidente, ma molto mariolatra (parla ad esempio di «fratelli e sorelle nella Madonna del Purgatorio» e cose simili). Egli si rivolge al titolare (chiamiamolo «Gianni Giuseppona») di tale gruppo con un incredibile accumulo di titoli ecclesiologici; ecco le sue parole: «Apostolo ***, Reverendo, Signor Pastore…».
            In effetti, ad alimentare tale inflazione di titoli è stato proprio lo stesso «Gianni Giuseppona», che in un account di Facebook si presenta come pastore, in un altro come apostolo e così via… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Titoli_altis_chiese_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}

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