giovedì 24 aprile 2014

Tiepidi in pericolo



TIEPIDI IN PERICOLO
 

Una lettrice mi ha scritto quanto segue: Ciao, scusa, se mi permetto, ma volevo farti una domanda. Dio non ci vuole né caldi né freddi, né tiepidi. C’entra in questo la nostra salvezza? {A. S.; 22-04-2014}

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondo come segue: Di là dall'incongruenza della seconda frase, bisogna ribadire che il Signore ci vuole «caldi», quindi «ferventi». Infatti, è scritto: «Quanto all’impegno, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore» (Rm 12,11).
     I «tiepidi» sono credenti all’acqua di rose, che non si distinguono troppo da quelli del mondo. Ecco la diagnosi, che Gesù fece del conduttore della chiesa di Laodicea (nell’attuale Turchia): «Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo, né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca» (Ap 3,15s). Questo è l’unico luogo nella Bibbia in cui ricorre il termine «tiepido» (gr. chliarós). Qui il verbo vomitare (gr. eméō) indica che qualcuno ha bevuto dell’acqua tiepida d’estate e di essa si sente schifato. Questa sensazione è quella, che il Signore Gesù sente per i credenti a tempo perso o per i tempi belli, per quelli della «grazia a buon mercato», per quanti lo vogliono avere come Salvatore, senza averlo come Signore, e per coloro che voglio fare a meno del giogo del Signore e di accollarsi la propria croce nel seguire Cristo.
     Tale conduttore era molto acculturato e si sentiva a posto, ma aveva lasciato il Signore fuori della porta (v. 20) e necessitava di ravvedimento (v. 19). Il problema dei tiepidi è che non sanno mai se sono dentro o fuori della salvezza. Un momento, hanno grandi certezze, quando sono con gli altri credenti; un altro momento, mettono tutto in dubbio con la loro «mente prostituta», come la chiamò Lutero. Paolo lo chiamò «uomo psichico» e disse letteralmente: «L’uomo psichico non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente» (1 Cor 2,14). Il problema del credente tiepido è che un momento si comporta da «uomo spirituale» (v. 15) e pensa con la «mente di Cristo» (v. 16); un altro momento pensa con la mente del mondo ed è un «uomo psichico».
     Spesso tale tipo di credenti vengono chiamati anche «carnali» o bambini nella fede (1 Cor 3,1ss)… […]

Il resto dello scritto si trova sul sito.
     [CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Tiepid_pericol_Esc.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.


Nessun commento:

Posta un commento